Il Mistero di Emanuela Orlandi: Un Caso Aperto e il Ruolo di "Chi l'ha Visto?"
La trasmissione "Chi l'ha visto?" continua a parlare della scomparsa di Emanuela Orlandi, scoprendo nuovi dettagli a 41 anni dall’inizio del caso mai risolto. Ci sono casi di cronaca nera che nella memoria collettiva del nostro Paese sono indissolubilmente legati alla trasmissione "Chi l'ha visto?". Federica Sciarelli è tornata in onda con Chi l’ha visto? ieri sera 15 gennaio 2025, dopo la pausa natalizia. “Buon anno”, ha detto ai suoi affezionati telespettatori, per poi riprendere subito a trattare i temi di cronaca del momento.
L'Audio Inedito e i Dubbi Sulla Sua Autenticità
E nel corso dell’ultima puntata condotta da Federica Sciarelli è stato mandato in onda un audio inedito e mai trasmesso prima, con Pietro Orlandi presente in studio che ha confermato che quella ascoltata è la voce della sorella. Era Emanuela Orlandi? Lâaudio sarà riproposto nella puntata di 'Chi lâha visto?', condotta da Federica Sciarelli, in onda domani, mercoledì 3 luglio, alle 21.20 su Rai 3.
Parliamo dell’audio fatto ritrovare dai presunti rapitori il 17 luglio del 1983, quasi un mese dopo la scomparsa della 15enne vaticana. Il nastro fu lasciato in via della Dataria a Roma, presso la sede dell’Agenzia Ansa. Il contenuto era già stato divulgato da tempo. La registrazione contiene, lo ricordiamo, la voce di una ragazza che sta subendo delle violenze, “sottoposta a stimolazioni dolorose di intensità variabile e progressivamente crescente” (come si legge da un rapporto del Sismi).
Ci si chiede insomma se davvero quella voce fosse di Emanuela, come scrissero nel loro verbale gli agenti del Sismi (“quella voce corrisponde a quella di Emanuela Orlandi”) salvo poi smentire tutto al papà della cittadina vaticana, Ercole Orlandi, a cui dissero che erano solo “spezzoni di un film porno”. Urla di dolore, una ragazza che viene seviziata: è quello che si sente nella cassetta fatta ritrovare venticinque giorni dopo la scomparsa di Emanuela Orlandi. Ma è veramente lei? E se quella voce non fosse quella di Emanuela, ma di un’altra giovane donna?
“E se questa voce non fosse di Emanuela Orlandi ma di un’altra giovane donna, picchiata, seviziata e torturata? Ma chi, nello stesso periodo di Emanuela Orlandi, è stata rinchiusa e seviziata? Infine, la terrificante vicenda di Ana Maria Henao, la ricca ereditiera statunitense scomparsa il 2 febbraio, a Madrid, quando in alcune immagini, acquisite dagli investigatori, si vede un uomo che esce di casa con una valigia in mano e in quella valigia c’è l’ex moglie.
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Parte di questo audio non era stata mai trasmessa. Dovrei fare il terzo liceo ‘sta’altr’anno, scientifico… Saranno 16 a gennaio, 15… 16 a gennaio… in un paesino sperduto, per Santa Marinella… Mi verranno a accompagna’ ‘sta’altr’annoParole che, mandate in loop nel corso della chiamata del 5 luglio 1983, avevano mandato in confusione tutti.
La Pista della Basilica di Sant'Apollinare e il Ruolo di Enrico De Pedis
Si è tornati a discutere della telefonata che è arrivata a Chi l’ha visto? sulla scomparsa di Emanuela il 22 giugno del 1983. “Riguardo al fatto di Emanuela Orlandi, andate a vedere chi è sepolto nella cripta della Basilica di Sant’Apollinare”. Luglio 2005, in diretta arriva una telefonata anonima in cui un uomo afferma che per risolvere il caso di Emanuela Orlandi è necessario andare a vedere "chi è sepolto nella cripta della basilica di Sant'Apollinare" e informarsi sul "favore che Renatino fece al cardinal Poletti".
A distanza di 20 anni dalla telefonata, nella commissione d’inchiesta è stata chiesta conferma a Don Vergari della credibilità di tale pista. "Don Vergari dice una cosa che non era mai stata detta prima: si parte da questa telefonata, nel 2005 noi riprendiamo il caso. Si parla di Enrico “Renatino” De Pedis e della Basilica di Sant’Apollinare. Considerate che è importantissima perché tua sorella studiava nell’istituto attiguo”.
Si scopre così che il defunto custodito nella basilica romana era Enrico De Pedis (detto Renatino), uno dei capi della banda della Magliana. L'anno successivo un pentito della banda, Antonio Mancini, dichiara a un giornalista di Chi l'ha visto? di aver riconosciuto nella voce anonima della telefonata quella di un membro della banda della fazione di De Pedis, Libero Angelico, soprannominato Rufetto.
“Assurdo che siano passati vent’anni”, così ha replicato Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, presente in studio con Federica Sciarelli. “Conosce la verità”, ha aggiunto, riguardo Don Vergari. “Secondo me è una cosa che la Procura dovrebbe prendere in considerazione. Non so se lo hanno ascoltato o lo dovranno ascoltare, però lui deve spiegare perché ha detto quella cosa”. Negli anni, Don Vergari ha mantenuto un rapporto d’amicizia con la vedova di De Pedis.
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Altri Casi Trattati e l'Importanza della Trasmissione
“Noi vi abbiamo parlato di truffe romantiche, abbiamo fatto una campagna contro queste truffe. Ma dobbiamo farlo anche per altre truffe, ovvero quelle che promettono dei guadagni facili sul web, sui social”, così Federica Sciarelli ha presentato il caso. Dopo gli appelli di "Chi l'ha visto?" altre donne si sono fatte avanti per descrivere i maltrattamenti subiti. E ancora la scomparsa di Mara Favro, sparita da Chiomonte in Val di Susa, ormai da quattro mesi. Come si è allontanata dalla pizzeria a quell'ora di notte?
Scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori: Don Vergari è stato sentito in commissione parlamentare di inchiesta e ha rilasciato dichiarazioni inedite. Per la morte di Pierina Paganelli è indagato il vicino di casa, Louis, che aveva una relazione con Manuela, la nuora di Pierina. Al centro delle indagini le immagini della telecamera della farmacia situata a poca distanza dal palazzo in cui abitavano: è lui l’uomo ripreso pochi minuti dopo l’omicidio? E ancora la scomparsa del giovane Riccardo. È stata ispezionata di nuovo la diga del Furlo e lui non c’è. C’è la speranza che se ne sia andato via volontariamente. E su questa speranza c’è chi cerca di lucrare dicendo di aver visto il ragazzo e chiedendo denaro in cambio di informazioni.
Nel 2017 Simone Santoleri, ex guardia giurata figlio di una pittrice scomparsa ad Ancona, 14 giorni prima del ritrovamento del cadavere della mamma, Renata Rapposelli, si fa sfuggire il nome Chienti, il luogo dove verrà trovato il corpo. Nel 2010, dopo essersi occupato per settimane del caso, Chi l’ha visto? anticipa in diretta la svolta drammatica sulla scomparsa di Sarah Scazzi. Alla madre della 15enne, in collegamento, viene svelato il ritrovamento del corpo senza vita della figlia (anche se la tragica notizia le è stata probabilmente anticipata poco prima).
Agosto 1989. Giuseppe e Marta Carretta insieme ai due figli Ferdinando e Nicola, avevano avvisato vicini e conoscenti che sarebbero partiti per un viaggio in camper alla volta del nord Africa. Perciò, nessuno trova strana la loro assenza nelle prime settimane. Se non che, la famiglia continua a risultare irreperibile anche dopo la prevista data del ritorno. “Ho sparato ai miei genitori e a mio fratello”, disse agli inviati Giuseppe Rinaldi e Gianlorenzo Gregoretti, dopo che era stato rintracciato nella capitale britannica.
Katia, invece, è una donna che ha perso tutti i suoi risparmi per una truffa: credeva di aver fatto un investimento, ma le persone di cui si è fidata la stavano ingannando. La storia è stata raccontata dal marito e dalla sorella. La donna ha investito tutti i risparmi in pochi mesi: successivamente, dopo aver sporto denuncia alla Guardia di Finanza, su internet ha scoperto diversi video con protagonista una donna. A cui, però, è stata rubata praticamente l’identità, replicata con l’Intelligenza Artificiale. Ed è in questo caso che Katia viene ulteriormente truffata: crede di stare riprendendo i soldi investiti, ma in realtà non è affatto così. “Persone truffate come Katia si stavano mandando i soldi tra loro, ma la fetta più grande viene inviata ai truffatori”. Alla fine, Katia viene denunciata da altre vittime come lei. Il 12 novembre, Katia si è tolta la vita.
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ItaliaSt 2019/2017 min Roma, 2/10/2023 - "Ha ammanettato mia figlia": Marco Accetti assolto perché il fatto non sussiste al processo per violenza privata nato dalla denuncia della mamma di una ragazza, dopo una festa per minorenni nel locale che lui gestiva a #Roma. "Era solo un gioco", si era difeso. Il pm aveva chiesto 6 mesi. L'uomo si era autodenunciato del sequestro di Emanuela Orlandi, facendo ritrovare un flauto che secondo lui apparteneva alla ragazza ed è stato condannato nel 1983 per la morte del piccolo José Garramon.
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