Albergo Atene Riccione

 

Integrazione Scolastica degli Alunni Stranieri di Seconda Generazione in Italia

In Italia, l'integrazione degli alunni stranieri di seconda generazione rappresenta una sfida cruciale per il sistema educativo e la società nel suo complesso. Con oltre un milione di minori di origine straniera nel paese, il ruolo della scuola e della comunità educante è fondamentale per promuovere l'inclusione e l'apprendimento reciproco.

Definizione e Numeri

I minori di seconda generazione (stranieri o italiani per acquisizione) sono stimabili in 1,3 milioni, di cui il 75,3% nato in Italia. La definizione di "seconda generazione" varia, includendo sia i nati da genitori stranieri nel paese di immigrazione sia coloro che sono arrivati prima dei 18 anni. È importante distinguere tra il concetto sociologico e quello statistico, poiché le seconde generazioni non sono composte solo da minori stranieri, ma anche da chi ha acquisito la cittadinanza.

Sentimento di Appartenenza

Anche tra i minori di seconda generazione che non hanno la cittadinanza, una quota elevata si sente cittadino italiano. Un terzo dichiara di sentirsi straniero e quasi altrettanto elevata è la quota di chi risponde "non so" (29,2%). Cresce l'autopercezione come cittadino italiano tra chi è nato in Italia o tra chi pur essendo nato all'estero è arrivato nei primi 5 anni di vita. Solo tra i ragazzi stranieri arrivati in Italia più tardi - dopo i 10 anni di età - la maggioranza (52,8%) dichiara di sentirsi straniero, e solo una minoranza si sente italiano.

Un fattore decisivo dell'inclusione sono le amicizie e il tempo trascorso fuori dalle mura scolastiche. In questo senso, un indice dell'integrazione è anche offerto dalla quota di alunni di origine straniera che nel tempo libero frequentano compagni con cittadinanza italiana. Chi è arrivato dopo i 10 anni di età tende a vedere più spesso i connazionali (+5,5 punti percentuali rispetto ai ragazzi stranieri nati in Italia) e ad avere molti meno rapporti con i compagni italiani.

Discriminazione e Bullismo

Rispetto ai coetanei italiani, i giovani di origine straniera subiscono più spesso fenomeni di discriminazione. Fatti 100 gli alunni italiani che hanno subito episodi offensivi o violenti da coetanei, tra quelli stranieri la quota sale in media di 16-17 punti in più. Sono soprattutto gli studenti di alcune nazionalità, come quelli di cittadinanza filippina, cinese e indiana ad esserne tra i più colpiti. Contrastare le discriminazioni e il bullismo è il presupposto per realizzare l’inclusione effettiva di oltre 1 milione di minori di origine straniera nel nostro paese.

Leggi anche: Guida all'accoglienza di studenti immigrati

Dati Scolastici

L’anno scolastico 2022/2023 ha registrato un incremento del numero totale di studenti e bambini con cittadinanza non italiana presenti nelle scuole nazionali: il numero ammonta a 914.860 con un incremento di ben 42.500 unità, il 4,9% in più rispetto all’anno precedente. Sono circa 200 i Paesi da cui sono originari gli studenti con cittadinanza non italiana. I dati evidenziano che la maggior parte degli studenti, ovvero il 44,42%, sono di origine europea; seguono gli studenti di provenienza africana, il 27,25%, e di provenienza asiatica, il 20,27%. Gli studenti di origine rumena, albanese e marocchina rappresentano oltre il 40% degli alunni con cittadinanza non italiana. Gli studenti marocchini costituiscono, infatti, la comunità più consistente del continente africano, nonché la terza in valore assoluto in Italia. Per la prima volta, si è registrata una diminuzione della percentuale di presenze di seconda generazione, la cui crescita costante aveva caratterizzato gli anni precedenti.

A livello nazionale gli alunni con cittadinanza non italiana rappresentano l’11,2% del totale della popolazione scolastica, ma la distribuzione territoriale non è così omogenea. Si ha una maggiore concentrazione nelle regioni settentrionali: la Lombardia, infatti, rimane la regione con il più alto numero di studenti con cittadinanza non italiana, 231.819 unità, un quarto del totale presente in Italia, pari al 25,3%. In rapporto alla popolazione scolastica totale, l’Emilia-Romagna registra il valore più elevato di studenti con cittadinanza non italiana con il 18,4%.

Il tasso di scolarità degli studenti con cittadinanza non italiana è simile a quello degli italiani. In particolare, nella fascia di età 6-13 anni, tende al 100%; nella fascia 14-16 anni, corrispondente ai primi tre anni di Secondaria di II grado, è in media al 92%; nella fascia 17-18 anni invece, ultimi due anni di Secondaria di II grado, il tasso di scolarità degli studenti con cittadinanza non italiana diminuisce fino al 74,8% rispetto all’81,6% degli studenti italiani.

Nell’anno scolastico 2022/2023 gli studenti italiani in ritardo sono il 7,9% contro il 26,4% degli studenti con cittadinanza non italiana.

Distribuzione degli studenti con cittadinanza non italiana per area geografica (2022/2023)

Area Geografica Percentuale
Europea 44,42%
Africana 27,25%
Asiatica 20,27%

Interventi Legislativi e Misure di Supporto

Diversi provvedimenti legislativi e circolari ministeriali hanno affrontato il tema dell'integrazione degli alunni stranieri. Tra questi:

Leggi anche: Scuola e Immigrazione

  • CM n. 301/1989: Afferma le condizioni del diritto allo studio per gli alunni non italofoni nella fascia d’età 3-14 anni.
  • DPR n. 394/1999: Afferma che i minori stranieri sono soggetti all’obbligo scolastico alla stregua dei coetanei italiani, «indipendentemente dalla regolarità in ordine al soggiorno».
  • Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri del 2006 e 2014: Forniscono indicazioni per l'azione educativa e didattica a vantaggio di tutti.
  • Legge 7 aprile 2017, n. 47: Disposizioni per la protezione dei minori stranieri non accompagnati.
  • Legge 29 luglio 2024, n. 106: Prevede l'assegnazione di docenti dedicati all'insegnamento dell'italiano per stranieri per le classi con un'alta percentuale di studenti stranieri.

Il decreto-legge 71/2024, approvato definitivamente dal Senato il 23 luglio 2024, ha predisposto nuove misure per l’integrazione scolastica degli alunni stranieri che entreranno in vigore a partire dall’anno scolastico 2025/2026. L’articolo 11, al comma 1, consente l’assegnazione di un docente dedicato all’insegnamento dell’italiano per le classi aventi un numero di studenti stranieri pari o superiore al 20% degli studenti della classe, qualora le loro competenze linguistiche di base nella lingua italiana non corrispondano almeno al livello A2 del Quadro comune europeo di riferimento.

Inoltre, le istituzioni scolastiche possono stipulare accordi con i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA) per l'accertamento obbligatorio delle competenze in ingresso nella lingua italiana e per la predisposizione dei Piani didattici personalizzati.

Iniziative Locali

Roma Capitale ha avviato un Protocollo d’intesa con l’Ufficio scolastico Regionale del Lazio finalizzato all’inclusione nelle scuole dei bambini e delle bambine con background migratorio. Il Municipio II ha avviato un progetto chiamato “Italy School Bus” con cui intende promuovere la socializzazione e l’integrazione di bambini e ragazzi attraverso la conoscenza della lingua italiana.

È infatti soprattutto attraverso l’istruzione - formale e informale - che possono realizzarsi i processi di integrazione, di apprendimento, di conoscenza reciproca. Percorsi che riguardano l’intera comunità educante, ovvero l’insieme di soggetti che accompagnano il bambino nel percorso di crescita, dalla scuola alla famiglia, fino alle tante realtà presenti sul territorio, come associazioni culturali, sociali e sportive.

Leggi anche: Impara l'italiano: livello B1

TAG: #Stranieri

Più utile per te: