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Tassa di Soggiorno in Italia: Guida Completa

L’imposta di soggiorno, chiamata anche tassa di soggiorno, è un’imposta applicata su chi soggiorna in strutture ricettive alberghiere o extra-alberghiere di determinate città italiane o straniere. Si tratta di un tributo ormai presente nella maggioranza dei comuni a vocazione turistica.

È bene chiarire fin da subito che non è una tassa, ma un’imposta. Infatti, è così che viene riportata la sua denominazione nel Decreto Legislativo 14 marzo 2011 n. 23. La differenza non è solamente semantica, ma sostanziale. Non bisogna dimenticare che i tributi si possono dividere in tre grandi categorie: contributi, tasse e imposte. È in quest’ultimo gruppo che ricade la nota “tassa di soggiorno”: un’imposta è un tributo per cui non è prevista una prestazione da parte dello Stato. Si tratta, quindi, di una forma di finanziamento della spesa pubblica.

Storia e Regolamentazione

La tassa di soggiorno è stata introdotta per la prima volta nel 1910 e successivamente regolamentata dall’articolo 4 del decreto legislativo n. 23 del 14 marzo 2011. La tassa di soggiorno non è una novità recente, entra nel nostro ordinamento nel 1910 per poi essere abolita ottanta anni più tardi, all’alba del 1989. Una mossa volta a favorire il settore turistico in vista dei mondiali di calcio, che si sarebbero giocati l’anno successivo proprio in Italia.

Si torna a parlare di imposta di soggiorno solo nel 2009, con la riforma del federalismo fiscale. Con il federalismo fiscale si è data la possibilità ai comuni di istituire i cosiddetti “tributi comunali di scopo”, tra cui l’introduzione dell’imposta di soggiorno.

Evoluzione Normativa

  • 1910: Prima introduzione della tassa di soggiorno. La legge prevedeva la tassa di soggiorno solo nei comuni con stabilimenti idroterapici, stazioni climatiche e stazioni balneari.
  • 1938: Estensione dell'imposta di soggiorno in tutte le altre località italiane di interesse turistico con il Regio decreto-legge del 24 novembre 1938. Con il Real Decreto l’imposta ha cambiato formalmente anche nome, passando da tassa di soggiorno a imposta di soggiorno.
  • 2009: Reintroduzione in seguito alla promulgazione della legge n° 42/2009 sul federalismo fiscale.
  • 2010: Con il decreto legge n° 78 del 31 maggio del 2010 si è data la possibilità di introdurre l’imposta di soggiorno a carico di chi soggiorna nel solo comune di Roma. Con l’articolo 14, comma 16 paragrafo e, del decreto legge 78/2010 viene introdotto «un contributo di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive della città, da applicare secondo criteri di gradualità in proporzione alla loro classificazione fino all’importo massimo di 10 euro per notte di soggiorno».
  • 2011: Il decreto legislativo n°23 del 14 marzo 2011 (Disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale) ha dato l’opportunità ad altri comuni italiani di poter istituire la tassa di soggiorno. Tale facoltà non è stata concessa a tutti i comuni però.

Chi Paga la Tassa di Soggiorno?

La tassa di soggiorno è dovuta da parte di tutti i turisti che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul territorio. Come è stato specificato, tutti coloro che pernottano nei comuni dove sussiste l’imposta di soggiorno, devono pagare il tributo presso la struttura dove soggiornano.

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L’imposta è «a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul proprio territorio». La tassa di soggiorno è dovuta da chi soggiorna in strutture ricettive come hotel, B&B, case vacanze, locazioni brevi, affittacamere o campeggi. I gestori delle strutture alberghiere ed extra-alberghiere sono tenuti ad applicare questa imposta a tutti i propri ospiti, con alcune eccezioni che elencheremo più avanti.

Ruolo dei Gestori delle Strutture Ricettive

La funzione degli hotel, dei bed and breakfast o più in generale degli host è quella propria degli agenti contabili. Il soggetto responsabile degli obblighi tributari, quindi, è il gestore della struttura ricettiva. Con le nuove normative introdotte dal Decreto Rilancio (DL 34/2020), i gestori delle strutture ricettive sono considerati agenti contabili e responsabili del versamento dell’imposta.

I gestori delle strutture ricettive sono stati qualificati come “agenti contabili” in seguito alla delibera della Corte dei Conti n. 19/2013. Precedentemente i gestori delle strutture ricettive erano identificati come sostituto d’imposta. A far chiarezza sul ruolo del gestore ci ha pensato la Corte dei conti. Con la delibera del 19 gennaio 2013 la Corte dei conti ha stabilito che i gestori delle strutture ricettive non possono essere identificati come sostituti d’imposta, ma come agenti contabili.

L’host, infatti, ha l’obbligo di riscuotere l’imposta di soggiorno secondo le modalità stabilite dal proprio comune. Nei fatti questo ha modificato poco, se non la necessità, da parte degli host, di dover compilare il Mod.

Sanzioni

Nel caso in cui ci siano errori o violazioni degli obblighi in merito al pagamento della tassa di soggiorno è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria per le strutture ricettive che parte da un minimo di 25€ ad un massimo di 500€ ai sensi dell’articolo 7-bis, comma 1, del D.Lgs.

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Come Funziona e Quanto Costa

I costi della tassa di soggiorno variano da città a città a seconda dei regolamenti comunali. La tassa è dovuta da parte di tutti i turisti che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul territorio. Le modalità di applicazione e i costi variano tra le diverse località, comportando non poca confusione al momento della partenza.

La normativa nazionale stabilisce che la tassa di soggiorno possa arrivare fino a 5 euro per notte. Anche in questo caso è il D.Lgs. 14 marzo 2911 n. 23 a dettare i vincoli. La tassa di soggiorno bisogna applicarla «secondo criteri di gradualità in proporzione al prezzo sino a 5 euro per notte di soggiorno». Di solito i prezzi variano da 1 a 5 euro a notte in base alla tipologia d’alloggio e alle stelle dell’albergo.

Se a Roma la tassa di soggiorno può arrivare fino a 10 Euro, nel resto d’Italia non può superare i 5 euro. A persona, si intende. Nel resto d’Italia non gli alberghi non possono superare questa cifra, fatta eccezione per la sola città di Roma in cui la tassa di soggiorno può arrivare a costare fino ai 10 euro.

In alcuni casi si decide di applicare la tassa di soggiorno una tantum, indipendentemente dalle notti di soggiorno. In alcuni casi l’imposta di soggiorno è prevista solo in alcuni periodi dell’anno.

Riversamento degli importi al Comune: Può avvenire con cadenza mensile, trimestrale o secondo altra periodicità definita dal regolamento comunale. In alcuni casi, le piattaforme di prenotazione online (OTA) possono riscuotere direttamente la tassa al momento della prenotazione, ma solo a seguito di accordi specifici con i comuni.

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Modalità di Calcolo

  • Fissa per notte: Da 1 a 5 euro a notte, a seconda della categoria della struttura.
  • Proporzionale al costo del pernottamento: Ad esempio, il 3% del costo totale.
  • Molti comuni applicano tariffe ridotte durante la bassa stagione, con riduzioni fino all’80%.

Durata Massima

Infine, il corrispettivo spesso non è dovuto per ogni notte di soggiorno consecutiva fruita dal turista. Su questo punto vi è molta discordanza tra le località italiane. In alcuni luoghi, per esempio, si paga solo fino alla quinta notte di pernottamento consecutiva, in altri fino alla trentesima.

Esenzioni

La tassa di soggiorno presenta delle esenzioni, anch’esse stabilite autonomamente dalle località turistiche. Come già spiegato, l’imposta di soggiorno è applicata a chi pernotta nelle strutture ricettive e non alle strutture stesse.

Le esenzioni sono spesso subordinate alla presentazione al gestore della struttura di apposita certificazione attestante lo stato di residenza, di salute o di lavoro. Un’altra cosa importantissima da segnare nel blocchetto degli appunti oppure da screenshottare: la tassa di soggiorno è obbligatoria, ma non per tutti.

Alcune categorie di persone sono esenti dal pagamento della tassa di soggiorno o beneficiano di riduzioni.

Come Viene Utilizzata la Tassa di Soggiorno?

I proventi della tassa di soggiorno quindi devono essere reinvestiti dal comune solo ed esclusivamente nell’ambito turistico. «Il relativo gettito - si legge al comma 1 dell’articolo 4 del D.Lgs. del 14 marzo 2011 n.

I soldi incassati tramite tassa di soggiorno non finiscono direttamente nelle casse del gestore dell’hotel, ma vengono utilizzati dalle autorità locali come mezzo per finanziare servizi specializzati come l'organizzazione dell'accoglienza turistica, la promozione del territorio e il miglioramento dell’offerta culturale. I proventi vengono dunque reinvestiti nel settore del turismo, a livello esclusivo. Così è stato deciso il 14 marzo 2011, con l’articolo 4 del D.Lgs. n. 23.

La tassa di soggiorno è diventata una componente essenziale delle entrate degli enti comunali, soprattutto nelle destinazioni turistiche. Modificare le tariffe di questa imposta, infatti, può influenzare direttamente il bilancio e la qualità dei servizi offerti ai residenti e ai visitatori.

Novità nel 2025

Il 2025 sarà un anno di grandi novità per la tassa di soggiorno, soprattutto a Milano, dove l’arrivo del Giubileo 2025 porterà un afflusso straordinario di visitatori. Le nuove tariffe, valide dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025, riguarderanno tutte le strutture ricettive. Questi aumenti non sono casuali: mirano a sostenere iniziative come la manutenzione di spazi pubblici, la sicurezza e la promozione del turismo locale.

A livello nazionale, il 2025 segnerà un passo avanti nella gestione della tassa di soggiorno. Tutti i comuni italiani, anche quelli più piccoli, potranno adottare questa imposta, con regole uniformi che garantiranno maggiore coerenza. Dal 1° gennaio 2025, il CIN è divenuto obbligatorio per tutte le strutture ricettive e le locazioni turistiche.

Uno dei progetti più importanti che verrà finanziato grazie alla tassa di soggiorno 2025 a Milano è il potenziamento del trasporto pubblico.

Per questo motivo, talvolta, vi possono essere modifiche relative agli importi che un turista è tenuto a pagare al termine del proprio soggiorno. Gli Enti Comunali aggiornano abitualmente i propri portali istituzionali, solitamente durante i primi mesi dell’anno, al fine di comunicare a tutti gli interessati la nuova linea adottata.

A sorpresa, nel 2025 sarà introdotta l’imposta di soggiorno anche nel Comune di Bellaria - Igea Marina, che, negli anni, aveva fatto dell’assenza di questo tributo il suo tratto distintivo.

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