Tragedia sul Gran Sasso: la scomparsa e il ritrovamento di Luca Perazzini e Cristian Gualdi
La tragedia che ha coinvolto i due alpinisti sul Gran Sasso potrebbe ora avere anche risvolti giudiziari.
La scomparsa e le ricerche
Una squadra di finanzieri delle Fiamme gialle ha raggiunto la zona sul Gran Sasso in cui dovrebbero trovarsi i due escursionisti riminesi di Santarcangelo di Romagna, Luca Perazzini e Cristian Gualdi, dispersi da domenica 22 dicembre, ma, non trovando nulla sono tornati indietro, date le condizioni meteorologiche non ancora buone nell'area.
In mattinata squadre del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza erano giunte alla base della partenza della funivia per Campo Imperatore per coordinare la ripresa delle attività di ricerca.
Il rischio valanghe è marcato (rischio 3 su una scala di 5) e questo non permette di far operare le squadre del Soccorso Alpino in sicurezza (con sci o ramponi ai piedi).
Al momento le condizioni meteo sono ancora sfavorevoli ma è previsto un miglioramento dall'ora di pranzo di oggi.
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Se il miglioramento fosse confermato dovrebbe essere possibile un sorvolo in elicottero dell'area in cui dovrebbero trovarsi i due alpinisti.
Il 24 dicembre i soccorritori rimangono fermi a Campo Imperatore: la bufera costringe al blocco della funivia, costringendo lavoratori della funivia stessa e dell’Ostello, nonché gli uomini del CNSAS e del SAGF, a pernottare a Campo Imperatore.
Riescono a scendere con l’impianto la mattina di Natale.
Daniele Perilli, responsabile del Soccorso Alpino e Speleologico dell’Abruzzo, racconta: “L’antenna Recco che abbiamo in dotazione in Abruzzo è in revisione, il presidente del CNSAS Maurizio Dellantonio e la guida alpina Roberto Misseroni ne hanno portata un’altra dal Trentino, viaggiando in auto per tutta la notte”.
Gli uomini del SAGF e del CNSAS quindi raggiungono e recuperano Cristian, poi proseguono le ricerche di Luca, con l’aiuto di quattro cani da valanga e con i sondaggi.
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La giornata si conclude con il trasporto in elicottero delle salme all’Ospedale di Teramo.
I corpi senza vita dei due alpinisti dispersi da domenica pomeriggio sul Gran Sasso, a 2.700 metri, sono stati individuati la mattina del 27 dicembre.
In quota hanno operato squadre del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza con il supporto aereo di un'eliambulanza della Regione Abruzzo con a bordo dei tecnici del Soccorso Alpino e di un elicottero dei Vigili del fuoco.
A segnalare la presenza dei corpi dei due alpinisti romagnoli, il Sonar Recco a bordo degli elicotteri.
Il primo corpo senza vita di uno dei due alpinisti romagnoli è stato individuato, dopo 5 giorni, durante il primo sorvolo dell'area effettuato dall'elicottero del Cnsas.
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Tre gli elicotteri in sorvolo con il Sonar Recco, capace di individuare l'eventuale presenza di materiale metallico sotto il manto nevoso.
Ieri una squadra di soccorritori della Guardia di Finanza ha tentato un avvicinamento via terra alla Valle dell'Inferno, la zona ormai individuata in cui dovrebbero trovarsi i due scalatori di Sant'Arcangelo di Romagna.
I quattro soccorritori sono riusciti ad avvicinarsi moltissimo alla zona da cui è partito l'ultimo segnale dai due dispersi.
Tuttavia, in una situazione estremamente difficile per il tempo, non hanno trovato tracce.
Neve altissima e raffiche di vento hanno costretto il gruppo a tornare indietro.
Dopo una prima richiesta di aiuti con il telefono, dei due escursionisti si sono persi poi i contatti.
Le avverse condizioni meteorologiche di lunedì avevano impedito alle squadre dei volontari del soccorso alpino e speleologico dell'Abruzzo e dei finanzieri del Sagf di poter arrivare in quota con l'elicottero.
Le squadre sono partite da terra ma poi hanno dovuto interrompere le ricerche.
Il giorno successivo alle 6:30 una squadra del Soccorso Alpino, rimasta in quota per tutta la notte in pronta partenza in attesa di un miglioramento delle condizioni meteo, è partita alla volta del Rifugio Duca degli Abruzzi (2400 metri) per poi tentare un nuovo avvicinamento verso i due alpinisti.
Fortissime raffiche di vento, nebbia, visibilità nulla, precipitazioni e neve hanno poi impedito ai soccorritori di proseguire fino al punto dove presumibilmente sono finiti i due alpinisti.
Le condizioni sul Gran Sasso restano proibitive, anche a causa degli accumuli di neve fresca delle ultime ore e delle forti raffiche di vento.
Si ritenterà un avvicinamento non appena sarà possibile far operare i soccorritori in condizioni di sicurezza.
Alle 13 di lunedì gli impianti di risalita di Campo Imperatore sono stati chiusi per forte vento, quando le raffiche raggiungevano i 100 km orari.
Il vento proveniente da sud-est, che ha mantenuto una temperatura intorno ai -5°C, ha fatto rilevare precipitazioni a carattere di forte temporale fino a 1500 metri di quota.
Intorno alle 3 è arrivata la Bora che ha ulteriormente abbassato la temperatura; ha cominciato a nevicare anche a bassa quota, intorno ai 600 metri.
Un recupero difficile, reso complicato dal buio e dalle forti raffiche di vento.
Le vittime: Luca Perazzini e Cristian Gualdi
Luca Perazzini, 42 anni, e Cristian Gualdi, di 48 anni, i due alpinisti emiliani, scivolati in un canalone sul Gran Sasso a quota 2.700 metri, dove sono bloccati da domenica pomeriggio in attesa dei soccorsi (ansa) 24/12/2024.
Alpinisti dispersi sul Gran Sasso, riprese le ricerche in elicottero.
L'autopsia ha confermato la causa del decesso di Cristian Gualdi e Luca Perazzini: ipotermia.
I due alpinisti, rispettivamente 48 e 42 anni, dell'Emilia-Romagna, erano scivolati nel Vallone dell'Inferno mentre affrontavano la Direttissima del Corno Grande sul Gran Sasso.
Soccorritori: “Abbiamo fatto di tutto per salvarli”"La nostra mission da soccorritori è sempre quella di portare a casa le persone vive; purtroppo accadono anche queste cose.
Noi siamo sempre pronti a fare qualsiasi sforzo, come questa volta, insieme anche alla Guardia di Finanza: abbiamo fatto di tutto per cercare di risolvere il problema in maniera positiva, purtroppo non è stato possibile, questo ci dispiace molto perché è come una sconfitta per noi".
Così Daniele Perilli, presidente regionale del Soccorso alpino e Speleologico dell'Abruzzo, presente anche lui alle operazioni di ricerca dei due escursionisti.
Meloni, grande tristezza per la morte dei due escursionisti"Apprendo con grande tristezza la notizia della morte di Cristian Gualdi e Luca Perazzini, i due escursionisti dispersi sul Gran Sasso.
Mi stringo alle loro famiglie in questo momento di dolore e ringrazio quanti hanno concorso alle ricerche, in condizioni proibitive".
Lo afferma in una dichiarazione la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Reazioni e cordoglio
Tutta Santarcangelo prega per Cristian e Luca.
Fiaccolata nel centro storico di Santarcangelo nel ricordo di Cristian Gualdi e Luca Perazzini, i due alpinisti deceduti sul Gran Sasso.
Un dolore immenso, in centinaia alla fiaccolata per Cristian e Luca.
Nella giornata di lunedì, a Santarcangelo, ci sarà un altro momento di preghiera.
Santarcangelo si ferma nel ricordo dei due alpinisti, candele in centro storico.
Dopo un Natale di speranza, il Gran Sasso restituisce i corpi dei due alpinisti.
Cristian Gualdi e Luca Perazzini, i due alpinisti romagnoli morti sul Gran Sasso, erano molto conosciuti a Santarcangelo.
Santarcangelo ricorda Luca e CristianUn minuto di silenzio oggi, in apertura del consiglio comunale, e nei prossimi giorni un ricordo "in forma pubblica, collettiva".
Santarcangelo di Romagna, in provincia di Rimini, saluta Christian Gualdi e Luca Perazzini, i "due figli" alpinisti scomparsi sul Gran Sasso domenica 22 dicembre e ritrovati il 27, quando i soccorsi, impossibilitati per il maltempo per cinque giorni a muoversi, sono riusciti a raggiungerli.
Purtroppo "troppo tardi".
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