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Campagna Ministero Turismo "Open to Meraviglia": Un Vespaio di Polemiche

È nata quattro mesi fa ed è già finita sotto inchiesta: stiamo parlando della Venere Italia 23, protagonista della controversa campagna promozionale Open to Meraviglia del Ministero del Turismo ideata dall'agenzia pubblicitaria Armando Testa.

La Scomparsa e il Ritorno di Venere Italia 23

Questa campagna è finita al centro delle polemiche dopo la pubblicazione dell'ultimo post su Instagram risalente allo scorso 27 giugno. E dire che questa virtual influencer avrebbe dovuto accompagnare turisti italiani e stranieri alla scoperta del Bel Paese proprio nel periodo più caldo dell'anno, quando nella nostra Penisola si registra il numero maggiore di visitatori. E invece i gestori della pagina hanno pensato bene di fare ghosting, dopo la pubblicazione di alcuni scatti a Capri e alcuni a Taormina. Da lì in poi silenzio social.

A insospettire c'è il ritorno online di poche ore fa, con la pubblicazione di alcuni scatti dai principali aeroporti, stazioni ferroviarie e autostrade di Danimarca, Belgio e Brasile con tanto di spot pubblicitario sullo sfondo, come a simboleggiare il rientro dalle vacanze della Venere che sulla pagina giustifica così la propria assenza: "Ciao! So bene che avete sentito la mia mancanza e mi fa piacere sapere che vi siate così tanto preoccupati per me. Ecco la verità: avevo promesso di portare le bellezze della nostra Italia in giro per il mondo e così ho fatto. Aeroporto dopo aeroporto, città dopo città. Perché quando si ama davvero qualcosa, si desidera condividerla con il mondo intero. La nostra Nazione merita di brillare sempre di più e io sono qui per assicurarmi che accada. Grazie per avermi atteso. Nuove avventure ci aspettano!".

Parole che non chiariscono fino in fondo in che termini dovesse svolgersi la campagna promozionale, interrotta sui social per proseguire, almeno a parole, con mezzi più tradizionali in giro per il mondo.

Le Indagini della Corte dei Conti

Sorvolando sulla scelta di due mete che vivono di fama propria e che di per sé non avrebbero bisogno di altra pubblicità all'estero, a cosa sono serviti i 9 milioni di campagna di comunicazione voluta dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè? Su questo si interroga la procura della Corte dei Conti del Lazio, che indaga per danno erariale.

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A riportare la notizia è Repubblica, che spiega come presto sarà notificata una richiesta di chiarimenti al ministero del Turismo per capire il motivo per cui "Venere Italia 23" sia scomparsa da oltre due mesi dopo la diffusione di uno spot pubblicitario del costo di 138mila euro, appena duemila euro al di sotto della cifra che avrebbe obbligato ad indire un bando che invece non c'è stato. La decisione, prosegue il giornale, sarebbe stata dettata da ragioni d'urgenza dal momento che "il video promozionale oggetto della prestazione contrattuale dovrà essere mostrato in occasione dell’evento di presentazione della campagna organizzata dal ministero del Turismo per il 20 aprile 2023". Peccato che poi, dopo una manciata di post, la Venere-influencer sia sparita.

Contattato da Repubblica a fine agosto, il Ministero del Turismo ha riferito che la sospensione delle attività non sarebbe frutto di un intoppo o di problemi di contratto con l'agenzia di comunicazione incaricata.

Reazioni e Critiche alla Campagna

Alcuni utenti della pagina, seguita da appena 187mila follower, sostengono che si tratti di pura strategia per far parlare della campagna pubblicitaria, accendere la polemica e generare engagement. Per altri invece l'ultimo post sarebbe una sorta di toppa per ovviare all'assenza di questi mesi. C'è poi chi non rinuncia a riderci su, riflettendo sul fatto che Venere Italia 23 sia la prima influencer a non lavorare ad agosto. Insomma, comunque la si pensi, se ne parla ancora.

È diventata la Venere “delle polemiche”, più che quella di Botticelli: la campagna promozionale tratta dal celebre dipinto dell’artista fiorentino, custodito agli Uffizi, ha scatenato un vespaio di polemiche, tra cori di voci critiche e richieste di sospensione. Con l’immancabile ironia dissacrante dei social.

“A me non è piaciuta molto. Ho detto alla ministra Santanché di incontrarci, secondo me si può promuovere Firenze e l'Italia in modo meno scontato e banale”, così è “un po' macchiettistico” ha commentato il sindaco di Firenze, Dario Nardella, intervenendo a Un giorno da pecora su Rai Radio 1.

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Tra i detrattori dell’iniziativa (Vittorio Sgarbi è stato tra i primi a parlare esplicitamente di un riferimento a Chiara Ferragni) si segnala anche Oliviero Toscani: il progetto di promozione del ministero del Turismo “è il classico esempio di campagna che vuole piacere a tutti e non piace a nessuno. Una serie di banalità messe insieme, la Venere, la Ferragni. Tutto ciò che cerca il consenso crea mediocrità, e questo ne è un esempio: per cercare il consenso hanno creato mediocrità” ha dichiarato il celebre fotografo, uno dei più grandi esperti italiani di campagne pubblicitarie.

La Venere di Botticelli testimonial della campagna pubblicitaria del Ministero del Turismo (Ministero del Turismo) Nata da un'idea del Gruppo Armando Testa, la campagna è ambientata nei luoghi rappresentativi delle bellezze del Bel Paese e sarà portata in itinerari a tappe, sulla base delle visite che la Venere compirà nei Comuni e nelle Regioni che decideranno di aderire.

“Italia - Open to meraviglia” vivrà nel profilo Instagram venereitalia23, nel sito Italia.it e nelle altre piattaforme social. Ma toccherà anche i principali hub aeroportuali e ferroviari internazionali d'Europa, USA, Centro e Sudamerica, Cina, India, Sud-Est Asiatico e Australia.

Il Sito Italia.it e le sue Anomalie

È di nuovo polemica contro il Ministero del turismo e la Santanché, ma come mai? Non solo “Open to Meraviglia”, ma anche il sito Italia.it, che sembra avere qualche problema di aggiornamento… Ma è vero quello che si dice sui social e sui giornali? O è un inutile attacco gratuito?

Vi ricordate il sito Italia.it? Questa domanda non solo ce la poniamo solo noi ma, prima ancora, a chiederselo è stato un utente di Bluesky, il social da cui molti utenti di X, dopo le polemiche nate con Elon Musk, stanno migrando in segno di protesta.

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Sembra che tutto il sito non sia aggiornato nella versione inglese. Il Corriere, infatti, fa notare come, aprendo il primo articolo della lista consigliata, dal titolo “Padua’s Botanical Garden: the oldest in the world”, non ci siano dettagli in merito a una data di pubblicazione.

Nonostante si scriva, sia sul web che sul Corriere, che anche la parte del sito in cui di parla di “Idee di viaggio” sia vuota, è perfettamente consultabile, per cui sorge spontaneo domandarsi se forse, come si chiede anche il giornale in questione, quantomeno in questo caso, non si tratti di una polemica inutile per un progetto che fin dall’inizio non è piaciuto e non ha sicuramente avuto un impatto efficace in termini di risultati sul nostro turismo.

La Difesa della Ministra Santanchè

«Chi dice Italia, dice meraviglia. Preparati a scoprirla insieme a me». L'invito viene direttamente da una Venere che si ispira a quella del Botticelli, ma è disegnata con tratti più moderni, è circondata da monumenti italiani, cambia abito, prende la bici e mangia la pizza. E per qualcuno somiglia un po' troppo a Chiara Ferragni, tanto che lei stessa ha ricordato una foto del 2020 fatta gratuitamente per svelare «il segreto della pizza che rigenera».

La Ministra del Turismo Daniela Santanché ha risposto intervenendo su Rtl 102.5. «Riguardo ai meme che circolano in rete mi sono fatta una risata. Ho scelto consapevolmente la Venere di Botticelli, un’icona conosciuta in tutto il mondo e simbolo della nostra italianità. È evidente che non la potevamo proporre nella campagna così com’è dipinta, perché uno degli obiettivi di questa campagna internazionale è quello di avvicinare i giovani, abbiamo quindi utilizzato strumenti e linguaggi a loro vicini». Ha ribadito che i costi sono globali, non solo della campagna, ma comprendono gli spazi in cui andrà.

Ha una risposta anche per l'accusa di banalità. «Non capisco la critica, la pizza è famosa in tutto il mondo, fa parte della dieta mediterranea e della nostra cucina, che è apprezzata, imitata e copiata in tutto il mondo. Forse viene criticata dalle persone un po’ snob e radical chic che mangiano caviale e salmone, ma la maggioranza degli italiani e dei tanti turisti che arrivano da ogni parte del mondo la apprezzano.

Ulteriori Critiche e Polemiche

I termini più ricorrenti per descriverla sono "cringe", "imbarazzante", "tecnicamente di bassa qualità" e "'na cafonata". I giudizi vanno dallo scarso al mediocre e le analisi di comunicazione del progetto non promuovono né la resa grafica, né quella semantica. Anzi, bocciano entrambe miseramente. Se non quelli che hanno approvato la resa finale di un video e un progetto social integrato che sembra fare acqua da tutte le parti.

Partiamo dall'inizio, ovvero dal video promozionale a traino della campagna di Italia.it, sito istituzionale di promozione turistica del nostro Paese all'estero, veicolato dallo slogan #opentomeraviglia. Primo problema, secondo quelli che hanno analizzato il progetto da un punto di vista social: nessuno ha pensato di acquistare il dominio venereitalia23.it o di presidiare i canali social dedicati, così da evitare che persone non coinvolte nella campagna acquisissero il nome utente e lo sfruttassero a fini diversi da quello per cui è stato creato.

Persino gli stereotipi più quotati - pizza/Napoli, ad esempio - sono stati decontestualizzati: lo scatto di Venere che assaggia una fetta della sua pizza ha come sfondo Como, non la città partenopea. La stessa influencer e imprenditrice ha pubblicato ironicamente in una storia di Instagram che nel giugno 2020 le era stato chiesto di essere «il volto di una campana ministeriale per promuovere il nostro Paese nel mondo» e di aver accettato di farlo gratuitamente a patto di poter svelare «il segreto della pizza che si rigenera». Il meme nel meme è servito: Venereitalia23 non può essere una vera influencer perché la sua pizza sembra tutt'altro che magica.

La protagonista di uno dei quadri più famosi del mondo infatti rappresenterà l’Italia nelle vesti di una virtual influencer con tanto di minigonna e cellulare.

Tra le tante critiche, qualcuno ha fatto notare che una delle scene raffigurate nello spot sarebbe stata in realtà girata in Slovenia, suscitando nuove perplessità. Infatti nella clip in cui un gruppo di amici brinda all’Italia, sul tavolo c’è una bottiglia di vino Cotar, cantina tutt’altro che nazionale.

“La campagna promossa dal ministero del Turismo guidato da Daniela Santanchè non solo sta facendo discutere per il concept di dubbio gusto, ma anche per la qualità del prodotto.

“L’importante è che in Italia vengano tanti visitatori e che sia un turismo per tutti. Questa è la cosa importante, lascerei le polemiche da parte”. Ha controbattuto la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. “Ognuno può avere la sua opinione ma quello che noi vogliamo adesso è incrementare il nostro Paese in ogni modo possibile”.

La Venere ritratta nel celebre quadro di Botticelli è un autentico simbolo dell’eccellenza italiana. Negli ultimi giorni, tuttavia, è al centro di accese polemiche, poiché è il volto della nuova campagna pubblicitaria per il turismo italiano, Open to meraviglia. Seppur l’idea non sia neanche malvagia, a far storcere il naso sono stati diversi dettagli.

Una versione modificata della Venere di Botticelli: In primo luogo, quella che è stata presentata come la “virtual influencer” dell’eccellenza italiana non è in realtà l’autentica Venere dipinta da Botticelli. Al contrario, è una sua versione modificata al fine di obbedire ai canoni estetici odierni. Il viso, infatti, appare senza occhiaie e visibilmente più magro.

Le immagini stock: quando pensiamo ad una campagna pubblicitaria commissionata dallo stato, ci immaginiamo set fotografici immensi e testimonial con contratti a grosse cifre. Nulla di tutto ciò: le immagini di questa campagna sono facilmente disponibili sulla nota piattaforma di immagini su licenza Shutterstock. Per realizzare le immagini di Venere in bici, mentre mangia una pizza o mentre si fa un selfie, infatti, sono bastate poche e semplici operazioni di fotomontaggio.

Il video girato in Slovenia: oltre alle immagini promozionali, sono stati diffusi sui social network anche alcuni video introduttivi. In essi ci sono alcune sequenze di un gruppo di persone che brindano allegramente, sorseggiando un bicchiere di vino. Un omaggio alla viticoltura italiana, quindi.

Dominio non registrato: molti hanno ipotizzato che, poiché il claim della campagna è “Open to meraviglia”, il sito ufficiale avrebbe dovuto essere denominato “opentomeraviglia.it”. Eppure, cercando questa dicitura su Google ci si rende conto che, in realtà, ad aver acquistato questo dominio è stata un’azienda di marketing, dopo aver realizzato che l’indirizzo non era ancora stato registrato.

Errori grossolani nella realizzazione del sito: alcuni osservatori attenti hanno osservato degli errori nel codice HTML del sito ufficiale della campagna. Inoltre, visitando il sito del Ministero del Turismo dal telefono, ci si rende conto che non è stato ottimizzato per dispositivi mobili. Si tratta di errori grossolani ed inaccettabili per una campagna di portata internazionale.

Le traduzioni e le diciture sbagliate: all’interno del sito dell’Agenzia Nazionale del Turismo c’è un paragrafo che pubblicizzano le Dolomiti ed, in particolare, il lago di Misurina, che però appare come “lago di Misurata”, che è in realtà una città della Libia. Si susseguono poi altre gaffe linguistiche, scoperte analizzando la versione in tedesco del sito del Ministero del Turismo. Alcune città italiane, tra cui Brindisi, Fermo, Cento e Camerino, infatti, sono state tradotte in modo a dir poco esilarante.

Profili fake: La campagna pubblicitaria si accompagna ad un simpatico profilo Instagram (venereitalia23), che interagisce con i follower come se fosse Venere stessa a gestirlo.

La lettera dell’agenzia pubblicitaria: l’agenzia che si è occupata di questo progetto è la “Armando Testa” che, invasa dalle critiche, ha deciso di intervenire con un comunicato pubblico di risposta. Ha infatti ringraziato per il dibattito che si è creato, sottolineando però che il progetto è in realtà appena iniziato. Era necessario? Staremo a vedere, quindi, come si evolverà la strategia di Open to meraviglia.

Tuttavia, ci chiediamo un po’ tutti se fosse veramente necessario pubblicizzare posti già enormemente conosciuti ed apprezzati come il Colosseo o Piazza San Marco.

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