Associazione Turismo Responsabile: Cos'è e Come Praticarlo
Nel corso degli ultimi anni, specialmente nel periodo post Covid-19, si sente parlare spesso di turismo di prossimità, turismo sostenibile, ecoturismo, turismo culturale, turismo consapevole o turismo responsabile. Ma cosa significano esattamente questi termini? E sono davvero tutti sinonimi? Prima di organizzare le prossime vacanze, sarebbe meglio fermarsi un attimo e fare un po’ di chiarezza.
Cos'è il Turismo Responsabile?
Secondo la definizione dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR), il turismo responsabile è “il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture”.
Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. In realtà, diventa sempre più difficile riuscire a definire con precisione il turismo responsabile, proprio perché non è possibile dare una spiegazione univoca di questa pratica, identificandola, di volta in volta, con altre pratiche che, invece, ne sono solo accezioni o specificazioni, tipo “turismo consapevole”, “ecoturismo”, “turismo sostenibile” etc.
Per entrare più nel concreto, tale pratica turistica deve essere ideata, realizzata e gestita in modo tale che non si generino fenomeni di iniquità sociale ed economica a danno delle popolazioni locali, nel rispetto della sostenibilità ambientale e di tutte le buone pratiche di un turismo consapevole.
Quando Nasce il Turismo Responsabile?
Nonostante in precedenza esistessero già forme di viaggio simili, il turismo responsabile è nato ufficialmente nel 1987 con l’approvazione del rapporto Brundtland da parte dell’ONU, il quale forniva una prima definizione teorica di una diversa idea di turismo, basata sulla prospettiva di uno sviluppo più sostenibile per tutta l’umanità e per le generazioni future.
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Poco tempo dopo, anche l’Organizzazione Mondiale del Turismo, UNWTO, fornì la propria descrizione di turismo responsabile, dichiarando che si tratta di una forma di “turismo che tiene conto dei suoi impatti economici, sociali e ambientali attuali e futuri, affrontando le esigenze dei visitatori, dell'industria, dell'ambiente e delle comunità ospitanti”. La prima Carta per il turismo sostenibile venne invece redatta nel 1995, durante la Conferenza mondiale sul turismo sostenibile di Lanzarote.
In Italia, AITR, istituita nel 1998, opera a favore della diffusione e affermazione dei principi di turismo responsabile e sostenibile con progetti di interazione e sostegno tra le comunità locali, i viaggiatori e gli operatori turistici, raggruppando diverse tipologie di attività, associazioni, e imprese, allo scopo di stimolare la nascita di nuovi progetti, fornire formazione e garantire supporto alle attività di turismo responsabile.
Infine, nel 2015 l’ONU ha inserito le pratiche di turismo responsabile e sostenibile tra gli obiettivi dell’Agenda 2030, confermando l’importanza di queste forme di viaggio per il benessere e il futuro del nostro Pianeta.
Principi, Scopi e Caratteristiche del Turismo Responsabile
Lo scopo principale del turismo responsabile è di regolare lo sviluppo di uno dei settori economici più importanti e in continua espansione del mondo, prima che possa minacciare in modo irreparabile le culture, gli ecosistemi e la biodiversità in molte parti del mondo.
Inoltre, una maggiore consapevolezza del proprio ruolo e di quanto la propria presenza possa influire sulle condizioni degli abitanti locali e sul benessere dell’ambiente, porta a prestare maggiore attenzione ai comportamenti, cercando di ridurre al minimo gli effetti negativi e i rischi per il luogo che si sta visitando, ma anche in cui si vive o si lavora.
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Per facilitare questa presa di coscienza, sono stati individuati alcuni principi su cui si basa il turismo responsabile:
- Il rispetto, la cura e la salvaguardia dell’ambiente e degli habitat naturali.
- La tutela e il rispetto delle culture e delle tradizioni locali.
- Il ridotto impatto delle strutture e delle attività turistiche sull’ambiente e le risorse naturali.
- Il coinvolgimento e la partecipazione attiva e informata delle popolazioni ospitanti in ambito turistico, ad esempio attraverso l’utilizzo di strutture locali e la denuncia di eventuali situazioni di degrado sociale e ambientale.
- La promozione di esperienze che consentano al turista di entrare in contatto e conoscere direttamente le comunità locali e le caratteristiche più peculiari del territorio.
- La condivisione dei benefici economici con le comunità ospitanti, che favoriscano lo sviluppo sociale e una migliore qualità della vita.
Sebbene il turismo responsabile sia spesso associato a viaggi in Paesi dall’economia fragile o in via di sviluppo, questi criteri si possono applicare a qualsiasi tipo di viaggio o esperienza, anche in aree in cui il turismo è una realtà consolidata, come le città d’arte e i borghi storici.
Differenza tra Turismo Sostenibile e Turismo Responsabile
Spesso, nell’immaginario comune, coincide con il turismo sostenibile, ma ci sono delle sfumature e differenze che rendono i due concetti leggermente differenti. Nonostante i criteri del turismo sostenibile e del turismo responsabile siano in parte sovrapponibili, esistono delle differenze sostanziali e significative.
Il turismo sostenibile cerca principalmente di ridurre al minimo l’impatto delle attività turistiche sull’ambiente, limitando al massimo l’inquinamento, i rifiuti e lo spreco di risorse naturali, mentre il turismo responsabile ha un risvolto maggiormente etico, sociale ed economico, anche se tiene in grande considerazione il rispetto e la salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità.
Come Praticare il Turismo Responsabile: Esempi e Consigli in Italia
Trasformarsi in un viaggiatore “consapevole” è più facile di quanto si possa credere: ognuno di noi può diventarlo mettendo in pratica alcuni semplici consigli e adottando qualche piccola accortezza.
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Un viaggio di turismo responsabile è sempre un’esperienza emozionante che, però, va ben pianificata in anticipo, per limitare il più possibile gli impatti negativi sul territorio che si andrà a visitare e, soprattutto, sulle proprie aspettative. Per quanto riguarda i trasporti, è utile valutare di spostarsi a piedi o utilizzare la mobilità sostenibile e a basso impatto ambientale, come i treni, gli autobus alimentati con combustibili ecologici o elettrici, la bicicletta e l’e-bike.
Per contribuire in modo concreto all’economia locale e praticare un turismo consapevole, si possono scegliere strutture gestite da persone del luogo, che sicuramente permettono di entrare maggiormente in contatto con le culture e le tradizioni locali, ma anche di offrire opportunità di guadagno e risorse economiche utili per lo sviluppo della comunità, ad esempio immergendosi in piccole realtà rurali come l’agriturismo San Cassiano, una struttura a conduzione familiare immersa nel Parco Regionale del Matese .
Inoltre, è importante informarsi se nella struttura sono presenti sistemi per la riduzione degli sprechi energetici e idrici, oltre alla possibilità di consumare cibi di stagione, biologici e a chilometro zero, e attività che consentano di incontrare e conoscere gli abitanti del luogo per creare nuove relazioni o acquistare prodotti locali e artigianali, come il Casolare Bioenergetico. Non bisogna infatti sottovalutare il fatto che i prodotti e i servizi locali rappresentano una fondamentale risorsa per le comunità ospitanti e che il loro acquisto aiuta famiglie, imprese e aziende a sviluppare un sistema economico sano e redditizio.
In spazi outdoor, riserve o parchi naturali, come il bellissimo Parco dei Nebrodi, è necessario rispettare in modo rigoroso l’ambiente, evitando di danneggiare gli ecosistemi, gli animali e le piante, ad esempio spargendo rifiuti o raccogliendo sassi, foglie e conchiglie per farne souvenir da portare a casa. Inoltre, in alternativa ai parchi zoologici, si possono visitare i centri di raccolta di animali feriti o maltrattati, che verranno gradualmente reinseriti nel loro habitat naturale.
Quando si intraprende un viaggio di turismo responsabile, le relazioni che si creano tra i turisti e la popolazione svolgono un ruolo centrale. Innanzitutto, prima dei viaggi di turismo responsabile, suggerisce di cercare il maggior numero di informazioni possibili sul Paese che stai per visitare: storia, cultura, economia, natura, religione, cucina e magari anche qualche espressione nella lingua locale.
Durante la vacanza, bisogna inoltre adattarsi agli usi e costumi locali, senza imporre le proprie abitudini e stile di vita. Il fatto di aver pagato una vacanza non vuol dire che il viaggiatore può fare ciò che vuole. Per gli stessi motivi, è bene supportare le manifestazioni culturali e l’artigianato locale, così da aiutare la popolazione del Paese visitato.
Scegliamo di affidarci a operatori turistici e strutture ricettive che si impegnino concretamente nella valorizzazione e nel rispetto delle comunità locali e dell’ambiente naturale. Quando possibile, evitiamo di prendere l’aereo e preferiamo, treni e mezzi pubblici; meglio ancora, scegliamo di fare un viaggio a piedi o in bicicletta. Durante la nostra vacanza, partecipiamo alle le manifestazioni locali, compriamo nei piccoli negozi e acquistiamo l’artigianato locale. Sperimentiamo nuovi sapori e proviamo la cucina locale, con i suoi prodotti tipici. Potremo rimanere sorpresi! Preferiamo i servizi, come i trasporti e le strutture ricettive, gestiti dalla comunità locale. Così facendo potremo sostenerla economicamente. Prendiamoci del tempo per parlare con le persone del luogo e conoscere le loro storie. E se proprio vogliamo fare una foto, ricordiamoci sempre di chiedere loro il permesso. Rispettiamo tradizioni diverse dalle nostre e cogliamo l’occasione per conoscerle meglio. Rispettiamo l’ambiente naturale che ci circonda, e scegliamo di essere accompagnati nelle nostre escursioni da una guida locale.
Diventare consapevoli e partecipi delle nostre scelte di viaggio ci renderà davvero protagonisti di un’esperienza di crescita personale e di relazione con “l’altro”.
In tutta Italia e nel mondo ci sono vari operatori turistici che propongono esperienze di viaggio responsabile, scegliendo con cura strutture e mezzi per viaggiatori che desiderano applicare questa filosofia di vita anche in viaggio. Gli operatori in particolare prestano attenzione ad avvalersi solo di strutture locali che diano garanzie rispetto all’ambiente e alle popolazioni locali. Sono molto attenti a tutti gli aspetti che coinvolgono i principi del turismo responsabile e richiedono esplicitamente ai propri clienti di denunciare eventuali situazioni di degrado ambientale o sociale.
Chi non intraprende viaggi di turismo responsabile spesso ha il timore che questi costino molto di più di un viaggio “normale”: Questo è un falso mito. Si può viaggiare in modo responsabile pur non avendo un budget altissimo a disposizione. La maggior parte dei viaggiatori di questo tipo in realtà riesce a viaggiare in modo sostenibile anche senza.
Sviluppo turistico sostenibile significa non solo migliorare l’esperienza dei turisti che visitano una destinazione, portando ricchezza economica e culturale, ma anche migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini e i rapporti che questi ultimi hanno con il proprio territorio.
Con turismo responsabile ci si riferisce a una forma di turismo che fa della giustizia sociale ed economica e del rispetto i suoi principi fondanti. Il turismo responsabile coinvolge sia il turista/viaggiatore sia la struttura turistica. Questi soggetti, così come quelli istituzionali, devono fare molta attenzione a che il turismo responsabile sia realizzato e complessivamente gestito in modo da non generare dei fenomeni di iniquità sociale ed economica.
Si parla di slow turism e turismo responsabile per indicare un concetto molto simile al turismo sostenibile. Il turismo sostenibile, infatti, è una forma di turismo che riconosce l’importanza della comunità ospitante e il suo diritto di partecipare attivamente allo sviluppo del proprio territorio. In buona sostanza, il turismo responsabile valuta l’impatto etico del turismo sulla popolazione locale e le conseguenze sullo sviluppo economico e sociale. Che si tratti di turismo sostenibile o responsabile, in ogni caso, si fa riferimento sia a viaggi fai-da-te, quindi organizzati zaino in spalla, sia a viaggi gestiti da Tour Operator specializzati in questo tipo di esperienza. Di conseguenza, il costo non è mai lo stesso, perché potrebbe essere un viaggio molto economico o, al contrario, un viaggio più costoso di un tour più commerciale.
L’Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR) ha stilato un vero e proprio Vademecum del turismo responsabile, utile per chiunque intenda viaggiare in questo modo.
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