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Vincenzo Stranieri: Storia, Biografia e la Famiglia Stranieri

La famiglia Stranieri costituisce uno dei gruppi parentali numericamente più importanti di Casalnovo - Manduria. Dagli inizi del Cinquecento agli ultimi decenni del Settecento, si contano 132 matrimoni con un congiunto, maschio o femmina, dal cognome Stranieri. Consultando il “libretto” si può constatare che tutti gli Stranieri discendono da un certo Roberto “Straniero”. Non si conosce la data né la ragione della sua venuta a Casalnovo. Nello studio svolto dal nostro concittadino si apprende anche una curiosità: nel 1743 Casalnovo venne colpita da alcune scosse di terremoto che provocarono danni materiali ed un morto.

Vincenzo Stranieri: Figura nella Sacra Corona Unita

Dopo aver fondato la Sacra Corona Unita nel carcere di Bari nel lontano maggio del 1983, Giuseppe Rogoli, che deteneva la dote di ‘diritto’, individuò un responsabile per ogni provincia. Nella primavera-estate del 1988 i rapporti tra il Dodaro e i suoi più stretti collaboratori si deteriorarono a causa di alcuni comportamenti scorretti tenuti dal primo nei confronti degli altri affiliati. Questo episodio è cruciale nella storia della Sacra Corona Unita e di fondamentale importanza per capire la sua evoluzione fino ai giorni nostri.

Da quella data, infatti, si susseguirono tutta una serie di vicende che vengono così sintetizzate nella sentenza del secondo maxi processo alla SCU, emessa dalla Corte d’Assise di Lecce il 13 febbraio 1997: “Dopo la morte di Tonino Dodaro nel dicembre del 1988…gli aderenti alla frangia leccese della Sacra Corona Unita lentamente ma sempre più nettamente iniziarono a dividersi in due gruppi. I contrasti furono causati dalla necessità di individuare colui che avrebbe dovuto sostituire il capo oramai ucciso e finirono quindi per provocare la formazione di due schieramenti: in uno si collocarono la gran parte degli associati che ritennero di poter fare riferimento a Giovanni De Tommasi ed ai fedelissimi di quest’ultimo (Cosimo Cirfeta, Maurizio Cagnazzo, Alessandro Macchia, Claudio Conte e Antonio Pulli); nell’altro si posero quegli affiliati che facevano capo a Mario Tornese.

Numerose sono le sentenze irrevocabili in cui è stata accertata “l’operatività del clan Tornese (ricollegabile ai fratelli Angelo e Mario)”. Un gruppo, quello dei Tornese, che riesce sempre a rigenerarsi e a restare attivo, nonostante la costante opera di repressione attuata dalla Magistratura e dalle Forze dell’Ordine. Nel luglio del 2018 era stato al centro dell’operazione di polizia giudiziaria condotta dai Carabinieri del ROS denominata Labirinto. A distanza di poco più di un anno, esattamente il 17 settembre 2019, sono ancora i ROS, coordinati e diretti dal Tenente Colonnello Gabriele Ventura, ad attenzionare questo clan eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP Cinzia Vergine, su richiesta del Sostituto Procuratore Valeria Farina Valaori e del Procuratore Capo Leonardo Leone De Castris, nei confronti di 22 suoi esponenti.

Al centro delle indagini la figura di Fernando Nocera. Nativo di Cerignola, trasferitosi nel Salento verso la fine degli anni ᶦ80, si affiliava subito alla frangia leccese della Sacra Corona Unita, capeggiata dai fratelli Tornese di Monteroni. Condannato a 11 anni e 4 mesi di reclusione per associazione mafiosa e per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, tornava in libertà nel 2008 dopo aver scontato la lunga pena detentiva e si affermava “quale referente criminale del clan Tornese per la zona di Carmiano”.

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L’attività investigativa si è protratta tra il novembre 2017 e il luglio 2018. In questo arco di tempo le intercettazioni sono state corroborate da ulteriori riscontri consistenti in sequestri di armi e stupefacenti. Dal lavoro degli investigatori è emersa l’esistenza sul territorio di Carmiano e comuni limitrofi di un’associazione mafiosa capeggiata dal Nocera e della parallela associazione dedita al traffico di stupefacenti, rivelatosi la principale fonte di sostentamento e guadagno della prima. La mafiosità dell’associazione emergeva dalla sua struttura gerarchica al cui vertice si trovava Fernando Nocera ed in cui ogni componente del gruppo rivestiva un ruolo specifico.

Al momento dell’esecuzione dell’ordinanza, il Nocera si trovava già in carcere perché detenuto dal 18 gennaio 2018, giorno in cui veniva arrestato dalla Guardia di Finanza dei Comandi Provinciali di Lecce e Napoli perché accusato dell’approvvigionamento di oltre 40 kg di hashish da un gruppo attivo a San Giuseppe Vesuviano. E proprio le conversazioni telefoniche e ambientali intercettate nei giorni successivi all’arresto di Nocera sono particolarmente significative. In quel periodo, infatti, si è verificato un riassetto all’interno del gruppo, pur restando il Nocera leader indiscusso. La direzione delle attività delittuose sul territorio passava materialmente ai fratelli Matteo e Davide Conversano, con il sostegno del leccese Gabriele Pellè.

Altre figure di spicco all’interno del clan, erano la moglie del Nocera, Livia Comelli, e l’amante Giuliana Cuna. La prima “è compiutamente partecipe delle dinamiche del gruppo e ha innanzitutto il ruolo di cinghia di trasmissione delle informazioni e delle direttive organizzative del marito all’esterno”. Le indagini hanno accertato che lo stesso capoclan impartiva le proprie direttive nel corso dei colloqui in carcere, affidando alla moglie Livia Comelli il compito di riportarle agli altri affiliati e di mantenere i contatti con “i monteronesi”.

Dentro una vita: Il racconto di Nazareno Dinoi

Nel libro Dentro una vita il cronista Nazareno Dinoi racconta i 18 anni di "carcere duro" vissuti dal numero due della Sacra Corona unita pugliese Vincenzo Stranieri, tra privazioni, abusi, violenze psicologiche e fisiche. La storia di un bullo di paese diventato boss, tra rapine, sequestri, riti affiliativi. Dal 1984, il carcere. Dal 1992 il 41 bis, il regime carcerario riservato a chi è accusato di reati di criminalità organizzata. Niente ergastoli, nessun omicidio. Eppure non si sa se e quando Stranieri tornerà libero.

L'ex boss, cinquantenne, è sull'orlo della pazzia. Non è un "pentito", ma sa di aver sbagliato: "Se mi si darà una possibilità d'inserimento, dimostrerò che sono cambiato". Siamo certi che l'Italia sia ancora un paese civile?

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Vincenzo Stranieri: Attività Culturali e Riconoscimenti

Per dovere di cronaca c’è da dire, ancora, che Vincenzo Stranieri “…non è nuovo a questo genere di ricerche, giacché, accanto al presente studio del cognome patronimico, egli già aveva profuso il suo interesse per lunga pezza…e le sue molte energie…allo studio del cognome matronimico, la famiglia Candeloro”. Si è formato al Liceo classico ‘Dante’ di Firenze. È stato allievo del corso ordinario e poi del corso di perfezionamento (dottorato di ricerca) della Scuola Normale Superiore di Pisa, sotto la direzione di Paola Barocchi.

È membro del Comitato tecnico scientifico per le Belle Arti del Ministero per i Beni Culturali; del Comitato scientifico delle Gallerie degli Uffizi a Firenze; del Comitato scientifico del Monumento Nazionale dei Girolamini a Napoli. È presidente onorario dell’Istituto di Studi Filosofici di Napoli. È stato membro del Cassiano Dal Pozzo Catalogue Committee (Windsor Castle); del comitato internazionale di redazione di “Studiolo” e di quello “Perspective, la revue de l’INHA”; dell’International Advisory Board di “Konsthistorisk Tidskrift.

È stato presidente di Libertà e Giustizia. Ha fatto parte del Consiglio Direttivo Nazionale di Italia Nostra. Nel febbraio 2013 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica l'onorificenza di Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica «per il suo impegno a difesa del nostro patrimonio». Nell'ottobre del 2015 ha ricevuto il Premio Verde Ambiente 2015. Il suo libro L’ora d’arte ha vinto il Premio De Sanctis per il saggio breve (2021). Scrive sul «Fatto quotidiano». Sul «Venerdì di Repubblica» tiene la rubrica Ora d’arte.

Per Rai Cultura ha ideato, curato e condotto le serie televisive:

  • La libertà di Bernini (8 puntate)
  • La vera natura di Caravaggio (12 puntate)
  • I silenzi di Vermeer (4 puntate)
  • Velázquez

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  5. Ora d’arte
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