Agrigento: Turismo Culturale tra Storia, Arte e Natura
Agrigento è stata proclamata Capitale Italiana della Cultura 2025, un riconoscimento che premia la Città dei Templi e lo straordinario patrimonio artistico, letterario, monumentale e naturalistico del suo territorio. Questo ambìto riconoscimento ha portato alla creazione di un progetto che coinvolgerà fino al 2025 Agrigento, Lampedusa e i Comuni della provincia nella realizzazione di un fitto programma di iniziative culturali.
Queste iniziative hanno come assi portanti l’accoglienza, lo scambio culturale, il rapporto con la natura e la mobilità sociale e rappresentano una occasione straordinaria per scoprire Agrigento e i Comuni del suo territorio: un giacimento diffuso di perle nascoste e tesori a cielo aperto.
Perché Agrigento ha vinto il titolo di Capitale della Cultura?
Sulle altre nove città italiane candidate al titolo di Capitale Italiana della Cultura 2025, Agrigento ha vinto presentando un dossier progettuale che comprendeva non solo la Città dei Templi ma l’intero territorio: da Licata a Sciacca, da Lampedusa a Santo Stefano Quisquina. Il dossier dal titolo “Il Sé, l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali” contiene ben 44 progetti, di cui 17 internazionali, orientati a valorizzare e creare nuove connessioni fra realtà diverse.
L’Isola di Lampedusa, avamposto mediterraneo della provincia di Agrigento, dell’Italia e dell’Europa, rappresenta per la sua peculiare posizione il primo laboratorio culturale del territorio agrigentino in cui i popoli mediterranei si sono da sempre incontrati, dall’antichità sino ai giorni nostri.
Cosa implica essere Capitale Italiana della Cultura?
Essere Capitale della Cultura consente di accendere i riflettori su una specifica realtà territoriale evidenziandone la ricchezza culturale, la pluralità dei luoghi, delle attrazioni, delle bellezze naturali. Un’opportunità di sviluppo sociale ed economico legato al turismo culturale che produce benefici risvolti sulla qualità della vita, sull’occupazione, sulla economia in generale.
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Superando la concorrenza delle altre nove città finaliste quali Aosta, Assisi, Asti, Bagnoregio, Monte Sant’Angelo, Orvieto, Pescina, Roccasecca e Spoleto, Agrigento si è aggiudicata il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2025. Un occasione irripetibile per fare della produzione culturale il fulcro dello sviluppo di Agrigento e del suo territorio creando nuove sinergie tra patrimonio ereditato, risorse naturali, luoghi e persone.
Cosa vedere ad Agrigento e dintorni
Agrigento è un luogo ricco di storia e di fascino. Fondata dai greci nel 581 avanti Cristo, racconta ancora oggi una storia lunga secoli, dove gli importantissimi ritrovamenti archeologici si fondono con le meraviglie naturali della sua costa e un suggestivo centro storico. Ecco alcuni dei luoghi imperdibili:
- La Valle dei Templi
- Il Centro Storico di Agrigento
- La Scala dei Turchi
La Valle dei Templi
Molto probabilmente se decidi di visitare Agrigento, lo fai per vedere la Valle dei Templi. Questo parco archeologico, inserito dal 1997 all’interno della lista del patrimonio UNESCO, è il simbolo della città e vanta un incredibile stato di conservazione di svariati templi dorici risalenti al periodo ellenico, ovvero circa la metà dell’VIII secolo a.C..
La Valle dei Templi era l’antica Akragas, ovvero il nucleo originario da cui si è sviluppata la città di Agrigento. Nonostante il nome, la Valle dei Templi è posizionata su di un altopiano tagliato a metà dalla via Sacra, che potrai percorrere per vedere tutti i suoi monumenti, ovvero undici templi dorici, tre santuari, alcune necropoli, ma anche resti di opere idrauliche, fortificazioni, agorà e tanto altro.
Se non l’hai mai visita, la Valle dei Templi è una delle mete imperdibili della Sicilia.
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Biglietti per visitare la Valle dei Templi:
- Biglietto ordinario (da € 15): include l'ingresso alla Valle dei Templi, giardino della Kolymbethra escluso.
- Biglietto combinato (da € 21): include l'ingresso alla Valle dei Templi e al Giardino della Kolymbethra.
- Biglietto di ingresso e museo (da € 19,80): include l'ingresso alla Valle dei Templi e al Museo di Pietro Griffo.
All’interno della Valle dei Templi c’è una sezione in cui la vegetazione pullula di flora mediterranea, grazie a un antico sistema di irrigazione arabo. Per accedere in questa zona del parco, però, è necessario acquistare il biglietto cumulativo (a pochi euro in più) acquistabile anch’esso online sul sito ufficiale. Al suo interno potrai riposarti nell’area pic-nic, prenotare una visita guidata negli stretti cunicoli in cui scorre anche un fiume sotterraneo.
Il Centro Storico di Agrigento
Il centro storico di Agrigento è spesso sottovalutato dai turisti, che preferiscono limitarsi a visitare le bellissime attrazioni nei dintorni. Io ti consiglio invece di prenderti qualche ora, potrebbero essere sufficienti anche tre ore, magari all’ora del tramonto, per visitarlo perché è molto bello e suggestivo.
Potrai inoltre fermarti qui a cena, in uno dei tanti locali che ti servono un’ottima caponata di melanzane o pasta alla norma. Comincia il tuo itinerario alla scoperta del centro storico di Agrigento dal belvedere Arancio. Questo è posto fuori dall’antiche cerchia cittadina, ma a breve distanza. Si tratta di un piccolo e piacevole parco verde, famoso principalmente per il suo suggestivo panorama.
Dal belvedere Arancio puoi infatti godere dell’intera vallata che si apre ai tuoi piedi fino a scorgere il vicino mare. Più vicini, però, vedrai i resti archeologici della suggestiva Valle dei Templi.
Prosegui lungo viale della Vittoria fino ad arrivare all’ingresso del centro di Agrigento, ovvero porta di Ponte. Ti sembrerà strana per essere una porta, infatti durante i secoli ha perso il suo aspetto medievale in cui era presente un arco acuto. Questo rappresentava l’ingresso più importante alla città, fin dal IX secolo, quando venne costruito e dotato di un ponte levatoio.
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Via Atenea è, appunto, la strada principale di tutto il centro storico di Agrigento. Questa si estende per 750 metri, collegando la porta di Ponte alla piazza Luigi Pirandello, passando per numerosissimi palazzi storici e infiniti negozi, ristorantini e bar. Percorrendola potrai fare il pieno di edifici barocchi.
Se prendi subito la deviazione per via Pirandello, alla tua destra, arriverai alla chiesa di San Pietro. Questa chiesa settecentesca è interamente costruita in pietra sui resti di una precedente chiesa.
Di dimensioni ben più vaste rispetto alla chiesa di San Pietro è la chiesa di Santo Spirito, affiancata all’omonimo monastero. Questo complesso è comunemente conosciuto con il nome di Badia Grande e risale alla fine del duecento, quando ne ordinò la costruzione la moglie di Federico I di Chiaramonte.
Ritornando sulla via Atenea ti imbatterai nella statua di Andrea Camilleri. Il celebre scrittore scomparso nel 2019 è posizionato seduto su di una sedia e appoggiato a un tavolo con un paio di libri. Al suo fianco c’è una sedia libera, come ad invitare i turisti a sedersi per una chiacchierata o una foto.
La prossima che ti segnalo è l’imponente basilica dell’Immacolata o chiesa di San Francesco, che occupa l’omonima via. Le sue origini risalgono al trecento, quando la potente famiglia Chiaramonte costruì una chiesa e un convento per i frati francescani, i cui resti sono ancora presenti al fianco dell’attuale basilica.
La prossima tappa nell’itinerario alla scoperta di Agrigento è la chiesa di San Lorenzo, anche conosciuta come chiesa del Purgatorio. Anche questa risale al settecento, in particolare alla seconda metà del secolo, e si presenta in un maestoso stile barocco.
Continuando l’itinerario alla scoperta del centro di Agrigento percorrendo via Atenea, ti imbatterai in un particolarissimo edificio. Si tratta del palazzo della Camera di Commercio, risalente al 1851 e costruito in stile neogotico.
Raggiungi il termine di via Atenea, dove troverai ad affacciarsi il Circolo Empedocleo. Questo particolare palazzo dalla forma allungata risale al 1835, quando alcuni nobili locali vollero dar vita a un luogo di aggregazione.
In pochi passi arriverai alla chiesa di San Giuseppe la cui costruzione iniziò nel seicento. La facciata si innalza dietro a una scalinata a doppia rampa ed è in stile barocco.
Lungo le facciate dei palazzi che si susseguono velocemente, noterai un particolare ingresso. Questa è la porta all’ex collegio dei Filippini, che oggi ospita la pinacoteca civica di Agrigento.
Sarai così giunto su piazza Luigi Pirandello. Qui troverai la facciata dell’omonimo teatro Pirandello.
La Scala dei Turchi
A poco più di una decina di chilometri dalla Valle dei Templi (un quarto d’ora in auto) si trova un’altra delle attrazioni che rende celebre la Sicilia ed Agrigento, ovvero la Scala dei Turchi.
Bianche e alte pareti di marna si tuffano nel mare, interrompendo la spiaggia sabbiosa. Le forme ondulate e irregolari della roccia ricordano una scalinata e sono dovute alla forza delle onde e del vento che durante i secoli l’hanno modellata.
Il nome di Scala dei Turchi è legato ai pirati Saraceni, che venivano impropriamente chiamati Turchi dalle popolazioni locali. Durante il cinquecento arrivarono a questa particolare formazione e da qui salirono per saccheggiare i paesi sulla costa.
Ispirazioni Letterarie
Agrigento e il suo territorio hanno ispirato filosofi, scrittori e artisti di ogni tempo. Così fu per Empedocle, uno dei padri nobili della filosofia, che maturò ad Akragas, l’Agrigento del V sec. a.C., la dinamica unificante e disgregante dei quattro elementi originari: Acqua, Aria, Terra e Fuoco. La stessa Agrigento d’età classica che 2 millenni dopo infiammò di passione tutti i viaggiatori del Grand Tour, da Goethe a Guy de Maupassant, da Dumas a Stolberg.
Luigi Pirandello, premio Nobel per la Letteratura, trasse ispirazione dalla realtà quotidiana di Agrigento, Porto Empedocle e Aragona di fine ‘800 per mettere a nudo e poi in scena le finzioni, le maschere sociali e il caos che abita ciascun individuo.
Più recentemente Andrea Camilleri ha trasfigurato nella Vigata del Commissario Montalbano i luoghi, i vizi e le virtù degli abitanti della sua Porto Empedocle, così come Leonardo Sciascia ha fatto con la sua Racalmuto ne Le Parrocchie di Regalpetra: libro in cui sono presenti tutti i temi di una Sicilia controversa e contraddittoria sviluppati poi in altri celebri scritti custoditi presso la Fondazione Sciascia.
Non fa eccezione nemmeno Giuseppe Tomasi di Lampedusa: è facile riconoscere nella Donnafugata descritta nel romanzo “Il Gattopardo” i luoghi dei suoi avi e della sua giovinezza, come il Monastero delle Benedettine e il Duomo di Palma di Montechiaro.
Eventi Culturali
Uno degli eventi più attesi e affascinanti di Agrigento e della Valle dei Templi, è sicuramente il Festival del Mandorlo in Fiore. Questa celebrazione è dedicata alla bellezza dei fiori di mandorlo e al senso di stupore che generano quando iniziano a sbocciare nei primi giorni di febbraio, quando un’esplosione di petali bianchi e rosa trasforma il panorama agrigentino in un paesaggio da favola.
Cucina Tipica Agrigentina
La cucina tradizionale di Agrigento rispecchia l'anima costiera della città e si abbina perfettamente al suo paesaggio montano. Molto utilizzati sono i legumi, il macco di fave ad esempio è un piatto povero di origine contadina, che era solito essere servito ai lavoratori alla fine di ogni raccolto. La lunga cottura delle fave conferisce al piatto una perfetta cremosità che lo rende un piatto molto adattabile. I cavatelli al cartoccio sono uno dei piatti realizzati con uno degli ingredienti tipici siciliani: le melanzane, ed è immancabile in un prato domenicale. Per gli amanti del pesce la minestra i Sicci è l'ideale!
Alcuni ristoranti consigliati:
- Concordia in Via Porcello, 8.
- Ristorante Sal8 in Via Cesare Battisti, 8.
- Pititto Ristorante in Piazzetta Vadalà, 2.
Dove alloggiare ad Agrigento
Forse è una delle città più visitate di tutta la Sicilia o, per lo meno sul podio, grazie all’incredibile e affascinante Valle dei Templi. Per questo motivo, se stai cercando dove pernottare durante il tuo soggiorno in città, dovresti assicurarti di prenotare con sufficiente anticipo, soprattutto nei periodi di alta stagione.
Alcune strutture consigliate:
- Le Notti di Morfeo (da € 74)
- B&B PortAtenea (da € 78)
- B&B Villa San Marco (da € 104)
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