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Studenti Stranieri nelle Scuole Italiane: Dati e Statistiche

Negli ultimi anni, la presenza di studenti stranieri nelle scuole italiane è diventata una realtà sempre più significativa, sollevando questioni importanti sull'integrazione, l'equità e il futuro del sistema educativo. Questo articolo esamina i dati e le statistiche relativi a questo fenomeno, analizzando la distribuzione geografica degli studenti stranieri, il loro rendimento scolastico e le sfide che devono affrontare.

Evoluzione della Presenza di Studenti Stranieri

A partire dall’anno scolastico 2013/2014, la presenza di studenti stranieri nelle scuole italiane ha registrato una crescita più contenuta, con un massimo del 2,2% rispetto all’anno precedente. Questo è quanto emerge dal rapporto annuale pubblicato dall’Istat. Nell’anno scolastico 2019/2020, questi studenti superavano il milione, rappresentando il 12,6% della popolazione scolastica totale. Per monitorare la condizione degli studenti di origine straniera, l’Istat ha stimato per la prima volta la popolazione scolastica con background migratorio, includendo sia gli studenti stranieri che quelli divenuti italiani.

Sul sito del Ministero dell’istruzione e del merito sono stati pubblicati i dati relativi agli alunni con cittadinanza non italiana relativi all’anno scolastico 2022/23. In termini percentuali gli alunni con cittadinanza non italiana salgono all’11,2%. Complessivamente, il numero ammonta a 914.860 con un incremento di ben 42.500 unità (+4,9%) rispetto all’anno precedente. Il Notiziario analizza la partecipazione, dei bambini e dei giovani di origine migratoria, al sistema scolastico italiano incentrando lo studio sul confronto tra studenti di cittadinanza italiana e studenti di cittadinanza non italiana, rilevati annualmente dall’Ufficio di Statistica del Ministero dell’istruzione e del merito.

Distribuzione Geografica

La distribuzione territoriale degli studenti stranieri è tutt’altro che omogenea. In Lombardia oltre un quarto del totale degli alunni con cittadinanza non italiana presenti in Italia (25,3%). I dati 2022/2023 confermano una maggior concentrazione nelle regioni settentrionali (65,2%), a seguire nelle regioni del Centro (23,3%) e infine del Mezzogiorno (11,5%). È l’Emilia-Romagna, invece, la regione con la più alta incidenza di alunni stranieri sul totale della popolazione scolastica: 18,4%.

Si concentra nelle regioni del Nord (65,2%), a seguire il Centro (23,3%) e il Sud (11,5%). In termini assoluti la Lombardia ha il numero più alto di studenti con cittadinanza non italiana (231.819), mentre in termini percentuali l’Emilia-Romagna registra il valore più alto sul totale degli studenti (18,4%). Sempre in termini percentuali, le province di Prato (28%), Piacenza (25,2%) e Parma (21,3%) registrano il valore più alto di studenti di origine straniera.

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Origini degli Studenti Stranieri

Con riferimento alle cittadinanze, sono circa 200 i Paesi di provenienza degli studenti con cittadinanza non italiana. La maggior parte, ovvero il 44,42%, come in passato ed in lieve aumento, sono di origine europea; seguono gli studenti di provenienza africana (27,25%) ed asiatica (20,27%). Nell’insieme, gli studenti di origine rumena, albanese (quasi 119 mila unità) e marocchina (oltre 114 mila unità) rappresentano oltre il 40% degli alunni con cittadinanza non italiana.

Integrazione e Rendimento Scolastico

La regolarità del percorso scolastico è una delle dimensioni di analisi attraverso cui valutare l’integrazione formativa e sociale degli studenti di origine migratoria. Nell’A.S. 2022/2023 gli studenti italiani in ritardo sono il 7,9% contro il 26,4% degli studenti con cittadinanza non italiana. Rispetto al ritardo scolastico, le distanze tra gli studenti italiani e quelli di origine migratoria rimangono sempre notevoli.

Il massimo divario si riscontra nella scuola Secondaria di II grado dove le percentuali dei ritardi diventano rispettivamente 16,0 e 48,0. Più di un quarto degli studenti con cittadinanza non italiana non completa quindi il percorso di istruzione secondaria. Da sottolineare il divario fra studenti italiani e stranieri rispetto al tasso di scolarità nella fascia 17-18 anni: l’81,6% contro il 74,8%.

Competenze Linguistiche

La padronanza della lingua italiana è un fattore determinante per l’integrazione scolastica e sociale e rappresenta uno dei requisiti per ottenere il permesso di soggiorno di lungo periodo o la cittadinanza. Un’indagine condotta nel 2021 ha evidenziato livelli di competenza linguistica differenti in base alla generazione migratoria e al Paese di origine. Il 23,2% degli studenti stranieri non ha risposto alla domanda “In che lingua pensi?”, probabilmente a causa della variazione del linguaggio mentale a seconda del contesto.

Anche in questo caso, i livelli di competenza variano in base all’età di arrivo: tra gli studenti giunti in Italia dopo gli 11 anni, la sicurezza nella padronanza della lingua si riduce di oltre 30 punti percentuali rispetto a chi è nato o arrivato in età prescolare. L’età di arrivo incide negativamente sulle competenze linguistiche, poiché frequentare la scuola fin dall’infanzia facilita l’apprendimento della lingua del Paese ospitante.

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La Cittadinanza e il Senso di Appartenenza

In una fase delicata come quella della crescita, la cittadinanza è fondamentale per rafforzare il senso di appartenenza alla comunità nella quale si cresce e spingere avanti le aspirazioni per il futuro. La mancanza della cittadinanza ha degli effetti negativi: dai più pratici, come ad esempio, la partecipazione alle gite o ai soggiorni educativi all’estero, gli scambi culturali e le competizioni sportive, fino alle conseguenze nel maturare un senso di appartenenza alla comunità nella quale si vive.

Ad esempio, alla domanda “Ti senti parte della tua scuola?” il 17,9% degli studenti con background migratorio senza cittadinanza italiana afferma di non sentirsi mai o quasi mai parte. Tale percentuale scende al 13,8% degli studenti con background migratorio e con cittadinanza italiana e al 10,6% per i coetanei con entrambi i genitori italiani. Dallo studio emergeva come gli studenti senza cittadinanza italiana avvertono più dei coetanei un senso di estraneità alla comunità scolastica.

Riforma della Cittadinanza

In queste ultime settimane si è riacceso il dibattito sulla possibilità di riforma della legge sulla cittadinanza. È fondamentale riconoscere la cittadinanza italiana ai minori che nascono e crescono nel nostro Paese e sostenere le scuole nei percorsi di inclusione. L’attuale legge sulla cittadinanza, vecchia di trent’anni, non fotografa più il Paese che incontriamo ogni volta che entriamo in una aula scolastica.

Tabella: Studenti con Cittadinanza Non Italiana nelle Scuole Italiane (A.S. 2022/2023)

Regione Percentuale sul Totale Studenti
Lombardia 25,3%
Emilia-Romagna 18,4%
Veneto N/A

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TAG: #Stranieri #Italia

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