Il Significato Affascinante dei Viaggi dell'Arcobaleno
L'arcobaleno, con i suoi vivaci archi colorati, stupisce l’umanità sin dalla notte dei tempi. Questo fenomeno naturale, che appare spesso dopo un temporale, è un vero spettacolo naturale. Dal punto di vista scientifico, l’arcobaleno è il risultato della rifrazione, dispersione e riflessione della luce solare attraverso le gocce d’acqua presenti nell’atmosfera.
Fu Isaac Newton a scoprire che la luce era la fonte di tutti i colori, in un primo pomeriggio del 1665 in cui, tornando dal mercato di Cambridge, dove aveva comprato un prisma di vetro, si mise a giocare con esso dentro la sua camera, al buio. Solo un filo di sole filtrava dagli scuri socchiusi della finestra. Muovendo e girando la pietruzza, finché non intercettasse quel raggio, egli vide che il punto d’impatto veniva a colorarsi di rosso, di giallo, di verde, di blu e di violetto. Il giovane Newton ne fu stupito e continuò a fare esperimenti con l’ansia di penetrare il segreto della luce. Dapprima scoperse cinque colori, poi, più avanti, ne definì sette, aggiungendovi l’arancione e l’indaco, e dando alla gamma cromatica, l’armonia di un eptagramma di note musicali.
Il gioco della luce evocava l’arcobaleno, quel fenomeno straordinario che nessuno era riuscito ancora a spiegare: era, infatti, proprio lei, la luce, che, a contatto con le gocce di pioggia, come baci d’acqua appassionati, si rifrangeva in un arco colorato! Un effetto ottico, insomma, ma di vitale importanza. Quel fenomeno celeste che appariva e scompariva repentinamente, senza che si potesse toccare, né trattenere, era un’autentica rivelazione.
Arcobaleno: Mito e Leggenda
Da sempre oggetto di storie e leggende, fin dall’antichità l’arcobaleno è stato considerato un fenomeno atmosferico affascinante, portatore di significati speciali, legati a dimensioni ultraterrene, spirituali o fantastiche. Nella mitologia greca, era considerato il sentiero della Dea Iride, la messaggera degli Dei, che collegava il cielo e la Terra. Iris o Iride era per gli antichi greci una dea minore dell’Olimpo, messaggera degli dei e personificazione dell’arcobaleno. Figlia di Taumante (la Meraviglia) e Elettra (lo Splendore), è sorella delle terribili Arpie, le creature mostruose metà donna e metà uccello.
Vestita di iridescenti gocce di rugiada, è proprio per la sua luminosità cangiante che la membrana dell’occhio si chiama “iride”. Dotata di ali (che ne simboleggiano la rapidità) pare fosse associata però prevalentemente ai messaggi funesti (mentre quelli propizi erano recapitati da Hermes): Omero infatti collegava l’arcobaleno a un presagio di sventura. In molte culture celtiche, il fenomeno era ritenuto un portale magico, alla cui fine era custodita una pentola piena d’oro. Secondo la leggenda questo gnomo irlandese vive in solitudine e custodisce una grande pentola piena d’oro, nascosta proprio alla base dell’arcobaleno.
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Per i popoli indigeni del Nord America, l’arcobaleno possedeva una connessione spirituale con la pioggia e la fertilità. Qui l’arcobaleno compare in numerose leggende e miti delle popolazioni native. La popolazione Navajo associa l’arcobaleno a un rituale di iniziazione. Il tema del passaggio da una dimensione all’altra è tipica di questi luoghi: nel centro America l’arcobaleno connette il mondo sotterraneo con il mondo terreno. Per questo motivo in ambito funerario si ritrovano tessuti multicolore o raffigurazioni di serpenti che garantivano il passaggio dalla vita alla morte. Anche questi due luoghi così distanti, sono uniti dalla simbologia dell’arcobaleno-serpente.
Secondo gli antichi miti australiani, quando si vede l’arco colorato nel cielo, è il serpente che salta da una pozza d’acqua all’altra. Ma bisogna stare attenti poiché se non si rispetta l’ambiente, il serpente punirà l’uomo togliendogli le piogge. In Africa, nelle regioni in cui è diffusa la tradizione religiosa del vodu (Togo, Benin, Ghana), si ritiene che ogni cosa, alberi, pietre, vento o pioggia, contengano lo spirito di una divinità.
L'Arcobaleno nelle Religioni
Nella Bibbia l'arcobaleno appare, per la prima volta, dopo il diluvio universale che purifica e ricrea l'umanità peccatrice (Gen 9,8-12). L'arcobaleno è anche un segno di pace, di una condizione di quiete, di scampato pericolo: così è nella Bibbia (Genesi 9, 12-16), dove il nostro arco di luce è simbolo del patto di alleanza tra Dio e l’uomo. Dopo il diluvio universale l’arcobaleno fu infatti la promessa di Dio a Noè che non avrebbe mai più inondato la Terra. Essa è il segno della prima alleanza (berit) - descritta nella Bibbia in forma esplicita - che Dio tramite Noè (Gen 9, 8- 12 ) stipula con tutta l'umanità. L'arcobaleno pur apparendo dopo la tempesta che provoca terrore e anche morte, è sempre simbolo positivo che manifesta che Dio ama e affronta gli aspetti negativi della realtà e del cuore dell'uomo. Se necessario purifica, ma prendendosi cura della creature cui dona la vita.
Tra i grandi valori simbolici che l’arcobaleno biblico assume, preminente è, dunque, quello dell’alleanza che Dio stabilisce per mezzo di Noè: «L’arco sarà sulle nubi, e io lo guarderò per ricordare l’alleanza eterna tra Dio e ogni essere che vive in ogni carne che è sulla terra» ( Genesi 9,16). Un primitivo patto che anticipa e supera quello con Abramo e con Mosè, poiché coinvolge non solo Israele, non solo gli uomini e le donne, ma anche tutti gli altri esseri viventi.
Inoltre l'arcobaleno impegna Dio a favore dell'umanità: «L'arco sarà sulle nubi, e io lo guarderò per ricordare l'alleanza eterna tra Dio e ogni essere che vive in ogni carne che sulla terra» (cfr. L'arcobaleno è anche simbolo dello splendore e della gloria di Dio. Con questo simbolo si apre il libro del profeta Ezechiele, il quale vede uno splendore simile a quello dell'arcobaleno fra le nubi di un giorno di pioggia: «Era circondato da uno splendore simile a quello dell'arcobaleno fra le nubi in un giorno di pioggia. Così percepii in visione la gloria del Signore» (cfr.1,27-28). L'arcobaleno simbolo di splendore è presente nel libro del Siracide: «Osserva l'arcobaleno e benedici colui che lo ha fatto: quanto è bello nel suo splendore! Avvolge il cielo con un cerchio di gloria, lo hanno teso le mani dell'Altissimo» (Sir 43,11-12; cfr. 50,5-7). L'Apocalisse di Giovanni, per due volte, ispirandosi al profeta Ezechiele, esprime l'irruzione del divino nella storia con il simbolo dell'arcobaleno.
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Nella mitologia hindu l’arcobaleno è chiamato Indradhanush, con il significato di arco di Indra, il dio del fulmine e del tuono e più in generale dei temporali. Nel Tantra - la tradizione indiana che più rivaluta il corpo e la sessualità ai fini spirituali - ci si riferisce invece a un fenomeno denominato “corpo arcobaleno”: si dice che coloro che hanno spezzato i loro legami terreni sono in grado di raggiungere il più alto stato di meditazione e di sperimentare questo stato speciale, descritto come un corpo di luce che trasfigura o avvolge quello terreno nel momento in cui l’ultimo livello di consapevolezza viene raggiunto, in genere al momento della morte.
L'Arcobaleno in Oriente
Nella cultura orientale, questo fenomeno naturale occupa tutt’oggi un ruolo simbolico importante. In Cina si narra che la dea Nüwa sia riuscita a sigillare una frattura nel cielo utilizzando pietre di 7 colori differenti. Nella mitologia cinese invece l’arcobaleno viene ritenuto una spaccatura nel cielo sigillata dalla dea Nuwa attraverso pietre di sette colori differenti. L’insieme dei colori dell’arcobaleno rappresenta per i cinesi l’unione dello yin e dello yang - i due principi metafisici per eccellenza - e quindi l’armonia dell’universo e della sua fecondità. In tempi più recenti, l’arcobaleno è diventato un simbolo di inclusione. La bandiera arcobaleno, utilizzata per la prima volta dal movimento LGBTQ+, rappresenta l’unità nella diversità, la celebrazione di ogni identità e di ciascun orientamento sessuale.
I Colori dell'Arcobaleno e il Loro Significato
Per capire il numero esatto dei colori bisogna prima avere presente qual è il fenomeno naturale che dà origine all’arcobaleno. L’arco cromatico appare quando la luce del Sole attraversa le gocce d’acqua sospese nell’aria - per esempio dopo un temporale oppure vicino a delle cascate. Inizialmente Newton aveva distinto cinque colori (rosso, giallo, verde, blu e violetto); successivamente è stato introdotto l’arancione. E il settimo? Sull’ultimo aggiunto, l’indaco, non tutti gli scienziati e i fisici sono concordi, poiché lo ritengono parte del blu. Che siano sei o sette, va detto che i colori che riconosciamo sono solo una minima parte rispetto alla totalità delle sfumature.
- Il rosso è simbolo di forti emozioni. Amore, passionalità, movimento. Rappresenta il primo dei sette chakra, posizionato nel perineo all’altezza degli organi genitali.
- L’arancione è la creatività e la fantasia. Ma è anche un colore che esprime entusiasmo, allegria, armonia interiore. È la connessione dei piaceri del corpo (come il sesso e il cibo) e il benessere dell’anima (positività e ottimismo).
- Il giallo è un colore complesso e molto appassionante, per le sue diverse sfaccettature. Il suo significato è legato alla luce, all’intelletto, all’innovazione, al sapere. Identifica il terzo chakra, localizzato nella zona del plesso solare (tra ombelico e sterno), definito chakra del potere.
- Il verde è il colore della natura o della speranza? Di tutti e due! È associato al quarto chakra, quello del cuore. L’equilibrio vitale, la calma, la stabilità interiore, l’autostima: il verde ha un significato universalmente positivo.
- Il blu rappresenta l’intelletto, la serenità emotiva, l’infinito dello spazio. In particolare evoca la profondità del mare e degli oceani, la notte, lo spettacolo del cielo che ci collega con l’universo. Per i cinesi e per il Buddhismo il blu è il colore dell’immortalità. In molte culture orientali, è la tonalità che richiama il mondo delle divinità, con il significato di purezza, ma anche di magia e mistero. È il colore del quinto chakra, collocato all’altezza della gola.
- L’indaco è la tonalità più “particolare” e misteriosa dell’arcobaleno, tra il viola e il blu. È associato alla meditazione, alla spiritualità e alla concentrazione.
- Il violetto e tutte le sue diverse sfumature - tra cui porpora, magenta e ovviamente il viola - ha assunto nei secoli numerosi significati molto diversi tra loro. Il viola, nella psicologia dei colori, è un colore regale e legato al potere, alla nobiltà, al lusso. Nel cristianesimo è indossato dai celebranti nelle liturgie, con il significato di purificazione.
L'Arcobaleno come Simbolo di Inclusione
In tempi più recenti, l’arcobaleno è diventato un simbolo di inclusione. La bandiera arcobaleno è diventata stemma delle rivendicazioni LGBT, ma perché è stata scelta? La prima volta che la bandiera arcobaleno sventolò per sostenere la comunità LGBT, le strisce erano ben 8 poiché il suo ideatore, Gilbert Baker, aveva inserito anche il colore rosa. Era il 25 giugno 1978 durante il Gay Pride di San Francisco. In seguito però la bandiera venne modificata togliendo sia il rosa che il turchese e così la bandiera più diffusa ha solo 6 strisce. La bandiera arcobaleno, utilizzata per la prima volta dal movimento LGBTQ+, rappresenta l’unità nella diversità, la celebrazione di ogni identità e di ciascun orientamento sessuale.
Troppo cara è la simbologia dell’arcobaleno, troppo intima a tutta l’umanità, per poter essere appannaggio di qualcuno, per diventare una bandiera specifica, un brand esclusivo, la proprietà privata di un movimento, l’esproprio di un preciso pensiero. Per i cristiani rinunciarvi, per paura di fraintendimenti congiunturali, è davvero teologicamente impossibile. L’alleanza universale di Noè, si compie, infatti, in Gesù, che è «luce del mondo» e spezza le tempeste del peccato e della morte. Similmente e molto più di Noè, Gesù è quell’arcobaleno d’Amore innalzato a riconciliare il cielo con la terra, ponendo come ponte il suo corpo di luce.
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