Attività di inclusione per alunni stranieri: esempi e strategie
In Italia, l'inclusione degli alunni stranieri rappresenta una sfida educativa cruciale. Secondo i dati del Ministero dell'Istruzione e del Merito, gli studenti stranieri con cittadinanza non italiana sono oltre 860.000, pari al 10% del totale degli studenti. Questo fenomeno, destinato a persistere, richiede un impegno costante da parte dei docenti di ogni ordine e grado.
Normativa e modelli di inclusione
Il diritto all'istruzione dei minori stranieri è tutelato dalla legge sull'immigrazione n. 40 del 6 marzo 1998 e dal D.Lgs. del 25 luglio 1998. In particolare, l'Art. 38 di quest'ultimo decreto stabilisce che i minori stranieri presenti sul territorio sono soggetti all'obbligo scolastico e hanno diritto all'istruzione, all'accesso ai servizi educativi e alla partecipazione alla vita della comunità scolastica.
Il modello educativo italiano, come evidenziato nelle Linee guida per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri (2006) e ne La via italiana per la scuola interculturale e l'integrazione degli alunni stranieri (2007), è di tipo inclusivo e valorizza le differenze. Questo significa che non esistono "classi speciali" per studenti stranieri, ma essi vengono inseriti direttamente nelle classi insieme ai coetanei, promuovendo la piena integrazione e lo scambio culturale.
Individualizzazione e personalizzazione dell'insegnamento
I più recenti documenti di programmazione indicano nell’individualizzazione dell’insegnamento la modalità per realizzare l’integrazione degli alunni stranieri nella scuola. Parallelamente al processo di democratizzazione della scuola si è sviluppato in Italia il tema della flessibilità dell’insegnamento.
Nella scuola italiana convivono due modelli di individualizzazione: l'individualizzazione vera e propria e la personalizzazione. Per Baldacci, l'individualizzazione mira ad assicurare a tutti gli studenti il raggiungimento delle competenze fondamentali del curricolo attraverso la diversificazione dei percorsi di insegnamento. La personalizzazione, invece, punta a garantire ad ogni studente una propria forma di eccellenza cognitiva attraverso la coltivazione delle proprie potenzialità intellettive.
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Per identificare il modello di individualizzazione più idoneo a favorire l’integrazione degli alunni stranieri credo sia importante partire dai loro particolari bisogni e dagli obiettivi che si intendono raggiungere. Le Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri (2007: 17), riprendendo la distinzione di Cummings tra BICS (Basic Interpersonal Communication Skills) e CALP (Cognitive Academic Language Proficiency), identificano come priorità l’acquisizione della lingua italiana nei due aspetti di lingua per comunicare e lingua dello studio.
Strumenti per l'individualizzazione
Per quanto riguarda gli strumenti per l’individualizzazione la normativa lascia ampia libertà decisionale e attuativa alle scuole. Nelle Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione, nonostante venga evidenziata la necessità di realizzare forme di individualizzazione dell’insegnamento, non compaiono riferimenti ad alcun strumento di attuazione.
Cercando però tra le esperienze scolastiche di integrazione più recenti e significative si può far riferimento all’inserimento degli allievi disabili, regolato attualmente dalla legge 104/92, che può essere considerato fondamentale dal punto di vista della sperimentazione di metodologie e strumenti legati all’individualizzazione dell’insegnamento. Si pensi ad esempio all’unicità nel panorama degli ordinamenti scolastici più avanzati della figura dell’insegnante di sostegno o all’obbligatorietà di progettare e realizzare un Piano Educativo Individualizzato con il contesto classe come punto di riferimento.
Il Piano dell’Offerta Formativa comunemente chiamato POF è il documento che sintetizza la progettualità educativa propria di ogni istituzione scolastica: esso presenta, oltre agli obiettivi generali, le opportunità formative in termini di discipline, attività, progetti, obbligatori o opzionali, disponibili per gli studenti.
È possibile prevedere per gli stranieri percorsi di accoglienza, laboratori di italiano L2, moduli di recupero disciplinare, progetti di intercultura ecc… Nelle realtà più avanzate tutte le iniziative che riguardano gli alunni stranieri vengono progettate e gestite da una Commissione Accoglienza, emanazione del Collegio dei Docenti, e sintetizzate in un Protocollo di Accoglienza per gli alunni stranieri che descrive in maniera analitica le procedure che l’istituto mette in atto dai momenti dell’informazione e dell’iscrizione degli alunni stranieri al momento dell’uscita.
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Il Piano Educativo Personalizzato/Individualizzato, che si ispira al documento previsto dalla Legge 104/92 per gli alunni disabili, costituisce il documento di programmazione preventiva riferito all’alunno straniero: esso descrive e formalizza gli interventi predisposti per l’alunno in un determinato periodo di tempo, costituito generalmente dall’anno scolastico, per la realizzazione del diritto all’educazione e all’istruzione.
Esempi di attività di inclusione
Per far sentire lo studente subito parte di una comunità inclusiva, potresti preparare, insieme alla tua classe, un kit di benvenuto. Gli articoli migliori potrebbero essere oggetti di cancelleria, un disegno o una foto in cui ci sono i ragazzi della classe, in cui riportano i loro interessi e le loro caratteristiche. Un modo divertente per conoscere meglio il nuovo ambiente è andare alla scoperta della cultura e delle tradizioni del luogo.
Perché non organizzare una gita, anche al di fuori dell’orario scolastico, per iniziare lo studente straniero sul cibo locale, le ricorrenze e gli eventi celebrati dalla gente del posto? Per una didattica interculturale efficace è importante tenere conto delle difficoltà di adattamento iniziali da parte di ragazzi che vengono da Paese molto diversi dal nostro. Conoscere i suoi interessi è un buon punto di partenza. Contribuisci alla didattica interculturale assegnando all’alunno straniero un vicino di banco socievole ed empatico. Per esempio, se hai uno studente proveniente da un Paese a maggioranza musulmana, racconta ai tuoi studenti i principi cardini dell’Islam, gli eventi più importanti e le regole religiose che devono osservare.
Se insegni una materia come l’Italiano, utilizzare elementi visivi per riassumere concetti complessi semplificherà il tuo lavoro. È sempre utile mettere in relazione le lezioni con le proprie esperienze. Per aiutare gli studenti stranieri, assicurati che, in classe, si sentano al sicuro condividendo le proprie esperienze mentre si relazionano alle discussioni in classe.
Strategie pratiche per l'integrazione
- Fornire una guida e un incoraggiamento: Chiedi quali siano i loro interessi e aiutali a trovare attività adatte a loro.
- Incoraggiare la partecipazione: Prendi in considerazione l’idea di incoraggiare gli studenti ad andare avanti e partecipare a vivaci discussioni in classe usando la loro lingua o un mix della loro lingua e di quella comunemente parlata nella tua classe.
- Colmare il divario traduttivo: Puoi fare in modo che gli appunti delle lezioni importanti vengano tradotti in diverse lingue e fornire altre informazioni pertinenti nelle lingue madri degli studenti.
- Favorire la costituzione di gruppi: Puoi favorire la costituzione di gruppi tra studenti stranieri e altri studenti per implementare il tutoraggio e forme di compagnia tra pari.
- Riconoscere le tradizioni e la cultura: Le persone si sentono a proprio agio e benvenute quando le loro tradizioni e la loro cultura vengono riconosciute.
- Utilizzare ausili visivi: Questi possono essere usati per insegnare concetti e per garantire che tutti abbiano la stessa comprensione di qualcosa.
Queste strategie possono fare una grande differenza nell'esperienza scolastica degli studenti stranieri, aiutandoli a sentirsi accolti, supportati e parte integrante della comunità scolastica.
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