Viaggio nelle Marche: Cosa Vedere con Turisti per Caso
Quest’anno, dopo alcuni anni difficili, volevamo festeggiare il mio quarantesimo compleanno riprendendo finalmente a viaggiare. Tra le tante idee, una è spiccata sin da subito, una meta che da tanto sognavamo di rivedere ma che finora ci era sfuggita.
Un Itinerario Indimenticabile
Iniziamo con la prima tappa dell’itinerario che ho preparato da casa: ad appena 400 metri di distanza, c’è la chiesa di San Pietro in Vincoli, famosa perché ospita al suo interno la statua del Mosè di Michelangelo.
Chiesa di San Pietro in Vincoli
La temperatura all’esterno è già piuttosto alta, ma dentro la chiesa si sta decisamente meglio. I turisti sono assiepati sulla destra in fondo, si capisce che la statua è già stata presa d’assalto. Mi faccio largo e riesco a scattare qualche foto al Mosè e allo spettacolo marmoreo che circonda questa imponente figura.
Sotto l’altare maggiore, in una teca ben visibile al pubblico, si possono notare le catene che avevano tenuto legato San Pietro durante la prigionia a Gerusalemme (da qui il nome della chiesa, San Pietro in Vincoli). Si dice che quando le due catene furono avvicinate, si fusero miracolosamente in una. La chiesa sorse proprio per celebrare e ricordare il miracolo, e per custodire degnamente la preziosa reliquia.
Ristorante "La Carbonara"
Usciamo dalla chiesa, e ci dirigiamo verso la libreria Libri Necessari, poco lontana. Purtroppo però troviamo tutto chiuso, un cartello ci avvisa che apriranno nel pomeriggio. Ci dirigiamo allora verso il ristorante che avevo scelto da casa per questo nostro primo pranzo, “La Carbonara”, nella vicina via Panisperna, nel cuore del Rione Monti. Il ristorante è ancora chiuso, ma la proprietaria ci riserva un tavolo senza problemi.
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Facciamo una passeggiata nei paraggi, nella vicina libreria Panisperna, piccola ma ben fornita, e poi nelle stradine del quartiere, lastricate di sanpietrini e contornate da edifici con edera e fiori. È tutto abbastanza tranquillo e colorato, è piacevole passeggiare qui. Verso le 12.30 siamo di ritorno al ristorante, e veniamo fatti accomodare in un tavolo all’esterno. La via non è particolarmente trafficata, per lo più tanti turisti passeggiano guardando i menù dell’ampia offerta gastronomica della via.
Le proposte del ristorante, ben spiegate su una lavagna che viene spostata per permettere di scegliere con comodità, sono tante e tutte molto invitanti: per questo primo pranzo, ci facciamo consigliare sugli antipasti e scegliamo due crostoni (uno con cicoria e mozzarella di bufala e uno con guanciale e carciofi, entrambi molto gustosi). Come primi, non possiamo non provare una carbonara e una gricia (entrambe superlative). Usciamo soddisfatti sia per i piatti che per il servizio, molto amichevole e senza fronzoli.
Palazzo del Quirinale e Fontana di Trevi
Rientriamo in hotel attraversando il quartiere (passiamo anche per la chiesa cattolica di rito bizantino-ucraino dei santi Sergio e Bacco degli Ucraini, in piazza Madonna dei Monti - è poco più di una cappella ma è decorata in modo splendido) e portiamo i bagagli in camera. Per mancanza di stanze doppie libere ci hanno dato una quadrupla, quindi saremo molto comodi! Gli spazi sono veramente ampi, e questo cambiamento ci fa davvero piacere.
Dopo un riposino al fresco con l’aria condizionata, ci rimettiamo in marcia. Dopo poco più di 500 metri, arriviamo davanti al bellissimo Palazzo del Quirinale, dove assistiamo anche al cambio della guardia. La stupefacente Fontana di Trevi è poco lontana, ma c’è davvero una folla enorme e scappiamo dopo un paio di foto. Proseguiamo il nostro itinerario per il Palazzo di Montecitorio (passando davanti alla bellissima costruzione del tempio di Adriano) e, dopo una breve sosta in una fornitissima bancarella di libri, arriviamo al Pantheon.
Pantheon e Area Sacra di Torre Argentina
La fila di persone in attesa di entrare sembra piuttosto lunga, ma scorre veloce. In pochi minuti entriamo in questa stupefacente costruzione, che - insieme al Colosseo e ai Fori, può essere davvero considerata il cuore della storia di Roma. All’esterno, la struttura è magnifica, con le sue grandi colonne e la facciata così tipicamente classica. L’interno non è da meno: nonostante la folla, riusciamo ad apprezzare la magnificenza di ciò che stiamo visitando.
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Dopo qualche foto, siamo pronti a riprendere il nostro cammino verso l’Area Sacra di Torre Argentina: si tratta di un piccolo sito archeologico non ancora accessibile al pubblico, nel mezzo di una piazza trafficatissima, che però mantiene il suo fascino eterno. Le rovine dei templi ci trasportano indietro nel tempo, lontani dal traffico e dalla confusione della capitale. Certo, sarebbe molto più bello poter scendere ed entrare nel sito, speriamo che presto anche quest’area sia accessibile (e anche che venga curata con più attenzione…).
Chiesa del Gesù e Piazza Venezia
A poca distanza, ci aspetta la visita alla Chiesa del Gesù. Costruita nella seconda metà del Cinquecento, fu la prima chiesa gesuita di Roma. Le sue ricche decorazioni interne ci stupiscono, dandoci una chiara idea del significato di “arte barocca”. In una delle zone laterali troviamo la Cappella di Sant’Ignazio di Loyola, un autentico capolavoro artistico. Qui si trova la tomba del santo, decorata con argento, oro, bronzo, marmo e minerali preziosi.
Nel rientro a piedi verso l’hotel, è inevitabile non attraversare la storica Piazza Venezia e soprattutto il Vittoriano. Il bianco dell’Altare della Patria e la sua imponenza risaltano nel panorama che si presenta ai nostri occhi. Proseguiamo il cammino dopo qualche foto anche ai vicini scavi (che non hanno niente da invidiare a quelli di Largo Argentina), passiamo davanti ai Mercati Traianei e finalmente arriviamo in albergo per un riposo rinfrescante prima di cena.
Colosseo di Notte
La passeggiata fino al Colosseo per vederlo illuminato nella notte è d’obbligo: è veramente meraviglioso, la sua magia colpisce anche con il buio della sera. Le luci lo fanno come risplendere d’oro e ci si sente trasportati in un’epoca lontana. Facciamo qualche foto e poi rientriamo in hotel tra i festeggiamenti piuttosto rumorosi dei tifosi romani giubilanti che corrono sulle vespe con le bandiere per celebrare la vittoria recente della loro squadra.
Ci addormentiamo contenti di questa nostra prima giornata romana, certi di essere davvero in una delle città più belle del mondo.
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Piazza di Spagna e Basilica di San Pietro
L’obiettivo è quello di non stancarci eccessivamente, in vista della nostra visita ai Musei Vaticani del pomeriggio. Facciamo un’ottima (ed economica) colazione al bar di fronte all’hotel, e poi ci mettiamo subito in marcia. La prima tappa di oggi è Piazza di Spagna, dove arriviamo dopo poco più di un chilometro e mezzo di camminata. La fontana della Barcaccia, ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti, è uno dei simboli più famosi della città e risalta molto bene in questo lussuoso salotto. Via Condotti, proprio di fronte, è zeppa di negozi di marche di lusso.
Attraversiamo il Tevere, passiamo davanti al maestoso palazzo della Corte di Cassazione, e arriviamo poi a Castel Sant’Angelo (imponente guardia al vicinissimo Vaticano). Superiamo i metal detector ed entriamo nella Basilica di San Pietro: è immensa, strabiliante con le sue decorazioni che lasciano veramente a bocca aperta. La Pietà di Michelangelo è di una bellezza commovente, riusciamo a scattare qualche foto benché sia difficile avvicinarsi il più possibile data la folla che preme da ogni lato.
Musei Vaticani e Cappella Sistina
Dopo una siesta rigenerante, chiamiamo un altro taxi e arriviamo ai Musei Vaticani. Appena entrati, una terrazza con vista sul Vaticano ci dà il benvenuto, così come la copia di una statua di Augusto (che mostra i colori originari) e il leggendario gruppo statuario del Laocoonte, uno degli esempi più belli (secondo il mio modesto parere) dell’arte dell’antichità classica.
Accediamo subito alla raccolta egizia, contenuta ma piuttosto ricca di meraviglie, tra bassorilievi, statue, sarcofagi e mummie (piuttosto ben conservate). Passiamo poi ad un’area che vede una concentrazione impressionante di statue, busti e gruppi marmorei risalenti all’epoca romana per poi arrivare al museo etrusco, dove rimaniamo incantati tra elmi, corazze, sarcofagi in pietra splendidamente decorati e intagliati: le figure sdraiate al di sopra sembrano guardarti dritto negli occhi dal loro triclinio, come se fossero ancora lì a brindare con le loro ciotole, gustando il loro vino dall’aldilà. Il realismo di queste opere, realizzate migliaia di anni fa, è strabiliante.
Vogliamo arrivare alla Cappella Sistina prima che venga presa d’assalto dai turisti che pare stiano ancora arrivando in massa nonostante l’orario, e attraversiamo abbastanza velocemente - seppur incantanti - la sala delle carte geografiche, dove sul muro troviamo anche il “nostro” ducato di Parma e Piacenza. Il soffitto di questa sala è meraviglioso, quasi ci acceca la sua ricchezza. Passiamo velocemente anche per le stanze di Raffaello (meraviglioso l’affresco della famosissima “Scuola di Atene”, dove il protagonista è comunque il mio leggendario Leonardo Da Vinci, raffigurato nelle vesti di Platone). E poi, finalmente, ci siamo.
All’improvviso, dopo qualche scalinata, varchiamo una porta e siamo dentro alla Cappella Sistina, che - seppur affollatissima, ci toglie il fiato con la maestosità degli affreschi di Michelangelo. Il Giudizio Universale, sulla parete verso la porta di ingresso, è magnifico, ma è la Volta che mi toglie letteralmente il fiato. Profeti, Sibille, scene tratte dalla Bibbia, tutte le figure sembra che stiano per staccarsi dalla muratura per scendere in mezzo a noi poveri mortali. Sembra tutto tridimensionale, persino il dito di Dio, che tocca quello di Adamo, pare possa avvicinarsi a chi sta osservando la scena.
Rimaniamo ad osservare gli affreschi per un bel po’ di tempo, poi ci alziamo dai nostri posti conquistati con fatica in mezzo alla folla e percorriamo un lungo cammino verso l’uscita.
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