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I Migliori Batteristi Famosi Stranieri di Tutti i Tempi

Spesso è considerato un elemento marginale da inserire quasi in secondo piano rispetto a tutti gli altri membri, ma il cuore pulsante di ogni band che si rispetti è il proprio batterista! Non ci credete? Allora provate ad immaginare le vostre band preferite e provate anche a togliere dai loro pezzi migliori tutta l’energia del batterista! Cosa rimane? Sicuramente ben poco, questo perché i migliori batteristi hanno la capacità di ricreare suoni unici e aggiungere, grazie alla loro invidiabile tecnica, un tocco unico e inconfondibile!

Che sia in televisione o in una esibizione dal vivo, siamo sempre abituati a vedere i batteristi in ultima fila, oscurati e costantemente nascosti da piatti e tamburi oltre che da tutti gli altri membri della propria band. Ma sono proprio i batteristi ad infondere l’energia, il carattere e la spinta necessaria affinché l’esibizione diverta ed emozioni il pubblico pagante.

In questo articolo andremo ad elencare i migliori batteristi famosi di tutti i tempi e scopriremo anche il perché siano tuttora considerati delle vere e proprie leggende della musica.

Batteristi Stranieri: Leggende Indiscusse

Ringo Starr

Impossibile non iniziare con lui, il batterista più influente della musica pop: Ringo Starr. Membro di una delle band più importanti al mondo, i The Beatles, grazie al suo innato senso del timing permetteva alla band di poter registrare anche per 50-60 volte la stessa canzone senza mai effettuare sbavature di alcun tipo.

Le canzoni dei Beatles le conosciamo tutti, per cui non sarà affatto difficile andare ad ascoltare qualche loro pezzo e goderci dello spettacolo offerto dalla loro musica.

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John Bonham

Questo nome vi suona familiare? Probabilmente parliamo del più grande e più influente batterista rock di sempre. Nato in Inghilterra nel maggio del 1948, John si appassiona alle percussioni fin da bambino. Passione subito notata dai genitori che a partire dal 15° anno d’età gli regalarono la sua prima batteria acustica: in pochi anni acquisisce la tecnica e la presenza scenica e inizia a farsi una buona reputazione come batterista.

La sua incredibile energia, la foga e il volume della sua batteria acustica sono così potenti che qualche locale rifiuta persino di farlo suonare. Nel 1968 la svolta definitiva che gli permise la scalata verso il successo mondiale: l’unione con i Led Zeppelin!

La caratteristiche che ha reso John Bonham dei Led Zeppelin uno dei batteristi più grandi, potenti e riconoscibili nella storia del rock (anzi, per molti come Dave Grohl «Il miglior batterista al mondo») è il fatto che non ha mai studiato lo strumento, né preso lezioni. La conseguenza di questa educazione musicale sfrenata da autodidatta è che, come ha detto il bassista dei Led Zeppelin, John Paul Jones: “Bonzo poteva sedersi dietro a qualunque batteria e la suonava sempre come Bonzo».

John Bonham suonava molto vicino alla sua batteria, quasi attaccato, in una posizione non comune nel mondo del rock che prendeva spunto dalle sue influenze jazz. All’inizio della sua carriera Bonham prediligeva le batterie Premier, ma poi si è convertito alle Ludwig. Bonzo si posizionava con lo sgabello molto in basso, in modo tale da avere la grancassa in mezzo alle sue gambe e impugnava le bacchette esattamente a metà per creare un suono profondo e soprattutto potente.

Roger Taylor

Parliamo del batterista dei Queen, famosissima band britannica! Taylor è sicuramente uno dei batteristi rock più amati e soprattutto imitati grazie al suono caratteristico che era in grado di apportare alle canzoni dei Queen. Non era particolarmente virtuoso ma il suo suono era comunque molto originale e facilmente riconoscibile.

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Dal 1973 ad oggi si stima che questa band sia riuscita a vendere più di 150 milioni di dischi al mondo grazie a successi come “Under Pressure” , “We are the Champions” e “Don’t Stop Me Now”.

Chad Smith

Chad Smith, membro della band americana Red Hot Chili Peppers (capace di vendere oltre 80 milioni di dischi in tutto il mondo) è sicuramente uno dei batteristi più apprezzati del genere funk-rock. Il suo stile musicale è una perfetta fusione della musica funk e della musica heavy metal degli anni 60-70. L’uso delle Ghost Notes e del pedale del charleston lo rendono un batterista unico ed estremamente riconoscibile.

Lo stile di Chad Smith è la perfetta fusione tra l’energia della musica rock-heavy metal e le radici della musica funk degli anni 60-70. Un mix che ne fa un batterista unico ed estremamente riconoscibile per alcune sue peculiarità, come l’uso delle ghost notes e del pedale del charleston durante l’accompagnamento del ritmo.

Il set utilizzato da Chad proviene dalla Master Series realizzata da Pearl. Uno dei tre rullanti da lui inclusi nel suo set è signature (modello CS1450). Il rullante è realizzato in acciaio con placcatura in nickel nera nelle misure di 14″x5″. I cerchi sono di tipo SuperHoop II assicurati a dieci blocchetti di tipo CL-55. Il tendicordiera scelto è il modello SR-015, caratterizzato da un’azione piuttosto lineare e dal fatto che sia sufficiente applicare una piccola forza per armare o scollegare la cordiera (modello S-022). I piatti sono Sabian, tra questi il signature Holy China.

Taylor Hawkins

Taylor Hawkins è il famosissimo batterista della band Foo Fighters. Prima di entrare nella band, per lunghi anni è stato anche il batterista della cantante Alanis Morisette durante l’incisione dell’album “Jagged Little Pill”. In omaggio ai suoi idoli degli anni 70, Taylor Hawkins negli anni ha integrato nella sua musica i concert toms e i rototom.

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Ian Paice

Celebre batterista dei Deep Purple, stimato e apprezzato come vera icona della batteria rock. Del suo background sappiamo che Ian, così come tanti altri musicisti della sua epoca, non ha mai studiato la batteria acustica con un vero insegnante ma ha imparato dopo anni e anni di prove e sacrifici.

Ian Paice è il batterista dei Deep Purple. Il suo stile, basato su ottima tecnica, velocità di mani e piedi, utilizzo di rulli singoli e rudimenti mescolati a un approccio “jazzy” fantasioso e creativo, ha da sempre caratterizzato la band. Il sound della batteria di Paice ha molte caratteristiche: in primis la velocità che gli consente di eseguire fill veloci, pattern complessi e assoli virtuosi. Altro aspetto distintivo del sound di Paice è la sua capacità di mantenere un groove costante.

Dave Grohl

Dave Grohl, ex batterista dei Nirvana (attualmente leader dei Foo Fighters) e ufficialmente uno dei batteristi più famosi in assoluto. Così come Ian Paice, anche Dave non ha mai studiato formalmente con un insegnante di musica e con un batterista: tutto il suo repertorio l’ha imparato da autodidatta ascoltando i suoi gruppi preferiti ed esercitandosi duramente in sala prove, dando sempre la priorità al feeling con lo strumento musicale piuttosto che alla tecnica.

Consigliato l’ascolto dei seguenti brani : “Nevermind” (1991), “In Utero” (1993), “Foo Fighters”, “Them Crocked Vultures”.

Lars Ulrich

Parliamo del leggendario batterista dei metallica, un personaggio incredibilmente controverso che si può solamente amare o odiare. Conosciuto non solo per essere membro di una band che è riuscita a vendere oltre 100 milioni di dischi nel mondo, ma soprattutto per alcuni suoi epici errori sul palco. Nonostante ciò, la sua band a distanza di 30 anni riesce ancora a riempire gli stadi e le arene di ogni nazione!

Anche lui come tanti altri batteristi non ha mai studiato formalmente, ma tutto i suoni che riproduce sono figli di ripetute esercitazioni che anno dopo anno l’hanno portato ad essere il batterista che tutti noi conosciamo.

Travis Barker

Se siete nati dopo il 1980, allora in passato avete sicuramente ascoltato una canzone suonata da questo famoso batterista, Travis Barker, membro della band Blink 182. Il suo stile creativo e la sua presenza scenica lo rendono uno dei batteristi più imitati dalle nuove generazioni.

Stewart Copeland

Stewart Copeland è stato il batterista del trio The Police ed è attualmente ritenuto come uno dei batteristi più iconici degli ultimi 40 anni. In grado di fondere culture musicali differenti che spaziano dal reggae al rock, grazie questo suo enorme talento è riuscito a diventare un batterista unico ed estremamente riconoscibile. Oltre alla sua attività come batterista, negli anni ha anche composto musica per film e videogiochi.

Stewart Copeland dei Police è uno dei batteristi più singolari emersi dalla musica popolare degli ultimi decenni. Il suo suono è immediatamente riconoscibile tra le sue diverse influenze ritmiche e il modo in cui orchestra i pattern e quello con cui incorpora la tecnologia moderna nelle sue parti di batteria è decisamente unico.

Stewart è un batterista mancino che suona una batteria per destrimani, come Hendrix con la sua chitarra, ma ha un stile tutto personale. Difatti il suo sound risulta esser influenzato da diverse tipologie di musica, dalla musica mediorientale al punk rock e al jazz.

La batteria di Stewart Copeland ha un suono piuttosto acuto, ma è proprio grazie ad essa che i Police hanno quel groove reggae-rock.

Keith Moon

Keith Moon è stato il batterista del gruppo rock inglese The Who. Moon era noto per il suo stile unico e il suo comportamento eccentrico, spesso autodistruttivo. La sua batteria continua ad essere elogiata da critici e musicisti.

È stato inserito postumo nella Modern Drummer Hall of Fame nel 1982, diventando solo il secondo batterista rock ad essere scelto e, nel 2011, Moon è stato votato come il secondo più grande batterista della storia da un sondaggio dei lettori di Rolling Stone.

Si unì agli Who nel 1964, prima che registrassero il loro primo singolo, e rimase con la band durante la loro ascesa alla fama. Di lui fu subito riconosciuto il suo stile di batteria che enfatizzava i tom, piatti e continue rullate.

Collaborò occasionalmente con altri musicisti e in seguito apparve in alcuni film, ma considerò suonare negli Who la sua occupazione principale e rimase un membro della band fino alla sua morte.

Oltre al suo talento come batterista, tuttavia, Moon si guadagnò la reputazione di spaccare la sua batteria sul palco e di distruggere stanze d’albergo durante il tour.

Billy Cobham

Menzione d'onore per Billy Cobham. Billy Cobham è generalmente acclamato come il più grande batterista della fusion, tecnica esplosiva da lui inventata e che ha alimentato alcune delle prime registrazioni più importanti di questo genere.

Da bambino rimase affascinato dagli strumenti a percussione suonati dai suoi cugini, Cobham però affinò le sue abilità di percussionista in un gruppo di tamburi e trombe studiando alla St. Catherine’s Queensmen e alla prestigiosa High School of Music and Art di New York.

Nel 1973 Cobham formò la sua band e pubblicò l’album “Spectrum”, considerato il momento più alto della sua carriera, con musicisti del calibro di Jan Hammer alle tastiere e Leland Sklar al basso e mostrando un’entusiasmante miscela di jazz, funk e rock che beneficiava della presenza dei chitarristi come John Scofield e Tommy Bolin.

La sua precisione, la grinta e il suo essere ambidestro contraddistinguono la monumentale lista di successi. Difatti oltre ad essere un musicista, ha anche una storia come compositore e produttore di dischi.

Cobham ha suonato in centinaia di dischi con gruppi suoi e con molte delle leggende della musica. Il suo segno distintivo era essere il più veloce, il più potente e il più esplosivo “drumming”, caratteristica che ha smosso i palchi internazionali di concerti, orchestre sinfoniche, big band, Broadway, festival, televisione e video.

In conclusione, ci sono tantissimi batteristi straordinari, stranieri e italiani, che hanno contribuito alla creazione di brani incredibili rimasti nel cuore e nella testa delle persone e destinati a rimanere li per sempre.

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