Viaggio in Afghanistan: Consigli e Sicurezza
Il post-pandemia ha visto un aumento dei viaggi verso mete lontane, con poche eccezioni. Una di queste è l’Afghanistan, che sta vivendo una regressione nell'industria turistica, diversamente da altre nazioni.
Un Paese di Contrasti
L’Afghanistan è un paese contraddittorio e difficile a causa di una delicata situazione politica. Dal punto di vista sociale, è risaputo che i diritti della donna sono ancora molto limitati. Tuttavia, il giudizio su questo Paese e sulla possibilità di visitarlo non può limitarsi a una prospettiva esterna e unilaterale.
Dal punto di vista sociale, è risaputo che i diritti della donna sono ancora molto limitati. Un'analisi completa dovrebbe considerare anche le esperienze dirette e le testimonianze di chi ha viaggiato in Afghanistan in modo rispettoso e consapevole. Affronteremo l’argomento delle implicazioni di un viaggio in Afghanistan attraverso l’esperienza maturata sul campo: esplorando il Paese, studiandone a fondo la storia e la cultura, e interagendo con la popolazione locale.
Negli anni Settanta, l’Afghanistan era una tappa essenziale sull’Hippie Trail, da Londra a Kathmandu. Decenni di conflitto hanno segnato il Paese, e solo nel 2011 si è riaperto a un flusso di visitatori inferiore, favorendo un maggiore coinvolgimento delle comunità locali. Fino all’offensiva finale dei taleban nel 2021, aveva accolto attività innovative come sport invernali, trekking, ciclismo e arrampicata.
Dopo la presa di potere dei taleban, il regime ha incentivato l’ingresso di stranieri, consentendo di ottenere un visto nelle ambasciate dell’Emirato islamico dell’Afghanistan. Gli arrivi sono ripresi, con mete come Herat, la Valle di Bamyan, il minareto di Jam, Kandahar, i bazar di Kabul, i laghi di Band-i-Amir e il Corridoio di Wakhan.
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Rischi e Avvertenze
L’Afghanistan, tuttavia, non è ancora in pace. I taleban devono contrastare l’influenza di gruppi jihadisti e le critiche per il ritorno all’islam oscurantista. "I viaggi in Afghanistan sono sconsigliati a qualsiasi titolo" segnala il sito Viaggiaresicuri.it della Farnesina, elencando una serie di rischi per chi volesse comunque tentare un accesso che solletica molti. Nonostante questo, influencer e youtuber hanno diffuso l’idea che il viaggio sia possibile, suscitando un crescente interesse.
Alcuni tour operator, anche italiani (Azalai, Bhs Travel, Overland Viaggi, Viaggi Tribali...) hanno messo a disposizione itinerari selezionati per cercare di garantire un’esperienza sicura ai propri viaggiatori. Esperienza che potrebbe mettere rischio anche chi ai visitatori è chiamato a fornire guida, assistenza, trasporto, vitto e alloggio. Non è un caso se molti afghani impiegati a vario titolo nell’industria turistica hanno preferito l’espatrio e la vita del profugo al rischio di ritorsioni.
“Il nostro obiettivo è solo far sapere alla gente che nel nostro Paese c’è anche qualcosa di bello”, spiegava qualche tempo fa a National Geographic Noor Ramazan, guida turistica ora in Australia. “Storicamente, i talebani non hanno mai compreso appieno il turismo. I turisti sono considerati infedeli e le guide schiave di quegli infedeli”. La situazione “sul campo” è aperta a sviluppi, magari anche positivi, ma lo scetticismo è forte.
“Nessuno è in pericolo in Afghanistan. Gli allarmi diffusi da diversi Paesi sono sbagliati, perché noi vediamo un costante arrivo di viaggiatori e nessuno è stato minacciato, soprattutto stranieri che entrano legalmente”, ha dichiarato recentemente il portavoce del regime, Zabiullah Mujahid.
Diversa, forse la più critica, la posizione del Dipartimento degli Affari esteri australiano ribadita in un suo comunicato: “È presente a livello elevato il rischio di attacchi terroristici in tutto l’Afghanistan, inclusa Kabul. I terroristi continuano a prendere di mira stranieri, Ong e operazioni umanitarie. Cittadini stranieri, inclusi australiani, corrono anche un forte rischio di rapimento o detenzione. Non ci sono funzionari australiani in Afghanistan e la nostra capacità di garantire assistenza consolare o per i passaporti ad australiani nel Paese è estremamente limitata”.
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Non è solo il governo di Canberra a disincentivare viaggi nel Paese asiatico, ma segue simili iniziative di Germania, Regno Unito e Russia, fra gli altri.
Restando in Italia, alcune agenzie continuano a proporre, come hanno fatto negli anni passati, accesso al solo Corridoio di Wakhan non sbarcando all’aeroporto di Kabul ma attraversando la frontiera dal Tajikistan, mentre altre stanno cercando di capire come orientarsi in una situazione instabile per rispondere alle richieste della loro clientela.
Recentemente, abbiamo appreso che una rinomata testata giornalistica italiana ha menzionato Viaggitribali in un articolo che solleva dubbi sulla sicurezza e l'etica di un viaggio in Afghanistan.
La Crescita del Turismo e le Esperienze di Viaggitribali
I viaggi turistici in Afghanistan sono in rapida crescita. Per il regime talebano, rimasto al governo dopo la fine dell'occupazione militare americana dell’agosto 2021, l’isolamento politico internazionale alla lunga è risultato limitante.
Da allora, gradualmente, ogni anno gruppi di turisti sono entrati in Afghanistan. I numeri non sono enormi; ma consideriamo che nel 2021 entrarono 691 visitatori, e nel 2023 sono già arrivati a 7000.
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Anche noi di Viaggitribali, specialisti in viaggi “fuori pista” in Africa e Asia, dopo una prima visita pre-pandemia nel Wakhan Pamir Corridor con ingresso da Khorog, Tajikistan, abbiamo realizzato degli itinerari con arrivo diretto a Kabul. Questi nuovi itinerari hanno consentito ai nostri gruppi di ripercorrere un ramo della storica tratta carovaniera della Via della Seta.
Nell’ottobre 2023 abbiamo completato il primo viaggio in Afghanistan da Kabul a Bamiyan, Band-e Amir Lake, Herat, Mazar-e Sharif, Balkh, Takht-e Rostam, con ritorno a Kabul. Nel giugno 2024, il secondo viaggio: un percorso ad anello che ha completato il tour dell’anno precedente con le visite di Chehel Burj, Topdara stupa, Kandahar e Ghazni, per approfondire il mondo islamico e quello buddista ad esso antecedente.
Entrambi i gruppi di Viaggitribali sono stati numerosi. Tutti i partecipanti si sono dichiarati entusiasti delle esperienze di viaggio. Nessuno ha mai avvertito sensazione di pericolo, elogiando l’organizzazione locale per la selezione degli alberghi più che dignitosi ed il cibo. Nel rispetto della religione islamica, abbiamo visitato moschee, mausolei e parchi naturali. Una partecipante, che aveva viaggiato in Afghanistan negli anni 70 durante il periodo Hippie, ha dichiarato che rispetto alla sua precedente visita “sono migliorate le sistemazioni, la qualità del cibo e le comunicazioni”. Non si aspettava di trovare Kabul immersa in un caotico traffico di Suv e jeep giapponesi (importate dagli Emirati Arabi). È stata soddisfatta e meravigliata di aver ritrovato la stessa genuinità e umanità.
I commenti dei clienti Viaggitribali sono unanimi nell’affermare di avere riscontrato un buon livello dei servizi offerti, con piena soddisfazione per il viaggio dal punto di vista culturale.
Interazioni con la Popolazione Locale
L’interazione spontanea con i locali, anche solo a gesti, manifesta l’interesse e la curiosità nei confronti dell’occidentale. Curiosità che si traduce in richieste di informazioni sui rispettivi luoghi di provenienza, scambi di selfie e spesso anche inviti a pranzo.
Questa genuinità non si riscontra facilmente in altre popolazioni. I gruppi sono stati invitati all’accoglienza da parte dello staff di Viaggitribali, prestando comunque attenzione ai talebani. Ma l’incrocio reciproco degli sguardi ha fatto scattare la richiesta di selfie anche con questi ultimi, con i loro Kalashnikov in vista. Gli stessi talebani hanno condiviso con noi le foto dei loro figli, come amici che si scambiano le informazioni sulla famiglia, rivelando il loro lato umano.
Una partecipante donna, commentando la situazione femminile attuale e la sensazione che in giro ci siano solo uomini, riferisce di aver interagito con molte donne. Nei mercati, nelle madrase o nei ristoranti, si sono susseguiti gesti reciproci di simpatia e inviti a prendere un the con una dialettica vivace e scambi di foto tra le donne velate da una parte, e le turiste poco coperte al loro confronto dall’altra.
Gli occhi curiosi, divertenti e ammiccanti di sorrisi (dall’esterno dei veicoli) degli abitanti Pashtun di Kandahar, che hanno visto per una rara volta un gruppo di occidentali in visita nella roccaforte talebana, sono quei gesti che fanno parte del cassetto della memoria di ogni viaggiatore.
Segnali di Cambiamento
Nell’ottobre 2023 l’ingresso ad alcuni luoghi sacri (laghi Band-e Amir, Moschea Blu di Mazar-e Sharif) era vietato alle donne. Nel giugno 2024 è stato invece permesso anche alle turiste donne, grazie alle opportune autorizzazioni rilasciate dai talebani. Sono piccoli segnali di un cambiamento epocale, che si percepisce anche dalla recente istituzione da parte dei talebani a Kabul della neonata classe di Turismo e Ospitalità, per incrementare il numero dei visitatori del Paese.
Benché emarginato politicamente, l’Afghanistan ha 5000 anni di storia. La classe dirigente attuale vuole scrivere una nuova pagina per uscire dall’isolamento. Cultura e apertura sono le chiavi di volta per aprire questo Paese ad un turismo non più di nicchia, ma comunque rispettoso ed etico.
Un viaggio in Afghanistan oggi è un’esperienza che prova a compensare la discriminazione sociale della donna (da mettere in conto prima della partenza) con cultura millenaria, siti patrimoni Unesco, natura ancora vergine, ospitalità generosa.
Consigli Pratici per il Viaggio
L’Afghanistan è un Paese che è stato martoriato da guerre e conflitti di ogni tipo per oltre 40 anni e nonostante le meraviglie storico culturali che possiede, era una meta off-limits per qualsiasi tipo di turista. La presa del potere da parte del gruppo politico dei Talebani nel 2021 ha portato stabilità alla nazione in termini di sicurezza, che ha riaperto così i propri confini ai viaggiatori in cerca di un’esperienza fuori dalle classiche rotte turistiche.
I luoghi da visitare sono veramente tanti: Kabul, Kandahar, Herat, Mazar i Sharif, Balkh, Bamiyan, Jam, il corridoio del Wakan. I periodi migliori dell’anno per andare in Afghanistan sono la primavera e l’autunno. L’estate può essere molto calda, mentre in inverno si verificano freddo estremo e abbondanti nevicate.
Da quando ci sono i Talebani al potere la situazione di sicurezza è leggermente migliorata perché stanno cercando in tutti i modi di rilanciare il turismo. Tuttavia, i rischi di incappare in qualche situazione spiacevole e pericolosa ci sono. In generale, questo Paese non è una destinazione per tutti. Perciò, prima di avventurarti controlla sempre il sito ufficiale della Farnesina.
Una volta in Afghanistan, è fondamentale seguire minuziosamente le regole locali. Essendo un Paese musulmano tra i più conservatori al mondo, rispetta sempre la cultura e la tradizione della popolazione. Evita sempre discussioni con le autorità; qualsiasi cosa ti chiedano durante i controlli accettala con serenità perché potrebbero negarti il permesso di transito o di visita di un sito. Quello che decidono è legge, nel vero senso della parola.
La durata di un viaggio in Afghanistan può variare dai 10 ai 14 giorni, a seconda delle tappe che desideri inserire nel tuo itinerario. Puoi anche decidere di trascorrere nel Paese meno giorni, tagliando qualche visita. Le tappe da non perdere assolutamente sono Kabul, la Valle di Bamiyan, Herat, Mazar i Sharif con la vicina Balkh e Kandahar.
A seconda dei giorni che hai a disposizione, puoi anche avventurarti lungo la remota valle del fiume Hari Rud per raggiungere il magnifico minareto di Jam, sito UNESCO dal 2002. Altra attrazione naturalistica molto affascinante è il Corridoio del Wakhan, una stretta striscia di territorio afghano nell’estremo nord est del Paese.
Viaggiare in solitaria in Afghanistan è ancora complesso dato che il Paese è molto distante dall’essere una meta turistica. I collegamenti tra le varie città principali non sono così efficienti e la maggior parte delle strade sono in cattive condizioni. Senza contare che la popolazione afghana non parla inglese - è difficile comunicare - e per muoversi servono alcuni permessi rilasciati dai Talebani (vedi sotto).
Se decidi di organizzare il tuo viaggio in autonomia, il mezzo migliore per muoversi tra le varie città è l’aereo. Le compagnie Ariana Afghan e Kam Air collegano giornalmente Kabul con le altre città dell’Afghanistan. Per muoverti in aereo dovrai sempre fare scalo a Kabul. Una volta in città, potrai organizzare le escursioni con l’aiuto della tua sistemazione.
Per ottenere il visto afghano è necessaria una lettera di un tour operator che spieghi in maniera dettagliata il motivo del viaggio e l’itinerario dei luoghi che intendi visitare. Detto questo, il primo problema di organizzare in autonomia è che da Luglio 202, l’ambasciata afghana di Roma ha sospeso il rilascio dei visti.
Una volta in Afghanistan, dovrai anche richiedere un permesso speciale rilasciato dai Talebani presso il Dipartimento Regionale di Informazione e Cultura in ogni provincia che visiterai. Servono anche 4 fotografie da passaporto da allegare alle varie richieste. Potrebbe capitare che ti venga fatta una breve intervista prima del rilascio del permesso.
Viaggiando via terra, troverai all’ingresso di ogni città principale dei check point di Talebani che controllano tutti i documenti e permessi, così come all’entrata dei siti turistici.
Se scegli di visitare questo Paese, tieni a mente che si viaggia in località che dopo anni di guerra ritornano a ospitare viaggiatori senza la pretesa di offrire servizi che rispecchino gli standard occidentali. Molte strade sono un vero disastro: sterrate, dissestate e piene di buche. Per evitare problemi di qualsiasi tipo e interagire agevolmente con le autorità, avere una guida locale è di fondamentale importanza.
Per un giro completo dell’Afghanistan, ti suggerisco di prenotare il viaggio organizzato da BHS Travel, tour operator con il quale collaboro come accompagnatore turistico. Il tour è pianificato nei minimi dettagli e tocca le città di Herat, Bamiyan, il Minareto di Jam, Mazar i Sharif, Balkh e la capitale Kabul.
Cultura e Società
L’Afghanistan è una miscela di culture prese in prestito dall’Europa, dall’Asia orientale e occidentale. Le lingue ufficiali sono il pashto e il dari. I pashtun costituiscono il gruppo etnico più numeroso con il 42% della popolazione totale e sono riconoscibili poiché gli uomini indossano camicie larghe lunghe fino al ginocchio e pantaloni legati in vita con un cordoncino. Tra le varie etnie vanno sicuramente citati gli hazara. Occupano le aspre regioni degli altopiani centrali dell’Afghanistan (la loro città principale è Bamiyan) e costituiscono quasi il 10% della popolazione afghana. Gli hazara sono di religione musulmana, ma appartengono alla setta islamica sciita in un Paese a maggioranza musulmana sunnita.
Alloggio e Cucina
Tutte le principali città offrono una discreta scelta sistemazioni confortevoli ed economiche. Kabul, essendo la capitale del Paese, ospita anche lussuose catene internazionali. Nella scelta dell’hotel, non mi soffermerei troppo sulla zona, piuttosto sui servizi offerti dalla struttura dato che gli standard locali sono differenti da quelli occidentali.
Non puoi lasciare Kabul senza aver provato alcuni piatti tipici della cucina afghana. La cosa che mi ha completamente stupito è l’abbondanza delle portate. Non esiste il concetto di “piatto singolo”, ma tutto quello che viene servito è di proporzioni enormi per più persone. Il piatto che assolutamente ti consiglio di assaggiare è il Kabuli pulao. E’ composto da riso al vapore condito con carote caramellate, uvetta, mandorle e un pezzo di carne di agnello marinata sepolta sotto il letto di riso. Altro piatto tipico che ho provato è il Mantu, dei gustosissimi ravioli ripieni di carne e cipolla, conditi con una densa salsa di yogurt, pomodoro e aglio.
Valuta e Comunicazioni
La valuta dell’Afghanistan viene chiamata Afghani (AFN) e il metodo di pagamento è in contanti. 1 euro corrisponde a circa 76 afghani. Il costo della vita è veramente basso e al ristorante non si spende mai più di 400/500 afghani. Gli euro possono essere cambiati direttamente in aeroporto a Kabul dove ci sono alcuni negozi di cambio o in città. Si trovano cambiavalute anche a Herat e Mazar i Sharif.
Il wifi si trova in tutti gli hotel di categoria superiore e in alcuni ristoranti di fascia medio alta, ma funziona molto lentamente. Se vuoi una SIM Card afghana, puoi comprarla direttamente all’aeroporto di Kabul o in qualsiasi negozio di telefonia. Sia per le chiamate che per il traffico internet, la compagnia migliore è Etisalat.
Assicurazione di Viaggio
L’assicurazione di viaggio è la cosa più importante di cui hai bisogno durante un viaggio all’estero perché non sai mai cosa potrebbe accadere. La mia scelta ricade oramai da molto tempo sull’affidabilissima HEYMONDO, compagnia assicurativa con cui mi trovo veramente molto bene e che mette a disposizione diverse opzioni per tutte le necessità. Nota: poiché l’Afghanistan è un paese ancora molto instabile, può essere che alcune compagnie non assicurino i viaggi turistici.
Oltre gli Stereotipi
Situato lungo le rotte della Via della Seta, il paese più maltrattato dell’Asia Centrale è stato un crocevia di culture e civiltà, visibile, ancor oggi, nella sua straordinaria diversità etnica. Pashtun, tagiki, uzbeki, hazara e turkmeni convivono, con attriti mai sopiti, in questa terra martoriata che si piega, ma non si spezza, non a caso definita “Cimitero degli Imperi”.
A parte le questioni legate alla sicurezza, la Farnesina continua a sconsigliare qualsiasi tipo viaggio, ci si potrebbe chiedere se sia giusto visitare un paese il cui governo viola sistematicamente i diritti della sua popolazione ed impone al turista regole rigidissime. Meglio ignorare l’esistenza, per non legittimare uno dei regimi più illiberali del pianeta, evitando così riconoscimenti e flussi di preziosa valuta, o piuttosto, considerando che il denaro dei turisti dà, comunque, lavoro a tanti abitanti del luogo, cercare un compromesso? Meglio fermarsi all’ opinione corrente e agli stereotipi o spingersi oltre i pregiudizi per capire più a fondo la realtà?
Un'Altra Realtà
L’Afghanistan è un Paese che per decenni è stato associato solo a conflitti, instabilità e immagini drammatiche. Eppure, esiste un’altra realtà: più silenziosa, più umana, più autentica. Quella che incontra chi sceglie di viaggiare fuori rotta. Lontano dai titoli di giornale: l’Afghanistan che abbiamo conosciuto.
Abbiamo scelto di tornare in Afghanistan con gruppi piccoli, consapevoli e guidati da esperti locali. Non per sfidare il pericolo, ma per restare umani in un mondo che ha dimenticato. E quello che abbiamo trovato è un Paese che, nonostante tutto, continua a sorridere. Villaggi che si affacciano su vallate spettacolari. Uomini e donne che ti accolgono con il cuore aperto. Mercati vivaci, città cariche di storia, silenzi che fanno bene all’anima. In ogni incontro, una lezione di dignità e ospitalità.
Paesaggi Inattesi
Chi visita l’Afghanistan per la prima volta resta senza parole. Non si aspetta montagne così maestose, né deserti così poetici. Non si aspetta il blu intenso dei laghi di Band-e-Amir, né i silenzi della steppa che avvolgono i passi. Non si aspetta la bellezza semplice di un tè condiviso in un caravanserraglio. E forse proprio per questo, ogni momento vissuto lì rimane inciso.
Itinerario Consigliato: l'Afghanistan Ring
Il viaggio in Afghanistan che proponiamo dal 31 ottobre al 16 novembre 2025 è un percorso circolare che tocca alcuni dei luoghi più significativi del paese, selezionati sia per il loro valore culturale che per le condizioni di sicurezza: