Albergo Atene Riccione

 

Valle di Seren del Grappa: Sentieri, Natura e Storia

La Valle di Seren del Grappa, situata nel settore settentrionale del Massiccio del Monte Grappa, offre un connubio di bellezze naturali e testimonianze storiche. Lunga circa 14 km e percorsa dal torrente Stizzon, è considerata una delle valli più affascinanti del gruppo del Grappa, grazie all'armoniosa fusione tra ambiente antropico e naturalistico.

Scrive Serena Turrin nell’introduzione a questi percorsi: “Situata nel settore settentrionale del Massiccio del Monte Grappa, lunga circa 14 km e percorsa dal torrente Stizzon, la Valle di Seren del Grappa è una delle più belle del gruppo, sia per l’individualità che per l’armoniosa fusione dell’ambiente antropico con quello naturalistico.

Caratteristiche del Territorio

Ricca di boschi, in cui spesso domina il faggio, è fondamentalmente un territorio montuoso, in cui appaiono pianeggianti solo il fondovalle e la zona della campagna, dove la valle stessa sbocca nella conca di Feltre. Perno e cerniera di entrambi i versanti è Cima Grappa (1775 m), da cui in direzione NE si dipartono gli aspri e rocciosi Salaroli, con il Col dell’Orso e il Fontanasecca, poi il Peurna, il Sassumà, il M.

Alle quote più alte, e soprattutto in prossimità di Cima Grappa, si aprono tra i boschi vaste conche prative di origine glaciale, destinate da tempi remoti all’alpeggio.

Nella valle, l’escursionista attento potrà notare i segni e le testimonianze dell’intensa e capillare frequentazione del territorio; a volte anche solo i toponimi ricordano che qui si produceva il fieno, il carbone, i prodotti caseari, la calce, la lana e il legname, mentre i corsi d’acqua permettevano il funzionamento di segherie, di mulini, di magli…

Leggi anche: Alla scoperta della Valle Cannobina

Malghe e Fojaroi

Le numerose malghe un tempo presenti (Bocchette, Valpore, Cason dei Lebi, Murelon, ecc.) sono state in parte recuperate all’uso originario, o trasformate in strutture didattiche e in punti di appoggio per escursionisti. Per altre, situate in zone più impervie (es. Stalla Mandriz), il destino è già segnato e la natura sta velocemente ricoprendo i segni del lavoro dell’uomo.

Alle quote intermedie, la struttura edilizia più tipica è rappresentata dai “fojaroi”, un tempo largamente diffusi in tutto il Massiccio, ma che oggi sopravvivono quasi solo nell’appartata Valle di Seren; alcuni di essi sono stati restaurati, ma la maggior parte di essi sembra destinata ad ingrossare la già folta schiera dei ruderi.

Un altro importante aspetto peculiare della Valle di Seren è quello relativo all’architettura rurale: l’esempio più eclatante, nonché il più famoso, è quello dei fojarol, ricoveri di montagna con caratteristico tetto, ricoperto da ramoscelli e da foglie (“foje” da cui fojarol) di faggio, che venivano tagliati ad agosto in luna calante, quando il faggio è al culmine della fase vegetativa, e subito posti in opera.

I fojaroi, particolari manufatti edilizi tipici della zona, parlano dell’ingegno e dell’operosità delle genti di questa valle nell’utilizzare le risorse della natura. Con particolare abilità, queste caratteristiche strutture sono state create facendo uso di materiali naturali e venivano usate dalle famiglie che si spostavano assieme al bestiame negli alti pascoli durante il periodo primaverile - estivo.

Se ne possono osservare ancora pochi esemplari e si trovano tutti tra la Valle di Seren e le zone adiacenti.

Leggi anche: Cosa Fare a Dobbiaco

Infine alle quote più basse, sui pendii e sui terrazzi delle numerose valli tributarie, le favorevoli caratteristiche climatiche ed orografiche hanno consentito l’insediamento di tipici nuclei abitativi stabili (Case Guizza, Col dei Bof, Pradazern, Case Misola, Segat, S.

Più diffuse, ma altrettanto interessanti da un punto di vista architettonico, sono invece le “case alla feltrina”, la cui facciata era porticata, con una scala esterna che conduceva al piól (ballatoio) in legno. Qui venivano essiccati i prodotti agricoli e si aprivano le stanze da letto. Al piano terra vi era la cucina con il larìn o la ritonda, nella quale un sedile di legno girava attorno al focolare.

Architettura dei Cason a Fojarol

Le case erano costruite in pietrame con malta o anche in mattoni, intonacate accuratamente, ed il tetto, che originariamente era in paglia, a scandole, coppi o lamiere. E' la volta dell'orditura secondaria, formata quasi esclusivamente da polloni di faggio di 6-10 cm. chiamati latole o atole, squadrate alla buona e curvate a fuoco e vapore, fissate orizzontalmente alle travi dell'orditura principale alla distanza tipica di 20 cm. La lunghezza dei rami raccolti è di un metro, quindi legati (con spago o stropei naturali di nocciolo o viburno) a mazzetti di 30 cm. Il tutto si risolveva in una quindicina di giorni.

Il Cason a Fojarol è opera d'arte esperienza di secoli, frutto della genialità contadina, perfettamente inserito nell'impianto urbanistico-sociale delle popolazioni dei paesi pedemontani, perfettamente funzionale alle esigenze lavorative, perfettamente integrato con l'ambiente naturale, realizzato esclusivamente con materiali reperiti in loco, edificato a mano da poche persone in poco tempo e senza alcuna tecnologia o macchinario.

Segni di Storia

Degne di nota risultano le numerose forme di “arte minore”, quali le croci e i capitelli affrescati, spesso di pregevole fattura, che costellano le contrade e i sentieri. Altri segni, quali cippi e lapidi, mulattiere di guerra che risalgono le valli laterali, o che corrono arditamente a ridosso delle creste più alte, purtroppo documentano tristemente gli eventi della Grande Guerra, che qui iniziarono nel novembre del 1917 in seguito alla ritirata di Caporetto, quando il Grappa divenne il bastione difensivo principale delle linee italiane.

Leggi anche: Itinerari Escursionistici in Valle Vigezzo

La valle ricorda anche la Resistenza, una lotta pagata duramente come denunciano i tremendi rastrellamenti del settembre del 1944 e la sistematica distruzione di tutti i casolari della vallata da parte dei nazi-fascisti.

Infatti, in tutta la valle sono presenti testimonianze e targhe commemorative a ricordo degli eventi accaduti ormai più di un secolo fa.

Il Grappa Oggi

Oggi il Grappa vuol dire soprattutto ambiente: un Piano d’Area protegge e valorizza paesaggi e bellezze naturali di primaria importanza.

La Valle di Seren, che prende il nome dall’omonimo paese che ne fa da ingresso, è una valle che conserva interessanti particolarità paesaggistiche, ambientali, naturalistiche e storiche ed è stata plasmata nel corso dei millenni dal torrente Stizzon. Situata alle pendici del Monte Grappa, è un ottimo punto di partenza per passeggiate ed escursioni.

Sulla cresta dei monti che la circondano si snoda l’Alta Via 8, nota anche come Alta Via degli Eroi, in memoria delle vicende belliche relative alla Prima Guerra Mondiale di cui questa zona fu teatro.

Itinerari e Percorsi

  • Cima Sassumà, M. Santo, M.
  • Val Carbonaia, Prà Peurna, S.
  • S.
  • Val Misola, Stalla Mandriz, M.
  • Val Busa della Neve, Bivacco Murelon, M.
  • Cima Valtosella, Val dell’Albero, M.
  • Val Boarnal, Case Secco, M.

Itinerario Dettagliato: Costa Chiani - Col de Coa al Monte Fontanasecca

Descrizione: Dalla “Fornace”, dove c’è modo di parcheggiare agevolmente, si sale lungo la strada carrozzabile di recente realizzazione fino a Costa Chiani - Col de Coa; dall’edificio più a monte del piccolo borgo, a fianco di un pozzo ben conservato, si prosegue verso est lungo un sentiero pianeggiante che si innesta dopo poche centinaia di metri sul tracciato della strada militare realizzata dagli austro-ungarici nel 1918. Essa conduceva alle postazioni di cresta del Monte Fontanasecca.

L’itinerario tocca Monte d’Avien, prosegue per stalla Mandrìz (1360 metri), sul versante settentrionale della montagna e da qui sale sul crinale sommitale a quota 1608; quindi l’escursione prosegue seguendo la dorsale in direzione Sud fino alla prima vetta dei Solaroli (per l’esercito austro-ungarico di allora ribattezzata “Pyramidenkuppe”) a quota 1625; scendendo da qui lungo le trincee che disegnano il versante sud-est verso la vicina cima del Valderoa (1575 metri) si giunge ad incontrare il sentiero CAI “Alta via degli Eroi”, lo si segue in direzione Nord per rientrare a stalla Valdumella e a Monte d’Avien, aggirando il Fontanasecca sul suo pendio orientale.

Testimonianze della Guerra sul Monte Fontanasecca

Interessanti siti ed insediamenti austro-ungarici si possono osservare sulla cresta sommitale, con tracce di ricoveri, incavernamenti anche discretamente conservati, postazioni di artiglieria, cisterne per la raccolta dell’acqua in cemento, osservatori e trincee di crinale. Lungo l’itinerario si possono osservare interessanti passaggi della strada, con una galleria intatta tra Valdumella e Monte d’Avien, poco a valle della quale, a nord, si può notare il plinto di cemento che reggeva la funicolare che portava gli approvvigionamenti a malga Valdumella, importante sede logistica in quota delle truppe austro-ungariche.

Anello del Bosco degli Eroi

L’Anello del Bosco degli Eroi sul Monte Grappa è una passeggiata imperdibile secondo me. In questi luoghi magici e silenziosi, infatti, si sono svolti cruenti combattimenti tra il 1917 e il 1918 e ci sono diversi indizi a ricordacelo lungo il cammino. Non solo le gallerie scavate nella roccia come riparo, ma anche sculture in legno realizzate da artisti locali.

Per raggiungere l’inizio dell’itinerario, dovrete arrivare in auto proprio fino al Rif. Bocchette salendo, preferibilmente, da Caupo (BL), oppure da Romano d’Ezzelino (VI). Dal parcheggio del rifugio dovete salire a piedi per la forestale alle sue spalle seguendo, senza deviazioni, per il Cason dei Lebi, prima tappa dell’Anello del Bosco degli Eroi.

Scendete a sinistra fino a raggiungere il Cason dei Lebi e godetevi una prima pausa. Si giunge ad un crocevia all’interno del bosco in cui i cartelli indicano la strada per Valpore a destra e quella per Bocchette a sinistra. Secondo me vale la pena farci una capatina, anche perché, sui prati in alto alla sua destra, potete ammirare un classico fojarol, ovvero una struttura costruita a quote elevate per fare da ricovero a pastori e animali durante il periodo estivo e da deposito o fienile durante quello invernale.

Dopo una capatina a Valpore e al fojarol, potete rientrare nel bosco da cui siete venuti e proseguire, questa volta, verso Bocchette. Il sentiero procede nel bosco per un po’ fino a sbucare su una forestale, che dovrete seguire verso destra. Non si prosegue a lungo sulla forestale e, dopo una naturale e leggera curva a sinistra, vediamo staccarsi, sempre a sinistra, un erto sentierino che riconduce sul sentiero che non abbiamo potuto prendere poco prima a causa degli schianti.

Passeggiando si arriva ad una panchina con pannello illustrativo. Da qui si segue il sentiero di sinistra, poiché andando dritti si allungherebbe inutilmente la camminata, aggiungendo anche dislivello. Da questo punto al Rif.

Informazioni Utili per l'Anello del Bosco degli Eroi

Accesso: da Caupo (BL), oppure da Romano d’Ezzelino (VI) fino al Rif.

Periodo dell'anno: passeggiata adatta a tutte le stagioni.

Punti di appoggio e ristoro dog friendly: il Rif.

Alta Via della Grande Guerra

Dalla Valstagna, in località di Carpanè, l’Alta Via della GG risale la val del Brenta fino a col Moschin dove c’è il cippo a ricordo dei caduti, proseguire per col Fenilo fino al museo della Grande guerra “Roberto Favero” in prossimità dell’albergo San Giovanni. Dal luogo panoramico del Finestron verso la valle del Brenta e l’Altopiano dei Sette Comuni nella parte orientale, l’AVGG prosegue su sentiero CAI 920 lungo i crinali aperti di col della Bretta, m. Asolone, m.

Dal Monte Sacro alla Patria vi sono vari sentieri della memoria storica, in particolare quello denominato “La via degli Eroi” che collegano il massiccio del Grappa con il fiume Piave, attraverso col dell’Orso m. Valderoa, m.

Scopri un territorio unico nel suo genere percorrendo l’Alta Via della Grande Guerra L’alta Via della Grande Guerra è la tua meta ideale per un escursionismo in montagna, tra paesaggi indimenticabili e luoghi emozionanti. L’Alta Via è tutta da vivere, passo dopo passo lungo un percorso unico.

L’accesso a cima Grappa è garantito dalla strada Cadorna (SP 148), aperta tutto l’anno, attraversa il Massiccio da sud a nord. Si accede da sud all’altezza di Romano d’Ezzelino (VI), da nord a Seren del Grappa. Montebelluna e Feltre, sul versante trevigiano e bellunese, sono le stazioni lungo la linea Montebelluna/Belluno/Calalzo.

Tabella Riepilogativa Sentieri

Sentiero Descrizione Punti di Interesse
Costa Chiani - Col de Coa al Monte Fontanasecca Strada militare austro-ungarica Monte d’Avien, Stalla Mandrìz, Cima Solaroli, Valderoa
Anello del Bosco degli Eroi Percorso ad anello con testimonianze della Grande Guerra Cason dei Lebi, Valpore, Rif. Bocchette
Alta Via della Grande Guerra Sentiero lungo i crinali con cippi e musei dedicati alla Grande Guerra Col Moschin, Col Fenilo, Museo "Roberto Favero"

Itinerario ad Anello da Chiesa Nuova San Luigi

Programma: La partenza è dal parcheggio di Chiesa Nuova San Luigi, frazione di Seren del Grappa, detta anche "Pian dea Cesa", a quota 592 m., dove, con un percorso ad anello, faremo ritorno a fine escursione. Dalla chiesa si segue in direzione est in strada asfaltata per poche decine di metri, si entra successivamente in una valletta ombrosa (Val Granda) camminando anche all’interno del greto del torrente (secco) di fondo valle in un ambiente molto selvaggio e naturale: già qui troveremo dei ruderi di antichi insediamenti umani ormai ricoperti dalla vegetazione.In località Reselle’ a circa 1000 mt. di quota abbandoniamo il fondo valle, svoltiamo in direzione sud e aggirando per strada forestale il Col dei Boi ci dirigeremo verso Vall’Onera aprendoci a dei panorami a nord verso le Vette Feltrine e dove alla fine potremo vedere un Fojarol ancora perfettamente conservato in tutta la sua bellezza e integrità; qui potremo fare anche la sosta per il pranzo a sacco.

Proseguendo arriveremo ai Fondi di Vall’Onera in un contesto di montagna ben curata punteggiata da piccoli insediamenti umani ma perfettamente integrati nell’ambiente circostante. m. Sez.

TAG: #Escursioni

Più utile per te: