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Trattato di Schengen del 1985: Cos'è e Cosa Comporta

Firmato il 14 giugno 1985 a bordo della “Maria-Astrid”, un battello ancorato per l'occasione in un piccolo porto lussemburghese sulla Mosella, il trattato di Schengen sancisce la libera circolazione in Europa. Denominato ufficialmente “Accordo fra i governi degli Stati dell’Unione economica Benelux, della Repubblica federale di Germania e della Repubblica francese relativo all’eliminazione graduale dei controlli alle frontiere comuni”, nacque con l’intento di creare uno spazio comune, che nel tempo, portasse alla progressiva eliminazione dei controlli alle frontiere comuni, sia per le persone, sia per le merci tra gli Stati firmatari.

Storia e Evoluzione dello Spazio Schengen

L’area di libera circolazione è entrata progressivamente in vigore a partire dal 1985, data di un accordo di massima concluso da un gruppo di governi europei nella località lussemburghese di Schengen.

Dopo l'accordo del 1985, nel 1990 è arrivata una prima convenzione applicativa (entrata in vigore nel 1995) e nel 2006 un regolamento che è stato aggiornato e modificato nel corso degli anni. La prima soppressione effettiva dei controlli alle frontiere è arrivata nel 1996 tra Belgio, Germania, Spagna, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Portogallo.

Schengen, quindi, è effettivo dal 26 marzo del 1995, quando i primi sette Paesi hanno lasciato cadere i controlli alle frontiere: Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Olanda e Lussemburgo. L’Italia si è aggiunta nel 1997.

L’area Schengen è una zona di libera circolazione senza controlli alle frontiere interne, istituita il 14 giugno 1985 con l’accordo che prende il nome dall’omonima cittadina lussemburghese in cui venne sottoscritto da Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi.

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Cosa Prevede il Trattato di Schengen

All’atto pratico, all’interno di questa zona i cittadini dell’Unione europea e quelli di paesi terzi possono spostarsi liberamente senza essere sottoposti a controlli alle frontiere. Di contro, un volo interno all’Ue che collega uno stato Schengen a uno stato non-Schengen è sottoposto a controlli alle frontiere. La caduta delle frontiere interne ha per corollario il rafforzamento delle frontiere esterne dello spazio Schengen.

Il trattato prevede che non vengano effettuati controlli alle frontiere interne dei Paesi interessati, ma solo su quelle esterne. Tra gli Stati Schengen, quindi, si può circolare liberamente e si viene controllati solo quando si esce dalla frontiera condivisa dello spazio.

Gli stati membri che si trovano ai suoi confini hanno dunque la responsabilità di organizzare controlli rigorosi alle frontiere e assegnare all’occorrenza visti di breve durata alle persone che vi fanno ingresso.

Paesi Membri dello Spazio Schengen

L'accordo di Schengen prevede il movimento di persone, merci e servizi all’interno di 27 Paesi del Vecchio Continente (23 membri Ue più quattro esterni: Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera). Oggi, come detto, lo spazio Schengen riguarda 27 Paesi e oltre 400 milioni di cittadini. È importante notare che la circolazione è facilitata all’interno dei confini europei, non quando si accede dall’esterno.

Oggi, 29 paesi sono parte dell’Area Schengen: 23 Stati membri dell’UE, più Norvegia, Islanda, Svizzera e Liechtenstein.

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Lo spazio Schengen è attualmente composto da 26 paesi, di cui 22 membri dell’Unione europea e quattro non membri (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera). Non ne fanno parte Bulgaria, Cipro, Croazia, e Romania, per cui il trattato non è ancora entrato in vigore, e Irlanda e Regno Unito, che non hanno aderito alla convenzione esercitando la cosiddetta clausola di esclusione (opt-out).

Dal primo gennaio 2023, inoltre, anche la Croazia ha aderito pienamente all’acquis di Schengen[14], eliminando i controlli sulle persone alle frontiere interne sia terrestri che marittime a partire dal 26 marzo 2023. Bulgaria, Cipro e Romania aderiranno presto allo spazio Schengen mentre invece, l’Irlanda, è il solo unico Paese membro che non rientra nel suddetto spazio.

Vantaggi dello Spazio Schengen

Lo spazio Schengen non apporta vantaggi solo in termini di libera circolazione, permettendo a più di 400 milioni di persone di circolare senza impedimenti tra i Paesi membri evitando di sottoporsi ai controlli di frontiera, ma esso costituisce una risorsa economica fondamentale per tutte le imprese degli Stati partecipanti. Ogni anno i cittadini europei effettuano più di 1,25 miliardi di viaggi nello spazio Schengen, attraversando le frontiere interne senza controlli.

Questo sistema ha migliorato anche la sicurezza all’interno dell’UE, essendo il suo fine ultimo quello di proteggere i cittadini attraverso una maggiore cooperazione fra le forze di polizia, le autorità doganali e le autorità preposte ai controlli delle frontiere esterne di tutti gli Stati membri.

Cooperazione di Polizia e Sistema d'Informazione Schengen (SIS)

L’appartenenza a Schengen implica una cooperazione di polizia tra tutti i membri per combattere la criminalità organizzata o il terrorismo, attraverso una condivisione dei dati (per esempio con il sistema d’informazione condiviso Schengen, o Sis). L’integrazione delle banche dati delle forze di polizia avviene attraverso il sistema comune di scambio di informazioni (il SIS fino al 2013, oggi SIS 2).

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Una delle conseguenze di questa cooperazione è il cosiddetto “inseguimento transfrontaliero”, ovvero il diritto della polizia di inseguire un sospetto in un altro stato Schengen in caso di flagranza di reato per infrazioni gravi.

Al fine di garantire la sicurezza all'interno dello spazio di Schengen, conciliando libertà e sicurezza, la libera circolazione è stata affiancata anche dalle cosiddette "misure compensative" che mirano a potenziare la cooperazione e il coordinamento fra i servizi di polizia e le autorità giudiziarie.

Allo scopo di preservare la sicurezza interna degli Stati membri e segnatamente per lottare in maniera efficace contro la criminalità organizzata, è stato istituito il c.d. sistema d'informazione Schengen (SIS).

Il SIS rappresenta una base dati sofisticata, un sistema d'informazione a larga scala, che consente alle competenti autorità degli Stati Schengen di scambiare dati relativi all'identità di determinate categorie di persone e di beni.

Sospensione del Trattato di Schengen

Da quando è entrato in vigore, è stato sospeso diverse volte: un centinaio dal 2006, secondo i dati della Commissione europea. Si tratta di sospensioni temporanee che i diversi Paesi possono decidere in caso di minaccia per l'ordine pubblico o per la sicurezza nazionale. Nel corso degli anni, quindi, è capitato che l'accordo venisse sospeso. Questo vuol dire che, per alcuni periodi e in alcuni Paesi, sono stati ripristinati i controlli alle frontiere interne (tutte o su alcuni tratti) in entrata e in uscita.

Sospendere Schengen temporaneamente, come spiega l’articolo 25 del codice, è nelle facoltà di un Paese “in caso di minaccia grave per l'ordine pubblico o la sicurezza interna di uno Stato membro”. Si può, si legge, “in via eccezionale ripristinare il controllo di frontiera in tutte le parti o in parti specifiche delle sue frontiere interne per un periodo limitato della durata massima di trenta giorni o per la durata prevedibile della minaccia grave se questa supera i trenta giorni”. Per “circostanze eccezionali”, poi, al massimo si può arrivare a una proroga di due anni.

Schengen viene spesso sospeso dai vari Stati in concomitanza con vertici internazionali, come in Italia per il G8 di Genova nel 2001, per quello dell’Aquila nel 2009 e per il G7 di Bari e Taormina nel 2017. È successo anche per eventi sportivi: il Belgio, ad esempio, ha sospeso la libera circolazione per gli Europei del 2000 e lo stesso ha fatto il Portogallo per quelli del 2004, l'Austria nel 2008, la Polonia nel 2012 e la Francia nel 2016.

La Norvegia ha ripristinato i controlli per la cerimonia dei premi Nobel nel 2009 e nel 2012. Malta ha fatto lo stesso per la visita del Papa nel 2010 e l'Estonia per quella del presidente Usa nel 2014.

Motivazioni Recenti per la Sospensione

Negli ultimi anni, comunque, la maggior parte delle sospensioni sono state legate al terrorismo (soprattutto dopo gli attentati) e all’emergenza migranti. Schengen, ad esempio, è stato sospeso in Norvegia e Svezia nel luglio 2011 dopo la strage nell'isola di Utøya. In Francia, i confini sono chiusi fino ad ottobre 2018: una misura presa nel 2015 dopo gli attentati di Parigi. Nell’ultimo periodo, poi, altri Paesi hanno reintrodotto temporaneamente i controlli alle frontiere esterne per limitare il flusso di migranti. Nel 2015, per qualche settimana, l'hanno fatto Ungheria e Slovenia.

Tabella: Esempi di Sospensione di Schengen

Paese Motivazione Anno
Italia G8 di Genova 2001
Belgio Europei di calcio 2000
Norvegia Cerimonia dei Premi Nobel 2009, 2012
Francia Attentati di Parigi 2015

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