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Aprire una Società di Servizi Turistici: Requisiti e Costi in Italia

Superata la crisi dovuta alla pandemia, il turismo è ripartito alla grande con numeri che descrivono un mercato florido e in salute. La vendita online di servizi turistici ha avuto un vero e proprio boom e sono moltissimi gli operatori interessati ad aprire marketplace o ecommerce di viaggi e pacchetti vacanze.

Infatti, considera che, secondo il report di Casaleggio e Associati, tra le aziende leader nel settore turismo dell’ecommerce italiano ci sono Booking.com, Trenitalia, Ryanair, Airbnb, Italo, eDreams e FlixBus, tutte realtà significative che operano in ambiti diversi del comparto turistico.

Non esiste amante dei viaggi che prima o poi non accarezzi il sogno di aprire un’agenzia turistica nella speranza di trasformare la propria passione in business. Le vacanze non passano mai di moda e lo dimostra il fatto che, nonostante la crisi, il turismo è ancora uno dei settori trainanti del nostro Paese e rappresenta pertanto un’attività imprenditoriale economicamente redditizia.

Se vuoi creare un ecommerce di viaggi e/o servizi turistici o digitalizzare la tua agenzia di viaggi è necessario che tu conosca la normativa di riferimento.

Normative di Riferimento

È fondamentale conoscere le normative che regolano il settore turistico in Italia. Ecco alcuni riferimenti legislativi importanti:

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  • Codice del Turismo: Il Codice del turismo (D. Lgs del 21 maggio del 2018 n. 62) è stato modificato con il decreto attuativo della Direttiva UE 2015/2032 sui pacchetti turistici e i servizi turistici collegati.
  • Direttiva UE 55/2013 e Decreto Legislativo n. D.Lgs.: Queste normative sono essenziali per operare nel settore in modo conforme alle leggi europee e italiane.

La legge stabilisce che le agenzie di viaggi possono svolgere la propria attività solo se in possesso di una licenza apposita. Nello specifico, esistono due tipi di licenze, A e B, necessarie per l’organizzazione di servizi e per svolgere attività di intermediazione nella vendita di viaggi e pacchetti vacanze. L’autorizzazione “A” permette di svolgere l’attività di tour operating; l’autorizzazione “B” va richiesta dalle agenzie di viaggio per la vendita di viaggi a catalogo di soggetti terzi.

Quando si parla di servizio turistico, a livello giuridico si intende il trasporto di passeggeri, l’alloggio a fini turistici, il noleggio di veicoli a motore. I servizi, seppure acquistati con contratti distinti, vengono acquistati attraverso un unico operatore, che sia il sito web, un portale turistico, un’agenzia di viaggi online.

Il viaggiatore, inteso come chiunque voglia concludere un contratto con un ecommerce di viaggi o per un pacchetto turistico, può anche acquistare almeno due servizi turistici ai fini dello stesso viaggio da operatori differenti ma collegati tra loro.

Per la vendita online di viaggi e pacchetti vacanze, l’organizzatore di viaggi ha l’obbligo di fornire informazioni precontrattuali chiare e complete attraverso un modulo informativo. Questo deve essere presentato al viaggiatore prima della stipula del contratto e ha un valore vincolante.

Innanzitutto, va detto che la normativa tutela sia chi viaggia per scopi turistici che chi viaggia per scopi professionali. Il linguaggio del contratto deve essere comprensibile e chiaro. Il cliente deve ricevere un documento leggibile, su un supporto durevole.

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La vendita di viaggi e pacchetti online è un business con un trend estremamente positivo. Tuttavia, per gestire un ecommerce o un marketplace di viaggi e pacchetti vacanze, o anche solo per organizzare attività assimilabili è necessario prestare la massima attenzione alla normativa prevista per la vendita di pacchetti vacanze.

Infine, è necessario porre molta attenzione alle clausole contrattuali. È assolutamente sconsigliato fare copia-incolla da altri siti o scaricare modelli di contratto già predisposti perché non tengono conto di elementi peculiari relativi alla tua azienda.

La normativa sulla vendita di pacchetti di viaggio, infatti, prevede clausole particolari, come l’onere della prova a carico dell’organizzatore di viaggi o l’obbligo di prestare assistenza al viaggiatore che non possono essere derogate.

Autorizzazioni e Licenze

L'autorizzazione all'apertura di una agenzia di viaggio e turismo è rilasciata dalla struttura provinciale competente in materia di turismo. È personale, vale solo per i locali in essa indicati, non può essere ceduta e può essere sospesa o revocata per inosservanza delle disposizioni di legge vigenti in materia.

La stessa consente sia l’attività di organizzazione (tour-operator), sia di intermediazione, sia di vendita diretta al pubblico e non differenzia fra le attività di in-coming e di out-going.

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Le agenzie di viaggio e turismo sono iscritte nell'apposito elenco delle agenzie istituito presso il Servizio Turismo che provvede alla sua tenuta ed aggiornamento. L'apertura di un'agenzia di viaggi in Provincia di Trento è subordinata ad un’autorizzazione rilasciata da parte del Servizio provinciale competente in materia di turismo se vengono soddisfatte le seguenti condizioni:

  • Presenza di un Direttore tecnico (che può anche essere lo stesso titolare) che dimostri di possedere adeguate conoscenze professionali, in particolare in materia di amministrazione e organizzazione di agenzie di viaggio e turismo, di tecnica, di legislazione e di geografia turistica e la conoscenza di almeno due lingue straniere. Deve essere in possesso dei requisiti di onorabilità previsti (dalla deliberazione della GP 2337 del 22 Dicembre 2014);
  • È necessario dotarsi di una polizza assicurativa, a garanzia dell'esatto adempimento degli obblighi assunti verso i clienti con il contratto di viaggio in relazione al costo complessivo dei servizi offerti, e di un Fondo di garanzia che garantisca, in caso di insolvenza dell’intermediario o organizzatore, il rimborso del prezzo versato per l’acquisto del pacchetto turistico ed il rientro immediato del turista;
  • Avere il possesso di locali indipendenti ed escludenti al loro interno altre attività a qualsiasi titolo;
  • La denominazione prescelta non deve essere uguale o simile ad altre adottate da agenzie già operanti nel territorio nazionale o comunque tale da ingenerare confusione.

Franchising vs. Attività Indipendente

Chi vuole aprire un’agenzia turistica ha di fronte a sé due alternative: fare parte di un sistema di franchising oppure aprire un’attività indipendente. La strada più facile è quella di aderire ad un franchising, formula contrattuale che consiste nell’affiliarsi ad un brand già esistente beneficiando della sua notorietà. Con un semplice investimento iniziale che va dai 20 ai 40 mila euro, a seconda delle dimensioni del business, è possibile godere di tutti i vantaggi che questa soluzione comporta.

In pratica, il franchisee, senza spese aggiuntive, usufruisce della pubblicità di gruppo e della possibilità di relazionarsi con i migliori tour operator, ottenendo i pacchetti viaggio più interessanti, ma ha un’indipendenza limitata. Se desideri dare un’impronta personale all’esercizio potresti valutare l’apertura di un’agenzia viaggi indipendente. Questa strada, però, è la più difficile perché comporta dover trovare un locale idoneo, acquistare i mobili e la strumentazione e occuparsi da soli di tutte le questioni burocratiche.

Per decidere quale strada intraprendere, bisogna valutare attentamente i pro e i contro di ciascuna soluzione. Chi decide di affiliarsi può contare sul supporto della casa madre, che interviene in caso di necessità, su un know-how collaudato e sulla direzione tecnica inclusa però ogni anno deve raggiungere un determinato risultato economico.

Circa l’apertura in proprio, è la soluzione ideale per chi vuole gestire in maniera del tutto autonoma il proprio business, ma è consigliabile solo se si possiede una certa esperienza nel settore.

Forme Giuridiche

Si può aprire un’agenzia turistica sia sotto forma di impresa individuale che di società di persone o di capitali. Qualunque attività di intermediazione turistica, anche online, deve rispettare i principi generali riguardanti gli adempimenti amministrativi dettati dal Decreto Legislativo 79/2011 (Codice del Turismo). Le norme attuative sono invece demandate alle singole Regioni, sebbene siano pressoché simili in tutta Italia.

1. Per avviare un’attività in Italia è necessario seguire un percorso preciso che parte dalla definizione dell’idea imprenditoriale fino alla gestione degli adempimenti burocratici. È fondamentale valutare attentamente il proprio progetto d’impresa, analizzare il mercato e redigere un business plan che tenga conto di investimenti, costi, ricavi attesi e obiettivi.

Dopo questa fase iniziale, si passa alla scelta della forma giuridica più idonea (come ditta individuale, SRL o SRLS) e all’apertura della partita IVA. Vanno poi completate l’iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio, la comunicazione di inizio attività (SCIA) al Comune e la registrazione presso INPS e, se necessario, INAIL.

2. Le forme giuridiche disponibili per chi vuole avviare una nuova attività in Italia sono molteplici, ma le più comuni sono la ditta individuale, la società a responsabilità limitata (SRL) e la società a responsabilità limitata semplificata (SRLS). La scelta della forma giuridica più adatta dipende da vari fattori, come la quantità di capitale iniziale disponibile, il grado di responsabilità personale che si è disposti ad assumere, le prospettive di crescita dell’attività, le esigenze fiscali e il numero di soci coinvolti.

Adempimenti Burocratici e Amministrativi

Il passo successivo è quello di richiedere l’autorizzazione ad avviare l’attività attraverso il rilascio della licenza, oggi rappresentata dalla SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività). Prima però è necessario iscriversi alla Camera di Commercio perché, per la pratica di SCIA, bisogna essere in possesso di numero REA e codice di iscrizione in CCIAA.

In alcune regioni, con l’inoltro della SCIA all’amministrazione competente, vi è l’obbligo di depositare una cauzione o polizza fideiussoria alternativa a copertura di eventuali versamenti dovuti per sanzioni o azioni disciplinari. Infine, l’agenzia dovrà sottoscrivere una polizza assicurativa per garantire l’adempimento degli obblighi assunti verso i clienti con il contratto di viaggio in ottemperanza alla Legge 1084/1977 e al D.Lgs. 206/2005.

8. Pur non essendo sempre obbligatorio, affidarsi a un esperto per gestire la burocrazia all’avvio di un’attività è fortemente consigliato. Gli adempimenti iniziali - come l’apertura della partita IVA, l’iscrizione al Registro delle Imprese, la comunicazione al Comune (SCIA), l’iscrizione all’INPS e, se previsto, all’INAIL - richiedono precisione, tempi stretti e conoscenze tecniche. Un errore o un ritardo può comportare sanzioni o ritardi nell’inizio dell’attività. Un professionista, come un commercialista o un consulente d’impresa, conosce le procedure, i documenti richiesti e le eventuali esenzioni o agevolazioni disponibili, rendendo l’intero processo molto più fluido e sicuro.

Costi per Aprire un'Agenzia Turistica

I costi per aprire un’agenzia turistica in proprio dipendono da molte variabili. Il deposito cauzionale ammonta in media a 20.000 euro; tuttavia, in alcune regioni, come la Lombardia, tale adempimento è stato abrogato. Molto dipende dalla location: per attirare clienti, è importante che il negozio si trovi in una zona di forte transito, il che influisce sugli affitti. Per fortuna l’attività non necessita di molto spazio: 20-30 mq possono bastare.

Se non hai intenzione di ricoprire il ruolo di Direttore Tecnico, dovrai mettere in conto una cifra piuttosto cospicua per la retribuzione di un professionista e per quella del personale dipendente. Ci sono poi le spese per le pratiche burocratiche e fiscali, la parcella del commercialista, le iscrizioni e via discorrendo. Inoltre, anche aprendo un’agenzia fisica, è opportuno dotarsi di un sito web che permetta ai clienti di effettuare le prenotazioni online.

Scegliendo il contratto di franchising, oltre a godere di un ridotto rischio di fallimento, di assistenza burocratica e di immediata riconoscibilità sul mercato, si ha la possibilità di avviare l’attività con un investimento iniziale notevolmente inferiore rispetto all’avvio in proprio. Per aprire un’agenzia turistica in franchising ci vogliono dai 20.000 ai 40.000 euro a seconda della notorietà del marchio e dei servizi offerti. Lavorando a pieno ritmo, dovrebbero servire almeno quattro anni per rientrare dell’investimento.

Tabella dei Costi Indicativi

Voce di Costo Importo Stimato
Deposito Cauzionale €0 - €20,000 (a seconda della regione)
Affitto Locale (20-30 mq) Variabile in base alla location
Retribuzione Direttore Tecnico Variabile
Pratiche Burocratiche e Fiscali Variabile
Sito Web e Marketing Variabile
Franchising (Fee d'Ingresso) €20,000 - €40,000

Aprire un’agenzia di viaggi nel 2025 richiede una serie di investimenti iniziali. Pianificare accuratamente ogni voce di spesa è fondamentale per garantire il successo della tua agenzia.

Costi Fissi Mensili

  • Affitto del Locale: Varia in base alla posizione e alla dimensione dell’ufficio.
  • Utenze: Spese per elettricità, acqua, gas e riscaldamento.
  • Stipendi del Personale: Costo dei dipendenti, inclusi stipendi e contributi.
  • Marketing e Pubblicità: Spese per promuovere l’agenzia e attirare clienti.
  • Software e Abbonamenti: Costi per l’utilizzo di software gestionali e sistemi di prenotazione.
  • Assicurazioni: Polizze assicurative per responsabilità civile e altri rischi.

Competenze e Passioni

Nell’era di Internet, aprire un’agenzia turistica fisica ha senso solo se si è in grado di offrire una vacanza o un viaggio organizzato su misura. Data la concorrenza spietata, per avere successo, bisogna pianificare il progetto nei minimi particolari, evitando di buttarsi a capofitto solo perché si ama viaggiare.

È sempre da tenere presente però, che per avviare un’agenzia viaggi serve un impegno anche economico, che con dedizione si recupera ovviamene ma inizialmente sono soldi che escono dalle tasche dell’imprenditore ed è necessario avere una base economica di partenza da investire. Innanzitutto bisogna avere una conoscenza della materia turistica in generale ma anche formarsi continuamente sulle località più in voga, sui servizi che è possibile offrire e sulle passioni dei viaggiatori. Insomma, bisogna regalare un sogno a chi si affida all’agenzia.

Quando si decide di aprire un’agenzia di viaggio o aprire un tour operator, un punto fondamentale è possedere la capacità di dare forma, creare nella realtà l’idea di business. Per questo esistono corsi per agenzie viaggi nel quale il futuro imprenditore che intende aprire un’agenzia di viaggi anche online, impara come sviluppare un’idea di business.

Direttore Tecnico

È obbligatoria la figura del Direttore tecnico di agenzia viaggi, i cui requisiti vengono stabiliti per legge a livello nazionale. Richiesto da molte regioni o dai franchising, la figura del direttore tecnico in un’agenzia viaggi si può descrivere come colui che coordina l’attività dell’agenzia e il processo produttivo per assicurare che i prodotti o servizi offerti siano conformi alle aspettative o ai bisogni della clientela.

Deve essere presentata dal titolare dell’impresa, la comunicazione di inizio attività SCIA presso il proprio Comune, oppure telematicamente attraverso il SUAP, lo sportello unico attività produttive). È bene precisare inoltre che per accedere al Suap, è necessaria anche attivazione dell’identità digitale SPID. Devi essere in pratica ritenuto idoneo ad assumere la direzione tecnica di un’agenzia viaggi.

La Direzione tecnica, deve essere affidata ad un professionista, in grado di coordinare l’attività. Il direttore tecnico riveste un ruolo strategico fondamentale all’interno dell’agenzia. L’evoluzione del web e di una clientela orientata all’acquisto di viaggi e soggiorni direttamente online accresce le conoscenze e le competenze che questa figura dovrebbe avere anche in ambito di web marketing turistico.

Sempre parlando di requisiti, chi non ha la qualifica per poter adempiere a questo ruolo, può eseguire un corso di formazione specifico per diventare direttore tecnico di agenzia viaggi. Al termine del percorso formativo, il candidato deve superare un esame scritto e uno orale in cui dimostri di aver padronanza e conoscenza della tecnica turistica, amministrativa e contabile, della materia turistica, delle legislazioni nazionali e la conoscenza di almeno 2 lingue straniere.

Hai finalmente ottenuto quel meritato titolo che ti consente di aprire un’agenzia di viaggi. Ed ora?? Cosa fai? Cosa vuoi fare con quel titolo che hai raggiunto? Qui è dove fallisce il 67% delle persone e sai perchè? Perchè se non si pianifica a monte un percorso strutturato per avviare in modo concreto l’agenzia di viaggi, tale rimane e rimarrà solo un sogno.

Consulenza di un Commercialista

5. Affidarsi a un commercialista esperto fin dall’inizio del percorso imprenditoriale rappresenta una scelta strategica per evitare errori e ottimizzare ogni fase dell’avvio dell’attività. Il commercialista può guidare l’imprenditore nella scelta della forma giuridica più adatta, fornendo una valutazione personalizzata sulla base di esigenze fiscali, patrimoniali e operative. Inoltre, è in grado di occuparsi di tutte le pratiche burocratiche necessarie, come apertura della partita IVA, iscrizioni agli enti previdenziali e comunicazioni agli enti pubblici.

Attualmente nessuna attività commerciale può essere gestita in totale autonomia. La burocrazia italiana presenta numerose norme e regole che devono assolutamente essere rispettate. Per questo motivo la figura di riferimento a cui affidarsi prima di aprire un’agenzia è quella del commercialista.

Bisognerà rivolgersi ad un professionista fin da subito per stabilire la forma giuridica della realtà che si intende avviare. Il commercialista sarà anche una preziosa guida all’uso di tutti gli strumenti fiscali da utilizzare. Gli acquisti su internet sono infatti soggetti a regole sul recesso e sugli eventuali rimborsi.

Questa figura professionale sarà un riferimento in ogni momento. Terrà infatti la contabilità e sarà aggiornato sulle innovazioni relative alle normative fiscali. All’occorrenza, su consiglio del commercialista, si potrà valutare l’opportunità di farsi affiancare da un legale.

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