Escursione al Monte Redentore: Percorso, Difficoltà e Panorami
Hai voglia di staccare dalla routine e immergerti nel verde per un giorno? Il Parco dei Monti Aurunci (Latina) è il posto ideale per un'escursione in giornata fra Lazio e Campania!
Vi proponiamo un percorso ad anello nella parte più spettacolare del Parco, da cui potrete dare sfogo a tutta la vostra voglia di fotografare, immergervi nella natura. Quello che andremo a vedere è un percorso ad anello con vista sulla costa tirrenica, in particolare avremo una splendida visuale su Gaeta, Formia e Mondragone.
Informazioni Generali sull'Escursione
Nel comune di Formia c’è uno dei sentieri più belli e panoramici del Lazio, quello del Monte Redentore. Parte a quota 810 metri sul livello del mare dal Rifugio Pornito, a Maranola, e arriva sulla cima della montagna. Discendendo si passa per l’Eremo di San Michele Arcangelo, dove una piccola sorgente disseta i pellegrini.
In questo articolo scopriamo tutto sul trekking al Redentore a Formia, con il tracciato del percorso e tutte le informazioni utili.
Cosa Sapere sul Monte Redentore
Quello che è conosciuto come Monte Redentore (1252 m) è in realtà una cima del Monte Altino (1365 m), la più meridionale e affacciata sul Golfo di Gaeta. Sulla cima del Redentore la roccia forma una tipica cupola rivolta al mare sulla cui sommità è stata costruita una cappella e all’inizio del ‘900 vi è stata posta una statua di Cristo Redentore.
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Il Monte Altino e la Cima del Redentore fanno parte del Parco Naturale dei Monti Aurunci. Si tratta di un massiccio calcareo con formazioni rocciose interessanti e scenografiche. I versanti meridionali del Monte Altino sono ricoperti dei tipici cespugli della macchia mediterranea, con salvia ed elicriso.
Alle spalle della Cima del Redentore, sul Monte Altino, riparata dai venti da mare dalla cima stessa, c’è una faggeta rigogliosa. Nelle zone di radura alcuni alberi da frutto segnano la presenza antica dell’uomo, piantati vicino ai ruderi ancora visibili di nevaie e ripari per i pastori.
Dettagli del Percorso Escursionistico
Si parte dal Rifugio di Pornito, raggiungibile in macchina (838 m) e da lì inizia il sentiero panoramico molto ben curato fornito di parapetto. Questo tipo di percorso che prosegue fino alla cima del Monte Redentore è di difficoltà Turistica, quindi perfetto per coloro che ricercano trekking più semplici senza rinunciare alla spettacolarità.
Affronteremo un dislivello di circa 400 metri in salita, nulla di proibitivo ma son proprio questi i tratti in cui non bisogna abbassare l’attenzione per non commettere leggerezze. Il sentiero è ben curato ma meglio stare attenti a dove mettere i piedi.
Il percorso inizia seguendo un sentiero, il CAI 960, quasi parallelo alla parete rocciosa che si apre su Gaeta, infatti già dai primi passi possiamo vedere in lontananza il resto del sentiero verso la vetta, è quasi impossibile perdersi. Il sentiero è in costante salita, inizialmente lieve e poi dopo un paio di chilometri diventa più ripido proprio all’inizio di una serie di tornanti.
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Ciò che ci rapisce di più, fino a raggiungere il Redentore, è la fantastica vista panoramica che solo pochi sentieri sanno regalare in questo modo, grazie anche alle favorevoli condizioni meteo, possiamo ammirare tutto il golfo di Gaeta ed estendere il nostro sguardo fino addirittura all’isola di Capri.
Raggiungiamo la famosa statua della Madonna che si erge sullo sperone di roccia e che sembra abbracciare con le mani tutto il golfo ai suoi piedi, un punto panoramico molto suggestivo e fotografico, vale la pena fare una piccola pausa e godersi il momento. Continuiamo ancora lungo il sentiero che dopo pochi minuti ci porta ad un crocevia sulla Sella Sola (1.226 m) ai piedi del Monte Redentore, da qui saliamo lungo i pochi tornanti che ci conducono finalmente alla vetta che ospita una cupola rocciosa sul cui tetto è posta la statua in bronzo del Redentore.
Ci troviamo praticamente su una terrazza totalmente aperta e delimitata da una staccionata di legno con la vista più panoramica di tutta l’escursione. Anche da qui abbiamo una vista sul litorale di Formia e sulla costa del mar Tirreno - da Gaeta a Scauri, la foce del Garigliano, il monte Massico, il Vesuvio, il monte Faito, Ischia e Capri.
Soddisfatto il nostro stomaco e i nostri occhi scendiamo per lo stesso sentiero dell’andata e di nuovo al crocevia sulla Sella Sola imbocchiamo il sentiero interno lungo il bosco per concludere l’anello. Siamo in autunno e i boschi degli Aurunci ci regalano i tipici colori dorati degli alberi che si preparano all’inverno, il sentiero si alterna tra tratti boschivi e lunari/rocciosi della Sella Sola, passiamo anche per una zona pic-nic attrezzata con tavoli e barbecue in pietra.
Itinerari Alternativi
Ci sono diversi itinerari per raggiungere la Cima del Redentore. Il più facile e alla portata di tutti parte dal Rifugio Pornito e percorre la via del Pellegrino. Questo sentiero, senza brusche pendenze, è stato creato per la costruzione della cappella che oggi ospita in cima la statua del Redentore.
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Si percorre in circa 2 ore di cammino. Non presenta zone d’ombra ed è quindi sconsigliato nelle ore più calde dell’estate. Il sentiero è completamente affacciato sul Golfo di Gaeta con vista spettacolare. Nelle giornate nuvolose e con foschia il panorama non è visibile, ma le rocce calcaree che emergono da un tappeto di nuvole, creano un paesaggio lunare e indimenticabile.
In inverno la Cima del Redentore ospita nevicate anche copiose, quindi è bene informarsi accuratamente sul meteo e partire attrezzati.
In alternativa si può percorrere la strada sterrata fino alla forcella di Fraile per poi continuare fino al versante settentrionale del Monte Altino. Da qui si sale sulla cima per poi scendere dalla parte opposta, fino al Redentore. La seconda opzione è la più lunga.
Tornando verso il Pornito si raggiunge l’Eremo di San Michele Arcangelo.
Dettagli Tecnici del Percorso
Qui trovate il tracciato solo andata per la Cima del Redentore a Formia. Il percorso misura poco più di 4 km per 600 metri di dislivello. Per il dislivello pronunciato è classificabile come di difficoltà media, nonostante la comodità del fondo sterrato.
Qui trovate il tracciato del percorso ad anello che, dopo la salita alla Cima del Redentore sulla via del Pellegrino, prosegue verso il versante nord e la Sella Sola (1200 m). Raggiunge poi il punto di partenza al rifugio Pornito.
Il tracciato dell’itinerario che dalla Cima del Redentore prosegue verso il Monte Sant’Angelo e il Petrella lo trovate qui.
Punti di Interesse Lungo il Percorso
La Statua del Redentore
La Statua del Redentore, posizionata sulla Cima del Redentore a Formia, ha una storia curiosa. Fa parte delle 20 statue commissionate da Papa Leone XIII per salutare l’inizio del XX secolo e scongiurare le guerre e le nefandezze che avevano accompagnato il XIX. Il progetto prevedeva di porre 20 statue sulle vette italiane, in punti panoramici e affacciati sui luoghi abitati.
L’arcivescovo di Gaeta, sollecitato dal parroco di Maranola, fu velocissimo a proporre la candidatura del Monte Altino. Fu accettata in virtù della posizione super panoramica della cima, da cui lo sguardo spazia verso il Ischia, Capri e il Vesuvio, e ancora verso il Circeo e le Isole Pontine.
La statua, che inizialmente doveva prevedere 4 parti da fondere insieme una volta in cima, fu invece fusa in un unico blocco. Il peso complessivo era di 21 quintali. Fu trasportata in cima con l’ausilio di un enorme carro con enorme fatica e numerosi ostacoli, non difficili da immaginare. Anche la collocazione sulla sommità della cupola non fu di facile esecuzione. Appena un anno dopo un fulmine decapitò la statua del Cristo Redentore, oggi ricostruita, la cui testa rotolò a valle fino a Maranola.
L'Eremo di San Michele Arcangelo
Prima di raggiungere la vetta del Monte Redentore passeremo dall’incantevole Eremo di San Michele Arcangelo, una costruzione spettacolare per posizione e atmosfera. Purtroppo l’accesso non è consentito tutto l’anno, ma solo per determinate occasioni e festività.
San Michele Arcangelo, santo combattente, è raffigurato con la sua spada dopo avere sconfitto il Diavolo. Questo santo forte e guerrigliero, del cui culto i Longobardi hanno aiutato la diffusione, si erge a paladino nei luoghi più importanti per la civiltà contadina e pastorale.
Sul Redentore a Formia lo troviamo nei pressi di una sorgente d’acqua, l’unica della zona. I Monti Aurunci, come tutto l’Appennino centrale, sono infatti formazioni calcaree. Esse danno vita a fenomeni carsici, per cui l’acqua invece di risalire in superficie si incunea tra le rocce fino al livello del mare, creando grotte e inghiottitoi, piuttosto che cascate, fiumi e sorgenti.
La sorgente del Monte Altino è una delle eccezioni e in quanto tale ha rivestito nei secoli un’importanza fondamentale per la comunità contadina e soprattutto pastorale. Nel 1200 nei pressi della sorgente fu costruito un eremo dedicato a San Michele Arcangelo sulle spoglie di un culto ancora più antico che risale all’800. Nel XIX secolo la facciata rupestre fu rifatta assumendo l’aspetto neogotico attuale.
Il Parco Naturale dei Monti Aurunci
Il Monte Altino e la Cima del Redentore fanno parte del Parco Naturale dei Monti Aurunci.
Il Parco misura quasi ventimila ettari e racchiude in sé gli ultimi rilievi del Lazio prima del confine con la Campania. Le vette superano i 1500 metri di quota e si trovano spesso, come il Redentore, a pochi chilometri in linea d’aria dal mare.
I versanti meridionali sono brulli fino alle pendici. Subiscono infatti frequenti incendi e un pascolo a volte intensivo, che hanno portato ad una degradazione della macchia mediterranea e alla scomparsa delle leccete. Sui versanti opposti ci sono le faggete rigogliose dei monti Petrella e Faggeto, e ancora le leccete dei monti Ruazzo e Campone e la sughereta di Costamezza.
Le radure sui monti vedono lo sbocciare di tantissimi fiori di interesse botanico e di circa una cinquantina di orchidee.
Consigli Utili per l'Escursione
Partendo dal rifugio di Pornito di Formia si sale lungo il versante meridionale di Monte Altino attraversando le brulle pietraie che si affacciano sul Golfo di Gaeta. La bassa vegetazione, costituita essenzialmente da bassi cespugli di salvia ed elicriso, offre un mirabile esempio di come la natura riesca a colonizzare anche gli ambienti più impervi ed inospitali.
Dal punto di vista geologico è interessante la parete a strapiombo della Roccia Laolatra che sovrasta gran parte del percorso. La parete quasi verticale, composta da un calcare compatto, offre rifugio a numerosi esemplari di falchi quali il gheppio e il falco pellegrino.
Dopo la ripida salita, attraverso una devizione sulla destra, si giunge alla chiesetta di San Michele incastonata nella roccia. Una facciata di pietre chiude infatti una cavità naturale e pare custodire con sacralità la fresca acqua che sgorga dalle sue pareti. Ripreso il sentiero si sale fino alla Sella Sola e, svoltando a destra, si sale alla cima del Redentore sormontata dall'omonima statua, dove si potrà ammirare il panorama sul golfo di Gaeta.
Accessibilità: non accessibile a passeggini e persone in carrozzina, non presenti dispositivi di orientamento per non vedenti e ipovedenti.
Equipaggiamento Suggerito
- Scarpe da trekking con suola scolpita antiscivolo
- Abbigliamento tecnico a strati, incluso strato calore (pile o maglione pesante)
- Guscio in Goretex o similare antipioggia
- Cappello protezione sole (possibilmente anti UV)
- Berretto lana o pile
- Guanti (possibilmente con membrana antivento)
- Zaino da escursionismo (minimo 20L)
- Pranzo al sacco
- 1.5 litri d’acqua (minimo consentito)
- Bastoncini da escursionismo (molto consigliati)
- Occhiali da sole
- Giacca o gilet antivento (Softshell)
- Fascia tubolare o collarino multiuso
- Torcia (possibilmente frontale)
- Macchina fotografica
- Crema solare
- Repellente insetti
- Kit primo soccorso
- Un telo impermeabile per quando ci si fermerà a mangiare
- Un eventuale cambio asciutto da lasciare in auto all’arrivo
- Integratori alimentari (secondo le proprie necessità)
- Sacchetto rifiuti
Regole da Rispettare
Per il pieno rispetto della natura e dell’ambiente che visiteremo sarà tassativamente vietato:
- Raccogliere piante e fiori
- Disturbare in qualsiasi modo o dare cibo all’eventuale fauna selvatica
- Gettare in terra o abbandonare lungo il percorso qualsiasi oggetto compresi mozziconi di sigaretta, fazzoletti di carta o qualsiasi altro tipo di immondizia.
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