Albergo Atene Riccione

 

Attività Turistico Ricettiva: Definizione e Requisiti

L’attività ricettiva è quella diretta alla produzione di servizi per l'ospitalità esercitata nelle strutture ricettive (art. 8, comma 2, del Decreto Legislativo 23 maggio 2011, n.

Suddivisione delle Strutture Ricettive

Le strutture ricettive si suddividono in (art. 8, comma 1 del Decreto Legislativo 23 maggio 2011, n.:

  • Strutture ricettive alberghiere e paralberghiere, cioè gli alberghi, i motels, i villaggi-albergo, le residenze turistico alberghiere, gli alberghi diffusi, le residenze d'epoca alberghiere, i bed and breakfast organizzati in forma imprenditoriale, le residenze della salute (beauty farm), ogni altra struttura turistico-ricettiva che presenti elementi ricollegabili a uno o più delle precedenti categorie (art.
  • Strutture ricettive extralberghiere, cioè gli esercizi di affittacamere, le attività ricettive a conduzione familiare (bed and breakfast), le case per ferie, le unità abitative ammobiliate ad uso turistico, le strutture ricettive-residence, gli ostelli per la gioventù, le attività ricettive in esercizi di ristorazione, gli alloggi nell'ambito dell'attività agrituristica, attività ricettive in residenze rurali, le foresterie per turisti, i centri soggiorno studi, le residenze d'epoca extralberghiere, i rifugi escursionistici, i rifugi alpini, ogni altra struttura turistico-ricettiva che presenti elementi ricollegabili a uno o più delle precedenti categorie (art.
  • Strutture ricettive all'aperto, cioè i villaggi turistici, i campeggi, i campeggi nell'ambito delle attività agrituristiche, i parchi di vacanza (art.
  • Strutture ricettive di mero supporto, cioè le strutture ricettive allestite dagli enti locali per coadiuvare il campeggio itinerante, escursionistico e locale (art.

Standard Qualitativi e Regolamentazione

Le imprese turistiche ricettive (ad eccezione delle strutture agrituristiche di cui alla Legge 20 febbraio 2006, n. 96) devono attenersi agli standard minimi qualitativi determinati con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro delegato, previa consultazione delle associazioni di categoria e dei rappresentanti delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e di Bolzano (art. 10, comma 1).

Peraltro, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano possono introdurre, ove ritenuto opportuno, livelli di standard migliorativi rispetto a quelli minimi definiti in ambito nazionale (art.

Agenzie di Viaggio e Turismo

Le agenzie di viaggio e turismo sono le imprese turistiche che esercitano congiuntamente o disgiuntamente attività di produzione, organizzazione e intermediazione di viaggi e soggiorni e ogni altra forma di prestazione turistica a servizio dei clienti, sia di accoglienza sia di assistenza, con o senza vendita diretta al pubblico, incluse le attività di assistenza e di accoglienza ai turisti, in conformità al Codice del Consumo (art. 18, comma 1, del Decreto Legislativo 23 maggio 2011, n.

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Inoltre, ai sensi del Codice del Turismo, sono considerate agenzie di viaggio le imprese esercenti in via principale l'organizzazione dell'attività di trasporto terrestre, marittimo, aereo, lacuale e fluviale quando assumono direttamente l'organizzazione di viaggi, crociere, gite ed escursioni comprendendo prestazioni e servizi aggiuntivi rispetto a quelli strettamente necessari al trasporto e quelle che esercitano attività locali e territoriali di noleggio (art.

Per lo svolgimento della loro attività, le agenzie di viaggio e turismo hanno l’obbligo di stipulare polizze assicurative a garanzia dell'esatto adempimento dei propri obblighi assunti verso i clienti con il contratto di viaggio, in relazione al costo complessivo dei servizi offerti (art.

L'apertura, il trasferimento e le modifiche riguardanti l'operatività delle agenzie di viaggi e turismo, sono soggetti alla Segnalazione Certificata di Inizio Attività “SCIA”, nel rispetto dei requisiti professionali, di onorabilità e finanziari previsti dalle leggi delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano (art.

L'attività oggetto della SCIA (secondo i limiti e le condizioni di cui all’art. 19 della Legge 7 agosto 1990, n.

Il recente Decreto Dignità, N.

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Per quanto riguarda il turismo,in particolare, si prevede che le aziende alberghiere e le strutture ricettive del turismo possono utilizzare il contratto telematico di prestazione occasionale INPS derogando al limite dei 5 dipendenti a tempo indeterminato.

Per la classificazione delle strutture ricettive del turismo occorre fare riferimento al c.d. Codice del turismo (decreto legislativo n°79 del 23 .5.

Residenze turistico alberghiere (con unità abitative complete e arredate ma con servizi di ricevimento pulizia ecc.

Requisiti e Adempimenti per l'Avvio dell'Attività Ricettiva

Per avviare e gestire l’attività è indispensabile predisporre e sottoscrivere apposita segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) allo sportello unico per le attività produttive (SUAP) presso il Comune (o associazione di Comuni, se si tratta di SUAP gestito in forma associata) territorialmente competente.

Con la SCIA l’imprenditore deve attestare, in particolare, di essere in possesso di tutti i requisiti richiesti dalla normativa vigente.

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La SCIA può riguardare l’offerta di servizi accessori all’alloggio, come la somministrazione di cibi e bevande, nonché la vendita di prodotti come giornali e riviste, materiale per uso fotografico e di registrazione audiovisiva, cartoline e francobolli.

Nel caso in cui detti servizi siano offerti alle sole persone alloggiate, nonché ai loro ospiti e a coloro che sono ospitati nella struttura ricettiva in occasione di manifestazioni e convegni organizzati, si compilerà la sola SCIA per l’avvio dell’attività.

Altro allegato obbligatorio alla SCIA, se si effettuano operazioni di produzione, trasformazione (o manipolazione) e successiva distribuzione (o somministrazione) di alimenti, è costituito dalla notifica sanitaria, richiesta dal Regolamento CE n. 852/2004 per la cd.

Nel caso in cui si intendano esporre le insegne di esercizio, si applica la disciplina per l’esposizione al pubblico delle insegne pubblicitarie (articoli 1 e seguenti del decreto legislativo 15 novembre 1993, n.

Se occorre acquisire uno o più dei titoli abilitativi previsti dall’articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 13 marzo 2013, n. 59, confluiti nella autorizzazione unica ambientale (cd. AUA), come per esempio un nulla osta in materia di impatto acustico (nel caso in cui le attività accessorie comportino l’utilizzo di impianti di diffusione sonora) o una autorizzazione allo scarico, il SUAP indice, ed eventualmente convoca, la conferenza di servizi per l’acquisizione del provvedimento autorizzativo.

In tali casi, dunque, la SCIA è presentata contestualmente alla domanda di AUA e la sua efficacia è sospesa fino al rilascio della predetta autorizzazione ambientale.

Si precisa che, in caso di comunicazione o richiesta di assimilazione degli scarichi idrici ai reflui domestici, ai sensi del regolamento regionale 24 settembre 2013, n.

Requisiti Specifici

Il titolare della struttura dichiara al Comune competente per territorio la classificazione spettante alla propria struttura tramite la compilazione di un modello di autovalutazione (sui cui si rinvia al paragrafo “Avvio e gestione dell’attività”).

Le residenze turistico-alberghiere di nuova istituzione, o quelli che intendono cambiare denominazione, non possono assumere denominazioni uguali o analoghe ad altri esercizi ricettivi già esistenti nel Comune.

Le residenze turistico-alberghiere devono possedere la giusta destinazione urbanistica, i requisiti tecnico/edilizi ,di sicurezza ed igienico-sanitari previsti dalle norme di legge e regolamentari vigenti in materia.

Per l’apertura ,trasferimento (di proprietà o della gestione) dell’impresa, trasferimento di sede,ampliamento,occorre presentare una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA),esclusivamente in via telematica, completa delle dichiarazioni sostitutive di certificazione e di atto notorio,della documentazione,delle attestazioni,delle attestazioni e degli elaborato tecnici richiesti,indicati sul modulo,così come disposto dall’articolo 19 della legge n.

  • possesso dei requisiti morali previsti dagli articoli 11 e 92 del R.D. n. Se l'attività viene svolta in forma societaria il possesso dei requisiti morali deve essere autocertificato in caso di S.p.A. e S.r.l., dal legale rappresentante, da tutti i componenti del consiglio di amministrazione, da tutti i componenti del collegio sindacale, e dal socio di maggioranza (nelle società con un numero di soci pari o inferiore a quattro); nel caso di s.a.s. dai soci accomandatari, in caso di s.n.c.
  • previsti dal Testo unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (T.U.L.P.S., approvato con regio decreto 18 giugno 1931, n.
  • previsti dalla vigente legislazione antimafia (decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione), ossia mancanza degli elementi pregiudizievoli (cause di divieto, decadenza o sospensione disciplinati dagli artt. 6 e 67, applicabili nei confronti dei soggetti destinatari della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza a carico dei soggetti indicati dall’art.
  • assenza delle cause di divieto, decadenza o sospensione previste dall’articolo 71 del decreto legislativo 26 marzo 2010, n.
  • previsti dall’articolo 71, comma 6, del D.lgs. n.
  • destinazione d’uso conforme all’attività da svolgervi e compatibile con quella prevista dagli strumenti urbanistici comunali, nonché agibilità ai sensi dell’articolo 24 del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n.
  • sorvegliabilità, ai sensi dell’articolo 153 del regio decreto 6 maggio 1940, n. 635 e, per i locali destinati a somministrazione di alimenti e bevande aperti al pubblico e non riservati ai soli alloggiati, del decreto ministeriale 17 dicembre 1992, n.
  • rispetto della normativa in materia di igiene dei prodotti alimentari,necessaria se si effettuano operazioni più o meno complesse di produzione, trasformazione (o manipolazione) e successiva distribuzione (o somministrazione) di alimenti (cd.
  • rispetto della normativa in materia di autorizzazione unica ambientale (AUA), di cui al decreto del Presidente della Repubblica 13 marzo 2013, n.
  • rispetto della normativa in materia di prevenzione incendi. A seconda dei casi e della capacità ricettiva: Decreto ministeriale 9 aprile 1994; Decreto ministeriale 6 ottobre 2003; Decreto del Presidente della Repubblica 1.8.2011, n.

Obblighi delle Strutture Ricettive

E' obbligatorio l'utilizzo del Codice Unico identificativo Regionale delle Strutture Ricettive (CUSR) in tutte le attività di commercializzazione, comunicazione e promozione, nonché per ricevere contributi regionali, come stabilito nelle Modalità di generazione, attribuzione e rilascio del Codice Unico identificativo delle Strutture Ricettive approvate con Delibera della Giunta Regionale n.

Obblighi:

  • di comunicare alla Regione Campania i prezzi minimi e massimi del pernottamento ed i servizi offerti. Detta comunicazione va effettuata, anche se non vi sono modifiche rispetto ai prezzi praticati, entro il 1° marzo ed entro il 1° ottobre di ogni anno per le tariffe da applicare rispettivamente dal 1° giugno e dal 1° gennaio dell’anno successivo.
  • di esporre nella zona di ricevimento degli ospiti la tabella riepilogativa dei prezzi e dei servizi offerti, nonché delle caratteristiche della struttura ed in ciascuna camera il cartellino prezzi della specifica camera (Decreto Dirigenziale n.
  • di attenersi alle disposizioni di pubblica sicurezza, relative alla denuncia delle persone alloggiate.

Normative di Riferimento

  • Decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 222. Individuazione di procedimenti oggetto di autorizzazione, segnalazione certificata di inizio di attività (SCIA), silenzio assenso e comunicazione e di definizione dei regimi amministrativi applicabili a determinate attività e procedimenti, ai sensi dell'articolo 5 della legge 7 agosto 2015, n.
  • Decreto ministeriale 9 aprile 1994; Decreto ministeriale 6 ottobre 2003; Decreto del Presidente della Repubblica 1.8.2011, n.
  • Legge regionale 15 marzo 1984, n. 15. Nuova normativa per la classificazione delle aziende ricettive alberghiere ed all’aria aperta: in particolare artt.
  • Legge regionale 28 novembre 2000, n. 16.
  • Legge regionale 7 agosto 2014, n. 16. Interventi di rilancio e sviluppo dell’economia regionale, nonché di carattere ordinamentale e organizzativo: art.
  • Regolamento regionale 24 settembre 2013 n.
  • Deliberazione della Giunta regionale 14 aprile 2015, n. 184. Criteri e requisiti specifici per l’assegnazione della denominazione aggiuntiva lusso agli alberghi classificati con 5 stelle - comma 58 dell’art. 1 della L.R. n.
  • Delibera della Giunta Regionale n. 64 del 22/02/2021 - Approvazione, in attuazione del comma 3, articolo 13 della Legge Regionale 7 agosto 2019 n.

Ulteriori Disposizioni Regionali

La L.R. 16/2004, modificata dalla L.R. 4/2010, regola l'apertura, la classificazione e gli adempimenti necessari per la gestione delle strutture ricettive nella regione.

Il testo della legge è completato da quattro specifiche direttive emanate dalla Giunta Regionale, ai sensi dell'art.

  • Strutture alberghiere: delibera di Giunta regionale n. 916/2007 (pubblicata sul BUR n. 141 del 18/9/2007) modificata dalle delibere di Giunta regionale n.1017/09 e n. 1301/09 (pubblicate sul BUR n. 188 del 6/11/2009 e n.
  • Strutture extralberghiere: delibera di Giunta regionale n. 2186/2005 (pubblicata sul BUR n. 32 del 2/03/2006), modificata dalla delibera n. 802/2007 (pubblicata sul BUR n.
  • Strutture all'aria aperta: delibera di Giunta regionale n. 2150/2004 (pubblicata sul BUR n.168 del 14/12/2004), modificata dalla delibera n. 803/2007 (pubblicata sul BUR n.
  • Bed and breakfast: delibera di Giunta regionale n.

Gli agriturismi non sono disciplinati dalla L.R. 16/04 ma dalla L.R. 4/2009.

La L.R. 16/2004, modificata dalla L.R. 4/2010, unitamente all'atto di Giunta regionale n.

Per aprire un’attività ricettiva di qualsiasi tipo occorre presentare una segnalazione certificata di inizio attività (S.C.I.A.), su modulistica approvata dalla Regione, al Comune in cui è ubicata la struttura.

Classificazione delle Strutture Ricettive

Le strutture alberghiere sono classificate, secondo i parametri stabiliti dalla delibera di Giunta regionale n. 916/2007 modificata dalle delibere di Giunta regionale n. 1017/09 e n.

Le strutture all’aria aperta sono classificate, secondo i parametri stabiliti dalla delibera di Giunta regionale n. 2150/2004, modificata dalla delibera n.

Le strutture extralberghiere sono classificate, secondo i parametri stabiliti dalla delibera di Giunta regionale n.

Modulistica Specifica

  • strutture ricettive alberghiere: determina del Responsabile del Servizio Turismo e Qualità Aree Turistiche n.
  • strutture ricettive all’aria aperta: determina del Responsabile del Servizio Turismo e Qualità Aree Turistiche n.
  • case e appartamenti per vacanze e appartamenti ammobiliati per uso turistico: determina del Responsabile del Servizio Turismo e Qualità Aree Turistiche n.
  • strutture ricettive extralberghiere e appartamenti ammobiliati per uso turistico: determina del Responsabile del Servizio Turismo e Qualità Aree Turistiche n.
  • strutture ricettive all’aria aperta, aperte e non aperte al pubblico, e di aree attrezzate di sosta temporanea: determina del Responsabile del Servizio Turismo e Qualità Aree Turistiche n.

Strutture Ricettive: Tipologie

  • Strutture ricettive alberghiere: alberghi e residenze turistico-alberghiere (RTA o residence).
  • Strutture ricettive extralberghiere: case per ferie, ostelli, rifugi alpini, rifugi escursionistici, affittacamere (con la specifica aggiuntiva di room and breakfast e di locanda) e case e appartamenti per vacanza gestiti in forma di impresa.

Marchi Identificativi

Strutture alberghiere e all’aria aperta: con determinazione del Responsabile del Servizio n. 14994 del 14 novembre 2007, pubblicata nel B.U.R. n.

Strutture extralberghiere: con determinazione del Responsabile del Servizio Turismo e Qualità Aree turistiche n. 6008/2006, rettificato con determina n. 7953/2006, sono stati approvati i marchi identificativi delle strutture ricettive extralberghiere.

Con determina n. 15528/07 è stato approvato il marchio relativo alla specificazione tipologica aggiuntiva di Residenza d'epoca per le strutture extralberghiere.

Bed and Breakfast: i gestori di Bed and Breakfast possono esporre la targa con il marchio approvato con deliberazione della Giunta regionale n.

Limitazioni e Regolamenti Specifici

Nelle strutture all’aria aperta è vietata la vendita frazionata di piazzole, ma è consentito affittare il 50% delle piazzole o unità abitative con un contratto annuale.

Reclami e Controlli

  • per carenza di servizi: gli ospiti delle strutture ricettive che abbiano accertato delle carenze nella gestione e nei servizi, rispetto a quanto dichiarato, possono presentare reclamo, debitamente sottoscritto, al Comune di competenza.
  • per irregolare applicazione dei prezzi: gli ospiti delle strutture ricettive che ritengono di aver pagato prezzi superiori a quelli indicati nella prescritta tabella o superiori a quanto dichiarato, possono presentare reclamo alla Provincia in cui la struttura è ubicata.

Il Comune esercita tutte le funzioni amministrative relative all'apertura, all'esercizio e alla classificazione delle strutture ricettive dirette all'ospitalità.

Si ricorda che tutta la modulistica necessaria alla presentazione delle domande, deve essere richiesta al Comune nel quale è ubicata la struttura turistica.

La Regione, con il coinvolgimento degli enti locali, esercita funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo e realizza la banca dati regionale sulle strutture ricettive.

La Giunta regionale, definisce le caratteristiche, i requisiti minimi e le modalità di esercizio che devono possedere le strutture ricettive ai fini della loro apertura, autorizzazione e classificazione, nonché le modalità e gli standard dei controlli.

Tipologie di Strutture Extralberghiere

  • Le case per ferie sono strutture ricettive attrezzate per il soggiorno di persone o gruppi e gestite, al di fuori di normali canali commerciali, da enti pubblici, operanti senza fine di lucro per il conseguimento di finalità sociali, culturali, assistenziali o sportive, nonché da enti o aziende per il soggiorno dei propri dipendenti e loro familiari.
  • Le unità abitative ammobiliate ad uso turistico sono case o appartamenti, arredati e dotati di servizi igienici e di cucina autonomi, dati in locazione ai turisti, nel corso di una o più stagioni, con contratti aventi validità non inferiore a sette giorni e non superiore a sei mesi consecutivi senza la prestazione di alcun servizio di tipo alberghiero.

La gestione può avvenire:

b) in forma non imprenditoriale, da coloro che hanno la disponibilità fino ad un massimo di quattro unità abitative, senza organizzazione in forma di impresa.

La gestione in forma non imprenditoriale viene attestata mediante dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n.

  • Gli alloggi nell’ambito delle attività agrituristiche sono locali siti in fabbricati rurali gestiti da imprenditori agricoli ai sensi della legge 20 febbraio 2006, n.
  • I rifugi alpini sono strutture ricettive ubicate in montagna, ad alta quota, fuori dai centri urbani.
  • I rifugi alpini sono predisposti per il ricovero, il ristoro e per il soccorso alpino e devono essere custoditi e aperti al pubblico per periodi limitati nelle stagioni turistiche.

N.B.: La Corte Costituzionale, con sentenza 5 aprile 2012, n.

Le Residenze turistico - alberghiere possono svolgere la propria attività, oltreché nella sede principale, o «casa madre», ove sono ubicati i servizi di ricevimento e portineria e di regola gli altri servizi generali di cui si avvalgono gli ospiti, anche in dipendenze aventi le caratteristiche di cui al regolamento regionale.

Le dipendenze sono costituite da locali collocati in parti distinte dello stesso stabile o in stabili diversi dalla casa madre e posti ad una distanza non superiore, di norma, a 100 metri di percorso pedonale.

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