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Cosa vedere a Napoli: una guida completa per scoprire la città

Dal fascino del lungomare, con il Vesuvio che incombe, al centro storico brulicante di vita e di bellezza: Napoli è una città con una magia unica, anche a livello di attrazioni naturali. Il fatto che sia stata luogo di incontro tra vari popoli l'ha segnata profondamente, fin dall’antichità più lontana, facendo di Napoli una culla della cultura. Basta camminare per le sue strade, piene di tesori artistici e architettonici, per rendersene conto.

Non è un caso, perciò, che per provare a capire la città ci si rivolga più spesso all’arte, alla poesia e alla musica. Per esempio, alla famosissima “Napul è” di Pino Daniele, una canzone che da sola vale migliaia di libri dedicati alla città. Insomma, Napoli è una sfida. Soprattutto, Napoli è bellissima.

Più che raccontarla, quindi, possiamo solo consigliarvi alcune cose da fare per un primo approccio con la città.

Itinerario nel cuore di Napoli

Si parte di buon mattino da piazza del Plebiscito, punto di dialogo tra gli spazi chiusi della vecchia città con la zona aperta della marina. Sul lato opposto della piazza, Palazzo Reale si estende con la sua magnificenza verso il mare, connesso a un’altra perla dell’architettura borbonica: il Teatro di San Carlo, il più antico teatro d’opera d’Europa.

Alle spalle della piazza, il colonnato della Basilica di San Francesco di Paola; di fronte, il Palazzo Reale con le statue di otto dei sovrani più importanti che hanno regnato su Napoli. Da sempre il luogo simbolo di Napoli, ancor di più dopo che nei primi anni ‘90 del secolo scorso si è finalmente provveduto a sgomberare l’area dalle auto in sosta.

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Dopo aver mangiato, puoi tornare verso il centro prendendo la metropolitana, anche questa una peculiarità di Napoli con pochi eguali, grazie a stazioni che sono - o ospitano - opere d’arte. Entra nella stazione Toledo, e dopo selfie e stories di rito, vai verso la stazione Dante; qui, una volta tornato in superficie segui le indicazioni per via dei Tribunali (detta “Spaccanapoli” per il taglio a metà che disegna sull’abitato).

Prima di iniziare il nostro tour, ti consigliamo di acquistare un ticket di Campania Artecard con il quale potrai gestire gli ingressi alle attrazioni della città con un forte risparmio e l’ambitissimo “saltafila”.

Spaccanapoli: un tuffo nella storia

“Spaccanapoli” è il cuore della città vecchia. La passeggiata inizia dai Quartieri Spagnoli e termina a Forcella. non basterebbe un mese per riuscire a vedere tutto. Perciò, il consiglio, in questo caso, è lasciarsi guidare dalla curiosità.

Guai però a ridurre Spaccanapoli a cartolina turistica. Spaccanapoli è la città, con le sue mille risorse e i tanti problemi. Criticità che in qualsiasi altro posto minerebbero la pace sociale e che invece qui convivono da sempre. Per questo, all’inizio, abbiamo detto che Napoli è una sfida.

Qui potrai compiere un viaggio di 2400 anni, dall’epoca della Napoli greca a quella moderna, tra cunicoli e cisterne a 40 mt di profondità. Nel tardo pomeriggio puoi avventurarti nella suggestiva via di San Gregorio Armeno, dove il presepe va in scena tutto l’anno.

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Il Duomo e il tesoro di San Gennaro

Il secondo giorno puoi partire da una colazione in zona Duomo e far visita alla Cattedrale Metropolitana di Santa Maria Assunta (questo il nome del “Duomo di Napoli”) frutto del susseguirsi di stili che vanno dal gotico puro del Trecento al neogotico dell’Ottocento.

Dopo la pizza, possiamo visitare il Duomo, la casa di San Gennaro. Per capire il legame viscerale tra i napoletani e il loro santo protettore l’ideale sarebbe assistere al “miracolo di San Gennaro”, la liquefazione del sangue del Santo custodito all’interno di un’ampolla. L’evento, a cui da sempre i napoletani attribuiscono significato benaugurale, si ripete tre volte l’anno: la prima domenica di maggio, il 19 settembre e, infine, il 16 dicembre.

Varrebbe la pena assistere alla Santa Messa per capire il trasporto, il pathos che lega gli abitanti di Napoli a “Faccia Gialla” (così i napoletani si rivolgono all’effigie del santo in argento dorato). Miracolo a parte, il Duomo merita anche ­soprattutto­ da un punto di vista artistico e storico­-culturale.

Il Cristo Velato e la Cappella Sansevero

Poco distante da qui, imperdibile un incontro ravvicinato, al Museo Cappella Sansevero, con il Cristo Velato, una delle sculture più emozionanti al mondo. Quanto a bellezza, invece, il “Cristo Velato” di Giuseppe Sammartino vale più di tante parole. Ultimo ingresso consentito fino a 30 min.

Poco distante, in Piazza San Gaetano, c’è l’ingresso di “Napoli sotterranea”, il percorso più famoso (non l’unico) del sottosuolo di Napoli. Le escursioni sono in italiano e inglese. Nei paraggi di Via dei Tribunali c’è ovviamente tanto altro da vedere: c’è San Gregorio Armeno, la strada dei pastori; c’è il Museo Archeologico; c’è naturalmente il Duomo.

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Tesori artistici e architettonici

Napoli è una città ricchissima, l’abbiamo detto. Gli stili architettonici vanno dal gotico, al barocco, alle numerose tracce del razionalismo fascista. E poi c’è Palazzo Mannajuolo, in via Filangieri, quartiere Chiaia. Un ibrido tra le esperienze moderniste di inizio ‘900 e la tradizione architettonica locale profondamente influenzata dal barocco. La scala elissoidale all’interno del palazzo è un vero e proprio gioiello architettonico.

Il Museo di Capodimonte

In una lista di cose da fare a Napoli non può certo mancare il Museo nazionale di Capodimonte. Un Museo­-Reggia di tre piani circondato da un magnifico bosco dove i napoletani amano intrattenersi e fare sport. Voluta nel XVIII secolo da Carlo di Borbone, la reggia è diventata Museo solo nel 1957. Organizzato su tre piani ospita opere d’arte che vanno dal ‘200 alla seconda metà del ‘900. Dalla collezione Farnese che Carlo di Borbone ereditò dalla madre, ad Andy Warhol presente al terzo piano.

Il Museo di Capodimonte è aperto tutti i giorni tranne il mercoledì dalle 8.30 alle 19.30. L’ultimo ingresso consentito è alle 18:30. Il costo intero del biglietto è di €uro 10.00.

La Certosa di San Martino

Tino di Camaino, Attanasio Primario, Giovanni Antonio Dosio, Giovan Giacomo Conforto, Cosimo Fanzago, Nicola Tagliacozzo Canale. Sono questi i nomi degli architetti succedutesi nei secoli (dal ‘300 al ‘700) nella realizzazione di questo stupendo monumento nazionale a fianco Castel Sant’Elmo. A questi bisognerebbe aggiungere i tanti stuccatori, marmisti, piastrellisti che materialmente hanno contribuito alla realizzazione della Certosa, senza naturalmente dimenticare il contributo altrettanto determinante dei pittori e tutti gli altri artisti che vi hanno lavorato nel tempo.

Un trionfo di architettura e arte barocca che non lascia indifferente nemmeno chi è completamente a digiuno di storia dell’arte. Vale la pena? Assolutamente sì, e non lasciatevi condizionare dal fatto che sia all’undicesimo posto nella nostra lista. Spettacolare anche la vista di Napoli e del Vesuvio.

Esperienze uniche a Napoli

Il trekking urbano a Napoli va sempre più di moda. Assolutamente da fare le rampe del Petraio, parte dell’esteso sistema di scale (135 scale, 69 gradonate) che collegano Napoli in lungo e in largo. I gradini del Petraio sono 503 e collegano la collina del Vomero con il quartiere Chiaia. Naturalmente, farle in discesa è meno faticoso anche se in salita le articolazioni vengono sollecitate di meno. Scegliete voi. Venti minuti a passo spedito in quello che oggi è un quartiere residenziale in cui però sopravvivono, tra edicole votive e panorami superbi, numerose tracce dello stile liberty di inizio ‘900.

Pompei, Ercolano, il Vesuvio, Sorrento, Positano, Amalfi, Ischia, Capri, Procida e tanto, tanto altro ancora. Un soggiorno a Napoli è una continua scoperta. Basta solo organizzarsi un po’ per ritagliarsi una vacanza davvero indimenticabile. Una vacanza utile anche ad andare oltre i tanti stereotipi che la città si porta dietro da secoli.

Stereotipi che fotografano solo parzialmente la realtà di una città millenaria e complessa, mentre in altre circostanze sono soltanto pregiudizi triti e immotivati.

Consigli utili per visitare Napoli

I Quartieri Spagnoli, Spaccanapoli, Forcella, la Sanità sono tutti posti bellissimi, in cui vale la pena addentrarsi per scoprirne i tesori nascosti. Bisogna però osservare alcune regole di buonsenso. La più importante è non fare sfoggio di oggetti di valore (rolex, collier, preziosi ed altro). A Napoli, purtroppo, esiste una microcriminalità specializzata in furti e scippi che, non a caso, studia le proprie vittime a partire dall’abbigliamento e, in second’ordine, dal comportamento più o meno circospetto.

Detto questo, nessun timore. Esagera chi dipinge questa realtà, peraltro comune a tante altre grandi città, come l’inferno sulla terra. C’è, tocca farci i conti, ma non bisogna assolutamente rinunciare a vivere.

Quello dei taxisti abusivi è purtroppo un problema che Napoli si porta dietro da molto tempo. Se ne trovano già in stazione, qualche volta addirittura ai binari, per avvantaggiarsi rispetto ai regolari che invece si trovano all’esterno. Ecco, è sufficiente non dar retta agli abusivi e guadagnare l’uscita. Non perdere tempo in ristoranti cinesi, indiani ecc. Non che siano tutti da disprezzare, anzi. Però, che diamine, sei a Napoli, una delle città dove si mangia meglio e si spende meno al mondo.

Qui troverai tante idee per consumare il pranzo. La pizza è regina della cucina napoletana, oltre ad esserne un simbolo nel mondo, ma la proposta gastronomica napoletana è ben più ampia, grazie alla sapienza nella cucina del pesce, e a “chicche” come la frittata di maccheroni, il ragù, la pastiera, il babà e sua altezza la sfogliatella (riccia o frolla).

A pranzo, scopri le proposte di street-food, dalla pizza a portafoglio alla pizza fritta, al mitico “cuoppo”, un involucro di carta paglia a forma conica pieno di piccoli e sfiziosi fritti di mare, di terra o dolci.

Magari una deliziosa pasta e patate con la provola “Da Nennella”, storica trattoria nata nei Quartieri Spagnoli e da qualche anno trasferitasi nella più centrale Piazza Carità. E se non c’è la pasta e patate, non fa niente! Tra spaghetti coi lupini, pasta e fagioli, la “puttanesca” olive e capperi, alici fritte, salsicce e friarielli c’è solo l’imbarazzo della scelta. Due le avvertenze: per accomodarsi, bisogna quasi sempre aspettare il proprio turno; ed è necessaria quella che a Napoli chiamano “‘a capa fresca”. L’approccio dei camerieri, infatti, è più che informale, e perciò se siete permalosi o troppo “ingessati” meglio desistere!

Tabella riassuntiva dei luoghi di interesse

Luogo di Interesse Indirizzo Gratis/A pagamento
Centro storico Via dei Tribunali Gratis
Cappella Sansevero e Cristo Velato Via Francesco de Sanctis, 19/21 A pagamento
Galleria Umberto I Via San Carlo, 15 Gratis
Napoli Sotterranea Vico S. A pagamento

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