Chi l'ha visto?: Storia di un programma iconico della televisione italiana
Il nome di Donatella Raffai, giornalista Rai scomparsa, è indissolubilmente legato a "Chi l'ha visto", una delle trasmissioni più longeve dell'intero panorama Rai. La prima puntata andò in onda il 30 aprile del 1989 su Rai 3, con la conduzione di Raffai e di Paolo Guzzanti, il giornalista romano padre degli attori Corrado, Sabina e Caterina. Ideatore fu lo storico autore della tv di Stato Lio Beghin.
Le origini e il successo iniziale
La scintilla? Il successo del servizio riguardante la scomparsa di un militare pugliese della Guardia di Finanza, trasmesso in una puntata di un altro programma Rai, "Posto pubblico nel verde". Le numerose segnalazioni giunte alla redazione di "Posto pubblico nel verde" - condotta dalla stessa Raffai - riguardo il caso della scomparsa di un finanziere convinse l'autore Lio Beghin a "inventare" un'intera trasmissione dedicata ai casi di scomparsa, con in testa anche il modello della rubrica "Dove sei?", fra le più apprezzate di "Portobello" di Enzo Tortora.
Inizialmente i filmati riguardanti le persone sparite venivano realizzati come ricostruzioni delle tappe salienti della vicenda, utilizzando alcuni figuranti (sul modello di quello che accade con "Amore criminale") e le testimonianze dei familiari. Il primo caso affrontato - e risolto - fu quello di Jennifer, una ventenne americana, ausiliaria della base Nato di Bagnoli, svanita nell'estate del 1988. Chi l'ha visto chiamò il padre della giovane per un appello.
Puntata dopo puntata, il programma iniziò a "carburare" e il successo ad aumentare, grazie anche ad alcuni aggiustamenti in corsa. Nella stagione 1990-91 arrivò il primo Telegatto e il programma si sdoppiò, con un doppio appuntamento, al venerdì e alla domenica. Puntata dopo puntata, il programma iniziò a "carburare" e il successo ad aumentare, grazie anche ad alcuni aggiustamenti in corsa.
Gli anni '90: Avvicendamenti e cambiamenti di formula
Nei primi anni a Raffai, dopo l'addio di Guzzanti, si affiancò il giornalista Luigi Di Majo. Nel 1991-92 la giornalista di origini marchigiane decise di "mollare" Chi l'ha visto e di dedicarsi a un nuovo programma, battezzato "Parte civile". Al suo posto fu chiamata la sessuologa Alessandra Grazziottin, sempre in coppia con Di Majo. Gli ascolti calarono sensibilmente, tanto è vero che il direttore di Rai 3 Angelo Guglielmi scelse di richiamare Raffai - per altro reduce dall'insuccesso di "Parte civile" - per ritrovare la magia degli inizi.
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La mossa si rivelò vincente, anche grazie a qualche cambiamento nella formula. Non più solo le vicende di persone scomparse, ma un "tuffo" nella cronaca nera a tutto tondo, con servizi riguardanti omicidi insoluti o casi di criminalità. Autore principale della trasmissione, a quell'epoca, era Pier Giuseppe Murgia, noto sceneggiatore della squadra Rai, per cui firmò anche alcuni episodi della serie "La Piovra", dedicata alla lotta alla mafia. Fra gli anni '90 e l'inizio del nuovo secolo si avvicendarono al timone di Chi l'ha visto, dopo il definitivo addio di Raffai nel 1994, le giornaliste Giovanna Milella e Marcella De Palma (morta nel 2000, proprio mentre si preparava all'inizio di una nuova annata del programma) oltre all'attrice Daniela Poggi. In questi anni il pubblico si "divise" di fronte all'incursione sempre più marcata in vicende che esulavano dai casi di scomparsa. Fu addirittura creato uno spin-off ,"Indagine", più centrato sulla cronaca nera, esperimento rapidamente tramontato.
L'era Sciarelli: il programma diventa un cult
Nel 2004 Chi l'ha visto inizia a identificarsi con Federica Sciarelli, chiamata a rilanciare la trasmissione dopo aver lavorato (e condotto) al Tg3. L'attuale volto del programma è anche autrice. E' in questi anni che Chi l'ha visto prende le sembianze della trasmissione-cult che è diventata oggi, con un mix equilibrato di casi di scomparsa e vicende di cronaca nera. E un coinvolgimento sempre più importante del pubblico (che dall'edizione 2009-2010 è presente anche in studio, stop dovuto alla pandemia a parte).
Lo stile di Sciarelli, molto diretto e vicino agli spettatori a casa, con i quali interloquisce nel corso della trasmissione invitandoli alla collaborazione, è un altro dei segreti di un successo che non sembra tramontare. Così come la frequenza degli aggiornamenti su alcuni casi ormai "storici" - uno per tutti, la scomparsa di Denise Pipitone - che vanno a formare una vera e propria narrazione, seguita con passione dal pubblico a casa. Ad esempio inventando gli “scomparsi alla giustizia” ha seguito i casi di Andrea Ghira e Matteo Messina Denaro. Ma non solo. Ha fatto entrare prepotentemente nel programma delle vere e proprie inchieste sui femminicidi, ma anche su casi di cronaca che hanno colpito e interrogato l’opinione pubblica (dietro la scomparsa ci sono anche omicidi, sequestri o maltrattamenti). A Federica Sciarelli si deve, da vent’anni circa, il taglio d'inchiesta che caratterizza oggi Chi l'ha visto?.
Tra i casi di persone scomparse e di cronaca nera trattati da Chi l'ha visto? il programma di Federica Sciarelli, è un appuntamento irrinunciabile per milioni di italiani. Può essere contemporaneamente un viaggio agli inferi e un tuffo nel lieto fine più insperato. In alcuni casi la gigantesca macchina investigativa e autoriale del programma è stata capace di risolvere o dare nuova linfa alle indagini di casi ormai dimenticati, di morti ammazzati o scomparsi finiti nell'oblio. Chi l'ha visto è un programma di servizio: si occupa attivamente di ritrovare le persone scomparse e non molla finché non è riuscito a trovare una traccia o una pista attendibile.
Ascoltando la celebre sigla di Chi l'ha visto, che anticipa l'inizio del programma dal 1993 (è il brano Missing), chi guarda il programma sente qualcosa di simile a ciò che ha provato il cane dello scienziato russo Ivan Pavlov ai tempi del famoso esperimento sul riflesso condizionato: con quell'intreccio di note scattano automaticamente sensazioni di speranza e paura, di inquietudine e perturbante, dentro quella melodia c'è una storia di dolore che potrebbe essere di chiunque. C'è un finale felice per cui gioire o un epilogo crudele per cui rammaricarsi. C'è l'Italia, in tutte le sue forme, pure quelle più cruente.
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Momenti controversi e imitazioni
Fra i momenti entrati nella storia del programma c'è, per esempio, la puntata del 6 ottobre del 2010 quando Sciarelli, collegata con la casa di Sarah Scazzi, quindicenne pugliese scomparsa ad Avetrana, comunicò in diretta alla madre (e ai telespettatori) la notizia del ritrovamento del cadavere della figlia. Una scelta che sollevò un vespaio di critiche e attacchi. Altra puntata da ricordare è quella dell'11 maggio 2016 in cui intervenne al telefono Ali Agca, l'attentatore turco che nel 1983 sparò a papa Giovanni Paolo II. L'ex "lupo grigio" svelò alcuni presunti dettagli riguardanti la scomparsa della giovane Emanuela Orlandi, un altro dei cavalli di battaglia di Chi l'ha visto. Parole che spinsero la giornalista ad apostrofare con decisione Agca chiedendogli "le prove" delle sue affermazioni.
Se il successo di un programma si misura anche sugli "sberleffi" e le rivistazioni comiche a lui dedicate, Chi l'ha visto può dire di vantare una nutrita serie di "caricature". Dall'imitazione di Donatella Raffai realizzata da Corrado Guzzanti a quelle di Federica Sciarelli di Lucia Ocone in "Quelli che il calcio" e dell'ex Avanzi e Tunnel Francesca Reggiani in alcuni suoi spettacoli teatrali. Immancabile, poi, la presenza di un "disturbatore" fisso, il mitomane Michele Caruso, con il quale l'ex volto del Tg3 ha condotto una serie di "duelli" telefonici.
Il metodo di "Chi l'ha visto?"
Oltre agli appelli, alle segnalazioni, alla verifica certosina dei documenti e delle denunce, si parte da subito con le ricerche sul campo. ‘’Il nostro approccio - ha spiegato Federica Sciarelli in una recente intervista - consiste nel recarci nell’ultimo luogo in cui la persona è stata avvistata e partire da lì. Procediamo per passi, in cerchi concentrici, per esplorare in modo completo. La nostra guida è l’esperienza’. Un autentico lavoro di giornalismo d’inchiesta, che si avvale di numerosi redattori e inviati ma anche del contributo del pubblico.
Il pubblico a casa infatti ha disposizione un numero di telefono per segnalare l’avvistamento dei soggetti non più reperibili, o anche solo per comunicare informazioni utili in merito alla loro condizione. Alle telefonate in studio si accompagnano le ricostruzioni filmate e i servizi giornalistici che ricostruiscono i fatti e le vite di queste persone, ma anche le testimonianze dei loro famigliari.
Tabella dei conduttori di "Chi l'ha visto?"
Conduttore/Conduttrice | Periodo |
---|---|
Donatella Raffai e Paolo Guzzanti | 1989 |
Donatella Raffai e Luigi Di Majo | Anni '90 |
Alessandra Graziottin e Luigi Di Majo | Stagione 1992-1993 |
Donatella Raffai | Stagione 1993-1994 |
Giovanna Milella | 1994-1997 |
Marcella De Palma | 1997-2000 |
Daniela Poggi | 2000-2004 |
Federica Sciarelli | 2004-presente |
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