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Le principali attrazioni di New York City: una guida completa

Nonostante i tanti cambiamenti storici, culturali e sociali occorsi nel XX e in questa prima parte di XXI secolo, New York incarna ancora il “mito americano”. Magari non più tanto come possibilità di riscatto da una condizione di svantaggio precedente; sicuramente, però, da un punto di vista turistico. In altri termini, per molti vale ancora l’equazione “Stati Uniti uguale New York”. Più che New York, Manhattan, dal momento che le principali attrazioni della città si trovano quasi tutte in questo distretto, uno dei cinque (gli altri 4 sono: The Bronx, Queens, Brooklyn e Staten Island) che compongono la “Grande Mela”. Una riduzione che fa storcere il naso a molti, ma verso la quale si può anche essere indulgenti. Vedere da vicino l’Empire State Building, Central Park, Times Square, la Fifth Avenue eccetera continua a rappresentare per molti il sogno di una vita, specie se si proviene da contesti urbanistici e architettonici infinitamente più piccoli.

Di seguito, la nostra speciale lista con le cose principali da fare e vedere a New York. In apertura abbiamo accennato alla “grandezza” di New York come uno dei fattori che più contribuisce al suo appeal turistico. Tutto è gigantesco, o comunque sensibilmente più grande rispetto alla maggior parte delle altre metropoli in giro per il mondo.

Central Park: un'oasi verde nel cuore di Manhattan

Central Park non fa eccezione. Parliamo di un parco di oltre 300 ettari che fa circa 40 milioni di visitatori l’anno. La sopraggiunta e meritata fama, però, offusca l’enorme fatica che ci è voluta a trasformare nel “polmone verde” di New York quella che nel XIX secolo era una gigantesca palude. Alla bonifica, infatti, parteciparono migliaia di operai agli ordini dei due progettisti, il paesaggista Frederick Law Olmsted e l’architetto Calvert Vaux. Grazie a questi due uomini New York colmò il gap con le grandi città europee - pensiamo a Parigi e Londra - dotandosi di uno spazio verde pubblico a disposizione dell’intera città, indipendentemente dallo status economico e sociale dei singoli abitanti. E ancora oggi, a oltre un secolo di distanza, resta questa l’essenza del parco.

Tantissime le cose da vedere. En passant segnaliamo lo Strawberry Fields Memorial, dedicato a John Lennon e il Conservatory Water, lago artificiale particolarmente amato dalle famiglie newyorkesi. Nei pressi del lago c’è una statua di Alice nel Paese delle Meraviglie, attorno alla quale scorazzano liberi decine di bambini specie nei mesi primaverili ed estivi.

Musei imperdibili: MoMA e Guggenheim

Il Museum of Modern Art di New York dista circa 600 metri dal Central Park. Pochi minuti di cammino per passare da uno dei parchi pubblici più belli al mondo a uno dei musei d’arte moderna più belli al mondo. Van Gogh, Picasso, Matisse, Warhol, Pollock, Cattelan e un’infinità di altri artisti sono presenti nei 4 piani che ospitano la collezione permanente del museo. I nomi più famosi sono agli ultimi due piani, per cui conviene visitare il MoMA procedendo dall’alto verso il basso. In tutto 200.000 opere di cui 79.000 visibili anche on line. Tra l’altro, con un unico biglietto è visitabile anche il MoMA PS1, museo d’avanguardia allestito all’interno di una ex scuola. Conviene perciò affidarsi al sito ufficiale del museo (www.moma.org) per pianificare la visita ed essere aggiornati sulle molteplici attività dell'”Olimpo degli amanti dell’arte” come da più parti viene definito questo spazio museale.

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A meno di 5 minuti di cammino dal MET c’è un altro bellissimo museo che vale la pena visitare. Stiamo parlando del Guggenheim Museum, sito al 1071 della Fifth Avenue. All’interno centinaia di opere d’arte col meglio dell’astrattismo, del surrealismo, dell’impressionismo e dell’espressionismo europeo e americano. Da Van Gogh a Pollock, senza dimenticare Monet, Magritte, Picasso, Chagall e tanti altri. Ma se l’interno lascia a bocca aperta il visitatore, l’esterno del museo non è da meno. L’edificio venne infatti progettato dal grande architetto Frank Lloyd Wright, sebbene né l’autore né il fautore, Solomon R. Guggenheim, riuscirono a vedere l’opera terminata (l’inaugurazione del museo avvenne nel 1959, dopo la dipartita di entrambi). Perciò, casomai non riusciste a entrare, va bene anche solo dare uno sguardo dall’esterno a quella che viene giustamente considerata un’opera d’arte di per sé. Infine una curiosità: della Fondazione Solomon R. Guggenheim fa parte anche la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia.

Rockefeller Center e Top of the Rock

Il “30 Rock”, come lo chiamano i newyorkesi, è uno dei 19 grattacieli che compongono il Rockfeller Center. La sua popolarità è dovuta al fatto che al 70° piano ci sono tre terrazze panoramiche interne ed esterne che consentono la vista del meraviglioso sky line della città. Un panorama talmente bello, e con diversi punti di osservazione che, secondo molti, sarebbe addirittura preferibile all’Empire State Building. Il motivo, oltre alla maggiore ampiezza della veduta (vedi foto), sarebbe proprio la sua (relativa) minore fama. La salita in cima al “Top of the Rock” è solo una delle attrazioni del Rockfeller Center (l’accensione dell’albero di Natale è un altro momento molto sentito in città).

Questo complesso immobiliare nel cuore di Manhattan, infatti, è uno dei simboli più fulgidi della “Grande Mela”. Realizzato negli anni’ 30 del secolo scorso è giustamente considerato “a city within a city” (trad.”una città nella città”) per dirla con le parole del suo primo finanziatore John D. Rockefeller Jr. In oltre 80 anni di storia, questo gruppo di edifici commerciali in art decò è passato per diverse mani. La proprietà attuale è del fondo immobiliare Tishman Speyer.

Times Square: il cuore pulsante di New York

La “piazza per eccellenza”; una “cascata di luci scintillanti”; il “cuore pulsante” di New York: questa è solo una piccolissima parte dei modi con cui viene raccontato quest’incrocio ad angolo tra Broadway e la Settima Strada. Dunque scordatevi i paragoni con le gigantesche piazze di Mosca, San Pietroburgo, o qualsiasi altra capitale europea. A Times Square, a essere davvero “gigantesca” è soltanto la folla di turisti, residenti e curiosi (quasi) ipnotizzati dai led pubblicitari. Attorno alla piazza girano i principali simboli della “Grande Mela”: taxi, fast food, artisti di strada, senza dimenticare i cartelloni che annunciano gli spettacoli teatrali della vicina Broadway.

Eppure non è stato sempre così. A un primo momento di splendore, infatti, ha fatto seguito un periodo particolarmente lungo di declino, durante il quale la fama della piazza era più spesso associata a fatti di criminalità. Poi la rinascita negli anni ’90 con la sindacatura di Rudolph “Rudy” Giuliani. Negli anni del suo mandato, l’ex “procuratore di ferro” è riuscito ad abbinare sicurezza e riqualificazione urbana, assurgendo a esempio virtuoso per molti altri sindaci alle prese con problemi analoghi. Insomma, Times Square non può mancare all’appello in un viaggio nella “Grande Mela”, foss’anche solo per scattare un selfie.

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Empire State Building: un'icona senza tempo

Non è l’edificio più alto (è il One World Trade Center) né, probabilmente, quello con la vista migliore (vedi Top of the Rock). Detto questo, è sicuramente il grattacielo più famoso di New York, tappa obbligata di qualsiasi visita in città, si tratti di un giorno o una settimana. Due le terrazze panoramiche: una all’aperto all’86esimo piano; un’altra chiusa al 102esimo. La vista spazia su Central Park, il fiume Hudson, il Ponte di Brooklin, la Statua della Libertà, abbracciando per intero i 5 “burroughs” in cui è amministrativamente divisa la città. Gli ultimi 30 piani dell’edificio, inoltre, si illuminano ogni sera con led diversi a seconda delle stagioni e delle celebrazioni che si svolgono a New York: dalla tradizionale festa di San Patrizio, alla carovana irriverente del Gay Pride.

Considerati i numeri monstre dell’affluenza, stabilmente sui 3 milioni di visitatori annui, è preferibile prenotare in anticipo la visita. In alternativa, presentarsi all’ingresso il mattino presto o in tarda serata sperando nella minore affluenza rispetto al resto del giorno.

Il Metropolitan Museum of Art (MET)

Con circa 6 milioni di visitatori l’anno, il “MET” è in assoluto il luogo più visitato di New York. Un museo gigantesco in cui sono esposte testimonianze provenienti da tutto il mondo relative agli ultimi 5000 anni di storia. Uno sforzo enciclopedico enorme, tanto più meritorio se consideriamo che all’atto della fondazione, nel 1870, non c’era quasi nulla rispetto alla collezione attuale. Arte egizia, greco-romana, islamica, senza dimenticare il meglio della pittura europea, africana, oceanica e americana: in questo spazio museale, organizzato in tre diversi edifici (The Met Fifth Avenue; The Met Breuer; The Met Cloisters), c’è davvero di che divertirsi. Ovviamente è impossibile vedere tutto in una volta.

Brooklyn Bridge: un passaggio iconico

Come accennato in apertura il fascino di New York è indissolubilmente legato all’evocatività dei suoi simboli. Grandiose opere ingegneristiche che non solo hanno fatto la storia (basti pensare all’Empire State Building o al Rockfeller Center) ma da cui dipende il presente e dipenderà il futuro della città. Il ponte di Brooklyn, da questo punto di vista, è una delle icone più potenti, se non addirittura la più potente, di New York. Attraversarlo a piedi (c’è un passaggio pedonale riservato anche ai ciclisti) è una sorta di “rito di passaggio”, una di quelle cose, cioè, destinate a rimanere per sempre impresse nella memoria. Non è finita, perché in fondo al ponte, c’è un parco bellissimo che si estende per oltre 30 ettari suddivisi tra aree verdi e aree giochi. Da non perdere i prati dell’Empire Fulton Ferry e i sentieri del Pier I. In quest’ultimo spazio c’è anche una piccola collina da cui sono stati realizzati alcuni degli scatti più suggestivi del ponte di Brooklyn e di Lower Manhattan. Perciò se vi piace la fotografia, questo è uno dei posti assolutamente imperdibili di New York.

Wall Street e il Financial District

Wall Street è uno dei simboli di New York. In verità, non solo di New York, dal momento che dalla borsa americana sono passati alcuni degli eventi più decisivi della storia. Solo per dirne due: la Grande Depressione del 1929 e il fallimento della Lehman Brothers del 2008. Di quest’ultimo evento, tra l’altro, le economie mondiali stanno ancora pagando lo scotto, nonostante la fase acuta della crisi che ne scaturì sembrano essere alle spalle. Due esempi che dimostrano, qualora ce ne fosse bisogno, l’importanza del Financial District di New York. Ovviamente non è possibile entrare nella Borsa o nella sede della Federal Reserve (la Banca Centrale americana). Però già solo passeggiare per queste strade, osservando i comportamenti delle persone che quotidianamente le frequentano e ci lavorano, dà l’idea dell’importanza dei luoghi. Per l’approfondimento storico, invece, rimandiamo al Museum of American Finance (www.moaf.org). Se aperto vale la pena farci un salto, come vale senz’altro la pena fermarsi per una foto davanti al “Charging Bull” (vedi foto), scultura raffigurante un gigantesco toro realizzata dall’artista italo americano Arturo Di Modica.

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Memoriale dell'11 settembre

L’11 settembre 2001 è una data destinata a rimanere impressa nella memoria non solo di chi, quel giorno, non poté far altro che assistere inerme alle immagini scioccanti dell’attacco alle Torri Gemelle; ma anche delle nuove generazioni, i cosidetti “millennials”, che sui libri di scuola troveranno traccia dell’episodio di terrorismo più grave della storia dell’umanità. I morti a causa del dirottamento aereo organizzato da Al Qaeda furono ben 2996. La storia delle vittime è interamente documentata attraverso immagini, fotografie, testimonianze e altri reperti nel Museo dell’11 Settembre. Una tappa imperdibile, dunque, per non dimenticare quello che è successo, e per far crescere in ognuno i necessari “anticorpi” affinché episodi del genere non accadano più. Da non perdere, all’esterno, le “Reflecting Absence”, le due cascate realizzate esattamente sul perimetro delle Twin Towers distrutte nell’attentato. A differenza del museo, per il quale è necessario l’acquisto del biglietto, queste due cascate sono visibili gratuitamente. Un messaggio di speranza e rinnovamento evocato dal fluire incessante dell’acqua che sarebbe davvero un peccato non cogliere durante una visita a New York.

High Line: riqualificazione urbana

New York non è solo enormi grattacieli che si stagliano nell’aria per centinaia di metri ma è anche una città all’avanguardia quanto a trasformazione e riqualificazione urbana. L’esempio più virtuoso è quello della High Line, vecchia linea ferroviaria sopraelevata trasformata addirittura in un giardino pensile. Un’oasi verde a West Side Manhattan dove giornalmente si riversano migliaia di persone tra turisti e residenti. L’High Line è anche uno spazio espositivo all’aperto per le avanguardie artistiche cittadine, nonché un tempio dello street food.

Statua della Libertà: un simbolo universale

Last but not least “Lady Liberty” o, volendo chiamare per esteso la statua, “Liberty Enlightening The World” (trad. “La Libertà che illunina il mondo”). Dalla fine dell’Ottocento fino alla metà degli anni ’50 del secolo scorso, questa statua ha salutato milioni di immigrati (moltissimi italiani) in arrivo nel porto di New York. Un’icona universale, dunque, che è possibile visitare in abbinamento al Museo dell’Immigrazione sito nella vicina Ellis Island. Tra l’altro, prenotando in anticipo (fino a sei mesi prima) è possibile salire fin su la corona della statua, al termine di ben 345 gradini. In alternativa, bisogna accontentarsi (si fa per dire) di visitare il piedistallo che pure regala una magnifica vista della città.

Consigli utili per il tuo viaggio

Quello delle “trappole per turisti” è un argomento caldo in quasi tutte le grandi città. New York non fa eccezione, per cui il consiglio è quello di prestare la giusta attenzione alla scelta del ristorante. Il consiglio vale anche per il cibo da strada. A meno di avere qualche “dritta” particolare, meglio evitare di comprare hot dog dal primo ambulante che capita. Leggermente diverso il discorso per McDonald, Burger King e gli altri grandi marchi del fast food statunitense. Nulla vieta di andarci, ma visto che si trovano quasi dappertutto nel mondo (mentre essere a New York non è cosa di tutti i giorni) valutate bene se ne vale la pena. Tuttavia oggi non è difficile prendere le misure a questi aspetti: basta leggere preventivamente le recensioni o, se ce n’è modo, chiedere consiglio a qualcuno che ha visitato la città in precedenza.

Abbiamo inserito Times Square tra le cose da vedere a New York perché è una delle principali icone della città. Detto questo, basta fermarsi lo stretto necessario. Luglio e agosto sono i mesi più caldi e le temperature possono diventare torride. Perciò, se avete la possibilità di scegliere, meglio evitare il periodo estivo.

A New York ci sono davvero moltissime cose da vedere e purtroppo un solo viaggio non potrà includere tutte le attrazioni della Grande Mela. Come vedrete gran parte delle principali cose da vedere sono concentrate nelle zone di Lower e Midtown Manhattan. Vi consiglio principalmente di camminare e passeggiare: il modo migliore per visitare New York è vivere la città a piedi, scoprire come cambia da un quartiere all’altro, sentirsi minuscoli all’ombra di enormi grattacieli, scegliere di pranzare in un locale che ci attira passandoci davanti. Può essere una buona idea, soprattutto se si tratta della vostra prima vacanza a New York.

  • Pianifica in anticipo: Organizza un itinerario dettagliato, mettendo nella stessa giornata attrazioni vicine tra loro.
  • Scegli un alloggio strategico: Considera le zone e i quartieri migliori dove dormire a New York.
  • Approfitta dei pass turistici: Utilizza i pass per accedere alle attrazioni sfruttando le fast-track.
  • Non solo musei: Fai un giro in battello attorno Manhattan per ammirare lo skyline dalla prospettiva migliore.
  • Assicurati scarpe comode: New York è una città da vivere a piedi.

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