Cosa fare a Castel del Giudice: Un Borgo Rinato
Castel del Giudice è un accogliente paesino dell’alto Molise al confine con l’Abruzzo, famoso per la natura incontaminata, il Buskers Festival, per la Festa della mela e per Borgotufi.
Castel del Giudice è un piccolo borgo posto sull’Appenino molisano, dove è stato messo in pratica con successo un modello che trasforma ciò che solitamente per le piccole comunità di montagna è visto come elemento penalizzante in occasione di rinascita e sviluppo della località.
Un Modello di Rinascita e Sviluppo
La comunità locale, col tempo, ha imparato a sfruttare le nuove attività, che nascono sul territorio, come elementi d’attrazione e stimolo per la creazione di altre imprese nel campo dell’agricoltura sostenibile, permettendo alle persone di restare e vivere il luogo.
Allo stesso tempo le nuove attività sono input per sviluppare servizi di comunità che siano utili e complementari al settore agricolo e turistico, coinvolgendo attivamente abitanti e professionisti del paese ed esterni, che ne sposano e condividono i valori e che diventano anch’essi ambasciatori e promotori di nuovi progetti.
Agricoltura Sostenibile e Recupero di Colture Autoctone
Il campo dell’agricoltura sostenibile si sviluppa partendo dal recupero di terreni abbandonati e con la nascita di una società agricola di comunità di 50 ettari, che con maestria sfrutta posizione geografica e orografia del territorio, per arrivare a recuperare colture autoctone quasi scomparse (come la mela zitella, la gelata e la limoncella) e produrre mele biologiche dalle inconfutabili qualità organolettiche e nutraceutiche.
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Castel del Giudice è caratterizzato da un territorio montano circondato da meleti, coltivati soprattutto nelle zone più a bassa quota. Si tratta di una risorsa molto importante per l’economia del territorio perché, da queste coltivazioni, vengono prodotte mele biologiche, marmellate, succhi di frutta e altri derivati. Queste peculiarità hanno permesso al borgo di entrare a far parte dell’associazione Città del Bio.
I terreni che circondano il paese sono coltivati a meleti: dopo aver puntato sull’agricoltura e sulla coltivazione, in particolare su quella biologica, il borgo è entrato nel circuito Città del Bio, progetto che ha visto l’impegno congiunto di amministrazione e popolazione locale e che nel tempo ha saputo valorizzare una delle identità di questo territorio, quella legata all’agricoltura e alle produzioni di altissima qualità.
Borgotufi: Un Albergo Diffuso nel Cuore del Borgo
Col tempo la comunità residente ha maturato la consapevolezza di voler valorizzare la storia, le radici pastorali e agricole del luogo, così nasce Borgotufi: antico aggregato rurale trasformato in albergo diffuso, grazie al recupero e al restauro di case, stalle e fienili.
Un borgo nel borgo, che un tempo collegava la parte esterna del paese con il centro storico, e che oggi, con lo sguardo sulle montagne e i boschi, è luogo di ospitalità, di turismo esperienziale, di gastronomia del territorio, di occupazione giovanile, di racconto del progetto di sviluppo di Castel del Giudice. Borgo Tufi è un vero esempio di recupero conservativo e di nuova destinazione di immobili rurali abbandonati.
Un altro progetto nel quale si sono mobilitati Amministrazione, cittadini e imprenditori è la STU (Società di trasformazione urbana) che ha fatto sì che da un agglomerato di stalle private abbandonate, sorgesse un esempio di recupero conservativo smart di immobili che rappresentano la storia rurale del borgo.
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L’Apiario di Comunità
Prende vita anche l’Apiario di Comunità di Castel del Giudice. Un modello di cooperazione, con l’obiettivo di coinvolgere le persone nella creazione di aziende apistiche e di rendere l’apicoltura un supporto per l’agricoltura biologica e per le attività agricole e agroalimentari, grazie all’indispensabile attività di impollinazione delle api; un’iniziativa nata dalla collaborazione del Comune di Castel del Giudice con Legambiente Molise e l’Associazione apistica VOLAPE, che a partire dal paese ha coinvolto tutta l’area interna.
Oggi l’Apiario di Comunità unisce più di 30 apicoltori, i quali con i loro 300 alveari dislocati tra l’Alto Molise e il vicino Abruzzo, producono miele millefiori espressione della biodiversità floreale del territorio.
Con le api cambia l’ambiente e il paesaggio: grazie all’impollinazione, servizio ecosistemico fondamentale per il pianeta, migliorano le colture, sia a livello qualitativo che quantitativo, si preserva la biodiversità, mitigando gli effetti dei cambiamenti climatici, aumenta il valore ambientale del territorio e si produce nuova economia.
Il Ruolo della Comunità e dell'Amministrazione
Tante sono state le persone che si sono impegnate, negli anni, a Castel del Giudice, nel risollevare il destino del piccolo borgo, e che con il loro impegno e la loro costanza hanno permesso l’evoluzione della località in quello che è oggi. Sicuramente l’amministrazione comunale è stata parte fondamentale nel rendere maggiormente sostenibili i progetti già realizzati negli anni e per costruire una strategia condivisa, che contribuisca a impattare positivamente e in maniera sistemica a livello ambientale, sociale, culturale ed economico il territorio.
A Castel del Giudice, grazie al connubio tra spinta politica, impegno e la resilienza dei residenti e non, nel supporto di risorse economiche e professionali di molisani d’origine e di «adozione», le persone che credono nel paese vivono una dimensione in cui è possibile dare un contributo alla comunità e nella quale tentano di trovare le risposte allo stile di vita auspicato.
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Tutti fanno parte della comunità a Castel del Giudice, anche le famiglie straniere e i giovani vengono coinvolti in molteplici ruoli all’interno della comunità: l’idea è di creare un ambiente multidisciplinare le cui idee ed esperienze di tutti convergono nelle politiche locali.
Storia e Tradizioni
Notizie storiche su Castel del Giudice non sono facilmente reperibili e, inoltre, il centro è stato fortemente danneggiato durante il secondo conflitto mondiale. Sicuramente, nel 1267, il feudo passò da Corradino di Svevia a Corrado D’Antiochia; in seguito fu possedimento dei Caldora, dei Carafa e, in ultimo, dei D’Alessandro.
La posizione del borgo nella parte terminale del tratturo Sprondascino - Castel del Giudice, ha fatto si che i primi insediamenti della zona siano nati come luogo di riposo dalla transumanza. Tra il ‘300 e il ‘400 il borgo vide il suo massimo periodo di splendore sotto il regno del capitano Giacomo Caldora. Seguirono numerose dominazioni fino al 1686 quando Castel Del Giudice passò sotto il dominio dei D’Alessandro. Nei secoli successivi, il borgo seguì le sorti del Mezzogiorno d’Italia.
La chiesa dell’Immacolata, distrutta durante la guerra mondiale, è stata ricostruita successivamente. La principale attrazione del comune è certamente la chiesa di San Nicola con, all’interno, una croce processionale datata tra il XIV ed il XV secolo. Un’altra croce processionale è situata nella casa parrocchiale, di epoca anteriore al periodo romanico, in rame dorato e ornata con delicatissimi fiori.
Tra le ricette del borgo troviamo la “pecorara” (pechra a ru cuttur), a base di carne di pecora o castrato. Un’antica ricetta che veniva cucinata dai pastori durante la transumanza.
Eventi e Sagre
Riguardo feste e tradizioni, molte sono quelle che si organizzano in paese: la “maggiolata“, con ragazzi vestiti in abiti d’epoca, le feste sacre in onore di San Nicola e San Rocco, la tipica sagra delle “pallotte” (polpette con pane, formaggio e uova), il Buskers Festival, festa dell’arte di strada, e la Festa della Mela. Tra gli eventi e gli incontri a Castel del Giudice: il Fuoco di Sant’Antonio, festeggiato il 17 gennaio, che inaugura l’anno delle manifestazioni di Castel del Giudice.
Prepararsi ad un’estate di meraviglie, perché Castel del Giudice (IS) è pronta a stupire. Per la prima volta, ci sarà in Molise un festival internazionale dedicato all’arte di strada, una grande rassegna che coinvolgerà artisti provenienti da tutto il mondo nel cuore del suggestivo borgo al confine tra il territorio alto molisano e la zona del Sangro.
Tra gli scorci del paese, sotto un cielo illuminato di stelle, si esibiranno in un percorso itinerante musicisti, acrobati, giocolieri, trampolieri, mimi, performers e grandi artisti, che riempiranno le strade di meraviglia. Tra gli spettacoli - tutti gratuiti - si spanderanno inoltre i profumi degli stand gastronomici locali.
Un ospite che ben si inserisce nel contesto di Castel del Giudice, che con il suo meleto biologico e l’albergo diffuso nato dalle antiche stalle, ha segnato una nuova via per la rinascita dei paesi delle aree interne.
Programma Eventi Estivi (Esempio)
- 7 agosto: “Maurizio Santilli show”
- 8 agosto: Passeggiata ecologica con Legambiente
- 9 agosto: Giornata dedicata al rafting sul fiume; Recital sulle canzoni d’autore con Mauro Petrarca e Remo Gentile
- 11 agosto: Serata musica e gastronomia
- 12 agosto: 27esima Sagra della Pallotta
- 15 agosto: Festa dell’Assunta
- 16 agosto: Concerto di musica classica
- 17 agosto: Giochi popolari
Il Casteldelgiudice Buskers Festival è organizzato dall’associazione culturale Chietinstrada, con la direzione artistica di Luigi Russo, direttore organizzativo del Ferrara Buskers Festival, il Comune di Castel del Giudice e la Pro Loco G.
Cosa Vedere a Castel del Giudice
- La chiesa di San Nicola con la croce processionale (XIV-XV secolo).
- Il suggestivo Borgotufi, da poco ristrutturato.
- La casa parrocchiale con la croce processionale di epoca anteriore al periodo romanico.
- I meleti circostanti.
Conclusione
L'aspetto forse più coinvolgente di Castel del Giudice è farsi raccontare la sua storia dal 2000 ad oggi. Una storia di persone, cittadini, amministratori, imprenditori, che hanno deciso di rimboccarsi le maniche e fare qualche cosa di importante, forse ardito, ma sicuramente riuscito.
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