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Escursioni a Castel del Piano: Cosa Fare e Vedere

Il Monte Amiata, situato nella meravigliosa regione della Toscana, offre una vasta gamma di sentieri escursionistici che consentono di esplorare le bellezze naturali della zona e di scoprire i tesori nascosti del territorio. Il trekking è un’attività all’aria aperta che consiste in lunghe camminate su percorsi che attraversano ambienti naturali, come montagne, foreste, deserti e pianure. I percorsi trekking Monte Amiata sono praticabili in forme diverse, dal semplice camminare su un sentiero ben battuto alla scalata di vette, e può durare da poche ore a diversi giorni.

In genere, il trekking è accompagnato da zaini con attrezzature e provviste per l’autonomia, e può prevedere anche il pernottamento in tenda o rifugi di montagna.

Sentieri Facili sul Monte Amiata

Cominciamo con i sentieri facili:

  • Sentiero della Miniera: Questo sentiero parte dal suggestivo luogo di interesse di Abbadia San Salvatore e permette di esplorare la zona circostante. Con una lunghezza di poco più di quattro chilometri e un dislivello di circa 140 metri, questo sentiero è perfetto per i principianti e gli amanti della storia. Attraverso una passeggiata di circa 1 ora e 15 si possono ammirare gli storici edifici del vecchio stabilimento minerario (un autentico gioiello di archeologia industriale). Il sentiero costeggia il pittoresco e placido paesaggio del Laghetto Verde. Da qui si prosegue attraversando i luoghi della vecchia ciminiera (ormai un monumento al pari del Pozzo Garibaldi) e della Polveriera. Molto apprezzato dalle famiglie con bambini perché presenta poche asperità ed arriva ad una altitudine di 985 metri.
  • Sentiero Borgo Tepolini: Il sentiero Borgo Tepolini, classificato come facile, parte e ritorna a Castel Del Piano e si snoda per otto chilometri, alternando tratti di strada asfaltata e sterrata. Il cammino è su strada bianca, tra boschi di castagno, viti e ulivi secolari. Arrivati davanti al panorama che si apre su Montegiovi si ha una vista spettacolare di tutta la vallata. Si prosegue fino a raggiungere l’inconfondibile e suggestiva struttura del Castello del Potentino, nella parte settentrionale del Comune di Seggiano e da lì si inizia a risalire fino a raggiungere Tepolini, piccolo e prezioso abitato situato tra Seggiano e Castel del Piano. Il sentiero di Borgo Tepolini a Castel del Piano è un po’ più lungo degli altri (7,8 chilometri). Ma lo proponiamo tra i sentieri a bassa difficoltà perché in realtà è una lunga passeggiata verso quella campagna che sta tra l’Amiata e la Maremma e che sempre di più sta riscuotendo grande successo perché è una riscoperta di grande valore che non ha nulla da invidiare ai panorami più blasonati e conosciuti della Toscana.
  • Sentiero della Pista di Fondo: Il sentiero della Pista di Fondo, invece, si trova nei pressi di Abbadia San Salvatore ed è lungo cinque chilometri, con un dislivello di appena 65 metri. Il percorso, come il nome suggerisce, si snoda lunga la pista che in inverno viene utilizzata per lo sci di fondo. Sempre nel comune di Abbadia, ma questa volta immerso nella faggeta, c’è il percorso della Pista da fondo. Il percorso ha una lunghezza complessiva di 5,2 chilometri ed arriva a toccare un’altitudine di 1280 metri sul livello del mare. Durante la camminata si incontrano anche due deviazioni che, volendo, possono essere seguite come alternativa.
  • Tratto Macinaie Marsigliana: Il tratto Macinaie Marsigliana è uno dei più semplici da trovare e percorrere, anche perché quasi senza dislivello.
  • Anello della cascata: L’anello della cascata si trova ad Arcidosso ed è un percorso su strada asfaltata ma che quasi subito, lasciandosi alle spalle il paese e partendo da Piazza Indipendenza, si immerge nel verde procedendo in direzione Bagnoli. Da qui si sale nel bosco e si raggiunge la località Casenove, passando tra le rovine di vecchi mulini abbandonati e diroccati. Si costeggia il parco della cascata dell’acqua e, arrivati alle Piane, si torna indietro verso Bagnoli.

Sentieri di Livello Intermedio sul Monte Amiata

Per chi desidera qualcosa di più impegnativo, ecco alcuni sentieri di livello intermedio:

  • Sentiero di Rigale: Tra i percorsi trekking Monte Amiata di livello intermedio, il sentiero di Rigale, con una lunghezza di cinque chilometri e un dislivello di circa 330 metri, è perfetto per chi desidera fare una camminata impegnativa ma non eccessivamente faticosa. Il primo percorso che vogliamo segnalare per gli amanti del trekking è il sentiero di Rigale, che parte dalla strada Provinciale che sale verso il Monte Amiata ad un’altezza di 1223 metri. Continuando a salire ed attraversando numerosi fossi, si raggiunge il Pian della Pescina.
  • Sentiero di Sant’Antonio: Il sentiero di Sant’Antonio è invece lungo quasi dieci chilometri e si snoda lungo la vecchia strada che collegava Abbadia San Salvatore a Piancastagnaio, con un dislivello totale di 240 metri. Percorrendo la vecchia strada che collegava Abbadia San Salvatore a Piancastagnaio si giunge ai due vecchi poderi di Sant’Antonio e della Cipriana, abitati fino agli anni 50.
  • Anello della Cipriana: Ad anello è invece il percorso della Cipriana, 12 chilometri e un dislivello di circa 240 metri. Partendo dall’antica strada di collegamento tra Abbadia San Salvatore e Piancastagnaio, si arriva al podere di Cerro del Tasca prima e ai ruderi di Montarioso poi.
  • Sentiero Sasso De’Merchi: Continuando a salire ed attraversando numerosi fossi, si raggiunge il Pian della Pescina.Continuiamo con il sentiero Sasso De’Merchi, con punto di partenza e di arrivo al Primo Rifugio del Monte Amiata. Il nome del sentiero prende il nome da un’incisione, ancora oggi leggibile, che anticamente segnava il confine tra la proprietà dei conti Cervini di Vivo d’Orcia e quella della Macchia Faggeta.
  • Percorso Scalettaia: Partendo dalla località Pian della Pescina, il percorso Scalettaia permette agli amanti del trekking sul Monte Amiata di raggiungere la Vetta della montagna passando per il Prato della Contessa. Destinazione finale il Sasso di Maremma, dove si può vedere la famosa Madonna degli Scouts.
  • Sentiero Le Cannucce: Il sentiero Le Cannucce inizia su strada asfaltata. Dalla chiesa di San Leonardo ad Abbadia San Salvatore, si sale verso località Grappolini e si continua percorrendo la strada della Castagna. Salendo ancora potrete optare per due percorsi diversi, entrambi che vanno a ricongiungersi con l’anello del Monte Amiata.

Sentieri Impegnativi per Esperti

Per i più esperti, vi sono i tre percorsi trekking Monte Amiata più impegnativi:

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  • Sentiero Capomacchia: Il sentiero Capomacchia, con un dislivello di circa 700 metri e una lunghezza di 22 chilometri, offre una faticosa salita fino alla capanna del Capomacchia, un rifugio destinato al guardiano della proprietà della Macchia Faggeta, da cui si può proseguire verso la vetta del Monte Amiata oppure iniziare la discesa verso Abbadia San Salvatore.
  • Percorso Macinaie-Vetta-Cantore: Non sono specificati dettagli su questo percorso nel testo fornito.
  • Percorso Castel del Piano: Infine, il percorso Castel Del Piano permette di passare da una zona interamente dedicata alla coltivazione del castagno e ammirare le splendide faggete. Il percorso è suddiviso in tre sentieri distinti, ben segnalati dal CAI: il CAI 617, il CAI 601 e il CAI 618. Per iniziare l’escursione, bisogna uscire dal centro storico di Castel del Piano e imboccare il sentiero 617. Si percorrono sette chilometri in salita, passando attraverso meravigliosi boschi di castagno e di faggio, giungendo, dopo aver salito circa 850 metri, all’incrocio con il sentiero CAI 601, o Anello del Monte Amiata. Una volta raggiunto il sentiero 601, si procede in direzione “Madonna del Camicione” e “Pozze di Catana”.
  • Anello Monte Amiata: L’ Anello Monte Amiata è il sentiero più lungo e forse più famoso, sicuramente da non perdere per osservare da vicino immensi boschi di faggio, abete, cerro e castagno. Ben 28,9 i chilometri di percorrenza e un dislivello di circa 1360 metri.
  • Sentiero Primo Rifugio- Macinaie: Si parte, appunto, dal Primo Rifugio Amiatino, e attraverso un sentiero a tratti in salita e a tratti pianeggiante si raggiunge località le Macinaie, luogo perfetto per rigenerarsi un po’ dopo la camminata. Si prosegue poi attraverso la pista di fondo Marsiliana, dove imboccando la pista del Canalino inizierete la discesa che vi riporterà al punto di partenza.

Cosa Vedere a Castel del Piano

Castel del Piano, a prima vista, vi apparirà come aggrappato sulla cima di una collina, da cui domina sulla campagna circostante. Fate una passeggiata nel centro storico e arrivate in Piazza Garibaldi: è qui, sotto l’obelisco dedicato a Garibaldi - l’eroe dei due mondi - che si corre il Palio del paese. La piazza ha la particolarità di avere la forma di una conchiglia che ricorda molto Piazza del Campo di Siena.

Chiese di Castel del Piano

  • Chiesa Parrocchiale della Natività della Madonna: Edificio tardo rinascimentale, commissionato nel 1490 e officiato verso la metà del sec. XVI. La facciata ed il campanile furono terminati solo nel 1870.
  • Chiesa della Madonna delle Grazie: La facciata in concio di peperino è stata terminata solo nel 1932, di stile rinascimentale. Sulla parete destra dell’unica navata vi sono i dipinti “Madonna del Carmine” di Francesco Nasini e la “Madonna del Rosario con Santa Caterina da Siena, San Domenico, San Francesco d’Assisi e Papa Pio V” sec. XVII.
  • Chiesa di San Leonardo: La chiesa, una delle più antiche, sorge su una preesistente cella benedettina del sec. IX. Le prime notizie si hanno dal 1198.
  • Chiesa del SS. Sacramento (Chiesa Piccina): La chiesa si trova nella parte storica del Paese, fu edificata ai primi del secolo XIII; di gusto romanico è stata molto rimaneggiata a partire dal 1600.
  • Chiesa di San Giuseppe (Oratorio della Confraternita della Misericordia): Ritratta di una piccola cappella, probabilmente seicentesca, affidata oggi alla confraternita della Misericordia. All’interno, ad un’unica navata, si può ammirare uno dei più bei dipinti di Francesco Nasini “Lo sposalizio della Vergine” (1664).

Palazzo Nerucci

Palazzo Nerucci si trova in Piazza Colonna, nel centro storico di Castel del Piano. Parliamo di un palazzo del ‘500 che ospita opere d’arte di vario genere: dipinti, sculture e reperti archeologici. Vi consiglio di vedere l’autoritratto a pastello di Rosalba Carriera, una famosa artista veneziana del ‘700 e un ritratto (ricamato a mano) del Granduca Leopoldo di Lorena.

Le Mura di Castel del Piano

Come moltissime antiche città della Toscana anche Castel del Piano ha avuto le sue mura. Furono costruite nel 1332, quando il borgo entrò a far parte della Repubblica di Siena. Ci vollero anni per costruirle ma alla fine, il paese ebbe la sua cinta muraria con tre porte di accesso: Porta Pianese (conosciuta anche come Porta dell’orologio) oggi sovrastata dalla Torre dell’orologio che svetta tra i vicoli, incastonata tra gli antichi palazzi; Porta Spennanziana e Porta Amiata o Castiglionese.

Gastronomia Locale

Dai vini DOCG (Brunello di Montalcino, Nobile di Montepulciano, Chianti classico, Vernaccia di San Gimignano) all’olio extra vergine di oliva: come il DOP Terre di Siena e il classico IGP Toscano; ma anche i salumi di Cinta senese, le carni di razza Chianina e lo zafferano allieteranno il vostro palato. Per non parlare dei dolci che da soli valgono il viaggio fin qua: il Panforte, il Panpepato e i Ricciarelli (biscotti di marzapane). Il panpepato è una ricetta tipica della tradizione toscana, un piatto che non può mancare a Natale. Si tratta di un dolce preparato con un impasto speziato a base di cioccolato e frutta secca.

Il territorio del Monte Amiata è conosciuto per i suoi prodotti tipici naturali: come le castagne e i funghi. La raccolta di castagne e funghi, in autunno quando le foglie degli alberi iniziano a cambiare colore è un’attività molto amata da queste parti, soprattutto dagli intenditori: si dice che la zona sia ricca di porcini.

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Altre Attività e Luoghi da Visitare nei Dintorni

  • Val d’Orcia: A mezz’ora di auto, patrimonio mondiale UNESCO.
  • Montenero d’Orcia: A poco più di 15 minuti, un antico borgo toscano famoso per i suoi fazzoletti di terra ondulati.
  • Abbadia San Salvatore: Un piccolo borgo medievale di montagna.
  • Merigar (Arcidosso): Tempio della Grande Contemplazione.
  • Costa della Maremma: Raggiungibile in meno di un’ora d’auto.
  • Città d’arte: Arezzo, Siena, Montepulciano, Pienza, Massa Marittima, Pitigliano e Castiglione d’Orcia.

Siamo nel sud della Toscana, quella conosciuta per i suoi paesaggi di straordinaria bellezza. Se capitate da queste parti, in inverno, sappiate che da qui potete raggiungere, in poco più di mezz’ora di auto la vetta del Monte Amiata, con le sue piste da sci.

I motivi per andare un fine settimana a Castel del Piano sono moltissimi (di sicuro più di sette): uno di questi è compiere un atto d’amore verso voi stessi e verso un angolo della Toscana che saprà accogliervi nel miglior modo (gentile) possibile.

Il comune di Castel del Piano, in provincia di Grosseto, ha avuto insediamenti umani fin dal Neolitico. Questo antico borgo, posto ad una altitudine di 637 metri s.l.m. e con circa 4000 abitanti, offre ai suoi visitatori la chiesa di San Niccolò e Lucia e Palazzo Nerucci, del XIV secolo.

In località Arcidosso, a pochi Km di distanza da Castel del Piano, si trova il Tempio della Grande Contemplazione. In tibetano, Merigar significa “residenza della montagna di fuoco”. Siamo ai piedi del Monte Amiata, immersi nella campagna toscana. Tutti lo chiamano il paese dell’acqua. La sua storia è antichissima. Il Terziere del Castello è la parte più antica del paese. Proseguite a piedi fino a Piazza del Suffragio passando poi per Piazza dell’Olmo e Piazza San Michele. Da piazza dell’Arcipretura attraversate la porta medievale detta Porticciola: siete già nel Terziere del Borgo. Procedete lungo la Via Lunga ed entrate in quello che un tempo era il Ghetto degli ebrei (XVI-XVIII secoli) dove sorgeva, la Sinagoga. Passate da Porta San Michele e arriverete dritti nel Terziere di Montecatino. Qui un tempo, sorgevano le imprese manifatturiere, il cui sviluppo fu agevolato dall’abbondanza delle acque di quest’area bagnata dal fiume Fiora che nasce proprio dal Monte Amiata.

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