Tassa di Soggiorno a Roma: Guida Completa e Informazioni Utili
Anche nel 2025 il Comune di Roma conferma la tassa di soggiorno, con tariffe differenziate in base alla categoria dell’alloggio e alla durata del pernottamento. In questa guida pratica ti spieghiamo tutto ciò che c’è da sapere sulla city tax a Roma, con informazioni utili per viaggiatori e operatori del settore.
A partire dal 2025, la tassa di soggiorno a Roma conferma il suo ruolo come strumento per sostenere il turismo e il decoro urbano nella Capitale, soprattutto in vista del Giubileo. Il Comune di Roma ha infatti aggiornato le tariffe del contributo di soggiorno, introducendo alcune novità sulle esenzioni e sulle categorie che ne sono escluse.
Tariffe della Tassa di Soggiorno a Roma nel 2025
Le tariffe della tassa di soggiorno a Roma variano da un minimo di €3,00 a un massimo di €10,00 per ospite per notte, in base alla categoria e alle caratteristiche della struttura ricettiva. Questo influisce direttamente sull’importo totale che i visitatori dovranno pagare al momento del soggiorno.
Con la Deliberazione G.C. n. 255 del 17/07/2023, la Giunta Capitolina ha introdotto nuove tariffe operative dal 01/10/2023. Di seguito riportiamo la tabella attuale aggiornata al 2025 con i costi per notte e per persona:
Tipologia di Struttura | Tariffa per Notte/Persona | Massimo Giorni |
---|---|---|
Hotel 1 stella | 4€ | 10 |
Hotel 2 stelle | 5€ | 10 |
Hotel 3 stelle | 6€ | 10 |
Hotel 4 stelle | 7,50€ | 10 |
Hotel 5 stelle | 10€ | 10 |
Case e appartamenti vacanze Categoria 1 | 6€ | 10 |
Case e appartamenti vacanze Categoria 2 | 5€ | 10 |
Guest house o Affittacamere Categoria 1 | 7€ | 10 |
Guest house o Affittacamere Categoria 2 | 6€ | 10 |
Guest house o Affittacamere Categoria 3 | 5€ | 10 |
Hostel o Ostelli, Rifugi montani, Rifugi escursionistici, Case del Camminatore | 3,50€ | 10 |
Agriturismi e Residenze turistiche alberghiere, Case per ferie, Bed and Breakfast, Country house o Residenze di campagna. Alloggi per uso turistico, Immobili destinati alla locazione breve | 6€ | 10 |
Strutture ricettive all’aria aperta, Campeggi ed aree attrezzate per la sosta temporanea | 3€ | 10 |
Esiste un limite massimo di pernottamenti tassabili per anno solare, fissato a 10 consecutivi nella stessa struttura (o 5 per i campeggi). Dopo 10 notti, la tassa non è più dovuta, anche per gli ospiti per cui è obbligatoria.
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Chi è Esente dalla Tassa di Soggiorno a Roma?
La city tax Roma si applica a tutti coloro che pernottano nella Capitale, con alcune importanti esenzioni previste per legge. Per i turisti internazionali che si chiedono "chi è esente dalla tassa di soggiorno", restano valide le agevolazioni per studenti fuorisede, accompagnatori di persone disabili e altre categorie protette.
La tassa di soggiorno a Roma non è obbligatoria per tutti, ma prevede alcune importanti esenzioni pensate per agevolare determinate categorie di visitatori. I bambini fino a 10 anni sono esenti, così come gli accompagnatori di persone con disabilità riconosciuta. Sono previste esenzioni anche per studenti fuorisede coinvolti in programmi internazionali, partecipanti a eventi ufficiali e forze dell’ordine in servizio. Inoltre, i cittadini residenti nel Comune di Roma non pagano il contributo di soggiorno se alloggiano entro i confini comunali.
Per usufruire dell’esenzione, è richiesta l’esibizione della documentazione idonea al check-in o la compilazione dell'apposito modulo di Autocertificazione.
- La condizione di disabilità grave, ai sensi dell’art. 3 comma 3 della L. 104/92, per ottenere l’esenzione, deve essere certificata.
- Ai sensi della L. n. 205/2017 si definisce caregiver familiare: la persona che assiste e si prende cura del coniuge, dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto ai sensi della legge 20 maggio 2016, n. 76, di un familiare o di un affine entro il secondo grado, ovvero, nei soli casi indicati dall’articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o sia titolare di indennità di accompagnamento ai sensi della legge 11 febbraio 1980, n. 18.
- NOTA/ATTENZIONE: è bene, per l’esenzione, fare riferimento solo al caregiver così come definito e non genericamente a chiunque assista e accompagni il disabile, che invece non ha diritto all’esenzione.
- L’esenzione è riconosciuta a entrambi i genitori accompagnatori di minori di diciotto anni che necessitano di cure.
- L’accompagnatore dovrà attestare le generalità del paziente e dell’accompagnatore o dei genitori, il luogo di prestazione o di cura e il periodo di riferimento delle prestazioni sanitarie e/o del ricovero.
- L’accompagnatore dovrà sottoscrivere apposita dichiarazione resa ai sensi del DPR 445/2000 attestante le generalità del paziente e dell’accompagnatore o dei genitori, il luogo di prestazione o di cura e il periodo di riferimento delle prestazioni sanitarie e/o del ricovero.
Come Addebitare e Versare il Contributo (Airbnb, Booking,...)
1. Modalità di pagamento e informazione dell’imposta
Una volta compreso chi è esente dalla tassa di soggiorno a Roma, e chi no, è importante informare in modo adeguato gli ospiti sulle modalità e le quantità di pagamento della stessa durante il loro soggiorno. Si possono riportare i dettagli dell’imposta sulla descrizione dell’alloggio delle grandi piattaforme OTA come ad esempio Booking.com o Airbnb, o anche esporli all’interno della struttura.
Le opzioni di pagamento sono state studiate per essere il più comode possibile per i visitatori e i gestori delle strutture ricettive. È previsto ad esempio il versamento diretto presso la struttura al momento del check-out, i pagamenti online tramite i sistemi forniti dalla struttura stessa, le macchinette automatiche disponibili in alcuni punti della città o nelle strutture ricettive, o il bonifico bancario. Consigliamo a tutti gli ospiti di conservare sempre la ricevuta del pagamento come prova ufficiale del versamento effettuato.
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2. Procedura GECOS passo a passo
I gestori o i proprietari di strutture destinate ad affitti turistici sono obbligati a gestire la tassa di soggiorno attraverso la piattaforma GECOS, il sistema telematico fornito dal Comune di Roma per effettuare i versamenti e inviare le comunicazioni richieste, di carattere trimestrale o annuale.
I dati inseriti in GECOS devono corrispondere esattamente alle comunicazioni fatte sul portale ALLOGGIATI WEB. Tradotto significa che: alla prima registrazione, al momento dell’ingresso in struttura, si andranno a registrare le 10 giornate di pernottamenti pagati e tutto il resto delle giornate sono eccedenze. Nei mesi successivi si riportano solo le giornate eccedenti (sempre in corrispondenza con le comunicazioni fatte ad Alloggiati Web). In via generale tutti i pernotti (tariffati e non) sono da registrare. Nelle prime con inserimento delle date di check-in e ceck-out, il numero delle notti totali viene calcolato in automatico dal sistema e pertanto se si tratta di esenzioni per notti superiori a 10 perché consecutivi.
Bisogna inserire tutte le notti in corrispondenza delle mensilità in cui ricade l’emissione della ricevuta fiscale. Quindi, se si emette ricevuta fiscale al CHECK IN, tutte le notti andranno inserite nel mese di emissione della ricevuta al check in. Al contrario, se si emette ricevuta al CHECK OUT, tutte le notti andranno inserite nel mese emissione della ricevuta al Check out. Per le notti a cavallo del trimestre delle comunicazione (quindi marzo-aprile, giugno-luglio, settembre-ottobre, dicembre-gennaio) vale lo stesso criterio con una eccezione. Se si emette ricevuta al check in ed è nel mese precedente la chiusura del trimestre, prima dell’invio della comunicazione si dovranno indicare nell’apposito spazio le notti successive già fiscalizzate, come notti a cavallo, e il sistema lo consente.
Relativamente all’evento “Soggiorni a cavallo di trimestri”, nel corso dello stesso anno solare (esempio: per una coppia di ospiti arrivati il 23/06 e partiti il 03/07, si indicheranno n. 16 notti (8 notti per 2 ospiti) non ancora assoggettati al contributo di soggiorno, ma di competenza del trimestre solare in scadenza. - il numero TOTALE delle Notti (pernotti per ospite) non ancora assoggettate (o, comunque CONSIDERATE, per le notti esenti) al contributo di soggiorno, ma di competenza del trimestre solare in scadenza.
Sì, la comunicazione trimestrale va sempre presentate trimestralmente anche in assenza di ospiti. Per inserirla su GECOS e validarla basta andare su «GESTIONE COMUNICAZIONI TRIMESTRALI»; il sistema genera una comunicazione vuota che potrà essere validata dopo averla selezionata e verrà presentata la comunicazione trimestrale a «0».
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È possibile inserire un nuovo incaricato per la struttura ricettiva: bisogna accedere alla sezione «Gestione profili», richiamare la funzionalità «gestione incaricati». Il sistema presenterà tutti i soggetti associati al Titolare della Struttura ricettiva e da qui è possibile selezionare il profilo del Nuovo Incaricato. Il titolare della struttura ricettiva può delegare il ruolo di incaricato a soggetti differenti. Ovviamente, sarà necessario registrare le deleghe sul portale «GESTIONE DELLE DELEGHE DI ROMA CAPITALE SIGEUD».
3. Cosa succede se non pago la tassa di soggiorno? Sanzioni per inadempienza
Anche se formalmente la tassa è a carico dell’ospite, il versamento all’ente comunale è di esclusiva responsabilità del proprietario o del gestore della struttura. Questo significa che, pur ricevendo l’importo direttamente dagli ospiti, sarà lui a dover provvedere al pagamento delle somme raccolte al Comune di Roma.
In caso di mancato o parziale versamento della tassa, nonostante sia stata correttamente riscossa agli ospiti, è prevista una sanzione amministrativa che va da un minimo di 25€ a un massimo di 500€, ai sensi dell’articolo 7-bis, comma 1, del D.Lgs. n. 267/2000.
Ma non solo: eventuali omissioni, dichiarazioni mendaci o irregolarità nei pagamenti possono configurare anche reati di natura penale. Le conseguenze per chi cerca di eludere questi obblighi vanno ben oltre una semplice multa, potendo comportare ripercussioni legali molto serie.
Anche in caso di rifiuto o mancato pagamento da parte dell’ospite, il gestore o proprietario della struttura rimane comunque responsabile del versamento della tassa al Comune. L’importo dovrà essere comunque corrisposto alle casse comunali e potrà essere successivamente richiesto al cliente direttamente dal gestore.
Con il cambio da Agente Contabile a Responsabile del Pagamento, non si devono registrare i rifiuti, poiché il contributo per le notti che l’ospite si rifiuta di pagare devono essere corrisposti dal Gestore, con successivo diritto di rivalsa sull’ospite.
Impatto Economico e Consigli per gli Host
L’aumento della tassa di soggiorno a Roma per il 2025 sta generando un acceso dibattito tra operatori turistici e gestori immobiliari, perché questo aumento potrebbe influenzare negativamente la competitività della Capitale rispetto ad altre mete italiane con una city tax Roma più leggera. Alcuni osservano con preoccupazione una possibile riduzione delle prenotazioni, soprattutto da parte di turisti sensibili al prezzo, che potrebbero preferire destinazioni meno onerose.
Per mitigare l’impatto, host e property managers sono chiamati ad adattarsi ed a comunicare chiaramente il nuovo costo ai propri ospiti, offrendo eventualmente promozioni dedicate.
Le nuove disposizioni hanno però suscitato reazioni diversificate tra gli operatori del settore, con opinioni contrastanti sull’impatto economico e organizzativo di tali modifiche.
Cos'è la Tassa di Soggiorno?
L’imposta di soggiorno, chiamata anche tassa di soggiorno, è un’imposta applicata su chi soggiorna in strutture ricettive alberghiere o extra-alberghiere di determinate città italiane o straniere. I costi della tassa di soggiorno variano da città a città a seconda dei regolamenti comunali. L’articolo 4 del dl n°23 del 14 marzo 2011 regolamenta l’imposta di soggiorno e chi ne ha diritto. Non tutti i comuni, infatti, possono applicare la tassa di soggiorno, ma solo alcuni. Il decreto legislativo che ha introdotto l’imposta di soggiorno in Italia spiega anche chi deve pagare la tassa. L’imposta è «a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul proprio territorio». L’imposta di soggiorno, quindi, è un’imposta fissa richiesta ai turisti, ovvero alle persone che alloggiano presso le strutture ricettive di quei comuni che adottano lo strumento fiscale. L’host, infatti, ha l’obbligo di riscuotere l’imposta di soggiorno secondo le modalità stabilite dal proprio comune.
Ruolo del Gestore della Struttura Ricettiva
Precedentemente i gestori delle strutture ricettive erano identificati come sostituto d’imposta. A far chiarezza sul ruolo del gestore ci ha pensato la Corte dei conti. Con la delibera del 19 gennaio 2013 la Corte dei conti ha stabilito che i gestori delle strutture ricettive non possono essere identificati come sostituti d’imposta, ma come agenti contabili. Nei fatti questo ha modificato poco, se non la necessità, da parte degli host, di dover compilare il Mod.
La funzione degli hotel, dei bed and breakfast o più in generale degli host è quella propria degli agenti contabili. Il soggetto responsabile degli obblighi tributari, quindi, è il gestore della struttura ricettiva.
Origini e Scopo della Tassa di Soggiorno
La tassa di soggiorno è stata introdotta in seguito alla riforma sul federalismo fiscale. Con il federalismo fiscale si è data la possibilità ai comuni di istituire i cosiddetti “tributi comunali di scopo”, tra cui l’introduzione dell’imposta di soggiorno. I proventi della tassa di soggiorno quindi devono essere reinvestiti dal comune solo ed esclusivamente nell’ambito turistico. «Il relativo gettito - si legge al comma 1 dell’articolo 4 del D.Lgs. del 14 marzo 2011 n.
La prima tassa di soggiorno in Italia è stata introdotta l’11 dicembre 1910 con il sigillo del re Vittorio Emanuele III. La legge prevedeva la tassa di soggiorno solo nei comuni con stabilimenti idroterapici, stazioni climatiche e stazioni balneari. La legge è stata successivamente ampliata durante il ventennio fascista con il Regio decreto-legge del 24 novembre 1938. Con il Regio decreto legge si è estesa la possibilità di applicare l’imposta di soggiorno in tutte le altre località italiane di interesse turistico. Con il Real Decreto l’imposta ha cambiato formalmente anche nome, passando da tassa di soggiorno a imposta di soggiorno.
In Italia l’imposta di soggiorno è stata re-introdotta in seguito alla promulgazione della legge n° 42/2009 sul federalismo fiscale. La riforma fiscale del 2009, infatti, ha dato la possibilità agli enti locali di usufruire di alcune riscossioni fiscali. Uno dei primi settori ad essere interessati dal federalismo fiscale è stato proprio quello turistico. Con il decreto legge n° 78 del 31 maggio del 2010 si è data la possibilità di introdurre l’imposta di soggiorno a carico di chi soggiorna nel solo comune di Roma. Con l’articolo 14, comma 16 paragrafo e, del decreto legge 78/2010 viene introdotto «un contributo di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive della città, da applicare secondo criteri di gradualità in proporzione alla loro classificazione fino all’importo massimo di 10 euro per notte di soggiorno». Il “contributo di soggiorno” a Roma è stato approvato definitivamente il 22 dicembre 2010 con la delibera n° 38. In quell’occasione è stato fissato a 3 euro il prezzo massimo di contribuzione a notte. Il decreto legislativo n°23 del 14 marzo 2011 (Disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale) ha dato l’opportunità ad altri comuni italiani di poter istituire la tassa di soggiorno. Tale facoltà non è stata concessa a tutti i comuni però.
Sanzioni per Violazioni e Omissioni
Siccome il gestore delle strutture ricettive, secondo la sentenza N. Nel caso in cui ci siano errori o violazioni degli obblighi in merito al pagamento della tassa di soggiorno è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria per le strutture ricettive che parte da un minimo di 25€ ad un massimo di 500€ ai sensi dell’articolo 7-bis, comma 1, del D.Lgs.
Nuove Tariffe del Contributo di Soggiorno a Roma
Nuove tariffe del Contributo di Soggiorno con decorrenza dal 1° ottobre 2023, approvate con Deliberazione n. La Giunta Capitolina, con Deliberazione n. 255 del 17 luglio 2023, ha approvato le nuove tariffe del Contributo di Soggiorno, in vigore dal 1° ottobre 2023. Le tariffe sono state incrementate secondo criteri di gradualità e in relazione alle tipologie e alla classificazione delle strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere. In particolare, sono state introdotte 3 categorie per Guest House ed Affittacamere e 2 categorie per Case e Appartamenti per Vacanze.
L’Amministrazione sta predisponendo l’adeguamento della Piattaforma GECOS alle nuove tariffe, al fine di renderla disponibile partire dal 1° ottobre p.v..
Obblighi dei Gestori di Strutture Ricettive
La tassa di soggiorno a Roma rappresenta uno degli obblighi più importanti e allo stesso tempo delicati per chi gestisce strutture ricettive, che siano alberghi, bed and breakfast, case vacanza o affittacamere. L’imposta, introdotta per la prima volta nel 2011, è stata pensata per sostenere le spese legate al turismo, come il miglioramento delle infrastrutture e il mantenimento del patrimonio culturale della città. La tassa di soggiorno viene applicata a tutti i non residenti che pernottano a Roma, con tariffe che variano a seconda del tipo di struttura. Per i Bed and Breakfast (B&B), la tassa di soggiorno è fissata a 6 euro per persona a notte. L’imposta viene applicata per un massimo di 10 notti consecutive presso la stessa struttura. Uno degli aspetti più complicati per i gestori di strutture ricettive è la gestione e la rendicontazione della tassa di soggiorno.
Comunicazioni Trimestrali e Annuali
Ogni gestore deve inviare una dichiarazione trimestrale al Comune di Roma, indicando il numero degli ospiti che hanno soggiornato nella struttura durante il periodo di riferimento, inclusi coloro che sono esenti dal pagamento della tassa. Questa procedura deve essere eseguita anche se la struttura non ha avuto ospiti durante il trimestre. La comunicazione avviene tramite il sistema telematico messo a disposizione dal Comune, e il pagamento della tassa deve essere effettuato tramite il sistema PagoPA, utilizzando l’Identificativo Univoco di Pagamento (IUV). Oltre agli obblighi di comunicazione trimestrale al Comune, i gestori di strutture ricettive devono presentare una dichiarazione annuale all’Agenzia delle Entrate entro il 30 giugno dell’anno successivo.
Oltre alle dichiarazioni trimestrali, i gestori devono presentare anche un rendiconto annuale entro il 30 gennaio dell’anno successivo, che include una sintesi delle somme raccolte e versate al Comune.
Esenzioni e Dichiarazioni
Alcune categorie di persone sono esenti dal pagamento della tassa di soggiorno, come previsto dal regolamento comunale. Gli ospiti che rientrano in queste categorie devono dichiarare la loro esenzione al momento del check-in, e il gestore ha l’obbligo di segnalare l’esenzione nelle comunicazioni trimestrali. È fondamentale che il gestore informi gli ospiti in modo chiaro e trasparente riguardo alla tassa di soggiorno.
Strumenti Digitali per la Gestione Semplificata
La gestione della tassa di soggiorno può essere particolarmente onerosa per i gestori di strutture ricettive con molti ospiti o per chi gestisce più immobili. Per fortuna, esistono strumenti digitali che possono semplificare notevolmente questi processi. L’utilizzo di software specializzati non solo aiuta a evitare sanzioni per ritardi o omissioni, ma migliora anche l’efficienza complessiva della gestione della struttura.
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