Anno Internazionale del Turismo Sostenibile per lo Sviluppo
L'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2017 Anno internazionale del turismo sostenibile per lo sviluppo, per favorire l'ambiente e le economie in difficoltà. Questa scelta è stata maturata il 4 dicembre 2015, quando è stata adottata la risoluzione che riconosceva l’“importanza del turismo internazionale, e in particolare la designazione di un Anno internazionale del turismo sostenibile per lo sviluppo, nel promuovere il tema fra il maggior numero di persone possibile, nel diffondere consapevolezza della grande patrimonio delle varie civiltà e nel portare al riguardo un miglior apprezzamento di valori intrinsechi delle diverse culture, contribuendo così al rafforzamento della pace nel mondo”.
Il turismo, per il benessere delle persone e del pianeta, deve essere un’opportunità e non un problema: ecco perché l’Assemblea generale della Nazioni unite ha deciso, il 7 dicembre 2015, che il 2017 sarebbe stato l’Anno internazionale del turismo sostenibile per lo sviluppo. A quindici anni di distanza dalla prima celebrazione del turismo sostenibile, si è sentita l’esigenza di ribadire la necessità di usare questo settore del mercato - che genera ogni anno un fatturato di circa 1.260 miliardi di dollari - per il bene dell’ambiente e delle persone.
Cos'è il Turismo Sostenibile?
Il concetto di turismo sostenibile è stato introdotto nel 1988, circa un anno dopo la definizione di sviluppo sostenibile, dall’Organizzazione mondiale del turismo (UNWTO); indica un modo di viaggiare rispettoso del pianeta, che non altera l’ambiente - naturale, sociale e artistico - e non ostacola lo sviluppo di altre attività sociali ed economiche. Si tratta in pratica di un tipo di turismo non distruttivo, con un impatto ambientale basso e che punta a favorire le economie più in difficoltà.
Il Turismo Sostenibile indica un modo di viaggiare rispettoso del pianeta, che non altera l’ambiente - naturale, sociale e culturale - e non ostacola lo sviluppo di altre attività sociali ed economiche. In quest’ottica si innesta anche il Turismo Responsabile che opera per favorire la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori. Si tratta di un approccio attento alla popolazione locale, la quale deve diventare protagonista nello sviluppo turistico sostenibile del territorio e non esserne, al contrario, danneggiata. Sostenibilità e responsabilità sono concetti che si sposano pienamente con i principi che ispirano il movimento cooperativo. Le cooperative turistiche sono imprese prive di scopo di lucro che contribuiscono allo sviluppo culturale, economico e sociale del territorio, anche in aree lontane dai grandi attrattori.
Già nel 1998, anno della prima celebrazione del turismo sostenibile, alcuni fra i più importanti Tour operator europei si sono resi conto dell’importanza di sviluppare un turismo internazionale sostenibile sottoscrivendo la Carta Europea per il Turismo Sostenibile. Si tratta di un impegno a ridurre e controllare meglio l’impatto ambientale e socio culturale che i viaggi proposti creano sulle destinazioni finali.
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La definizione si oppone a quella di turismo di massa, come può essere il turismo estivo playa e sol concentrato nei soli due mesi estivi, che non tiene conto delle specificità dei territori, è invasivo e non favorisce di certo lo sviluppo economico, sociale e ambientale.
Obiettivi dell'Anno Internazionale
L’anno internazionale del turismo sostenibile per lo sviluppo promuove il rispetto dell’ambiente e delle persone. Aumentare la consapevolezza verso le tematiche ambientali e far diventare il turismo un motore per lo sviluppo reale e sostenibile per i paesi più in difficoltà. Il turismo sostenibile può essere un motore per lo sviluppo reale dei territori. Si vuole sottolineare una volta di più che la salvaguardia ambientale deve andare di pari passo con l’equità sociale.
L'impatto del Turismo e l'Importanza della Sostenibilità
L’impatto dei turisti è spesso elevatissimo, lo confermano i dati dell’Eea - l’Agenzia europea per l’ambiente: secondo uno studio del 2015 aggiornato a novembre 2016, per esempio, i turisti europei consumano ogni giorno dalle 3 alle 4 volte l’acqua che consumerebbero normalmente, mentre il trasporto aereo in UE sarebbe uno dei settori maggiormente responsabili delle emissioni di gas serra in atmosfera. Il turismo può diventare un fattore che incide negativamente sull'ambiente se gestito in modo errato con aumento dei rifiuti, con erosione delle coste, con inquinamento atmosferico, etc..
Certo è che la presenza di flussi turistici permette di creare una economia sia endogena che esogena. È importante ricordare che l’assenza di turismo, soprattutto nelle zone in cui rappresenta una insostituibile ancora di salvezza, può avere ricadute negative e deleterie, comportando quella che i sociologi definiscono desertificazione sociale, con l’abbandono dei piccoli borghi. L’abbandono dei borghi e delle aree definite depresse o interne, in cui prevale la qualità della vita in termini di sostenibilità (paesaggio, aree incontaminate, tradizioni, etc.) può portare alla perdita in termini di “diversità” (scomparsa di culture, colture, tradizioni) e, infine, degrado sociale, con il risultato di un appiattimento e un’omologazione. La scomparsa di certe forme di produzione, oltre a ridurre la diversità, ha un impatto negativo anche sul territorio, poiché è sottoposto a degrado per assenza di manutenzione (la cosiddetta scomparsa della cultura materiale dei luoghi).
Ecolabel UE: Un Marchio di Qualità Ambientale
Nel 2017 anche l'ECOLABEL festeggia il compleanno. Nato nel 1992 e attualmente disciplinato dal Regolamento (CE) n.66/2010, l'Ecolabel UE nel 2017 compie 25 anni. Il marchio Ecolabel contraddistingue prodotti, servizi e strutture turistico-ricettive che, pur garantendo elevati standard prestazionali, sono caratterizzati da un ridotto impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita.
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Iniziative e Meeting Mondiali
Si è pertanto di recente conclusa una conferenza ad Atene sulla “costruzione” della sostenibilità a livello europeo e un’altra, ma questa volta di livello mondiale, sugli sviluppi del turismo sostenibile a Suwon, nella Corea del Sud. Attraverso le visite in loco i partecipanti al convegno hanno avuto l’opportunità di scoprire alcuni luoghi che della sostenibilità hanno fatto la loro principale vocazione come ad esempio il museo DMZ (Zona Demilitarizzata) che, da luogo evocatore di tristi ricordi per i danni e il dolore causato dalla guerra delle due Coree, è divenuto un simbolo di pace e di conservazione dell’ambiente naturale circostante. Suwon è una città molto visitata, grazie alle sue fortificazioni, le ultime rimaste intatte nella Corea del Sud.
Esempi di Destinazioni Ecoturistiche
Oltre alla Corea del Sud, vi sono molte altre mete “top” di ecoturismo. Tra queste, il direttore del centro per i viaggi responsabili - CRT - ne consiglia assolutamente tre: una specialissima foresta habitat di orsi a Kelmtu in British Columbia; Northeast Kingdom nel Vermont, dove gli abitanti hanno sviluppato la loro forma di “geoturismo” ed infine Tortuguero in Costa Rica, un remoto villaggio che sulla tutela delle uova di tartarughe marine ha costruito il proprio turismo.
L'Agenda 2030 e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS)
La dichiarazione delle Nazioni Unite del 2017 come Anno Internazionale del turismo sostenibile per lo sviluppo è “un’occasione unica per promuovere il contributo del settore del turismo ai tre pilastri della sostenibilità - economico, sociale e ambientale”, confermando l’opinione dei leader mondiali che in occasione della Conferenza delle Nazioni unite sullo sviluppo sostenibile (Rio + 20), avevano ritenuto che un turismo “ben progettato e gestito” poteva contribuire anche alla creazione di occupazione e favorire il commercio. Anche per la futura programmazione il turismo riveste un ruolo principale. Esso è incluso, infatti, come target di tre degli OSS (gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) della nuova Agenda 2030.
- OSS 14: Salvaguardare gli oceani, i mari e le risorse marine per un loro sviluppo sostenibile.
Il messaggio che si legge tra le righe è chiaro: tutti sono chiamati a dare il proprio contributo per raggiungere questi comuni obiettivi, per far sì che nessuno resti indietro nel lungo e faticoso cammino che dovrebbe portare il mondo sulla strada della sostenibilità. Il condizionale è tuttavia d’obbligo, visto che spesso e volentieri Paesi e individui pensano più al proprio tornaconto personale che al benessere diffuso.
L’Agenda 2030 rappresenta comunque un passo in avanti o, meglio, un punto di partenza sul quale cominciare a confrontarsi e ragionare sulla necessità di investire seriamente sullo sviluppo sostenibile. In gioco non c’è solo un modello economico, ma il futuro dell’umanità. Il turismo, in tale contesto, rappresenta solo una delle tante sfaccettature di un discorso più ampio, è vero. Ma in ogni caso si rivela come un’importante cartina tornasole per verificare la direzione verso cui ci si è incamminati: applicare i concetti basilari del turismo sostenibile in più contesti territoriali significa sicuramente aver fatto un passo in avanti verso un mondo migliore dove il rispetto dell’ambiente, della cultura locale e quindi delle persone non sono soltanto parole di circostanza, ma fatti concreti.
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