Tragedia sul Gran Sasso: Due Escursionisti Dispersi Trovati Senza Vita
Il 27 dicembre sono stati individuati i corpi senza vita dei due alpinisti dispersi da domenica pomeriggio sul Gran Sasso, a 2.700 metri. Si tratta di Cristian Gualdi e Luca Perazzini, entrambi di Sant’Arcangelo di Romagna.
Identificazione e Cause del Decesso
L'autopsia ha confermato la causa del decesso di Cristian Gualdi e Luca Perazzini: ipotermia. I due alpinisti, rispettivamente di 48 e 42 anni, originari dell'Emilia-Romagna, erano scivolati nel Vallone dell'Inferno mentre affrontavano la Direttissima del Corno Grande sul Gran Sasso.
Supporto Psicologico ai Familiari
Agli psicologi il compito di assistere i familiari, a cui è stato comunicato il ritrovamento dei corpi dei loro cari. I familiari si trovano a Fonte Cerreto.
Le Operazioni di Soccorso
In quota hanno operato squadre del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza con il supporto aereo di un'eliambulanza della Regione Abruzzo con a bordo dei tecnici del Soccorso Alpino e di un elicottero dei Vigili del fuoco.
A segnalare la presenza dei corpi dei due alpinisti romagnoli, il Sonar Recco a bordo degli elicotteri.
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Il primo corpo senza vita di uno dei due alpinisti romagnoli è stato individuato, dopo 5 giorni, durante il primo sorvolo dell'area effettuato dall'elicottero del Cnsas.
Tre gli elicotteri in sorvolo con il Sonar Recco, capace di individuare l'eventuale presenza di materiale metallico sotto il manto nevoso.
Il Ruolo del Sonar Recco
Grazie alle favorevoli condizioni meteo, si è riusciti ad utilizzare per la prima volta per il sorvolo dell'area, il dispositivo Sonar Recco, già utilizzato nel febbraio 2021 sul Monte Velino per la ricerca di un gruppo di escursionisti dispersi. Il suo utilizzo è stato fondamentale per l'individuazione dei corpi. Il sonar è in grado di individuare anche il segnale di un cellulare spento.
Reazioni alla Tragedia
"Apprendo con grande tristezza la notizia della morte di Cristian Gualdi e Luca Perazzini, i due escursionisti dispersi sul Gran Sasso. Mi stringo alle loro famiglie in questo momento di dolore e ringrazio quanti hanno concorso alle ricerche, in condizioni proibitive". Lo afferma in una dichiarazione la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Il Tentativo di Avvicinamento Via Terra
Ieri una squadra di soccorritori della Guardia di Finanza ha tentato un avvicinamento via terra alla Valle dell'Inferno, la zona ormai individuata in cui dovrebbero trovarsi i due scalatori di Sant'Arcangelo di Romagna. I quattro soccorritori sono riusciti ad avvicinarsi moltissimo alla zona da cui è partito l'ultimo segnale dai due dispersi.
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Tuttavia, in una situazione estremamente difficile per il tempo, non hanno trovato tracce. Neve altissima e raffiche di vento hanno costretto il gruppo a tornare indietro.
Le Difficoltà delle Operazioni di Soccorso
Le avverse condizioni meteorologiche avevano impedito alle squadre dei volontari del soccorso alpino e speleologico dell'Abruzzo e dei finanzieri del Sagf di poter arrivare in quota con l'elicottero. Le squadre sono partite da terra ma poi hanno dovuto interrompere le ricerche.
Il giorno successivo una squadra del Soccorso Alpino è partita alla volta del Rifugio Duca degli Abruzzi (2400 metri) per poi tentare un nuovo avvicinamento verso i due alpinisti. Fortissime raffiche di vento, nebbia, visibilità nulla, precipitazioni e neve hanno poi impedito ai soccorritori di proseguire fino al punto dove presumibilmente sono finiti i due alpinisti. Le condizioni sul Gran Sasso restano proibitive, anche a causa degli accumuli di neve fresca delle ultime ore e delle forti raffiche di vento. Si ritenterà un avvicinamento non appena sarà possibile far operare i soccorritori in condizioni di sicurezza.
Alle 13 di lunedì gli impianti di risalita di Campo Imperatore sono stati chiusi per forte vento, quando le raffiche raggiungevano i 100 km orari. Il vento proveniente da sud-est, che ha mantenuto una temperatura intorno ai -5°C, ha fatto rilevare precipitazioni a carattere di forte temporale fino a 1500 metri di quota. Intorno alle 3 è arrivata la Bora che ha ulteriormente abbassato la temperatura; ha cominciato a nevicare anche a bassa quota, intorno ai 600 metri.
Il Ricordo di Santarcangelo
Un minuto di silenzio oggi, in apertura del consiglio comunale, e nei prossimi giorni un ricordo "in forma pubblica, collettiva". Santarcangelo di Romagna, in provincia di Rimini, saluta Christian Gualdi e Luca Perazzini, i "due figli" alpinisti scomparsi sul Gran Sasso e ritrovati il 27, quando i soccorsi, impossibilitati per il maltempo per cinque giorni a muoversi, sono riusciti a raggiungerli. Purtroppo "troppo tardi".
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Così i giorni del Natale nel Comune romagnolo, racconta commosso questa sera in aula il sindaco Filippo Sacchetti aprendo con un ricordo i lavori, sono stati vissuti in un misto di "condivisione e apprensione. La comunità si è aggrappata alla speranza", ma i due "ragazzi figli di questa città" non ce l'hanno fatta, a causa di "una incredibile serie di concomitanze avverse mentre condividevano una stessa passione, l'amore per la montagna".
Una scivolata "maladetta", prosegue, a cui si sono aggiunte "giornate da tregenda che hanno impedito alla macchina dei soccorsi di mettersi pienamente in azione". Neve, freddo e nebbia hanno costretto i 30 uomini impiegati a rimanere fermi a valle e gli elicotteri a terra".
In Romagna la comunità si è incoraggiata a vicenda, strade, telefoni e social sono stati invasi dalle preghiere per Christian e Luca, figli di "una grande famiglia, nati e cresciuti qua", dove hanno "studiato, lavorato e contribuito a fare di Santarcangelo una comunità". Ora questa comunità, conclude il sindaco, si stringe ai lori cari che "non saranno mai soli".
Nei prossimi giorni ci sarà una cerimonia pubblica, ma si dicono anche "troppe parole, a parlare siano gli abbracci silenziosi".
Accertamenti e Identità delle Vittime
Nel pomeriggio è stata effettuata dal medico legale, Giuseppe Sciarra, la ricognizione sui corpi dei due alpinisti. La ricognizione è servita per accertare il decesso per assideramento. Il magistrato della procura di Teramo, Laura Colica, ha riconsegnato le salme ai familiari per la celebrazione dei funerali che si terranno a Sant’Arcangelo di Romagna, in provincia di Rimini, paese di origine dei due alpinisti.
L’area di ricerca era stata circoscritta a 150 metri dal luogo individuato in cui i due romagnoli avevano effettuato l’ultima telefonata ai soccorsi, il 22 dicembre nel primo pomeriggio, avvisando di aver perso dell’attrezzatura: guanti e scarponi. Non più di 150 metri da perlustrare a terra anche con l’impiego dei cani molecolari e di almeno 3 elicotteri e dell’antenna “Recco”.
Chi erano Gualdi e Perazzini
Alpinisti esperti e appassionati, Cristian Gualdi, 48 anni, e Luca Perazzini, 42 anni, erano entrambi di Santarcangelo di Romagna, in provincia di Rimini, Gualdi era titolare della ditta Top Infissi di Savignano sul Rubicone (Forlì-Cesena), mentre Perazzini era un elettricista per l’azienda Nuova Cei di Santarcangelo. Nessuno dei due aveva figli. Cristian e Luca, amici da tempo, condividevano la passione per l’alpinismo e avevano compiuto diverse scalate insieme.
L’incidente
Domenica, mentre erano a circa 2.700 metri di quota sul Gran Sasso, sono scivolati sul versante sud-est del Corno Grande, nel Vallone dell’Inferno. Le loro famiglie si sono recate in Abruzzo per seguire le operazioni di soccorso, più volte interrotte per il forte vento e gli accumuli di neve in quota.
È stato presentato alla Procura di Teramo un esposto a seguito del terribile incidente che è costato la vita a Luca Perazzini, 42 anni, e a Cristian Gualdi, 48 anni, scivolati in un canalone sul Gran Sasso a quota 2.700 metri, dove erano rimasti bloccati dal 22 dicembre, la domenica prima di Natale. I due corpi erano stati ritrovati senza vita esattamente nello stesso luogo da cui domenica mattina, 22 dicembre, era stato lanciato l'allarme.
A presentare l'esposto, come riporta l’Ansa, ora è il fratello di Luca Perazzini, Marco, che si è rivolto all'avvocata Francesca Giovanetti e al collega Luca Greco, per presentare un esposto alla Procura di Teramo al fine di chiarire le circostanze del terribile incidente.
Cristian e Luca erano conosciuti sia a Santarcangelo di Romagna sia a Savignano, nel cesenate. Avevano in comune la grande passione per la montagna. Cristian Gualdi era amministratore unico della Top Infissi di Savignano, azienda produttrice di finestre, mentre Luca Perazzini lavorava alla Nuova Cei, una ditta di impianti elettrici di Santarcangelo.
Il Rientro dei Soccorritori
Il gruppo di tecnici del Soccorso Alpino e di lavoratori bloccato a Campo Imperatore impegnato nelle ricerche dei due alpinisti romagnoli dispersi è riuscito scendere a valle. Le condizioni in quota sul Gran Sasso risultano sempre proibitive ma, un breve momento di vento debole, ha consentito il funzionamento della funivia.
"Siamo riusciti a scendere a valle dopo una notte passata nel rifugio, lontano dai nostri cari. Stiamo operando ma la situazione resta complicata". È il commento di uno dei soccorritori, rimasti bloccati a Campo Imperatore, a circa 2.100 metri di quota, tra cui tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas) e lavoratori dell'ostello e della funivia.
È la squadra di soccorso impegnata nella ricerca dei due alpinisti dispersi, Cristian Gualdi e Luca Perazzini, scomparsi dopo essere scivolati sul Gran Sasso mentre scendevano dalla Direttissima del Corno Grande. Costretti a trascorrere la notte lontano dalle proprie famiglie a causa delle proibitive condizioni meteo e del guasto alla funivia, i soccorritori sono scesi in valle questa mattina.
"Ci hanno dato un telefono di emergenza per le comunicazioni. "Santarcangelo vive con apprensione e speranza queste ore e basta guardare i social per comprendere come la comunità abbia il pensiero costantemente in Abruzzo". Così all'ANSA Filippo Sacchetti, sindaco del borgo del Riminese di Luca Perazzini e Cristian Gualdi, i due amici alpinisti dispersi da domenica sul Gran Sasso.
Le Condizioni Meteo e le Valutazioni del Rischio
Gualdi e Perazzini erano ben equipaggiati per la scalata, ma ora si teme per la loro vita. Nella zona dove si è verificato l'incidente l'allerta domenica era gialla - vale a dire una criticità ordinaria - per le valanghe. E le previsioni parlavano di "precipitazioni da isolate a sparse, anche a carattere di rovescio o temporale" nell'area dell'escursione. Nelle ore successive le condizioni meteo sono peggiorate e sono diventate proibitive, soprattutto a causa del vento, costringendo i soccorritori a fermare le ricerche, senza esito, degli uomini del Soccorso Alpino e Speleologico.
Un tentativo di raggiungere i due alpinisti era già stato fatto domenica da una squadra di quattro uomini della Finanza e del Cnsas. È riuscito a scendere a valle il gruppo di tecnici del Soccorso alpino e di lavoratori rimasto bloccato da due giorni a Campo Imperatore, sul Gran Sasso nel tentativo di recuperare Luca Perazzini e Cristian Gualdi di Santarcangelo di Romagna, i due alpinisti emiliani dispersi sulla montagna.
Sebbene il guasto alla funivia che collega Campo Imperatore (2100 metri) alla base di località Fonte Cerreto (1115 metri) sia stato riparato, "le condizioni meteo restano proibitive - riferisce il Soccorso alpino - ma un breve momento di vento debole ha consentito il funzionamento della funivia con il conseguente rientro a valle dei soccorritori”.
Le ricerche dei due dispersi, rimasti bloccati in cima domenica sera, riprenderanno non appena le condizioni meteo in quota lo consentiranno.Il gruppo sceso a valle è composto da 11 tecnici del Soccorso alpino e 8 lavoratori del rifugio “Lo zio”. Il gruppo del Soccorso alpino e speleologico (Cnsas) è rimasto bloccato nell'ostello, nel corso delle ricerche dei 2 alpinisti dispersi da domenica, scivolati nel Vallone dell'inferno.
Solidarietà dall'Università dell'Aquila
L’Università dell’Aquila ha inviato un messaggio di vicinanza: “In questo momento di grande difficoltà, ci stringiamo idealmente a loro e alle famiglie, condividendo la loro angoscia e augurando con tutto il cuore un esito positivo”.
Aggiornamenti Sulla Situazione dei Dispersi
Hanno già passato tre notti all'addiaccio i due escursionisti romagnoli bloccati da domenica nel canalone Valle dell'Inferno dopo essere scivolati nel tentativo, a quanto pare, di raggiungere il Corno Grande (2914 metri). Entrambi sono originari di Santarcangelo di Romagna, in provincia di Rimini. Uno di loro sarebbe anche ferito. Per loro ormai si teme il peggio.
Luca Perazzini, 42 anni, e Cristian Gualdi, di 48 anni, i due alpinisti emiliani, scivolati in un canalone sul Gran Sasso a quota 2.700 metri, dove sono bloccati da domenica pomeriggio in attesa dei soccorsi (ansa). Dopo una prima richiesta di aiuti con il telefono, dei due escursionisti si sono persi poi i contatti. Il rischio più grande per loro per ora è rappresentato dall'ipotermia. Nel frattempo sono arrivati in Abruzzo i familiari dei due dispersi.
Il Tentativo con il Sonar Recco
Ma anche oggi, a causa del forte vento “non è stato possibile effettuare un sorvolo aereo dell’area dove dovrebbero trovarsi i due dispersi”. Operazioni rinviate a venerdì - Tutto rinviato, pertanto, a venerdì quando “si tenterà un primo sorvolo dell’area, anche con l’ausilio di un dispositivo Sonar Recco già utilizzato nel febbraio 2021 sul Monte Velino per la ricerca di un gruppo di escursionisti dispersi”.
Ma le speranze di trovare in vita i due alpinisti sono sempre più basse. “Sappiamo che lì ci sono due persone e quindi la pressione c’è: non so fino a che punto si debba ancora sperare però quella, c’è sempre… la speranza è l’ultima a morire.
“Speriamo abbiano trovato un anfratto” - Una pattuglia di Fiamme Gialle infatti è riuscita a raggiungere Vallone dell’Inferno luogo dell’ultimo sos dei due alpinisti romagnoli dispersi da domenica: ma “non abbiamo trovato nessuna traccia dei due”. La speranza per i militari delle Fiamme Gialle è che sia creata una sorta di zona di sopravvivenza “perché altrimenti è impossibile sopravvivere. Però se si sono riusciti a trovare un anfratto dentro o cosa non so, un miracolo magari chissà.
Le squadre del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza si erano ritrovate a Fonte Cerreto per coordinare la ripresa delle attività di ricerca dei due alpinisti. Ma le difficoltà erano numerose: per il rischio valanghe (3 su una scala di 5) in un primo momento sono stati esclusi tentativi via terra con sci o ramponi ai piedi.
Priorità alla Sicurezza dei Soccorritori
“Non possiamo mettere a repentaglio la vita di decine di soccorritori. Chi fa soccorso sa che bisogna lavorare con sicurezza”. Lo afferma Daniele Perilli, presidente del Soccorso Alpino e Speleologico. “Stiamo valutando cosa fare. Dobbiamo avere una finestra di bel tempo.
Un elicottero ha volato nella zona dove risultavano dispersi da domenica i due esperti romagnoli, Luca Perazzini e Cristian Gualdi. Si trovavano in un canalone a quota 2.700 metri quando si erano perse le loro tracce. I corpi senza vita di Luca Perazzini e Cristian Gualdi, i due alpinisti romagnoli scomparsi da domenica scorsa dopo essere scivolati in un canalone sul Gran Sasso, sono stati individuati durante il sorvolo dell'area effettuato la mattina di venerdì 27 dicembre dall'elicottero del Cnsas, come hanno confermato i soccorritori.
I due, entrambi di Santarcangelo di Romagna (Rimini), erano dispersi in un canalone a 2.700 metri. Secondo quanto trapelato, uno dei due escursionisti è stato individuato subito dalle squadre dei soccorritori del Soccorso alpino e speleologico dell'Abruzzo e della Guardia di Finanza. L'altro invece da un cane dell'unità cinofila delle stesse Fiamme gialle.
Le salme di Perazzini e Gualdi, trasferite mediante verricello su un elicottero del 118 decollato da L'Aquila, sono state trasportate all'obitorio dell'ospedale Mazzini di Teramo dove il medico legale ha accertato il decesso per assideramento. Ieri, nonostante il pericolo marcato valanghe e delle condizioni meteo non buone, quattro finanzieri del soccorso delle Fiamme Gialle erano riusciti a raggiungere via terra, con gli sci, Vallone dell'Inferno, luogo dell'ultimo sos dei due alpinisti romagnoli, senza però trovare traccia, almeno in superficie.
Le ricerche sono riprese questa mattina grazie anche al miglioramento della situazione meteo che invece nei giorni scorsi, a causa del forte vento, aveva reso più complesse le operazioni di soccorso. Le bandiere del Municipio di Santarcangelo di Romagna sono a mezz'asta e questa sera il Consiglio comunale osserverà un momento di raccoglimento in memoria dei due alpinisti morti in Abruzzo, mentre l'amministrazione comunale "valuterà ulteriori iniziative da intraprendere nei prossimi giorni".
Soccorritori: “Abbiamo fatto di tutto per salvarli”"La nostra mission da soccorritori è sempre quella di portare a casa le persone vive; purtroppo accadono anche queste cose. Noi siamo sempre pronti a fare qualsiasi sforzo, come questa volta, insieme anche alla Guardia di Finanza: abbiamo fatto di tutto per cercare di risolvere il problema in maniera positiva, purtroppo non è stato possibile, questo ci dispiace molto perché è come una sconfitta per noi". Così Daniele Perilli, presidente regionale del Soccorso alpino e Speleologico dell'Abruzzo, presente anche lui alle operazioni di ricerca dei due escursionisti.
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