Il Bisogno di Viaggiare: Cause Psicologiche e Benefici
Vi capita spesso di aver voglia di ripartire dopo essere appena tornati da un viaggio? Cercate costantemente nuove mete da visitare e non resistete troppo a lungo nello stesso posto? C’è chi fa del viaggio un vero e proprio stile di vita, sia per motivi di lavoro sia per puro piacere.
Il nostro corpo e la nostra mente hanno bisogno di un periodo di riposo per ritrovare il benessere fisico ed emotivo, e per liberarci dalle preoccupazioni e dallo stress accumulati durante l'anno. È finalmente giunto il momento di riposare, di rilassarsi e di dedicare del tempo a se stessi, di viaggiare e godersi la famiglia. Ora che la tua vacanza sta iniziando, è tempo di rompere le cattive abitudini e di stabilirne di nuove che gioveranno al tuo corpo e alla tua mente.
La Psicologia del Viaggio: Wanderlust e Dromomania
Ma poi, c’è anche chi viaggia per una necessità irrefrenabile di spostarsi continuamente, magari perché insofferente agli stessi posti per lungo tempo. Oppure perché mette al centro dei propri interessi la voglia continua di scoperta e avventura, rifiutando l’idea di una vita piatta e sempre uguale. In effetti, quante emozioni belle o elettrizzanti ci può regalare un viaggio? Tantissime! Però, gli esperti hanno evidenziato come, alcune volte, questo desiderio continuo di viaggiare possa tramutarsi in ossessione.
Secondo la ricerca moderna, la sindrome in oggetto prende il nome dal termine tedesco “Wanderlust”, che significa voglia di girovagare. Alcuni, però, ritengono che la denominazione più appropriata risieda nel greco “dromomania”, da dromos (corsa) e mania (ossessione): smania di correre/scappare via. Tuttavia, il pensiero più quotato collega la Wanderlust all’idea di un “sentimento”, di matrice filosofica e letteraria, nato nel periodo del romanticismo tedesco. Al centro l’uomo che cerca sé stesso, vive ed esiste congiunto con la natura. In tempi recenti, questo “sentire” ha assunto la più ampia connotazione di desiderio di andare altrove, oltre il proprio mondo, per cercare qualcos’altro. Dunque voglia di esotismo e nuove scoperte.
Il "Gene del Viaggio" e la Dopamina
Gli esperti, infatti, hanno tentato di delineare le caratteristiche della “Sindrome di Wanderlust”, cercando di circoscriverne casistiche e sintomi. Ad esempio, il dott. Dionigi afferma: «Va specificato che non si tratta di un disturbo psicologico, ma di un desiderio costante che si fa necessità. Anche se in forme particolarmente accentuate, può portare l’individuo ad enormi frustrazioni e malessere personale (se impossibilitato a viaggiare).
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Il dottor Diogini cita, infatti, una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Evolution and Human Behaviour in cui si parla del “gene del viaggio”. Nello specifico, essa individua nel recettore della dopamina D4 il maggior responsabile dell’amore per i viaggi. In particolare, circoscrive questo desiderio/impulso, all’azione di una specifica variante del gene, cioè il DRD4-7R. Esso produrrebbe questa sensazione di irrequietezza e desiderio di spostarsi e solo il 20% della popolazione mondiale ne sarebbe in possesso.
Il suddetto gene, poi, come succede per gli altri sottotipi di recettori, quando viene attivato, può produrre una serie di condizioni neurologiche o psichiatriche come schizofrenia, disordine bipolare, ADHD, dipendenze, anoressia nervosa ecc. Tuttavia, la scienza non ritiene che gli effetti della “Sindrome di Wanderlust” siano poi così gravi. Generalmente, infatti, i recettori dopaminergici, pur influendo su vari processi neurologici, non causano per forza una patologia. Ad esempio, le azioni più frequenti si manifestano sui processi cognitivi, memoria, motivazione, piacere. Per cui si tradurrebbero semplicemente nell’assecondare gli stimoli verso il nuovo, le avventure e quel senso di “nomadismo” proprio dei nostri antenati.
Ciò nonostante, nel momento in cui “il gene del viaggio” dovesse esercitare un’influenza amplificata sul singolo individuo, potrebbe provocare disturbi personali o relazionali veri e propri. Come anticipato in precedenza e come osserva il dott. Dionigi «Uno dei primi indizi è che gli individui wanderluster non riescono a stare fermi in un solo luogo per lunghi periodi. Non amano la vita routinaria e vogliono sempre essere in movimento.
Tuttavia, al netto dei sintomi e delle possibili “ossessioni” che il gene del viaggio potrebbe scatenare, la scienza ritiene che la “Sindrome di Wanderlust” sia assolutamente innocua, a dispetto del nome. Dunque, l’unica cura prevista per il viaggiatore irriducibile e dipendente dall’avventura, dalla scoperta e dal nuovo, è solo il viaggio stesso.
Benefici del Viaggio per la Salute Mentale e Fisica
Le vacanze riducono lo stress e migliorano il sistema immunitario nel breve periodo. Un recente studio dell'Università di Harvard ha dimostrato che "l'effetto vacanza" riduce lo stress e migliora il sistema immunitario a breve termine, e ha dimostrato che la formula "vacanza + meditazione" prolunga questi benefici ancora più a lungo.
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Ti godrai di più la tua vacanza: quale momento migliore di quello che stai vivendo adesso? Non importa se sei su una spiaggia caraibica, in montagna o a casa, un'attenta meditazione può aiutarti a godere di ogni minuto, a disconnetterti da tutto ciò che sta accadendo in questo momento. Gusto, olfatto, esperienza, sentimento ...
Dal 25 al 35% della popolazione adulta soffre di insonnia transitoria a causa di stress e preoccupazioni quotidiane. Il tuo sonno migliorerà. Dormire di più e meglio è di solito uno degli obiettivi che ci prefiggiamo per le vacanze. Secondo Benjamin Blasco sono sufficienti 10 minuti prima di dormire, concentrandosi sul respiro. Pensa solo a questo.
Allo stesso tempo, migliorerà le tue condizioni fisiche. Migliora il tuo umore. Lo stress, l'ansia, la tensione, l'ansia, il dolore, così come altre emozioni, si riflettono nel nostro corpo e sono la causa di alcune malattie, come per esempio di problemi coronarici, cutanei e digestivi.
Forse il tuo sogno è trascorrere le tue vacanze su un'isola deserta o isolata tra le montagne...Ma probabilmente trascorrerai quest'estate con la famiglia o gli amici. Svilupperai relazioni armoniose. Siamo esseri sociali, ma è vero che le nostre relazioni personali (amicizia, coppia, famiglia, lavoro, ecc.) non sono sempre come vorremmo. Non puoi cambiare le persone intorno a te, ma puoi cambiare il tuo atteggiamento nei loro confronti. Puoi essere più felice? "La felicità dipende da noi stessi.
Se non hai mai meditato, potresti avere difficoltà a sviluppare quest’abitudine da solo. Grazie alle nuove tecnologie, ora è molto facile praticare la meditazione, è sufficiente un dispositivo mobile (o un tablet) e la tua motivazione.
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Viaggiare in Solitaria: Una Tendenza in Crescita
La vacanza solitaria è l’ultima frontiera del viaggio. Un modo per sentirsi liberi e scoprire il mondo ma anche una necessità del nostro tempo, per staccare davvero la spina ed esplorare la parte più intima della propria personalità, imparando a conoscersi meglio e a mettersi alla prova. I benefici psicologici di questo tipo di esperienza sono molti: viaggiare da soli rafforza l’autostima, migliora le capacità di apprendimento, apre la mente e rende la persona più flessibile.
Secondo uno studio di MMgy Global, tra le maggiori società di servizi e comunicazione per il turismo, una persona su quattro ha viaggiato da sola almeno una volta nell’ultimo anno. In forte aumento millennial e donne: secondo un’inchiesta di Newsweek, infatti, nell’ultimo decennio le viaggiatrici solitarie sono aumentate del 70 per cento. L’importante è scegliere la meta giusta per il proprio viaggio in solitaria, individuando luoghi spettacolari, ma anche sicuri e amichevoli.
Nei luoghi isolati e silenziosi è più facile separare il superfluo dall’essenziale e ritrovare sé stessi, circondati dalla natura selvaggia e incontaminata. Ciascuno ha il suo luogo del cuore per rinascere.
Destinazioni Sicure e Remote per Viaggi Solitari
- Islanda: terra di confine e di paesaggi incontaminati, dove regnano il silenzio e la natura.
- Portogallo, Austria, Danimarca: paesi vicini e facilmente accessibili, da scoprire sotto una veste nuova.
- Costa Rica: il paese più felice del mondo, con politiche di riforestamento costante e incentiva la creazione di reti sociali tra i suoi abitanti.
- Groenlandia: Ittoqqortoormiit è la sua località più isolata, con solo 460 abitanti e pochi turisti avventurosi attirati da natura estrema e attività come sleddog e kayak.
- Giordania, Egitto, Tunisia, Algeria: Nei deserti più belli del mondo, tra l’ocra delle dune e il rosa delle rocce, si può sperimentare un benefico spaesamento noto come Desert Therapy.
- Isole Pitcairn: La capitale, Adamstown, è la meno popolosa della terra: traffico e rumore, qui, sono solo un lontano ricordo.
Digital Detox e Riconnessione con la Natura
Uno dei lussi maggiori della nostra epoca è spegnere il telefono e cercare destinazioni dove dimenticarsi della tecnologia. È il digital detox. Una delle mete predilette dai solo traveller in cerca di pace? I templi giapponesi, dove è gradito il silenzio e la mente è impegnata nella meditazione. Grazie al progetto “Terahaku” (permanenza nei templi), infatti, si può soggiornare in centinaia di edifici sacri del Paese che hanno aperto i battenti a turisti in cerca di esperienze mistiche.
Per chi è invece in cerca di relax, le terme sono la soluzione digital free più sicura e semplice. E se alle Terme di Saturnia (Gr) è stato creato un massaggio degitalizzante per sciogliere le tensioni muscolari causate dall’uso smodato di smartphone e computer. All’Asmana Wellness World di Firenze, invece, tutti i device elettronici vanno lasciati nell’armadietto dello spogliatoio.
Una vacanza, anche breve, in un monastero è un buon punto di partenza per mettere alla prova la propria capacità di stare in silenzio e in solitudine, in pace con sé stessi.
Il nature hiking è una delle tendenze più forti degli ultimi anni, anche sull’onda del movimento Friday for future ispirato da Greta Thunberg, che per non inquinare sceglie di viaggiare solo a piedi, in vela o in treno. Ed è proprio la ferrovia, il mezzo privilegiato per esplorare il cuore verde d’Europa, la Svizzera, che vanta ben 65 mila km di sentieri tracciati e oltre 29 mila km di rete di trasporti fra treni, battelli e cremagliere, tutti accessibili con lo Swiss Travel Pass.
Collezionare esperienze, partire per conoscere e tornare cambiati. I viaggi diventano, soprattutto per le nuove generazioni, uno strumento di crescita personale e un’occasione per fare volontariato.
L'Ansia da Viaggio: Come Gestirla
L'ansia da vacanza o da viaggio rappresenta un fenomeno piuttosto comune in grado di incidere negativamente sull'esperienza di viaggio di numerosi individui. Recentemente, per ridimensionare e sdrammatizzare questa condizione, è stato coniato il termine "vacansia", diffuso soprattutto sui social network.
Sebbene si possa pensare che l'ansia da viaggio riguardi principalmente coloro che soffrono d'ansia nella vita quotidiana, questa condizione può in realtà colpire anche chi normalmente non sperimenta stati ansiosi. La paura dell'ignoto e il desiderio di mantenere il controllo sono fattori chiave che contribuiscono all'ansia da viaggio.
Durante una vacanza, imparare a lasciare andare il bisogno di controllo e ad accogliere l'imprevedibilità come parte integrante dell'avventura può aiutare a ridurre l'ansia. Questo processo favorisce un maggiore equilibrio emotivo e una più profonda connessione con se stessi, promuovendo una nuova consapevolezza e una maggiore capacità di adattamento.
Impatto dell'Ansia da Viaggio sulle Relazioni Familiari
L'ansia da viaggio può avere un impatto significativo sulle relazioni familiari, influenzando sia la dinamica familiare che il benessere individuale dei membri. Quando un individuo soffre di ansia da viaggio, può diventare irritabile, preoccupato e ossessionato dai dettagli del viaggio. Le preoccupazioni legate all'organizzazione del viaggio possono portare a litigi su decisioni logistiche, tempistiche e itinerari.
Gli altri membri della famiglia potrebbero dover fare compromessi per accomodare le paure e le esigenze della persona ansiosa, rinunciando a parte del loro piacere o libertà. Per quanto riguarda i bambini, questi possono percepire l'ansia dei genitori e rispondere con preoccupazione o ansia propria.
Sebbene l'ansia possa creare tensioni, può anche rafforzare le relazioni familiari attraverso il supporto reciproco. In questo, è importante per le famiglie sviluppare strategie per gestire l'ansia da viaggio in modo collaborativo. Pianificare in anticipo, condividere responsabilità e fare pause regolari possono aiutare a ridurre lo stress complessivo.
Aerofobia: La Paura di Volare
L'ansia da volo, conosciuta anche come aerofobia, è una forma specifica di ansia da viaggio che può colpire chi ha paura di volare. Questa paura può derivare da diverse cause, come il timore di incidenti, l'essere in uno spazio chiuso e la mancanza di controllo. I sintomi includono palpitazioni, sudorazione, vertigini e panico. Esistono vari metodi per gestire l'aerofobia, tra cui tecniche di rilassamento e supporto psicoterapeutico.
Strategie per Ridurre l'Ansia da Viaggio
Può sembrare banale ma è estremamente utile per alcune persone: organizzare il viaggio in anticipo può ridurre l'incertezza e aumentare il senso di controllo. Pianificare itinerari flessibili e prevedere momenti di relax può essere utile. Ad esempio, evitare di ridursi all'ultimo minuto nella preparazione delle valigie può diminuire lo stress pre-partenza.
Accettare l'ansia come una risposta normale e condividere le preoccupazioni con i compagni di viaggio può ridurre il carico emotivo. Applicazioni come Tripit e Google (itinerari) permettono di organizzare e centralizzare tutte le informazioni di viaggio in un unico posto. Infine, le app di mindfulness e meditazione offrono sessioni di meditazione guidata e tecniche di respirazione che possono essere utilizzate durante il viaggio per ridurre l'ansia.
La mindfulness e la meditazione, infatti, sono particolarmente efficaci per gestire l'ansia da viaggio. Meditare per pochi minuti ogni giorno può aiutare a mantenere un equilibrio emotivo e a gestire meglio le situazioni stressanti.Tecniche di respirazione, come la respirazione diaframmatica o la tecnica del 4-7-8, possono essere utilizzate per ridurre immediatamente i sintomi fisici dell'ansia.
Viaggiare in Solitaria e Ansia: Consigli e Precauzioni
Viaggiare in solitaria è un'esperienza arricchente che promuove la crescita personale attraverso opportunità di introspezione, indipendenza e avventura. Tuttavia, non sempre è ben visto dalla società e può incontrare la disapprovazione dei cari.
Viaggiare da soli permette di affrontare sfide, prendere decisioni indipendenti e sviluppare una maggiore fiducia in se stessi. La libertà e la flessibilità di pianificare itinerari personalizzati senza dover mediare con altri viaggiatori offrono un'opportunità unica diseguire i propri bisogni ed esplorare il mondo in base ad essi.
Dal punto di vista sociale, gli uomini che viaggiano da soli vengono visti come avventurosi e indipendenti, mentre le donne possono essere percepite come vulnerabili o imprudenti. In termini di sicurezza le donne devono spesso prendere precauzioni extra, ad esempio scegliendo destinazioni considerate sicure.
È importante informarsi leggendo recensioni e consigli di altre donne che hanno viaggiato da sole, preferire alloggi con buone recensioni sulla sicurezza e mantenere regolari contatti con familiari o amici condividendo dettagli dell'itinerario e aggiornamenti frequenti.
Viaggiare in solitaria può essere un'esperienza incredibilmente gratificante se affrontata con le giuste precauzioni e strategie per ridurre l'ansia. Per chi soffre di ansia da viaggio in modo particolarmente intenso, può essere utile ricorrere a un supporto psicologico. Tecniche come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) possono aiutare a modificare i pensieri negativi e sviluppare strategie di coping più efficaci.
L'ansia da viaggio è infatti una condizione comune ma gestibile. Con le giuste strategie e un adeguato supporto, è possibile superare questa forma di ansia e godersi appieno l'esperienza del viaggio.
Benefici del Viaggio in Solitaria per la Crescita Personale
Viaggiare da soli rende più energici e agevola la crescita personale. Non viverlo come ripiego da “cuori solitari”, neppure come triste rassegnazione alla “buca” degli amici. Questa sì che dovrebbe essere una libera scelta, di prim’ordine: una ricerca pubblicata sulla rivista International Journal of Travel and Tourism Research dice che viaggiare in solitaria fa fare il salto di qualità alla crescita personale.
Come spiega Laura Piccinini, psicologa clinica:
- Puoi scegliere in autonomia, libera da ogni contrattazione, senza doverti adattare ai ritmi di qualcun altro, senza preoccuparti di dover compiacere nessuno. Un grande vantaggio rispetto ai compromessi cui si è sempre assoggettati.
- Esci dalla tua zona di comfort e ti scopri in grado di gestire situazioni impreviste che ritenevi difficile affrontare da sola. «Aumenta così la propria autoefficacia, che è la capacità di produrre azioni necessarie al raggiungimento dei nostri obiettivi», spiega l’esperta.
- Sei più a contatto con te stessa, confrontandoti con i tuoi pensieri ed emozioni, senza il filtro delle opinioni degli altri. La conoscenza di sé può condurti a riconsiderare importanti aspetti della tua vita. Certo, puoi raggiungere la stessa visione stando a casa, ma il viaggio accelera questo processo.
- Riesci a liberarti del giudizio degli altri. Ti puoi sentire più propensa a sperimentare situazioni insolite, da cui normalmente ti tieni lontana. O, semplicemente, ti scopri più libera di essere te stessa, scoprendo che esiste un’altra “te”, spesso soffocata dalle convenzioni del tuo ambiente.
- Hai la possibilità di confrontarti con persone nuove. Non solo: rapportarti con qualcuno che non appartiene al tuo mondo, e magari nemmeno alla tua cultura, può aiutarti a rivedere certe posizioni, a riconsiderare quelle che credevi essere delle priorità. A vedere insomma le cose con occhi diversi.
- Riscopri il valore delle persone. Sperimenti il pensiero di quanto saresti stata felice di condividere l’esperienza con una o più persone. È la riscoperta dell’altro, considerato per il piacere (unico) che può dare, e non per il bisogno di avere una generica compagnia.
Risorse Utili per Organizzare Viaggi in Solitaria
- viaggiodasoloperche.com: Esperienze di chi ha fatto del viaggio in solitaria una filosofia di vita.
- donneinviaggio.it: Indicazioni pratiche per turiste single, come servizi scontati e itinerari sicuri.
- permesola.com: Suggerimenti di ogni tipo, inclusi eventi che meritano una fuga solitaria.
- "Viaggiare da soli, manuale di Travel Coaching" di Francesca Di Pietro: Guide per la scelta della meta, gestione del budget e organizzazione degli itinerari.
- "Io viaggio da sola" di Maria Perosino: Analisi degli aspetti psicologici del viaggiare senza accompagnatori.
