Albergo Atene Riccione

 

Albergo del Viaggiatore: Storia e Significato di un'Esperienza in Evoluzione

Quando iniziano a lavorare a un nuovo progetto, gli architetti torinesi di studio SCEG utilizzano, tra le varie fonti di ispirazione, anche le etimologie delle parole. Partendo dall’idea del contenitore, l’albergo è diventato un modo di raccontare Nizza attraverso i suoi colori, le sue architetture, i suoi materiali.

L'evoluzione del concetto di albergo

In Francia li chiamavano hôtels particuliers, espressione che si traduce in “alberghi particolari”, e il cui significato va ben oltre quello di un albergo comune. Con questa citazione ci si riferisce a residenze private, appartenenti a famiglie nobili o facoltose, che oggi si sono in buona parte trasformate in boutique hotel o in case museo.

In un primo momento, quando mi fu suggerito di scrivere qualcosa sulla poesia del viaggiare, mi parve un’allettante opportunità per poter inveire di tutto cuore contro gli orrori del turismo moderno, contro l’insensata smania del viaggio; contro gli squallidi hotel di oggi, contro località turistiche come Interlaken, contro inglesi e berlinesi, contro la Foresta Nera del Baden deturpata e dal costo esorbitante, contro la gentaglia di città che vuol vivere in mezzo alle Alpi come a casa propria, contro i campi da tennis di Lucerna, contro osti, camerieri, stili di vita e prezzi degli hotel, vini locali e costumi regionali contraffatti.

Ma ricordo anche che, fondamentalmente, durante i miei brevi viaggi mi sono sempre sentito molto felice e soddisfatto e che da ciascuno di essi ho riportato a casa qualche tesoro, a volte grande e a volte piccolo. Circa la questione su come l’uomo moderno dovrebbe viaggiare esistono diversi libri e libretti, ma fra questi non ne conosco nessuno di buono.

Oggi, il cittadino che viaggia non sa perché lo fa. Viaggia perché d’estate in città fa troppo caldo. Viaggia perché cambiando aria e persone e ambienti spera di trovare un po’ di riposo dalle fatiche del lavoro. Viaggia verso i monti tormentato dall’oscura nostalgia di tornare alla natura, alla terra e alle piante; va a Roma perché è un viaggio culturale. Ma soprattutto, viaggia perché tutti i suoi cugini e vicini lo fanno, perché poi potrà parlarne e vantarsi, perché è la moda e perché dopo, a casa, si sentirà di nuovo così piacevolmente a posto.

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Viaggiare dovrebbe sempre significare esperire, sentire profondamente, e si può esperire qualcosa di prezioso solo in luoghi e ambienti con cui s’istituisce un rapporto spirituale. Una bella escursione occasionale, un’allegra serata in un’osteria qualsiasi, una gita in battello su un lago qualunque, queste non sono di per sé vere e proprie esperienze capaci di arricchire la nostra vita, se non infondono in noi stimoli forti e duraturi.

Consigli per un'esperienza di viaggio autentica

  • Prima di partire dovrebbero informarsi, anche solo su una mappa e di sfuggita, sulle caratteristiche essenziali del paese e del luogo in cui stanno per recarsi.
  • Se poi vanno all’estero dovrebbero cercare di provare empatia con ciò che è caratteristico della regione.
  • Non viaggerà in paesi stranieri senza conoscerne, almeno un poco, la lingua.
  • Cercherà invece di adattare il proprio stile di vita ai costumi e al carattere del luogo in cui si trova.
  • E soprattutto, cercherà ovunque di avvicinarsi alla gente del luogo e di comprenderla.
  • Non girerà in comitive internazionali e non sceglierà hotel internazionali, ma pensioni i cui titolari e dipendenti sono gente del posto o, meglio ancora, presso privati, dalla cui vita familiare potrà ricevere un quadro della vita di un popolo.

La poesia del viaggiare non consiste nel ristoro dalla monotonia del proprio paese, dalla fatica del lavoro e dei contrasti, non nella compagnia di altre persone e nella contemplazione d’immagini diverse, e nemmeno nel soddisfare una curiosità.

La poesia del viaggiare è nell’esperienza, nell’arricchimento interiore, nell’organica assimilazione delle novità vissute, nell’accrescimento della nostra capacità di comprendere l’unità nel molteplice, il grande intreccio costituito da terra e umanità, nel ritrovare antiche verità e leggi in situazioni del tutto nuove.

Chi in regioni e in città straniere non rincorre solo le cose famose e più sorprendenti, ma desidera comprenderne la realtà più vera e profonda per coglierla con amore, noterà come gli incontri casuali e le piccole cose gli appariranno rivestite di un bagliore speciale.

Relais e Agriturismo: Due approcci diversi all'ospitalità

Quando si pianifica un soggiorno all'insegna del relax e della natura, spesso ci si trova di fronte a due opzioni molto apprezzate: relais e agriturismo.

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Il termine "relais" deriva dal francese e significa letteralmente "luogo di sosta" o "posto di ristoro". Oggi, un relais è una struttura ricettiva di lusso, spesso situata in dimore storiche, ville o castelli ristrutturati con un’elevata qualità nei servizi.

L’agriturismo è un concetto completamente diverso. L’agriturismo offre ospitalità rurale e permette agli ospiti di vivere un’esperienza autentica a contatto con la natura e la vita di campagna.

Tabella comparativa: Relais vs. Agriturismo

Caratteristica Relais Agriturismo
Esperienza Esclusiva e di lusso Autentica e rurale
Servizi Suite eleganti, ristorazione gourmet, spa Rustico e informale
Location Ville, castelli o dimore storiche Ambiente rurale, a contatto con la natura

Se il tuo obiettivo è rilassarti in una location elegante con servizi esclusivi, allora un relais è la scelta perfetta. Se invece preferisci un'esperienza più autentica e a contatto con la natura, l'agriturismo è l'opzione ideale.

Il Viaggiatore Viziato: Un'Alternativa al Turismo Low Cost

Ma cosa distingue noi viziosi dagli alternativi a tutti i costi? Sicuramente una serie di agi ai quali non sappiamo rinunciare, ma anche un elenco di cose che proprio non sopportiamo. Se la loro parola d’ordine è risparmio, la nostra è comfort.

Il viaggiatore viziato e gli ostelli sono come il diavolo e l’acqua santa. Camerate condivise con gente che arriva a tutte le ore, bagni in cui fare la coda per la doccia, spazi comuni dove fare amicizia con i compagni di (dis)avventura: vade retro.

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Per motivi simili, a noi amanti dei vizi non piacciono gli appartamenti in affitto. Vuoi mettere il rischio di finire in un posto magari non troppo pulito, dove appena arrivi ti tocca dare una bella ripulita al bagno? O dove al mattino ti devi rifare il letto e preparare la colazione? Per questo scelgo il comfort degli hotel, dove non devo passare l’aspirapolvere prima di uscire.

Anche in questo caso, il viaggiatore viziato odia il cibo a basso costo a tutti i costi. All you can eat, catene di fast food, happy hour: grazie ma no, grazie.

Per me, l’idea del car sharing è l’equivalente di un incubo: ore in macchina in uno spazio ristretto con degli sconosciuti con cui devo parlare a tutti i costi, magari dopo un volo intercontinentale? Non fa per me.

Allo stesso modo, potendo scegliere, noi viaggiatori viziati preferiamo evitare le partenze (e gli arrivi) da aeroporti minori e a orari impossibili.

Non volendo correre questo rischio, preferisco viziarmi anche per quanto riguarda i bagagli. Ne ho in diverse misure, che si adattano a tutte le esigenze: i formati da 35 litri e da 28 litri, per i viaggi più lunghi, e quello da 18 per i weekend. I costi sono sicuramente più alti rispetto a quelli di tanti zaini che si possono trovare online, ma questi hanno il vantaggio di essere resistentissimi e realizzati con materiali di qualità. Oltretutto, sono pure belli da vedere.

Esempi di Alberghi Particolari

Tra residenze ricche di storia e curiosità, Gourmode ha scovato per voi Gou Gous alcuni esemplari unici di autentici hôtels particuliers e altri boutique hotel estremamente originali dove trascorrere giorni e notti da sogno.

  • Il Palazzo Experimental (Venezia): Unisce il fascino gotico e la classicità veneziana ad un sapiente tocco di contemporanea sperimentazione.
  • AdAstra (Firenze): Da storica villa di famiglia aristocratica ad hotel in stile rinascimentale, è un gioiello dai soffitti affrescati.
  • Villa Crespi (Lago d’Orta): Architettura moresca con colori vivaci, stucchi arabeggianti e decorazioni di ispirazione medio-orientale.
  • Hôtel Particulier Montmartre (Parigi): Esprime tutto il fascino bohémien del 18° arrondissement.
  • Le Sirenuse (Positano): Trasformata da splendida casa al mare privata a piccolo albergo di charme sulla baia.
  • Maison Flagey (Bruxelles): Un albergo di charme ispirato alle creazioni di Victor Horta.
  • L’Hôtel Particulier (Arles): Suites arredate tra chic, moderno e rustico, con affaccio su giardino e piscina privata.

Sin dall’ingresso, il viaggiatore viene avvolto in un’atmosfera colorata e marina, grazie alle diverse tonalità di blu di pavimento e pareti, in contrasto con il travertino rosso e con la tappezzeria di palme stilizzate. Anche la sala della colazione gioca sul contrasto, stavolta tra il rosso dei pavimenti e le pareti rivestite di enormi pesci gialli e piante. Tutta la struttura presenta i colori vivaci del paesaggio mediterraneo: si percepisce un’energia ispirata al Carnevale e al mercato dei fiori, si vive un’identità forte e riconoscibile.

Le 19 camere sono tutte diverse e proseguono il racconto di Nizza: alle pareti, riproduzioni della città in epoche passate; al posto degli armadi, una rivisitazione leggera ed essenziale del cabanon di Le Corbusier. Le tonalità cromatiche del mare o della terra convivono in armonia con geometrie nette e razionali che disegnano lo spazio, sorprendenti per il loro protagonismo in deciso contrasto con la facciata Liberty dell’edificio e, allo stesso tempo, ponte di dialogo tra la storia di Nizza e il design contemporaneo delle stanze.

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