Informazioni utili per la visita ad Auschwitz
Visitare Auschwitz, come è giusto che sia, non può lasciare indifferenti. Ovunque si posi lo sguardo in questo vasto campo di sterminio situato vicino alla cittadina di Oświęcim, si prova un senso di impotenza mista a rabbia.
Auschwitz: I campi
Auschwitz è caratterizzato da due campi, distanti 3 km l’uno dall’altro:
- Auschwitz I, il più antico, costruito a metà del 1940
- Auschwitz II-Birkenau, immenso, costruito nel 1941 più un terzo, Auschwitz III-Monowitz, distante 6 km. Inizialmente sussidiario, divenne indipendente nel ’44.
Quando si parla di campi di concentramento, si focalizzano due immagini: quella con il binario solo andata inghiottito in un anonimo cancello e la scritta Arbeit macht frei (“il lavoro rende liberi”). Il binario monorotaia muore nel campo di Birkenau. La cinica scritta campeggia all’ingresso di Auschwitz.
La B capovolta
La scritta, realizzata dai prigionieri-lavoratori, presenta un’anomalia nella lettera B nella parola ‘Arbeit’ che è stata volontariamente rovesciata come atto di sfida. Rubata nel dicembre 2009, venne sostituita con una replica e allorché venne recuperata, non fu più installata sul cancello per diventare un cimelio nel Museo Statale di Auschwitz-Birkenau.
Un po’ di storia
I tedeschi realizzarono ben 6 campi in Polonia: Chelmo, Belzec, Sobibor, Treblinka, Auschwitz-Birkenau e Maidanek. Questi ultimi due, erano adibiti a campo di lavoro, di concentramento e di sterminio.
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Visitare Auschwitz (e intendiamo I e II) significa quindi avere assoluta contezza del genocidio che si è consumato tra le casette in mattoncini rossi, i cosiddetti blocchi, delimitati da filo spinato elettrificato. Tutti coloro che scendevano sul binario morto di Birkenau, dopo un viaggio agghiacciante, venivano privati dei propri effetti personali. Al comandante delle SS bastava un’occhiata per decidere del destino di quelle persone. La maggior parte, finiva nelle camere a gas e cancellate nei forni crematori. Poche altre (il 25% circa) considerate forti e quindi abili al lavoro, venivano spogliate, rasate e destinate all’internamento.
Ad Auschwitz non finivano solo ebrei, ma anche sinti, omosessuali, testimoni di Geova, prigionieri di guerra e detenuti comuni che attendevano il giudizio (sommario, neanche a dirlo) del tribunale della Gestapo (allestito nel block 11). Le condizioni nei campi erano talmente disumane che la resistenza media di quel 25% era di due mesi. Qualcuno vide nel suicidio l’unica via per sottrarsi a tanta crudeltà. Ma i cecchini sulle torrette mitragliavano chiunque si lanciasse contro il filo spinato privando i detenuti persino della libertà di morire per mano propria.
La visita di Auschwitz
Auschwitz è un museo a cielo aperto. Si varca quella scritta infame e si entra in un mondo che non sarebbe dovuto esistere e che invece sopravvive come monito. E ora che i testimoni oculari del genocidio stanno scomparendo, è fondamentale che la memoria venga preservata.
"Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre." Primo Levi
In alcuni blocchi sono stati allestiti oggetti e fotografie che commuovono fino alle lacrime: le valigie, i vestiti, gli occhiali da vista, i pettini. Tre in particolare le cose che fanno riflettere: le scarpe dei bambini, le pentole e i contenitori del Zyklon B.
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- Le scarpe dei bambini, perché sono tante, troppe. E non può che essere così, visto che tutti erano destinati alle camere a gas. La loro tenera età non li rendeva utili e pertanto erano sterminati quanto gli anziani e le persone malate.
- Le pentole ammassate in una sala, invece, testimoniano l’ingenua convinzione delle donne che le avevano portate con se in valigia, di spostarsi semplicemente da un ghetto a un altro. Di cucinare ancora per le proprie famiglie, mantenendo una parvenza di normalità. Non pensavano certo di finire in un campo di sterminio, con i propri bambini, lontane dai mariti.
- Le centinaia di scatole di latta che contenevano Zyklon B, il prodotto utilizzato per lo sterminio di migliaia di persone al giorno. Introdotti da botole poste sul tetto delle camere a gas, i granuli diventavano gas letale a contatto con l’aria. La morte sopraggiungeva, terribile, in pochi minuti.
Se Auschwitz I è un museo della memoria, a Birkenau scoprirete quanto fossero drammatiche le condizioni di vita degli internati. Potrete vedere alcuni luoghi che nel campo I avrete visto in foto. Camminerete lungo il binario solo andata dove staziona uno dei vagoni in cui viaggiavano i deportati. Raggiungerete le camere a gas e i forni crematori che i tedeschi hanno fatto saltare per aria per cancellare (senza riuscirci) le prove dell’Olocausto. Visiterete alcune delle casette in legno che non sono andate distrutte, per vedere dove dormivano, e quali servizi igienici fossero costretti a utilizzare. Umiliazione su sofferenza.
Come si fa ad andare ad Auschwitz?
In auto
Gli aeroporti di riferimento sono due: Katowice (che dista 67km) e Cracovia (70km). Auschwitz è esattamente nel mezzo. Avendo trovato un volo Wizzair da Roma su Katowice all’andata e da Cracovia al ritorno, si può optare per il noleggio di un’auto per muoversi in assoluta autonomia.
Mettendo sul navigatore “Auschwitz-Birkenau Memorial and Museum” si arriva a Birkenau pensando che fosse Auschwitz I. Lì spiegheranno che il tour ha inizio ad Auschwitz I e prosegue a Birkenau ma di non spostare l’auto optando per la navetta (gratuita). In pochi minuti si raggiunge l’altro campo.
In treno da Cracovia
In alternativa, si può prendere un treno regionale per la stazione di Oświęcim dalla Stazione Centrale di Cracovia (Krakow Glowny) con tempi di percorrenza variabili da 1 ora e 15 (diretto) fino a 2 ore e mezza circa (costo del biglietto 12,50zł circa 2,60€ solo andata). La tratta finale per il campo di concentramento può essere gestita a piedi (2km) o con un bus locale (direzione Muzeum) con l’acquisto di un biglietto pari a 0,60€.
Tour giornaliero da Cracovia
È possibile arrivare ad Auschwitz con un tour giornaliero con Civitatis, Get Your Guide o Musement comprensivo della visita in italiano (costa un pochino di più, ma vi fa risparmiare tempo).
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Quanto costa la visita ad Auschwitz?
Auschwitz è gratis in determinate fasce orarie. Questo perché, sebbene sia gratis, l’accesso ad Auschwitz rimane a numero chiuso e quindi dovete prenotare l’entry pass. Ovviamente, in un contesto del genere, è fortemente consigliata la visita guidata (in italiano). L’educatore, come viene chiamato, regala infatti delle emozioni con le sue parole che difficilmente provereste con una visita in autonomia.
Con il biglietto acquistato (o prenotato) sul sito ufficiale accedete senza fare file perché è indicato un orario specifico di ingresso.
A fine visita, all’uscita di Birkenau, l’errore nella scelta del parcheggio si è rivelato un vantaggio perché si può recuperare subito l’auto. Il parcheggio costa 20zł (tariffa fissa giornaliera). Si paga con carta di credito. Nell’area parcheggio c’è un bar e ci sono servizi igienici a pagamento mentre in entrambi i campi ci sono bagni gratuiti agli ingressi. Durante il tour con la guida non è possibile fermarsi per andare in toilette quindi pensateci prima!
Quanto ci vuole per vedere Auschwitz?
La durata della visita con la guida è di 3 ore e mezzo. In autonomia ovviamente dipende dai vostri tempi fermo restando che in media dovete considerare 1 ora per campo + il transfer in navetta.
Se stai pianificando una visita ad Auschwitz, la prima informazione di cui devi essere a conoscenza è che è obbligatorio prenotare il tuo ingresso per poter accedere al museo-campo di Auschwitz.
La visita individuale con accompagnatore ha prezzi che partono da circa 35€, ma sono previste scontistiche per gruppi (ulteriori offerte per gruppi scolastici) variabili a seconda del numero di partecipanti.È inoltre possibile scegliere di suddividere la visita in due giorni, ma ad un prezzo maggiore; inoltre, per i viaggiatori singoli, se il numero di visitatori lo consente, è possibile aggregarsi a gruppi fino al numero massimo consentito (noi ti consigliamo di valutare anche questa opzione).
Grazie alle visite guidate, non solo potrai usufruire di una guida esperta che ti accompagnerà all’interno del campo, ma avrai anche il diritto di accesso prioritario per saltare le lunghe code prima di entrare!Inoltre, in alcuni casi, potrai includere il trasporto dalla città in cui ti trovi, talvolta con pick-up privato all’hotel (tante offerte da Cracovia e Varsavia), il pacchetto per il pranzo ed altre comodità! In più, non dovrai preoccuparti di gestire il trasporto con la navetta che collega Auschwitz I con Auschwitz II - Birkenau, dal momento che se ne occuperà il tuo accompagnatore esperto.
Questa soluzione, infatti, ti permetterà di dedicare il giusto tempo ad ogni area, ricevendo informazioni adeguate ed arricchenti ad ogni blocco. Per di più, l’accompagnatore in lingua ti permetterà di venire a conoscenza delle storie di detenuti che furono rinchiusi nel campo di concentramento.
Nel primo campo, quello di Auschwitz I, sarai guidato attraverso ogni blocco, per circa un’ora e mezza in tutto. Dopodiché, raggiungerai Auschwitz II - Birkenau grazie alla navetta gratuita, e qui avrai maggiore autonomia per esplorare gli spazi aperti del campo. Potrai vedere i forni crematori, la camera a gas, lo scalo ferroviario, la torre di guardia e il Monumento Internazionale in Memoria delle Vittime del Nazifascismo di Auschwitz. Anche questa volta, avrai un’ora e mezza. Il tuo accompagnatore resterà in ogni caso disponibile per ogni domanda e per fornire ulteriori informazioni utili.
Informazioni pratiche
Come vestirsi per entrare ad Auschwitz?
Per entrare ad Auschwitz si raccomandano scarpe comode per affrontare al meglio il terreno del campo e la lunga visita. È sconsigliato indossare abiti scollati, corti o dai colori eccessivamente accesi, per una forma di rispetto al luogo. Considerando le temperature molto fredde presenti in Polonia, è bene vestirsi in maniera adeguata, specialmente se prevedi di organizzare la visita al di fuori dei mesi estivi. Ricorda infine che gli unici zaini e borse consentiti sono quelli di dimensioni minori di 30x20x10 cm.
Come visitare Auschwitz in autonomia?
È possibile visitare in autonomia il campo di concentramento. È necessario prenotare con anticipo l’ingresso per la data selezionata. Tuttavia, è consigliato riservarsi un biglietto con lo skip-the-line incluso, per evitare le lunghe file presenti una volta giunti ad Auschwitz. Infine è considerato quasi essenziale riservarsi una guida esperta in lingua: solo così avrai la certezza di vivere un’esperienza davvero completa.
Qual è il periodo migliore per andare a visitare Auschwitz?
Il periodo migliore per visitare Auschwitz è sicuramente l’estate, poiché potrai fare affidamento su un clima più mite e anche in considerazione dell’orario di apertura del museo-campo. Tuttavia, potrebbero anche essere mesi piuttosto affollati vista l’alta richiesta di ingressi: perciò potrebbero essere buone alternative anche i mesi di aprile, maggio e fine settembre.
Come fare per andare a visitare Auschwitz?
Per visitare Auschwitz è sufficiente prenotare l’ingresso qui o sul sito del museo-campo. Tuttavia, ti consigliamo di dare un’occhiata anche ai servizi extra, come l’accompagnamento di guida esperta e l’accesso prioritario. È possibile unirsi a gruppi qualora tu sia un viaggiatore solitario.
La fabbrica della morte, così venne descritta quando nella primavera del ’44 dopo una conferenza a Vienna, Adolf Eichmann pianificò una maggiore deportazione di massa al fine di portare all’apice il massacro nazista. Da quattro si passò in breve tempo a sei, otto e anche dieci treni al giorno, carichi di persone destinate ad una sola fine. Non si prestava più molta attenzione alla “selezione” iniziale.
Per visitare bene il campo ci vogliono minimo 3 ore, in inverno la chiusura avviene nel primo pomeriggio (sotto trovate tutti gli orari) e l’ultima entrata è accessibile fino a pochi minuti prima dell’orario di chiusura. Ad esempio a Dicembre le porte di Auschwitz (sia il museo che il campo) chiudono alle 14.00, ma se arrivate alle 13.58 potete accedere per l’ultimo tour. In questo caso l’orario massimo in cui potete stare all’interno è fino ad un’ora e mezza.
Prima di entrare all’interno del museo dovete passare dei controlli ed è vietato portare con se borse che superino la misura di 30x20x10. Nel caso potete lasciarla in auto o se siete arrivati con i mezzi pubblici poco fuori dall’entrata del museo si trova un deposito bagagli.
Il campo di Auschwitz si trova a circa 70 km da Cracovia e circa 40 km da Katowice. Se avete preso una macchina a noleggio e desiderate guidare fino al campo basta che uscite dalla città e prendete l’autostrada A4. Ogni giorno dalla stazione di Cracovia partono i treni diretti alla stazione di Auschwitz Osweleclm, la quale dista 2 km dal museo. Giunti in stazione troverete un bus che vi porta direttamente al complesso e qui troverete una navetta che collega i due punti di interesse (museo e campo) . Un altro modo per arrivare al punto d’interesse è quello di prendere il bus, che ferma proprio dinanzi il campo ad Oswiecim.
Le entrate al campo di concentramento e al museo sono gratis. Essendo un luogo di memoria e non un’attrazione turistica non si paga un biglietto per entrare. L’entrata free vale solo se non volete prendere una guida.
Auschwitz I era l’originario campo di concentramento reso operativo nel ’40, centro di controllo e sede delle guardie e degli ufficiali della SS. Oggi è sede del museo statale e all’interno delle varie strutture si trovano le testimonianze di quegli anni. Auschwitz Birkenau invece è il vero e proprio campo di sterminio, costruito appositamente per portare a termine l’uccisione di tutti gli ebrei. Appena varcati i cancelli si prova una sensazione strana, quasi come se il tutto sia brutalmente irreale.
La costruzione del campo di concentramento fu realizzata dai nazisti nel 1940 nella periferia della città chiamata Oswiecim, scelta per la comodità dei trasferimenti e la locale ferrovia. Il campo con lo scopo di portare avanti la Soluzione finale è rimasto in funzione fino al 1945, uccidendo oltre sei milioni di persone. Inizialmente doveva servire a semplice prigione, per trasferire i prigionieri dalle carceri più affollate, ma presto Auschwitz fu trasformato in un luogo di sterminio, dove la vita media dei detenuti era di pochi mesi. Si moriva per fame e stenti, fucilazioni sommarie, malattie e soprattutto attraverso le camere a gas con l’uso del veleno Zyklon B. Migliaia, inoltre, furono gli esperimenti fatti sui prigionieri (tra cui bambini) che poi venivano bruciati nei crematori del campo.
La visita al campo di concentramento Auschwitz permette di capire come i nazisti organizzarono lo sterminio di milioni di persone, in maggioranza ebrei, zingari, prigionieri di guerra, omosessuali e oppositori politici. Sono veramente tanti i visitatori che arrivano in questo luogo per capire meglio la tragedia dell'Olocausto e lo sterminio degli ebrei. Potrai prenotare i nostri viaggi della memoria ad Auschwitz con la guida in italiano. Oltre alla visita di Auschwitz, i nostri pacchetti prevedono la visita dei luoghi più significativi di Cracovia come il quartiere ebraico, l'ex ghetto Podgorze ed il Museo di Schindler.
La visita di Auschwitz è divisa in due momenti, la prima parte prevede il campo di Auschwitz I, la seconda il campo di Birkenau (Auschwitz II). Per raggiungere Birkenau bisogna percorrere circa 3 km, una volta arrivati di fronte l'ingresso (con lo scalo ferroviario dove entravano i treni dei deportati) si aprirà alla vista uno spazio immenso. Era qui che c'erano le grandi baracche di reclusione ed i crematori. Sarà possibile entrare in alcune delle baracche e comprendere davvero le real condizioni nelle quali vivevano i prigionieri.
La visita di Auschwitz comincia con la visione di un filmato documentario in italiano per poi proseguire con la visita guidata dei vari blocchi che ospitano oggi un museo con testimonianze e foto reali dei tempi passati. Siamo consapevoli dell’importanza per il visitatore di questa visita e per questo facciamo di tutto per renderla partecipata e coinvolgente.
Dopo la sua dismissione, il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau fu riconvertito a Memoriale e Museo. Per non dimenticare le atrocità della Germania nazista e per onorare la memoria delle vittime. Auschwitz era inizialmente formato da 22 edifici-baracca, di legno o mattoni, che potevano contenere sino a 15 mila deportati. Quindi, fu aperta una seconda ala del campo a Birkenau, circa 3 chilometri da Oświęcim. Attorno ai due nuclei principali, furono edificati altri campi di più ridotte dimensioni.
Nel campo di Auschwitz-Birkenau furono imprigionati cittadini polacchi, ebrei, testimoni di Geova, sinti, rom, omosessuali e appartenenti ad altri gruppi etnici ritenuti “inferiori”. Qui fu deportata anche la madre di Anna Frank, Edith Hollander, di cui si parla nel diario scritto dalla ragazza ebrea negli anni di prigionia in quella casa/rifugio di Amsterdam divenuta oggi un famosissimo museo.
Il primo convoglio di deportati, 728 prigionieri politici, arrivò ad Auschwitz il 14 giugno 1940. I sopravvissuti alla prima selezione erano impiegati nelle fabbriche che si trovavano nel complesso. Perlopiù, stabilimenti militari nazisti. I deportati erano sottoposti anche punizioni fisiche, assolutamente arbitrarie. Si poteva essere puniti perché scoperti a sottrarre cibo o per aver svolto in maniera approssimativa un lavoro.
Il campo di Auschwitz-Birkenau fu liberato il 27 gennaio 1945 dalle truppe sovietiche. Dopo la dismissione, è divenuto luogo simbolo e monumento alla memoria delle vittime. Molti edifici ospitano esibizioni dedicate alle vittime dello sterminio. Spesso, mostre che ripercorrono le vicende dei deportati di determinate nazionalità. Le esibizioni principali, infatti, sono affiancate da quelle a carattere nazionale, realizzate e promosse dai Paesi che hanno visto i propri cittadini perdere la vita ad Auschwitz.
Se siete a Cracovia e avete in programma un tour ad Auschwitz, vi consigliamo di far prima visita al Museo Fabbrica di Oskar Schindler poiché la mostra racconta molte vicende legate al campo di concentramento.
In continua crescita il numero dei visitatori nel campo di concentramento Auschwitz-Birkenau con il 2 milioni e 320 mila nel 2019, record da quando il Museo memoriale è stato aperto al pubblico.
Arrivati nei pressi del campo di concentramento i visitatori dovranno passare i controlli di sicurezza compreso il metal detector. Attenzione anche alla dimensione massima di borse e zaini consentita è 30x20x10 cm. Gli addetti alla sicurezza controllano scrupolosamente le misure e se vengono superate obbligano a lasciarle all’esterno.
Chiediamo a tutti i partecipanti di essere puntuali e presentarsi al meeting point di Cracovia 10 minuti prima dell’orario indicato. Non possiamo aspettare i ritardatari: c’è il rischio di arrivare tardi e saltare la visita.
Dipende dal periodo e da quanto in anticipo chiedete di riservare la guida. Solitamente non è possibile in quanto le guide in italiano abilitate all’escursione ad Auschwitz non sono molte e ci viene richiesto di utilizzarle in pieno per dare a tutti la possibilità di visitare il campo di concentramento.
Alcuni siti web non hanno neanche i riferimenti aziendali, il consiglio è diffidare.
Attenzione anche a cosa viene proposto: c’è chi prevede il solo trasporto ad Auschwitz e poi la visita con guida disponibile presso il campo, questo non significa avere una guida personale ma condividerla una volta arrivati ad Auschwitz. Anche noi utilizziamo questo sistema ma il meno possibile, avendo una nostra programmazione dei tour. Questo per evitare che in caso di ritardi (traffico, code all’ingresso del campo) la guida inizi il tour lasciando i nostri ospiti senza visitare il campo.
Auschwitz: Orari di apertura
Il museo-memoriale di Auschwitz è aperto tutto l’anno, sette giorni su sette, tranne: 1 gennaio, 25 dicembre e la domenica di Pasqua. Gli orari di apertura sono i seguenti:
- Dicembre: 8:00 - 14:00
- Gennaio - Novembre: 8:00 - 15:00
- Febbraio: 8:00 - 16:00
- Marzo - Ottobre: 8:00 - 17:00
- Aprile, Maggio e Settembre: 8:00 - 18:00
- Giugno, Luglio e Agosto: 8:00 - 19:00
Questi sono gli orari d’ingresso al Museo. Un visitatore può rimanere sul sito del Museo fino a 90 minuti dopo l’ultimo orario di ingresso.