Agriturismo con Escursioni: Un'Esperienza Autentica nella Natura Italiana
Se desideri fuggire dal trambusto della città per rifugiarti in un’oasi di pace e natura, l’agriturismo è la meta ideale. Oltre a rilassarti e a gustare del buon cibo, questo tipo di struttura ti permetterà di vivere esperienze autentiche a contatto con la natura e gli animali.
L'agriturismo è ormai una forma di turismo ampiamente nota e accettata dai consumatori. Almeno fino agli anni Ottanta, veniva considerata dagli abitanti delle metropoli un'occasione assai originale per vivere un'esperienza in ambiente rurale. A partire da questi stessi anni, che possono essere considerati di svolta per questo comparto turistico, l'agriturismo ha conosciuto un notevole sviluppo.
Lo stesso salto di qualità nelle caratteristiche dell'offerta agrituristica era avvenuto alcuni anni prima in Francia dove l'associazione Agriculture et tourisme aveva cominciato a organizzare i gîtes ruraux. Contemporaneamente, in Gran Bretagna, dove la precoce industrializzazione aveva accelerato lo spopolamento delle campagne, si erano diffusi i bed & breakfast in fattoria. In quegli stessi anni svariate forme alternative di ospitalità in aree rurali destinate a viaggiatori di passaggio erano nate, come la Zimmer frei in Tirolo.
Nel 1973 le province autonome di Trento e Bolzano emanarono, quasi contemporaneamente, leggi di incentivo all'ospitalità offerta da agricoltori, esempio che sarebbe poi stato seguito da molte altre regioni. Nel 1975 fu pubblicata la prima guida agrituristica, cui se ne aggiunsero molte altre sia delle associazioni di produttori del settore sia di agenzie private specializzate nella commercializzazione delle vacanze nella natura. Nello stesso anno, una direttiva della Comunità europea (oggi Unione Europea) sull'agricoltura di montagna (la nr. 278/75) propose, al fine di conservare il presidio agricolo sul territorio, di integrare l'attività agricola con attività turistiche, ambientali e artigianali.
Il 5 dicembre 1985 il Parlamento approvò la l. nr. 730 che disciplinava l'agriturismo in Italia. Negli anni successivi, tutte le Regioni hanno emanato norme di recepimento della l. statale. Alla fine del 1991 (30 dic.) una legge dello Stato (nr. 413) ha istituito un particolare regime fiscale per l'agriturismo. In Italia le aziende agricole autorizzate all'esercizio dell'ospitalità agrituristica sono passate dalle poche centinaia degli anni Settanta alla cifra di 13.519 del 2004.
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Lo sviluppo spontaneo dell'agriturismo ha coinciso con una fase storica in cui l'Unione Europea sperimentava nuove forme di sostegno al reddito agricolo in grado di accompagnare e regolare il grave fenomeno dell'abbandono di vaste aree rurali. Queste nuove forme di sostegno affidavano all'agricoltura non solo il compito di produrre cibi sani e abbondanti per le popolazioni urbane, ma anche funzioni sociali e di conservazione delle risorse naturali. L'agriturismo apparve subito il modo migliore per frenare l'esodo dei giovani agricoltori, garantire la presenza di popolazione sul territorio e, al tempo stesso, cercare di frenare il degrado territoriale e immobiliare che lasciava vaste aree del Paese in abbandono.
In Italia, nel contesto del turismo rurale, l'attività agrituristica è stata identificata e disciplinata con una legge quadro dello Stato (5 dic., nr. 730) del 1985 e da leggi regionali di recepimento. L'agriturismo si riconosce per alcuni particolari requisiti del tutto peculiari richiamati dalla norma:
- l'esercizio dell'attività agrituristica è riservato agli imprenditori agricoli;
- l'attività agrituristica deve realizzarsi mediante l'utilizzazione dell'azienda agricola (edifici, terreni, manodopera, prodotti), quindi in connessione con l'attività agricola;
- l'attività agricola deve rimanere prevalente rispetto all'attività agrituristica, che pertanto è legata alla stessa attività agricola da un rapporto di complementarità;
- per l'esercizio dell'attività agrituristica, nelle sue diverse forme di organizzazione, è prevista una specifica autorizzazione amministrativa, del tutto diversa da quella necessaria per gestire le normali strutture turistiche (alberghi, villaggi, affittacamere ecc.).
La legge 730 consente l'attività agrituristica solo ad aziende agricole il cui proprietario figuri 'imprenditore agricolo a titolo principale'. L'agriturismo costituisce, dunque, non soltanto un'attività supplementare rispetto a quella agricola ma anche una formula di ospitalità rurale che è strettamente connessa con l'agricoltura. Contribuisce alla valorizzazione dei prodotti tipici agricoli aziendali freschi e trasformati e, in definitiva, valorizza le potenzialità imprenditoriali ed economiche collegate all'esercizio dell'agricoltura e al luogo (azienda, territorio) ove esso si realizza.
L'agriturismo finisce, in tal modo, nell'orientare le strategie aziendali verso ordinamenti produttivi agricoli più favorevoli alle opportunità di mercato offerte dalla presenza di ospiti in azienda curiosi ed esigenti, dirigendosi verso una più avanzata qualificazione e tipicizzazione del prodotto, tramite forme di lavorazione a carattere artigianale, a livello aziendale o interaziendale.
L'agriturismo non può fondare il proprio sviluppo esclusivamente sulle risorse dell'azienda agricola; è infatti essenziale che queste si integrino con le risorse economiche, naturali e antropizzate (storia, cultura, tradizioni) del contesto territoriale di riferimento. È necessario che le diverse aziende agricole presenti in una data area integrino reciprocamente i rispettivi prodotti per comporre un'ampia varietà di offerta. Forme di collaborazione sono inoltre possibili tra le aziende agrituristiche e le aziende turistiche nell'obiettivo di fornire agli ospiti un'immagine definita della identità turistica del luogo.
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Anche il patrimonio culturale può contribuire a caratterizzare l'ospitalità di un territorio in cui si concentrano numerose e rilevanti attività agrituristiche; valgano da esempio l'allestimento di esposizioni di antichi strumenti agricoli e di altre testimonianze di cultura materiale, all'interno delle aziende, oppure l'organizzazione di feste, fiere e sagre legate ai diversi momenti della vita e della produzione agricola (per es. la vendemmia o la raccolta e la lavorazione delle olive).
Altra importante risorsa è la valorizzazione dell'ambiente in cui l'attività agrituristica si realizza. Le motivazioni profonde del successo dell'agriturismo registrato a partire dagli anni Novanta del 20° secolo risiedono nell'introduzione delle vacanze nei moderni stili di vita. Questo è il frutto della crescente disponibilità di reddito e di nuove modalità di fruizione del prodotto turistico che prevedono brevi periodi di ferie distribuiti nel corso dell'anno.
Il cliente tipo dell'agriturismo è rappresentato da un soggetto di età adulta, colto, di medio alto reddito alla ricerca di una vacanza diversa in cui le componenti relax, acquisizione di nuove conoscenze e stili di vita, anche in campo enogastronomico, costituiscono elementi essenziali. L'agriturismo si propone, nei suoi contenuti esperienziali, come una grande opportunità per i ragazzi delle scuole che spesso ignorano completamente l'esistenza delle più comuni piante coltivate e degli animali dei nostri allevamenti. Ne consegue la crescente attenzione verso il fenomeno delle fattorie didattiche, nelle quali classi di studenti imparano a conoscere i segreti dell'agricoltura, dell'alimentazione e dell'ambiente rurale.
Nel tempo il profilo dell'agriturista è cambiato. In origine era un ospite sui generis, un ecologista convinto, un salutista, una frazione molto distinta della domanda turistica; in seguito si è configurato come persona facente parte di ogni ceto sociale e gruppo culturale e, nelle sue scelte, l'agriturismo convive senza problemi con viaggi in luoghi esotici o con visite a città d'arte. Più del 75% degli ospiti vorrebbe essere accolto con un trattamento di mezza pensione, gradirebbe un'azienda con un allevamento di bovini, cavalli o maiali, e, ritornando a casa, farebbe volentieri provvista dei prodotti gustati nell'azienda che lo ha ospitato. Altra importante aspettativa è quella di fare diretta conoscenza con i padroni di casa, avendo con loro significative opportunità di dialogo e di conoscenza personale.
Con l'agriturismo, l'offerta di ospitalità agrituristica continua a mostrare, anche nei primi anni del 21° secolo, importanti tassi di crescita e una forte diffusione territoriale. Entrano sul mercato nuove imprese, tutte di piccola dimensione, e l'agriturismo cresce anche in quelle realtà meridionali che dispongono di grandi tradizioni e importanti bacini di risorse naturali.
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Per un Paese come l'Italia, il cui territorio è per tre quarti collinare e montano, e che, per vicende geografiche e storiche, ha vissuto profonde separazioni da cui sono derivate tradizioni fortemente differenziate, lo sviluppo dell'agriturismo è ancora molto al di sotto delle più ragionevoli stime di potenzialità. Erano infatti appena 13.519 le aziende agrituristiche in attività nel 2004, con una incidenza sul totale delle aziende agricole inferiore al 1%. Questo dato ha assunto un significato particolare se si tiene conto del fatto che quasi metà dell'offerta si è concentrata ancora in tre regioni: Trentino-Alto Adige, Toscana e Umbria.
Agriturismo e Turismo Esperienziale
I turisti di tutto il mondo (anche gli stessi italiani) arrivano nel nostro paese con la voglia di immergersi nelle abitudini di vita del posto che stanno visitando. Questo tipo di turismo è noto come turismo esperienziale, una nuova forma di turismo dove il viaggio non è più solo relax, ma un'opportunità per vivere emozioni nuove e arricchire il proprio bagaglio culturale. Un'offerta turistica di tipo esperienziale deve essere unica, autentica e fortemente legata all'identità locale (luoghi, storie, prodotti tipici, usi e costumi).
Le attività agrituristiche di maggior successo sono ospitalità e ristorazione, con degustazioni presenti nell'82% delle aziende che offrono servizi diversi da alloggio e ristorazione. Ci sono poi le attività strettamente legate all'azienda, presenti nel 72% dei casi, come visite alla parte produttiva: coltivazioni, allevamenti, attività di trasformazione, o percorsi storici volti a conoscere meglio la vita contadina e la sua storia. Le attività guidate possono essere rivolte anche al territorio, e in questo caso si tratta di visite alle città d’arte, ma anche di escursioni a piedi, in bici o a cavallo.
Queste esperienze possono essere offerte direttamente dall'azienda agrituristica, ma spesso vengono erogate tramite accordi con professionisti e altre realtà specializzate: questo consente anche alle aziende più piccole di presentare un'offerta varia e interessante. Più della metà degli agri-turisti italiani ha preso parte a un'attività o a un'esperienza durante le vacanze effettuate lo scorso anno. Infine, molti turisti sia italiani che stranieri scelgono attività ed esperienze solo una volta arrivati a destinazione.
Esempi di Attività in Agriturismo
Le attività proposte negli agriturismi sono varie e adatte a tutte le età e le esigenze:
- Fattoria didattica: Un’esperienza unica per far conoscere ai bambini il valore della sostenibilità e l’importanza del ciclo naturale delle coltivazioni.
- Passeggiate con gli alpaca: La compagnia di questi dolcissimi animali ha un effetto calmante e rigenerante.
- Degustazioni di prodotti tipici: L’agriturismo è la struttura ideale anche per gli amanti del buon cibo.
- Escursioni: Un’escursione nei boschi ti farà vivere un’avventura immersiva a contatto con la natura.
- Falconeria: Possibilità di scoprire la magia di quest’arte antica con il battesimo del guanto, corsi di addestramento e la possibilità di ammirare il volo dei rapaci.
Agriturismo e Montagna: Escursioni in Alto Adige
In una vacanza in agriturismo in Alto Adige, gli amanti delle escursioni partono direttamente dal maso, equipaggiati con i migliori consigli della famiglia che li ospita. In molti masi, il contadino diventa guida escursionistica e accompagna gli ospiti su sentieri sicuri nelle montagne circostanti. Con 16.000 km di sentieri segnalati e 300 ore di sole all'anno, l'Alto Adige è la regione di vacanza ideale per gli amanti delle escursioni e della montagna in qualsiasi periodo dell'anno.
Circa 150 masi si trovano a più di 1.500 metri sul livello del mare, offrendo una vista diretta sulle cime altoatesine e la possibilità di partire per memorabili escursioni alpine. A medie altitudini, le fattorie sono circondate da dolci prati e foreste rade, con opportunità di escursioni per tutti i gusti.
Affinché non siate a corto di energia durante l'escursione, la contadina vi darà uno spuntino fortificante con molti dei prodotti del maso da portare durante il percorso. In alcuni agriturismi, ogni settimana i contadini amano cambiare i loro stivali da stalla con gli scarponi da montagna e conquistano le montagne dell'Alto Adige insieme ai loro ospiti.
Agriturismo vs Relais: Quale Scegliere?
Quando si pianifica un soggiorno all'insegna del relax e della natura, spesso ci si trova di fronte a due opzioni molto apprezzate: relais e agriturismo. Il relais è una struttura ricettiva di lusso, spesso situata in dimore storiche, ville o castelli ristrutturati con un’elevata qualità nei servizi. L’agriturismo offre ospitalità rurale e permette agli ospiti di vivere un’esperienza autentica a contatto con la natura e la vita di campagna.
Caratteristica | Relais | Agriturismo |
---|---|---|
Esperienza | Esclusiva e di lusso, con servizi di alto livello | Rustica e informale, a contatto con la natura e la vita di campagna |
Struttura | Antiche ville, castelli o dimore storiche ristrutturate con dettagli di pregio | Camere o appartamenti in stile tradizionale |
Se il tuo obiettivo è rilassarti in una location elegante con servizi esclusivi, allora un relais è la scelta perfetta. Se invece cerchi un'esperienza autentica e a contatto con la natura, l'agriturismo è l'opzione ideale.
Agriturismo La Vecchia Fattoria: Itinerari, Escursioni e Dintorni
L’agriturismo La Vecchia Fattoria offre tante possibilità per chi desidera esplorare la natura circostante e il territorio. È possibile fare camminate e varie escursioni guidate alla scoperta di itinerari unici nella Basilicata. Si possono fare escursioni in mountain bike, per pedalare lungo sentieri panoramici, attraversando contesti ricchi di natura, cultura e bellezze. Si può andare alla raccolta di funghi e castagne, a pesca nel fiume, a caccia. Le attività outdoor renderanno ogni soggiorno un’esperienza avvincente e immersiva, esaltando il legame con la terra e avvicinando alle bellezze del territorio circostante.
Parco Nazionale del Pollino e Massiccio del Sirino
Nelle vicinanze delle stupende spiagge della costa di Maratea e del Parco del Pollino si trova il Massiccio del Sirino, una delle riserve naturali più belle della Basilicata. Si tratta di un Sito di Interesse Comunitario e Zona a Protezione Speciale della provincia di Potenza, è parte del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese.
Il Massiccio del Sirino, che ha cime che misurano oltre 2mila metri di quota, offre un ottimale innevamento durante tutto il periodo invernale, con la possibilità di praticare lo sci di fondo e lo sci alpinismo. Permette anche, nel corso di tutto l’anno, di praticare Trekking e Nordik Walking sulle sue cime, negli splendidi boschi di Faggio o sulle rive del lago Laudemio, lago di origine glaciale avvolto da stupendi boschi (è apprezzato in particolare con la stagione primaverile quando, a causa di una particolare specie di alga, prende una incantevole colorazione verde smeraldo).
Sul Massiccio del Sirino sono inoltre presenti molte specie faunistiche protette come il lupo, la lontra, il tritone italiano e il tritone crestato, la salamandra dagli occhiali, la rana verde e la rana dalmatica. Tra le specie vegetali autoctone presenti ci sono l’astragolo del sirino e la vicia serinica, quest’ultima è una specie rara.
La Certosa di San Lorenzo
La Certosa di San Lorenzo, nota anche come Certosa di Padula, è situata nel Vallo di Diano ed è la più grande certosa presente sul territorio nazionale, anche dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Venne fondata nel 1306 da Tommaso Sanseverino sul sito di un esistente cenobio e la sua struttura richiama l’immagine della graticola sulla quale San Lorenzo venne arso vivo. La parte principale è in stile Barocco e ha una estensione di 51.500 metri quadrati, con più di 320 stanze.
La regola certosina predica il lavoro e la contemplazione, e nella Certosa sono presenti vari luoghi per la sua attuazione: il tranquillo chiostro, la biblioteca con il pavimento di mattonelle in ceramica di Vietri sul Mare, la Cappella arricchita da marmi molto preziosi, l’estesa cucina, le enormi cantine, le lavanderie e i campi limitrofi dove venivano coltivata la terra (i monaci producevano olio, vino, frutta e ortaggi). La struttura ospita anche il Museo Archeologico Provinciale della Lucania Occidentale.
La Grotte di Pertosa
L’origine delle Grotte dell’Angelo di Pertosa risale a circa 35 milioni di anni fa. Si tratta delle più importanti grotte presenti nell’Italia del sud, le sole a essere percorse da un fiume sotterraneo, il Tanagro o Negro, il cui corso è stato deviato per utilizzi di tipo energetico.
A seguito di ciò, l’entrata delle Grotte si è allagata, tanto da permettere l’accesso all’interno, che può essere fatto mediante speciali barchette che vengono guidate dalle guide del Comitato Pro Grotte dell’Angelo (sono tra le poche grotte non marine percorse da un corso d’acqua navigabile).
Il Lago del Pertusillo
Negli anni ’60, con lo sbarramento del corso dell’Agri, sorse il bacino del Pertusillo. Questo capolavoro dell’ingegneria idraulica, con un’imponenza di 100 metri e una maestosa struttura ad arco gravitazionale, diede origine al lago del Pertusillo.
Questa imponente realizzazione creò una riserva d’acqua con una capacità di 155 milioni di metri cubi, progettata per soddisfare varie esigenze, tra cui la produzione di energia elettrica e l’irrigazione di oltre 30mila ettari di terreno circostante. Lungo le sue sponde, il comune di Spinoso ha sviluppato un percorso attrezzato, arricchito da aree di sosta incantevoli dotate di strutture come campi da bocce, aree barbecue e tavoli.
Inoltre, nella zona di Ficarella, è stata recentemente inaugurata un’oasi di ristoro, inserita in un ambiente naturale quasi incontaminato.
Moliterno
Informazioni affidabili parlano di un ‘accrescimento di Moliterno, dopo la distruzione di Grumento, avvenuta ad opera dei Saraceni tra l’872 e il 975 (o nel 1031, secondo altre fonti), per l’arrivo di molti Grumentini sopravvissuti al massacro, che si raccolsero intorno alla torre longobarda. Nella seconda metà dell’XI secolo, Moliterno passa sotto la dominazione dei Normanni, che fecero erigere il Castello.
Subentrarono gli Svevi a seguito del matrimonio di Costanza d’Altavilla, erede dei normanni, con Enrico VI. Con il regno di Federico II lasciò traccia di sé uno dei primi feudatari Nicolau de Moliterno, al quale Federico II consegnò, per tenerlo prigioniero, il barone Nicolattum de Cusano.
Lo scontro decisivo tra l’esercito di Carlo d’Angiò, chiamato da Papa Clemente IV, contro Manfredi, figlio di Federico II, si concluse a Benevento nel 1266 con la morte di Manfredi. Morto lo svevo, Moliterno passò sotto la dominazione Angioina, e più precisamente del barone Brajda.
Venne donato a Oddone di Brajda il castello di Moliterno, che i Brajda tennero dal 1268 al 1477. Con loro Moliterno venne varie volte devastata per le continue lotte tra i partigiani dei nuovi governanti e i sostenitori degli Svevi, causando numerose vittime.
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