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La Notte Che Ho Visto Le Stelle: Un Viaggio Nell'Anima di Claudio Chieffo

A dieci anni dalla scomparsa di Claudio Chieffo (19 agosto 2007), il cofanetto antologico edito da Galletti Boston racconta in tre ore di musica (due cd e un dvd) più di quarant’anni di canzoni e spettacoli per un totale di 50 brani registrati in concerto mai apparsi prima su disco e alcuni inediti da inizio carriera alla fine degli anni 60 fino alla sua ultima apparizione in concerto.

Tra questi brani, spiccano quelli entrati nella tradizione popolare come E' bella la strada, I cieli, Stella del mattino, La ballata dell'amore vero e La ballata dell'uomo vecchio, e naturalmente, La notte che ho visto le stelle.

Parte sostanziale del cofanetto è il dvd che presenta un film documentario inedito in cui il cantautore forlivese si racconta e si esibisce dal vivo con numerose canzoni. Il film contiene anche una rarissima ripresa del pittore statunitense William Congdon che dialoga con l'amico Chieffo a proposito della vocazione artistica.

L'edizione è inoltre arricchita da un libretto di 20 pagine con fotografie rare e un testo scritto appositamente dal giornalista Paolo Vites. È un viaggio nell’opera di uno degli autori e interpreti più originali della canzone d'autore italiana.

Di lui disse Giorgio Gaber nel 1985: «Nelle canzoni di Claudio c’è un’onestà, una pulizia, un amore naïf che fa pensare. Siamo profondamente diversi, non solo per le sicurezze che lui ha e che io non ho, ma soprattutto perché nelle sue canzoni lui non fa mistero delle sue certezze. E quelle stesse canzoni, le sue più famose e popolari, quando le ho sentite cantare in coro dalla gente mi sono sempre sembrate un po’ stucchevoli… Ma cantate da lui, devo riconoscerlo, hanno il loro spazio, riprendono tutta la loro credibilità» (Il Sabato).

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Il Significato Profondo di "La Notte Che Ho Visto Le Stelle"

La canzone "La notte che ho visto le stelle" evoca un profondo senso di nostalgia e desiderio.

Aspetto che passi la notte, notte lunga da passare e sento il mio cuore che batte e non smette di sognare... Vorrei ritornare bambino nella casa di mio padre, le storie davanti al camino e la voce di mia madre... La notte che ho visto le stelle non volevo più dormire, volevo salire là in alto per vedere... e per capire. Ascolto il silenzio dei campi dove sta dormendo il grano, il giorno fu pieno di lampi, ma ora il tuono è già lontano... Vorrei ritornare bambino nella casa di mio padre, le storie davanti al camino e la voce di mia madre... La notte che ho visto le stelle non volevo più dormire, volevo salire là in alto per vedere... e per capire.

La luna nasconde i suoi occhi come donna innamorata, il fiume l'aspetta nell'acqua e una notte l'ha baciata... Vorrei ritornare bambino e guardare ancora il fuoco, la Storia più grande è il Destino che si svela a poco a poco: la notte che ho visto le stelle non volevo più dormire, volevo salire là in alto per vedere... e per capire...

Queste parole esprimono un desiderio di ritorno all'innocenza dell'infanzia, un anelito alla comprensione del mistero della vita e del destino.

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L'Arte di Arcadio Lobato e l'Omaggio a Chieffo

Alcuni giorni prima della morte di Claudio Chieffo, Arcadio Lobato va a trovarlo in ospedale. Sul suo comodino, mette un volto di Gesù, fatto a matita da lui. Sopra c’è scritto: “A Claudio, che mi ha portato a Gesù”.

Spagnolo, da anni residente in Italia, illustratore specializzato in libri per bambini (il suo “La valle nella nebbia” è stato scelto fra le 100 migliori opere di letteratura spagnola per ragazzi del Ventesimo secolo), Arcadio aveva conosciuto Chieffo nel 2001. Ne era nata una amicizia profonda e discreta.

Per questo, al momento di pensare un libro illustrato che fosse anche una strenna natalizia, la famiglia del cantautore scomparso ha pensato subito a lui. Il risultato è affascinante e commovente.

“La notte che ho visto le stelle” (Galletti Boston Editore, 14 tavole illustrate a colori più un cd allegato) si rivolge ai bambini, ma non solo.

Le canzoni di Chieffo erano già state illustrate in passato, ma in questo caso quello che viene proposto è un viaggio, che prende spunto dalle canzoni di Claudio per mostrare, visivamente, quello che le sue canzoni hanno sempre espresso: non siamo gettati nel mondo a caso, senza scopo e direzione, ma voluti e amati da Dio, da Chi il mondo lo ha creato per ognuno di noi.

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Come le canzoni di Chieffo, queste illustrazioni sono una porta aperta al Mistero: il protagonista, sorta di menestrello con chitarra che non può che ricordare lo stesso Claudio, viaggia per il mondo e fa degli incontri, anzi l’Incontro. Sempre accompagnato da una presenza che lo conforta e lo sostiene.

I personaggi di Lobato non sono solo pupazzetti simpatici come in tante illustrazioni per bambini. Come la tavola che illustra Reina de la Paz: lo sguardo cupo e allo stesso tempo sicuro del protagonista, inginocchiato di fronte a Maria, e gli alberi bruciati intorno che rappresentano Atocha, la stazione ferroviaria di Madrid devastata dalle bombe dei terroristi.

Un CD Ricco di Emozioni e Inediti

E poi c’è il cd. Quattordici canzoni, tra cui tre registrazioni inedite (La notte che ho visto le stelle, Canzone degli occhi e del cuore e O presepe), effettuate da Chieffo nel suo studio casalingo e mai pubblicate prima in questa veste così scarna.

Tutta l’urgenza dell’afflato compositivo di Claudio è qui rappresentata, come lui la viveva e come lui sentiva di esprimerla, senza filtri, senza interventi esterni. Un momento di grande intimità, come entrare nel suo cuore in modo privilegiato.

Come assistere al genio che si confessa davanti al Suo creatore. E poi anche un inedito assoluto: Chanson de l’ange, mai pubblicata su alcun disco di Chieffo (“E io ti sto aspettando amico, ti sto aspettando, tu non sei solo come credi: cammino nelle tue scarpe… Sotto questo albero si sta bene e io non vedo l’ora di abbracciarti di vederti arrivare”).

La versione qui presente di Stella del mattino, poi, è l’ultima registrazione effettuata da Chieffo, il 6 giugno 2006, a cui sono state aggiunte parti di organo e le voci del Coro San Filippo Neri di Forlì. Da brivido poterla riascoltare oggi.

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