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Scoprire Salta: Un'Esperienza di Turismo Alternativo in Argentina

La chiamano “Salta la Linda” ed è una delle città più belle della meravigliosa Argentina. Qui cultura, colori, arte ed etnie differenti si mischiano per dare vita ad una città eterogenea che si arrampica a 1.152 m.s.l.m. nel profondo Nord, a pochi passi da Cile e Bolivia.

Il Viaggio Verso Salta

Il tragitto in bus per raggiungere Salta da San Pedro de Atacama è di circa 11 ore ma questa mezza giornata di viaggio la possiamo tranquillamente inserire nella top 5 dei più incantevoli del Sud America. E così risiamo in Argentina. Ma non è finita qui: il “filmato” che stiamo guardando ci porta attraverso le meravigliose Salinas Grandes che abbiamo solo il piacere di ammirare da seduti per poi iniziare la discesa verso la nostra fermata: Salta. Macché, ancora non è finita qui, anzi, per scendere dai precedenti 4.000 metri ai 1.000 metri di Salta percorriamo un tratto di strada che in ben 17 chilometri (ripetiamo diciassette chilometri) di tornanti in caduta libera, curva dopo curva (con tanto di strapiombi) ci porta fino al piccolo e grazioso villaggio di Purmamarca. Questa prende il nome di Cuesta de Lipán.

Dopo il deserto di Atacama troviamo le Salinas Grandes. Siamo quasi arrivati ma il finestrino continua a proiettare immagini sensazionali e quando il bus fa una breve sosta a Purmamarca siamo talmente sconvolti dalla bellezza e dai colori delle montagne davanti ai nostri occhi che siamo tentati di scendere a corsa. Per (s)fortuna il bus riparte verso sud e noi rimaniamo con il naso e le mani attaccati al vetro posteriore, come bambini su uno scuolabus che salutano i genitori. Scopriremo che quello appena visto è il Cerro de los Siete Colores ed abbiamo avuto le nostre buone ragioni per innamoracene. Comunque non preoccupatevi, non ci siamo lasciati sfuggire questa meraviglia. Pumamarca con la sua montagna dai sette colori.

Dopo aver attraversato tutto ciò e la provincia di Jujui, alle 20:00 circa mettiamo piede a Salta e con il buio già presente l’unica cosa da poter fare è dirigerci all’ostello è restare lì. Per il nostro soggiorno abbiamo scelto un’opzione economica (che novità!) che non puo’ certo vantarsi dello stesso epiteto della protagonista dell’articolo. L’ostello “7 Duendes” di bello ha poco ma non costa molto (130 pesos argentini a testa) ha il Wi-Fi funzionante, un’ampia cucina, bagni accettabili, stanze spaziose e discretamente pulite e chi ci lavora è pronto a rispondere a (quasi) tutte le vostre domande.

Esplorando Salta la Linda

Ci risvegliamo con la tabella giornaliera già prefissata. Oggi, il primo giorno in città, lo passeremo a scoprire le principali vie del centro (e quello che hanno da offrire) e fisseremo qualche tour che ha attirato la nostra attenzione. Capiamo fin dalle prime ore perché viene chiamata “La Linda”: le sue strade stracolme di persone, le chiese coloratissime, i tipici negozi di artigianato ed i suoi abitanti dai lineamenti più diversi danno vita ad un mix spettacolare.

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Il popolo salteño è molto particolare: parla argentino, ha caratteristiche somatiche che lo rendono molto simile ai boliviani, non vede di buon occhio i cileni e la pensa esattamente come i peruviani. Persi tra le particolarità di questa città non ci accorgiamo del tempo che passa, ma risvegliatici dall’incantesimo iniziamo a fermarci in diverse agenzie di viaggio per scegliere quella che ci accompagnerà nei tour da noi infine scelti: Cachi e Cafayate.

Tour Organizzati: Consigli e Agenzie

Dopo alcuni “preventivi” alla fine optiamo per l’agenzia “Turismo La Linda” che ci offre entrambe le escursioni per un totale di 700 pesos a testa, che sarebbero stati molti di più se comprate singolarmente. Abbiamo poi scoperto che qui la ricerca della migliore agenzia qualità/prezzo è una perdita di tempo. Basta recarsi ad un paio di agenzie, chiedere i prezzi, un piccolo sconticino, e appena trovata la più economica…prenotare.

Perché? Beh, perché a Salta (ma non solo qui) prezzo più alto non significa servizio migliore: le agenzie sparse per la città sono così tante che raramente qualcuna di esse riesce a raggiungere il numero di persone per riempire un bus, cosicché raccolgono le diverse prenotazioni delle diverse compagnie e mandano tutti insieme. Quindi che abbiate pagato 5, 10 o 50 otterrete lo stesso identico servizio e potrebbe andarvi bene bene ma anche male male. È tutta questione di fortuna. E a noi è andata sia bene bene (benissimo oseremo dire) che male male. Ma ancora tutto questo non lo sapevamo!

Il MAAM: Museo di Archeologia di Alta Montagna

Salta, oltre che per la sua particolarità e la ricchezza del folklore, è famosa in tutta l’Argentina (e oltre) anche per un museo che non potete assolutamente perdervi: il MAAM (Museo de Arqueología de Alta Montaña), uno dei più bei musei di archeologia del Sud America. L’ingresso costa 100 pesos e se arrivate (o aspettate fino) alla giusta ora una guida molto preparata vi accompagnerà alla scoperta del museo e della cultura Inca.

Potremmo scrivere l’intero articolo su quello che la guida ci ha raccontato all’interno del museo, ma non vogliamo affatto rovinarvi la sorpresa. Vi diremo solo che questo museo è conosciuto soprattutto perché al suo interno si trovano le mummie perfettamente conservate di tre bambini, chiamate Momias de Llullaillaco. Il sacrificio umano faceva parte della cultura degli Inca ed i tre bambini sono stati le vittime prescelte per uno di questi. Dopo i preparativi, che durarono alcuni mesi, furono portati sulla cima del vulcano Llullaillaco (6.739m s.l.m.), drogati e uccisi o lasciati morire per il freddo.

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I corpi si sono conservati perfettamente grazie alla temperatura dell’elevatissima montagna (-20/-30°C in media) e adesso vengono tenuti all’interno di speciali teche ed esposti in maniera alternata per limitare i danni e per continuare a studiarle. Noi abbiamo avuto modo di vedere La Niña del Rayo (nell’immagine è quella che si trova al centro), chiamata così poiché parte del suo volto è stata bruciata da un fulmine che l’ha colpita quando era già morta. Logicamente non è possibile fare delle foto né alle mummie né all’interno delle sale ma se passate per Salta questo museo è veramente il fiore all’occhiello dell’Argentina ed è perfetto per iniziare a scoprire la cultura dell’impero Inca.

Escursione a Cafayate

Il centro lo abbiamo visto, i tour sono prenotati, il Museo più bello del viaggio (per ora) non ce lo siamo persi e quindi possiamo tornare nella nostra camera condivisa per prepararci per la gita a Cafayate il giorno successivo. Vi vogliamo già svelare perché questo tour sia andato meravigliosamente. Tutto grazie alla guida turistica che ci è toccata, la migliore! Nelle agenzie in cui andrete provate e chiedere di Aryel, è così che si chiama. Ma attenzione! Dopo un tour con lui, tutti quelli successivi potrebbero sembrarvi noiosi, stancanti e per niente divertenti.

Il secondo giorno, alle 7:00 in punto (no scherziamo, in Sud America la puntualità non sanno cos’è) passano a prenderci per il tour a Cafayate (in argentino si dice Cafasciate). Grazie ad Aryel (che ancora non amavamo alla follia), nel pulmino si instaura subito un bellissimo clima e trascorriamo le 2-3 ore di viaggio che ci separano dalla meta scambiandoci battute, Mate, foglie di coca (gettando, come ci ha spiegato la guida, la prima manciatina dal finestrino come sacrificio per la Pacha Mama, la Madre Terra), biscotti e via dicendo con i nostri compagni di viaggio, fra i quali spicca Marta, un’anziana signora argentina tutto pepe e dalla battuta sempre pronta.

I paesaggi che percorriamo sono nuovamente stupendi e appena è il momento giusto per tirare fuori la nostra Reflex…ops, ci siamo scordati la batteria in ostello. Le foto che vedrete sono quindi fatte da telefono ma rendono lo stesso l’idea. La prima delle non-fermate è ad un ponte che siamo certi di aver già visto e che la nostra guida ci accerta che sia così…ma certo! Qui è stato girato uno degli episodi del film “Relatos Salvajes” (“Storie Pazzesche” da noi) che avevamo guardato insieme a Sabrina e Rodrigo, nostri gentilissimi ospitanti in Ushuaia. Il film, suddiviso in sei brevi storie, racconta la società argentina dei nostri giorni con un pizzico di ironia ed esagerazione.

Dopo questa tante altre fermate e non-fermate si susseguono e possiamo ammirare: La Quebrada de las Conchas (andate pure a cercare il significato…), La Garganta del Diablo, El Sapo, El Fraile, Los Castillos e tante altre ancora. La prima sosta “seria” la facciamo però per ammirare El Anfiteatro Natural, ovvero un luogo naturale incantevole dove l’acustica del posto rende qualsiasi rumore un suono delicato. Qui c’è un duo musicale apposito che suona musica tipica argentina. Con la meraviglia di tutti Aryel si unisce al duo ed i tre iniziano a cantare bellissime canzoni (grazie anche al sound dell’Anfiteatro) concludendo con una serenata per Romina, la single del nostro gruppo.

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Ma come ogni tour che si rispetti c’è anche la parte delle aziende/negozi “affiliati” e quindi prima di raggiungere Cafayate visitiamo “Finca Quara”, un’importante cantina vinicola o, come la chiamano qui in Argentina, una Bodega. Ci spiegano come dall’uva venga estratto il vino in tutti i suoi passaggi ma proprio quando ci stiamo per addormentare (veniamo dalla terra del Chianti, il vino lo conosciamo abbastanza bene) ci portano alla sala degustazione. Assaggiare del buon vino? Davvero? Eccoci! E così da primi della fila degustiamo tre tra i migliori vini della cantina che a dirla tutta non sono per niente male. Inoltre è da così tanto che non beviamo del buon vino che saremmo quasi tentati di comprarne qualche bottiglia.

Se siete amanti del vino però non possiamo non consigliarvi di fermarvi a Mendoza, un po’ più a sud di Salta, che a detta di molti è una bellissima città e sopratutto è famosa per i suoi vini pregiati e deliziosi. Noi questa fermata non abbiamo potuto farla (abbiamo preferito sorvolare il tutto fino a San Pedro de Atacama), quindi avete il nostro permesso di andare a leggere la guida di Mendoza su un altro sito. Per l’ora di pranzo raggiungiamo Cafayate e qui abbiamo giusto un paio d’ore per visitare questo grazioso paesino e mangiare qualcosa.

Ritrovati tutti, dopo il pranzo siamo pronti a ripartire per poi fermarci nuovamente in un negozio di souvenir “amico” del tour. Tutti si mettono a rovistare e a comprare mentre noi due ci mettiamo a parlare con Aryel. Qui la nostra stima verso di lui esplode e dopo venti minuti pieni di risate e discorsi seri siamo nuovamente pronti al rientro. Anche tutto il viaggio di ritorno lo passiamo continuando a scherzare insieme a tutto il bus, tra spiegazioni di ciò che ci circonda e soste in posti molto particolari.

Gita a Cachi: Un'Esperienza Meno Entusiasmante

Noi però non demordiamo e la mattina successiva, dopo esserci alzati un po’ più tardi del solito, perché tanto non sono mai puntuali, speriamo con tutto il cuore che alla porta dell’ostello ci venga a chiamare nuovamente Aryel per portarci nel tour di quest’oggi a Cachi. Sentiamo chiamare i nostri nomi, facciamo uno scatto per affacciarci…ma niente, non è lui. Ma chissà, forse a Salta sono tutti così simpatici. La nostra nuova guida fa anche da autista, quando è stata distribuita la simpatia lui era al corso di guida turistica e le pochissime volte che parla ha un tono così soporifero che è veramente dura restare svegli.

Anche i compagni di viaggio non sono di molta compagnia quindi non resta che goderci il paesaggio, che fortunatamente ci rincuora. Attraversiamo la Quebrada de Escoipe per poi iniziare a salire lungo la Cuesta del Obispo, un tratto di strada che sale vertiginosamente fino a raggiungere la Piedra del Molino (3.348 metri di altitudine) da dove il panorama dovrebbe essere incantevole. Diciamo dovrebbe perché purtroppo la giornata è nebbiosa e non ci concede nessuna visuale ma l’autista/guida con il suo tono da simpaticone ci fa sperare per il ritorno quando forse la nebbia si sarà diradata. Il luogo si chiama così perché qua si trova una pietra che sarebbe dovuta servire per un Mulino.

La pietra cadde durante il trasporto e fu dunque lasciata dove si trova adesso. Prima di raggiungere Cachi attraversiamo anche il Parque Nacional los Cardones, ossia un enorme parco dove cactus di ogni specie e ogni forma la fanno da protagonisti davanti a paesaggi esageratamente belli. Raggiungiamo Cachi e qui abbiamo le solite due ore per pranzare e visitare il villaggio in autonomia. Il paese è in festa ed in più possiamo assistere a due eventi “importanti” che si stanno celebrando proprio oggi: una gara di cani vestiti da carnevale ed un matrimonio, evviva!

I cani partecipanti non sono molti ed il matrimonio alla fine è molto simile (per non dire identico) a quelli di casa nostra ma entrambi ci sono utili per passare il tempo che ci separa dalla ripartenza. Finiamo la visita spingendoci al punto più alto della città da dove un cimitero (sì, anche qui come in Italia, spesso i cimiteri occupano i punti panoramici migliori) sovrasta il minuscolo paesino. L’ora di tornare a Salta è arrivata, la nebbia però continua ad esserci, anche se molta meno, e così ci è nuovamente impossibile godere dei panorami tanto decantati dalla guida.

Il ritorno, se proprio dobbiamo essere sinceri, lo dormiamo quasi tutto svegliandoci solo alle fermate che non avevamo fatto all’andata. Al nostro rientro seguiamo il consiglio di andare a provare il ristorante “El Patio de la Empanada” datoci il giorno prima da Aryel. L’edificio all’apparenza non fa una bella impressione ma alla fine si scopre il posto perfetto per fare il pieno di deliziose Empanadas, Salteñas (un’empanadas più piccola originaria di qui) e Humitas (dei fagottini fatti con le foglie di mais e ripieni di farina di mais e spezie) senza spendere troppo e gustando la vera cucina di Salta.

Altre Attività a Salta

Oggi è il Primo Maggio, festa dei lavoratori in Italia e festa dei lavoratori anche qua in Argentina. Noi tanto lavoratori non siamo ma festeggiamo comunque riposandoci e visitando la parte della città a noi ancora sconosciuta. Dobbiamo confessarvi che i nostri soprannomi amorosi sono Tata e Tato. Trovare l’inizio del tragitto non è così semplice ma chiedendo a svariate persone riusciamo a raggiungerla; ora davanti a noi si parano diversi scalini di cui non riusciamo a vedere la fine. Alla fine gli scalini risulteranno essere ben più di mille (1.021 per l’esattezza). Una faticaccia ripagata però da una bella vista, ma se potete prendere la teleferica…fatelo! Per essere sicuri di trovare aperto vi possiamo dire che il Teleférico San Bernardo è aperto tutti i giorni, anche i festivi (a parte il Primo Maggio e Natale guarda un po’), dalle 10:00 alle 18:30 ed il biglietto di sola andata costa 75 pesos mentre l’andata e ritorno…il doppio. Ed eccoci al punto più alto di tutta Salta.

Self Drive e Itinerari Consigliati

Il Self Drive è certamente un’opzione che stimola l’immaginario di ogni viaggiatore dotato di un po’ di spirito d’intraprendenza… e in effetti, la sola idea di vedersi al volante di un' auto nelle infinite strade della Patagonia o tra le immense distese dell’altopiano andino… fa già venir voglia di partire! Offriamo anche che dei pacchetti più brevi, che possono essere uniti tra loro o inseriti come porzione all’interno di un viaggio organizzato.

Itinerario Self Drive: Salta, Cachi e Cafayate

  1. Giorno 1: Arrivo a Salta e Ritiro dell'Auto

    Arrivo a Salta, ritiro dell’auto e tempo a disposizione per andare alla scoperta della capitale turistica del nord argentino. Salta è sicuramente la più interessante delle città del nordovest argentino, e offre al visitatore un clima eccellente, splendidi edifici, un’atmosfera cordiale permeata da un forte senso della tradizione, musica folkloristica, ottima cucina e una ricca produzione artigianale.

    La città fu fondata ne 1582, per difendere dai frequenti attacchi degli indigeni la vasta e fertile vallata e il Camino del Inca, che scendeva dall’Alto Perù fino al Rio de la Plata passando per Tucuman, Santiago del Estero e Cordoba.

  2. Giorno 2: Salta - Cachi

    Prima colazione. Partenza in direzione di Cachi attraverso il passo di Piedra del Molino (3450 mslm) e poi attraverso il suggestivo paesaggio della Recta de Tin Tin raggiungerete Cachi. Probabilmente uno dei villaggi più autentici del nord dell’Argentina, Cachi si trova nella provincia di Salta, nel dipartimento omonimo, di cui è capoluogo. Nella cittadina si trova il Museo Archeologico Pío Pablo Díaz, che ospita una collezione di circa 5000 manufatti e reperti che risalgono fino a 10.000 anni fa, ed appartenenti alle culture pre-ispaniche della zona.

    Da non perdere una visita alla chiesa di San Giuseppe (San José) del XVI secolo, dichiarata dal governo argentino nel 1945 monumento storico nazionale.

  3. Giorno 3: Cachi - Cafayate

    Prima colazione. Partenza in direzione sud, in direzione di Cafayate. La prima sosta che vi consigliamo è nel caratteristico pueblo di Molinos. Dopo aver ripreso la mitica Ruta 40 vi suggeriamo una deviazione - non inclusa nel chilometraggio indicato - per visitare la Bodega Colomé, dove avrete la possibilità di degustare alcuni dei più rinomati vini della zona. Ripresa la strada per Cafayate proseguimento nel tratto più emozionante della RN 40, in un paesaggio a dir poco sorprendente che prende il nome di Quebrada de las Flechas, all’interno del P.N. Angastaco. Arrivo a Cafayate. Tra Angastaco e Cafayate, sulla Ruta 40, si trovano delle particolari formazioni rocciose a forma di punta in una zona chiamata Quebrada de las Flechas, che si snodano lungo il Fiume Calchaquí.

    Formano gole strette con pareti di 20 metri di altezza e sembrano proprio delle punte di freccia. La Quebrada de las Flechas dista 260 chilometri da Salta.

  4. Giorno 4: Cafayate - Salta

    Prima colazione. Tempo a disposizione per visitare la cittadina o una delle rinomate bodegas della zona. Prima di rientrare a Salta percorrendo la spettacolare Quebrada de las Conchas, le cui formazioni rocciose sono un capolavoro di madre natura.

    La riserva naturale Quebrada de las Conchas o anche conosciuta come Quebrada de Cafayate si trova all'interno delle Valli Calchaquíes, nella provincia di Salta, a nord della Repubblica Argentina, molto vicino alla città di Cafayate. Tra i luoghi più suggestivi, la Garganta del Diablo e l’anfiteatro, famoso per l’acustica perfetta. In zona sono stati ritrovati molti fossili, tra i quali molti pesci che fanno pensare a resti che risalgono a 15 milioni di anni fa.

Escursione nella Quebrada de Humahuaca

Prima colazione. Partenza in direzione nord per entrare nella provincia di Jujuy. Percorrendo la RN9 si prosegue in direzione del confine con la Bolivia, attraversando la spettacolare Quebrada de Humahuaca. Se il tempo a disposizione ve lo permette valutate di visitare il Mirador del Hornocal e fate poi una tappa nella caratteristica cittadina di Humahuaca. Rientro in direzione sud e pernottamento a Purmamarca.

Esperienza alle Salinas Grandes

Prima colazione. Vi consigliamo di dedicare la mattinata a un leggero trekking lungo il circuito denominato Paseo de los Colorados e in tarda mattinata di partire in direzione del confine con il Cile. Percorrendo la Cuesta de Lipan (4170 mslm) si raggiungerà Tres Morros (un sorta di paese fantasma con un paio di costruzioni e una chiesa). Incontro con il personale del Pristine Luxury Camp. Partenza per iniziare l'avventura nella Salinas Grandes!

Arrivo presso il Camp, drink di benvenuto e assegnazione del Domo prescelto in fase di prenotazione. Tempo a disposizione per relax e per godere del paesaggio. In accordo con il personale del Camp si realizzerà una visita ai "piletones", la vasche per la raccolta del sale che vengono lavorate dalla comunità locale che è coinvolta nel progetto del Camp. Non perdetevi "la hora magica"... lo spettacolo del tramonto sulla Salinas Grandes. Potrete scegliere se apprezzarla da dentro la vostra confortevole sistemazione, se fare una passeggiata allontanandovi quanto basta dal Camp per poter guardarlo in prospettiva, così da realizzare quanto sia incredibile il luogo in cui avrete la fortuna di pernottare; oppure potete semplicemente sedervi nella vostra veranda privata, o nelle aree comuni interne o esterne, così da condividere questo momento così straordinario insieme ad altri ospiti, magari sorseggiando un bicchiere di vino e stuzzicando qualcosa... mentre il sole, poco a poco, si nasconderà dietro la terra (oops dietro al sale)... e vi regalerà uno spettacolo indescrivibile.

La cena verrà servita presso il Domo principale. Potrete godere di una cena Gourmet con prodotti locali e ottimi vini (inclusi) di una delle più rinomate Bodegas dell'Argentina. Dopo la cena, se il cielo sarà sufficientemente limpido, le guide vi inviteranno a vivere un'altra straordinaria esperienza, e cioè l'esperienza astronomica; aiutati da dei puntatori laser professionali vi aiuteranno a conoscere e riconoscere le costellazioni dell'emisfero sud, che con un po' di fortuna saranno visibili ad occhio nudo.

Salinas Grandes si trova nel centro nord orientale dell’Argentina ed è una ampia area salina che si stende per 6.000 chilometri quadrati. Probabilmente in origine era una laguna formatasi da un antico fondale marino, poi prosciugatosi per mancanza di affluenti.

Buongiorno! Avete dormito dentro la Salinas Grandes... aprite le tende del vostro Domo e... WOW... che spettacolo incredibile... non sembra neanche reale svegliarsi in un posto così. La Prima colazione sarà servita presso il Domo principale nella fascia oraria che vi indicherà il personale del Camp. Godetevi il silenzio, il paesaggio... sono le ultimissime ore in questo luogo così straordinario. Potrete scegliere di puntarvi la sveglia e alzarvi all'alba, così da fare magari due passi (ma copritevi bene!)... e qualche foto con questa bellissima luce; un consiglio: chiedete al personale del Camp di lasciarvi un Termos con dell'acqua calda prima di andare a dormire, un The o un Caffè da sorseggiare mentre guardate l'alba vale la pena averlo, anche per scaldarsi un pochino se sceglierete di uscire dal vostro Domo. Intorno alle 10:30/11.00 rientro a Salta.

Consigli Utili per il Viaggio

Le stagioni indicate per viaggiare nel Nord-Ovest sono la primavera o l'autunno argentino. Nel Nord Ovest Argentino le temperature possono essere estreme con importanti escursioni termiche. È possibile viaggiare tra le principali destinazioni anche con i mezzi pubblici, soluzione consigliata a chi ha tempo a disposizione, i backpackers per esempio.

Salta: Una Base Perfetta per Esplorare

Piacevole e concentrata Salta Capital piú che essere una cittá dove stare molti giorni è una ottima base per scoprire i dintorni e la regione. Da qui infatti si entra in un mondo ben differente dal resto dell'Argentina più conosciuta, e sponsorizzata. Si viaggia in altitudine tra montagne colorate e deserti conosciuti da pochi.

Le Penas: Un'Esperienza da Non Perdere

Da non perdere a Salta sono le sue peñas, ristoranti di pietanze regionali (tra cui le empanadas che si dice siano qui le migliori d'Argentina) dove si mangia, si beve, si canta e si suona musica.

La regione di Salta è famosa per le sue penas, le sale tradizionali di musica popolare in cui si può assistere a concerti improvvisati dagli avventori del locale che si alternano a suonare e cantare. La penas che più abbiamo amato è la Casona del Molino (calle Luis Burela, 1) ricavata in una casa tradizionale si articola in varie stanze dove vengono improvvisati concerti di ogni tipo.Chi suona è la gente del luogo, intere famiglie che compongono gruppi di musica tradizionale e si presentano a cena armati di strumenti musicali. Si ordinano brocche di vino e carne alla griglia e gli applausi della gente stimola ad esibirsi. Un’esperienza da non perdere che vale il viaggio, una delle nostre migliori serate in Argentina.

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