Monza: Alla scoperta di tesori storici, artistici e naturali
Monza, considerata la capitale della Brianza, è una città che sorprende per i molteplici motivi per visitarla. Un luogo ricco di storia, legato a doppio filo ai Promessi Sposi.
Villa Reale e il suo Roseto
Dalla Villa Reale di Monza, col suo splendido roseto, alle bellezze del Parco e del fiume Lambro che scorre per la città, senza dimenticare le chicche del centro storico, come il bellissimo Duomo o il celebre Arengario. Monza, centro nevralgico della Brianza, offre un interessante patrimonio di monumenti, quali la neoclassica Villa Reale, progettata dal Piermarini e recentemente restaurata.
La Reggia o Villa Reale di Monza è stata costruita nel XVIII secolo durante il periodo della dominazione austriaca dall’architetto Giuseppe Piermarini, allievo del Vanvitelli che lavorò anche al Teatro alla Scala di Milano. La reggia era stata voluta dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria per suo figlio l’arciduca Ferdinando che all’epoca era Governatore di Milano. Questa doveva essere la residenza estiva della famiglia per scappare dalle calde giornate estive della città e poter andare a caccia. Costruita in stile neoclassico, richiamando il modello delle ville lombarde, la reggia vanta quasi settecento ambienti.
All’interno della reggia sono visitabili gli Appartamenti Reali, le sale di rappresentanza al Primo Piano Nobile e gli Appartamenti privati del Secondo Piano nobile. Qui si trovano ancora gli arredi di Umberto I e sua moglie Margherita di Savoia che sono stati gli ultimi sovrani residenti. Tutto attorno alla Villa si trovano i Giardini Reali che si estendono per un’area di circa 40 ettari.
Tra le meraviglie segrete della Villa, il roseto, che dal 1965, con un concorso internazionale, richiama esperti da tutto il mondo. Voluto dall’imprenditore Fumagalli, fondato nel 1964 insieme all’Associazione Italiana della Rosa, raccoglie più di 400 specie di rose.
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Il Parco di Monza
Tra i parchi più grandi d’Europa, il parco di Monza fu voluto da Napoleone, per ampliare gli splendidi giardini intorno alla villa. L’idea dell’imperatore fu quella di costruire non solo un semplice spazio verde, ma soprattutto un luogo in cui varietà di piante, vita agricola e socialità potessero trovare un punto d’incontro. Un carattere, questo, che è arrivato intatto fino ai giorni nostri.
Il Parco di Monza si estende su una superficie di quasi 700 ettari e fa parte del Parco Regionale della Valle del Lambro. Il Parco di Monza è stato voluto all’inizio dell’Ottocento dall’imperatore Napoleone Bonaparte per farne una tenuta agricola e una riserva di caccia per il viceré Eugenio di Beauharnais, che all’epoca viveva presso la Villa Reale di Monza. La realizzazione del Parco è stata portata avanti dall’architetto Luigi Canonica tra il 1806 e il 1808.
Nel parco di Monza si trovano infatti ville nobiliari meravigliose, caffè, aree giochi per bambini, il Centro Ippico Santa Maria (lungo il Viale Mirabello) e l’Azienda Agricola Mulino San Giorgio, abitata da tantissimi animali. La chicca? Il parco è aperto tutti i giorni. Gli orari di apertura del parco di Monza variano a seconda della stagione. E poi querce secolari, cascine, osterie, il fiume Lambro e lo splendido roseto, situato nelle vicinanze della Villa Reale.
Al suo interno sono conservati non solo diverse specie di flora e di fauna ma anche edifici di grande valore storico, come alcune cascine e dei mulini.
Cosa vedere nel Parco di Monza: un itinerario
Accedendo dagli ingressi adiacenti alla Villa Reale ti ritrovi nei Giardini Reali: i giardini della Villa Reale, appunto. Lasciandoti la villa alle spalle, puoi dirigerti verso sinistra per raggiungere Cascina del Forno, complesso settecentesco noto anche come Cascina Fornasetta. Dalla cascina, in pochi passi arrivi al delizioso Lago dei Cigni, valorizzato dalla cosiddetta Grotta del Nettuno. In realtà questa è una denominazione impropria: a essere raffigurato, infatti, non è Nettuno che esce dalle acque, ma il dio fluviale Lambro, nume tutelare delle acque locali.
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Non faticherai a vedere di fronte a te il Tempietto del Lago dei Cigni, situato su una collinetta: di forma circolare, è caratterizzato da un pronao rettangolare, fu costruito tra il 1778 e il 1783 su progetto di Giuseppe Piermarini, che già si era occupato della costruzione della Villa Reale. Andando oltre il tempietto ti imbatti, alla tua destra, nella Torretta neogotica: un elemento tipico del giardino romantico. A pochi passi dalla Torretta puoi vedere le mura neogotiche, a loro volta frutto dell’ingegno di Giacomo Tazzini. Da qui puoi dirigerti verso l’uscita dei Giardini Reali: alla tua sinistra troverai la corte rustica di Cascina Bastia, con una lunga ala parallela a viale Cavriga che probabilmente in passato era una scuderia.
Girando a sinistra in viale Cavriga e poi subito nella prima stradina a destra puoi raggiungere Cascina Frutteto: deve il proprio nome alla sua collocazione al centro di un frutteto. Ritornato al Padiglione Cavriga, gira a sinistra per imboccare viale Mirabellino e poi prendi la prima stradina a destra: alla tua sinistra noterai Cascina San Fedele, collocata su un rilievo naturale che regala un panorama stupendo. Ripresa la strada lungo viale Mirabellino ti imbatterai, alla tua destra, proprio in Villa Mirabellino.
Superata Villa Mirabellino, sulla sinistra ecco Cascina Fontana, che ha la peculiarità di essere stata costruita prima che il parco venisse realizzato. Continuando a procedere lungo viale Mirabellino, arriverai a uno stop: gira a destra e poi prendi il sentiero sulla destra e vai sempre dritto. Svolta a destra in viale Mirabello e poi prendi la prima strada a sinistra, viale Casalta, per raggiungere Cascina Casalta. Il complesso comprende due cascine (Cascina Casalta Vecchia e Cascina Casalta Nuova) e tre fienili.
Ritornato all’incrocio con viale Mirabello, gira a sinistra: dopo pochi metri alla tua sinistra vedrai la splendida Villa Mirabello, progettata da Gerolamo Quadrio e costruita tra il 1656 e il 1675. Si tratta del più antico degli edifici presenti nel parco; il nome Mirabello deriva dalla posizione in cui la villa è ubicata, che permette di osservare uno splendido panorama; un viale di carpini la collega con Villa Mirabellino.
Proseguendo la tua passeggiata in viale Mirabello ti imbatterai, sempre alla tua sinistra, in Cascina Cattabrega, affacciata sui campi pianeggianti ma al tempo stesso protetta dal bosco che costeggia il Lambro. I porticati a doppia altezza e gli archetti in laterizio che sormontano le finestre sono i tratti peculiari della facciata della cascina, risalente al 1830 circa. Continua a camminare lungo viale Mirabello e, superato l’incrocio con viale Cavriga, alla tua sinistra troverai Cascina Cernuschi: situata nel cuore della Valle dei Sospiri, in passato serviva per l’allevamento dei cavalli, mentre adesso è sede dei Carabinieri a cavallo.
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Se ti lascia Cascina Cernuschi alla tua sinistra, poco dopo sulla destra incontrerai un sentiero che ti porta in un grande prato con un’area giochi e un punto di ristoro, la Cascina del Sole: il suo nome deriva dal fatto che la facciata è rivolta a sud. Proprio sulla facciata è raffigurato il simbolo lombardo del sole fiammato, mentre nella parte posteriore del complesso si trova un pozzo antico. Ritornando sulla strada asfaltata e andando sempre dritto, arriverai al Il Laghetto della Valle dei Sospiri, preceduto da una lieve altura che offre una notevole visuale panoramica su viale Mirabello.
Da qui vai dritto e all’incrocio gira a sinistra, costeggiando il Lambro: arrivi così in viale Valle dei Sospiri, strada attraversata dal Ponte delle Catene. Si tratta del ponte più frequentato del Parco di Monza, visto che si trova al centro del viale prospettico di Villa Reale; deve il proprio nome alle catene in ferro che collegano le colonnette lapidee in granito che fungono da parapetti.
Superato il ponte, ti trovi di fronte a un trivio: se prendi il sentiero a sinistra, dopo poche decine di metri vedrai alla tua sinistra Cascina Pariana. Conosciuta anche come Cascina Isolina, risale alla seconda metà dell’Ottocento, quando fu realizzata come postazione per l’allevamento della selvaggina. Da qui, gira a sinistra per lasciarti la cascina alla tua sinistra, e percorri il sentiero che arriva a incrociare viale Cavriga. Proseguendo, puoi girare a destra in viale Mulino del Cantone per raggiungere il Mulino del Cantone: fu costruito su un edificio già esistente che probabilmente svolgeva una funzione difensiva e di protezione della città.
Alla destra del mulino ci sono alcuni dei punti più suggestivi del Lambro, con punti panoramici e salti d’acqua. Dopo poche decine di metri, incrocerai sulla tua sinistra il viale di Vedano: imboccalo se vuoi andare a vedere da vicino la Fagianaia Reale, che troverai alla tua destra. Si tratta di un edificio di piccole dimensioni nato per allevare i fagiani che i membri della corte avrebbero poi cacciato; progettato da Giacomo Tazzini e restaurato da Piero Portaluppi, il complesso oggi ospita un ristorante.
Tornato in viale Mulino del Cantone, vai dritto fino al primo incrocio: girando a destra, transiterai sul Ponte dei Bertoli. Il nome di questo ponte deriva dalla famiglia Bertoli, un tempo proprietaria dei terreni nei dintorni. Superato il ponte, vai a destra: sei in viale Mulini Asciutti. Costeggia il Lambro e prendi la prima strada a sinistra per arrivare ai Mulini Asciutti. Risalenti agli anni ’30 dell’Ottocento, sono composti da due edifici uniti da un porticato: permettono di assistere ancora oggi al funzionamento degli ingranaggi. Del complesso fanno parte anche le due stalle con fienile, disposte in posizione simmetrica.
Ora ritorna al Ponte dei Bertoli, oltrepassalo e gira a destra in viale Mulini San Giorgio 3: il primo sentiero alla tua sinistra ti porta a Cascina Molini San Giorgio. Il complesso comprende due edifici con una torretta centrale e una corte rustica di accesso separati dalla Roggia Molinara, un canale di derivazione del Lambro che in passato azionava i mulini ad acqua. Continuando in viale Mulini San Giorgio, sulla tua destra troverai un altro ponte sul Lambro: è il Ponte Neoclassico, noto anche come Ponte in Pietra.
Un tempo era munito di cancellate in ferro, che - vista la sua collocazione al confine del parco - servivano a impedire che la selvaggina scappasse. Viale Mulini San Giorgio ti porta fino alla Porta San Giorgio: alla tua sinistra vedrai l’ingresso del Golf Club Milano, una delle location dove giocare a golf in Brianza: puoi scegliere tra tre percorsi. Ora lasciati l’ingresso del Golf Club Milano e vai sempre dritto. Dopo aver percorso un sottopassaggio, sarai nel cuore dell’autodromo: girando a destra, dopo poche decine di metri vedrai alla tua destra il Monumento a Juan Manuel Fangio.
Il Duomo di Monza e la Corona Ferrea
Situato nell’omonima Piazza, nel pieno centro storico della città, il Duomo di Monza è stato originariamente costruito nel VI secolo dalla regina Teodolinda come cappella dedicata a San Giovanni Battista. L’edificio che possiamo ammirare ora, però, è frutto di una ricostruzione avvenuta nel XIV secolo.
Nel cuore longobardo, custode del tesoro per cui Monza è rimasta famosa nei secoli, il Duomo deve le sue origini alla regina longobarda Teodolinda. Ha una splendida facciata con rosone e formelle traforate. All’interno, una Cappella accoglie la Corona Ferrea, simbolo del fondamento sacro del potere regale.
L’interno della chiesa è finemente decorato e conserva numerosi tesori, affreschi e oggetti di grande pregio. Tra i tesori più importanti è necessario menzionare la Corona Ferrea, che si dice contenga uno dei chiodi usati durante la crocifissione di Cristo. All’interno della chiesa si trova sepolta anche la regina Teodolinda proprio nella Cappella di Teodolinda. Vicino alla chiesa si trova il Campanile che è stato eretto nel XVII secolo e che, con la sua altezza di circa 80 metri, è l’edificio più alto della città.
Nell'altare della cappella si trova un autentico tesoro monzese: si tratta della Corona Ferrea che, per secoli, sormontò le teste dei re d’Italia. Non solo. Se la cappella di Teodolinda è l’unica parte rimasta intatta del nucleo originale, l’esterno del Duomo di Monza è caratterizzato da fasce bianche e verdi alternate, riconoscibilissime, e da uno splendido rosone.
Museo e Tesoro del Duomo di Monza
Il Museo e Tesoro del Duomo di Monza ospita una raccolta inestimabile di oggetti e cimeli rari e preziosi che permettono di scoprire la storia di questo territorio e delle diverse dominazioni che si sono susseguite nei secoli. Il percorso espositivo ripercorre quasi 1400 anni di storia di questa città e delle sue istituzioni politiche e religiose. La visita parte dal “chiostrino dei morti” o “cimiterino”, un luogo utilizzato per secoli come luogo di sepoltura, per poi continuare lungo un percorso che parte dal periodo longobardo e arriva all’epoca moderna.
L'Arengario
L’Arengario è il palazzo civile più importante di Monza. Vicinissimo al Duomo, sede del potere in antichità, oggi i suoi portici sono il luogo scelto dai cittadini per allestire mercatini e piccole fiere. Gli spazi interni, invece, sono spesso sede di rassegne artistico-culturali.
L’Arengario è l’antico palazzo comunale di Monza che è stato costruito nel XIII secolo dal podestà dell’epoca. Essendo stato scomunicato il podestà non poteva più tenere le adunanze nel porticato antistante il Duomo come era solito fare, quindi fece costruire un nuovo sito. Poco dopo la sua costruzione l’edificio venne affiancato da una torre campanaria a pianta quadrata, alta circa 27 metri. Il palazzo è attualmente sede di manifestazioni, mostre ed eventi, mentre sotto i suoi portici vengono organizzati mercatini e piccole fiere.
Iniziando dall'Arengario, ci si ritrova di fronte a un edificio imponente, risalente al periodo medievale, che ha visto la storia di Monza svolgersi intorno ad esso. Originariamente utilizzato come luogo di assembramento pubblico e di giustizia, l'Arengario conserva ancora oggi la sua aura di importanza storica.
Autodromo Nazionale di Monza
Pur essendo inserito nella cornice del parco di Monza, l’Autodromo merita un capitolo a sé. Famoso in tutto il mondo, teatro delle più grandi corse di Formula 1, più che di un luogo da visitare si tratta di un tempio dell’adrenalina. La chicca, soprattutto per i fan accaniti ma non solo, è la pista di GoKart di 500 metri vicino alla celebre curva parabolica.
Se pensiamo a Monza, uno dei luoghi cult non può che essere l’autodromo nazionale. Inaugurato nel 1922 è tra i circuiti più amati al mondo, tanto da aver ottenuto il soprannome di tempio della velocità. Ogni anno qui si disputa una gara del Gran Premio attirando tifosi da tutto il mondo.
È il circuito più veloce della Formula 1: 5.793 metri di pura emozione. Assistere alla gara assiepati lungo la pista o in tribuna è una sorta di rito collettivo.
Altri monumenti e luoghi d'interesse a Monza
- Statua a Vittorio Emanuele II: Familiarmente ribattezzata "il Re di sasso", eretta nel 1878 in occasione della sua morte.
- Monumento ai caduti in Piazza Trento e Trieste: Un complesso scultoreo in memoria dei caduti.
- Ponte dei Leoni: Così chiamato per le quattro statue in marmo poste agli apici, affiancato dai resti di quello più antico, di origine romana.
- Parrocchia di San Gerardo al Corpo: L’edificio religioso sembra essere stato costruito nel 1835 sui resti di una precedente chiesa dedicata a Sant’Ambrogio di cui permangono ancora l’abside e l’altare maggiore.
- Musei Civici: Qui sono custoditi oltre 140 pezzi provenienti da raccolte d’arte di periodi storici che vanno dal Paleolitico agli anni ’50.
Cosa vedere nei dintorni di Monza
Cosa vedere a Monza e dintorni? I luoghi che circondano la città brianzola meritano il viaggio. Tra questi non può mancare Montevecchia, bel borgo arroccato sulle colline. Una destinazione insolita, ma meritevole, è la Rossini Art Site, galleria d’arte contemporanea che ospita nei suoi giardini visionarie opere.
Cucina tipica di Monza
A Monza la cucina povera è la vera protagonista in tavola. Povera, sì, ma ricca di gusto e sapore. Spazio poi alle buseche, interiora di maiale servite in una minestra di fagioli, sedano, carote e pomodori. E per quanto riguarda i dolci? Monza è ricca di ottimi ristoranti in cui mangiare bene. Ideale per la bella è stagione, soprattutto per mangiare nel giardino esterno, è il ristorante Cascina Frutteto situata all’interno del parco di Monza.
Come arrivare a Monza
Monza è facilmente raggiungibile in auto, passando dall’A51 e dall’A52 oppure in treno. Per arrivare da Milano, Roma, Napoli e Torino, tutti i giorni, ci si può affidare ai treni diretti.
In auto provenendo da Milano è necessario percorrere la SS 36 del Lago di Como e dello Spluga fino all’uscita Monza Centro. Da Bergamo, invece, è possibile viaggiare lungo la A4 sino all’uscita A52 verso Monza/Tangenziale Nord. La città dispone anche di una stazione ferroviaria che permette collegamenti con le principali cittadine lombarde tra cui Milano, Como, Lecco e Bergamo. Gli aeroporti più vicini sono quelli di Linate che dista circa 18 km e Bergamo Orio al Serio che dista 43 km.
Dove dormire a Monza
La cittadina di Monza vanta un discreto numero di strutture in cui poter soggiornare nel suo centro storico. Con i suoi numerosi siti di interesse e il magnifico Parco di Monza dedicare due giorni di visita alla città è sicuramente la scelta migliore per poter godere appieno delle sue bellezze senza troppa fretta. Tenete anche conto che Monza può essere scelta come base da cui partire per visitare molte cittadine vicine tra cui Milano, Como e Lecco. A Monza i prezzi delle strutture sono sicuramente inferiori, i ritmi sono più tranquilli e si è a soli 10 minuti di treno dal capoluogo lombardo.
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