Turismo in Algeria: Cosa Vedere e Fare
Sei pronto a conoscere meglio cosa vedere in Algeria? Dai villaggi oasi del Sahara alle città vivaci sulla costa, passando per alcuni dei paesaggi desertici più belli al mondo, l’Algeria potrebbe rivelarsi l’avventura africana più promettente.
Il paese più grande dell’Africa si trova a un tiro di schioppo dall’Europa e, dal momento che i turisti sono ancora un fatto nuovo, offre attrazioni varie quanto poco affollate.
Innanzitutto voglio confermarti che, rispetto a qualche anno fa, la situazione si è stabilizzata ed è un paese piuttosto tranquillo, dopo gli anni della guerra civile algerina.
Puoi starne certo: un viaggio in Algeria non si dimentica tanto facilmente! E sai che proprio lì, di fianco all’Algeria, c’è un altro tesoro da scoprire vero?
L’Algeria si è aperta da pochi anni al turismo e il suo bello è proprio qui: è una terra ancora inedita. Uno scrigno di paesaggi completamente diversi tra di loro, dalle sponde sul Mediterraneo al deserto del Sahara.
Leggi anche: IA e il futuro del turismo
Al momento attuale, infatti, potendo contare su una buona stabilità politica interna, l’Algeria è da considerarsi una destinazione turistica esclusiva e sicura, in grado di offrire contenuti di altissimo livello, che spaziano dall’archeologia alla natura più selvaggia, dalle città storiche alla matrice indigena.
Il traffico turistico in entrata, al momento, è regolato dalla necessità di ottenere un visto consolare, il cui costo oscilla tra le 100 e le 150 euro; questo probabilmente regolarizza in qualche maniera il numero dei visitatori annui, ma una volta dentro non resta che lasciarsi ammaliare dalle sue bellezze.
L’Algeria è una terra accogliente, dove l’ospitalità è quasi sacra e le persone sono orgogliose di far conoscere la loro terra. Va comunque ricordato che è un paese dalle forti tradizioni e questo richiede di indossare un abbigliamento adeguato, in particolare nei luoghi di culto, e di prestare piccole attenzioni, come chiedere sempre prima di fotografare le persone o fare attenzione ai gesti, che possono assumere significati diversi e, a volte, anche offensivi.
Gli algerini, inoltre, accolgono i visitatori con calore e genuina curiosità.
Esplorare Algeri: La Capitale Bianca
La capitale Algeri è una delle città più urbanizzate e carismatiche del Maghreb, con un mix di architettura coloniale e modernista e, nel cuore vertiginoso, una medina tradizionale.
Leggi anche: Analisi del rapporto turismo-PIL in Italia
Algeri è una città di rara bellezza e affascinanti contrasti: ampi viali d’ispirazione francese, su cui sorgono caffè e ville parigine, affiancano la ripida Qasbah, dove un dedalo di strade si riversa sull’azzurro sconfinato della baia.Ad Algeri si respira il Mediterraneo, si vive da arabi e si parla francese; si tratta di una città piena di cultura dove, nel tempo, sono passati arabi, romani, bizantini, vandali, spagnoli, dando vita a un potpourrì di stili di vita e visioni alternate, che oggi si fondono in un’unica ferma prospettiva, la stessa che accoglie la sabbia del grande Sahara e la proietta generosamente verso il cuore del Mediterraneo, in direzione dell’Europa.
Algeri è a tutti gli effetti una delle capitali del Mediterraneo, con il suo porto, la sua bellissima baia e quella mistione architettonica che accoglie l’innovazione all’interno di una matrice fortemente araba, intessuta di ghirigori coloniali.
Algeri infatti sorge sulla costa nord dello Stato ed è bagnata dal Mar Mediterraneo.
La città è stata fondata dai berberi sulle rovine di una colonia romana. Il nome arabo significa piccole isole, dal gruppo di isolotti davanti alla costa che oggi non sono più visibili in quanto inglobati nelle barriere di protezione del porto.Algeri si affaccia sul Mar Mediterraneo ed è circondata dai monti dell’Atlante.
Una città caotica, molto estesa, con oltre 5 milioni di abitanti.
Leggi anche: Regolamentazione delle Ferie nel Turismo
Due le sezioni della città: quella bassa, costruita dai francesi, dove si trovavano gli uffici dell’amministrazione coloniale e caratterizzata da boulevard, cattedrali, teatri e musei; e la parte alta, nota come Casbah, edificata dagli ottomani nel Cinquecento e diventata, nel corso degli anni, un vero e proprio slum.
Il retaggio degli anni passati molto turbolenti con la guerra civile dal 1992 al 2002 (passata alla storia come il Decennio Nero) ha lasciato una forte impostazione su controlli e sicurezza a partire dal visto.
Passeggiare tra le viette della casbah, patrimonio dell’umanità per l’UNESCO, è una delle esperienze più memorabili da compiere ad Algeri.
La parte alta, nota come Casbah, edificata dagli ottomani nel 1500 con le funzioni di fortezza è stata dichiarata nel 1992 Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Le fondamenta delle prime costruzioni risalgono addirittura al periodo fenicio, 6° secolo a. C.
Una mescolanza di case diroccate e in parte ristrutturate è stata più volte set cinematografico.
Il primo film girato nei suoi vicoli Il bandito della Casbah, giallo del 1937 con Jean Gabin protagonista; l’ultimo film Il primo uomo di Gianni Amelio nel 2011.
A proposito di casbah: passeggiare per le sue vie sarà rigenerante, anche se gli edifici sono quasi tutti recenti.
Di tutt’altro genere il lungomare di Algeri, costituito perlopiù da edifici realizzati dai Francesi a inizio Novecento.
Ospita molti edifici coloniali, tra cui la Grande Poste, uffici e i boulevard di stile hausmaniano.
Non lontano si trova Piazza dei Martiri e l’antica Grande Moschea, chiusa ai visitatori ma bella anche da fuori.
Tappa obbligata se ti trovi ad Algeri il Museo nazionale delle Belle Arti, il più grande museo d’arte di tutta l’Africa!
Il Museo nazionale delle Belle Arti nel quartiere Hamma è più grande dell’Africa e del Medio Oriente, custodisce anche una preziosa sezione dedicata agli orientalisti oltre ad alcune opere minori di Gauguin, Renoir, Monet e Degas.
Tra gli altri edifici da visitare il Palais des Raïs o Bastion 23, un palazzo reale sempre di epoca ottomana, diventato oggi museo.
Per una piacevole passeggiata c’è il Jardin d’Essai, un orto botanico tropicale di circa 80 ettari con oltre 1.200 specie di piante.
Nel parco, fra palme e bambù, vale la pena passeggiare e ripercorrere le scene indimenticabili di Tarzan, la cui prima celebre versione fu girata proprio qui, tra gli alberi e le liane che resero celebre il personaggio.
Tre le costruzioni iconiche di Algeri visibili all’orizzonte e in volo dall’aereo la Grande Moschea moderna, la terza per dimensioni dopo La Mecca e La Medina, il cui minareto di 265 mt è il più alto del mondo; il monumento dei Martiri eretto nel 1982 per ricordare un milione e mezzo di caduti durante la rivoluzione contro i francesi.
La Basilica di Notre-Dame d’Afrique (Nostra Signora d’Africa) una chiesa cattolica in stile bizantino del 1855 sulla cima di un promontorio a picco sul mare. All’interno si venera una statua della Madonna in bronzo che per l’ossidazione è diventata nera.
Siti Archeologici: Timgad e Djemila
L’Algeria è una terra di paesaggi spettacolari e importanti siti archeologici romani.
A nord si succedono coste mozzafiato, un lussureggiante entroterra rurale e numerose città di epoca romana ben conservate.
Tra le rovine romane di Timgad e Djemila e l’architettura moresca delle città del Nord bisogna solo scegliere da dove iniziare la scoperta di un Paese che è molto più variegato e ricco di spunti di quanto si potrebbe pensare.
Siti archeologici di matrice romana spettacolari e perfettamente conservati, una capitale che si candida ad essere una delle regine del Mediterraneo, splendide oasi nel deserto e una cultura millenaria fatta di storie e di popoli, senza dimenticare l’eredità indigena dei Berberi e dei Tuareg.
La migliore gita di un giorno nei dintorni di Algeri è a Tipasa e Cherchell, entrambe antiche città di mare.
Giustamente celebrata dal premio nobel Albert Camus in uno dei saggi sulla sua adorata Algeria, Tipasa è sito protetto dal sigillo UNESCO che si trova a circa 60 km dalla capitale Algeri.
Timgad è considerata la Pompei africana.
Fondata ex novo sotto Traiano tra il I e il II secolo d.C. e successivamente ampliata si trova oggi in un eccellente stato di conservazione.
Timgad è uno dei siti meglio conservati d’Algeria, non a caso protetto dal sigillo dell’UNESCO.
Dopo aver raggiunto il suo massimo splendore nel secondo secolo dopo Cristo, e lo testimoniano le 14 terme pubbliche, la solenne biblioteca, il teatro da oltre 3000 posti e l’imponente foro cittadino, la città fu abbandonata con la fine dell’epoca bizantina per poi letteralmente scomparire tra le sabbie del tempo, anzi di quelle del Sahara per oltre dieci secoli, e venir riscoperta da un esploratore inglese, un certo James Bruce, alla fine del ‘700.
C’è anche un tempio dedicato a Giove Capitolino che è grande quasi come il Pantheon di Roma.
Un altro gioiello del patrimonio archeologico d’Algeria è Djemila, anch’esso sito patrimonio UNESCO, il cui nome berbero significa “la più bella”, e in effetti lo è per l’ottimo stato di conservazione, per la straordinaria ricchezza dei mosaici raccolti nel museo locale, per la sua suggestiva posizione tra gli altipiani settentrionali della catena dell’Atlante a circa 900 metri d’altitudine.
A Djemila si trova uno dei siti meglio conservati dell’antica Roma.
Nel sito della vecchia Djemila si trovano anche le Grandi Terme e pure il quartiere a luci rosse!
Questa città arroccata su una collina fu abitata da legionari romani veterani e poi abbandonata e non ricostruita: l’impianto urbanistico e molti edifici sono ancora originali.
Annaba e Costantina
A Ippona ha vissuto e fu vescovo per anni Sant’Agostino, considerato uno dei padri della Chiesa Occidentale.
A ricordare l’antica Ippona ci sono i resti, tra cui potrai riconoscere il foro e la basilica.
Non solo religione e storia: Annaba è apprezzata anche per le spiagge, come quella di Ain Achir.
TAG: #Turismo