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Classifica Presenze Giocatori Stranieri Juventus: Una Storia di Successi

Praticamente tutti i periodi dei grandi successi juventini hanno coinciso con la presenza nel club di giocatori stranieri dall’enorme talento.

L'Era dei Pionieri: La Filiale Ungherese (1924-1927)

Durante l’estate 1925, la federazione italiana autorizza l’apertura ai calciatori stranieri: ogni squadra può tesserare due giocatori non italiani nel proprio organico. Il club torinese orienta la propria scelta sul mediano ungherese Jozsef Viola, mentre un altro suo connazionale arrivò nella stagione successiva (1925-26): Ferenc Hirzer, un attaccante la cui efficacia è rimasta senza uguali nella storia juventina. Grazie all’ apporto di questo eccezionale attaccante, la Juve conquista il suo secondo scudetto (1926). Purtroppo, le leggi fasciste del 1927 vietarono l’impiego di stranieri nel campionato italiano e la Juve dovette privarsi di questo fenomenale giocatore.

L’Epoca d’Oro degli "Oriundi" Sudamericani (1929-1939)

Per eludere queste leggi restrittive, durante la fine degli anni Venti le squadre italiane fecero un massiccio ricorso all’ingaggio di "oriundi", appellativo dato a calciatori stranieri (sovente sudamericani) muniti di discendenza italiana. La Juventus approfitta di questo sotterfugio giuridico per ingaggiare numerosi argentini tra gli anni Venti e Trenta: i centrocampisti Renato Cesarini e Luisito Monti e l’ala Raimundo Orsi nel 1929. Questi tre oriundi parteciparono alla fantastica serie di successi bianconeri degli anni Trenta (cinque scudetti consecutivi dal 1930 al 1935).

Una Penuria di Grandi Giocatori Stranieri (1940-1948)

Lo scoppio del secondo conflitto mondiale limita la possibilità di reclutare giocatori oltre frontiera: solo due poterono indossare la casacca bianconera durante questo periodo: l’uruguagio Raul Banfi e l’albanese Riza Lushta. Quest’ultimo, unico albanese nella storia bianconera, segnò una cinquantina di reti in campionato. La fine del conflitto e la caduta del regime fascista segnò il termine dell’interdizione degli stranieri nel calcio. La Juve ingaggiò allora alcuni giocatori cecoslovacchi tra il 1946 ed il 1948 (Korostolev, Arpas e Vycpalek, che allenerà con successo la Juve negli anni Settanta). Questi primi acquisti all’estero del dopoguerra non permisero comunque ai bianconeri di riconquistare lo scudetto.

La Generazione Danese e la Riconquista del Titolo (1948-1956)

A partire dal 1948, un’ondata di calciatori danesi approdarono alla Juve: almeno cinque danesi sbarcarono in Piemonte tra il 1948 ed il 1954. L’interesse del club verso questi giocatori nacque dalle loro prestazioni nei Giochi olimpici del 1948 dove con la loro Nazionale giunsero alla semifinale dopo aver eliminato la squadra italiana. Tra questi giocatori venuti dal freddo molti giocarono un ruolo preponderante nel rinnovamento che la squadra ebbe all’inizio degli anni Cinquanta (due titoli nel 1950 e 1952): l’attaccante John Hansen, degno erede del goleador ungherese Hirzer, che realizzò 124 reti in sei stagioni (1948-54), Karl Age Praest (1949-1956) e Karl Haage Hansen (1950-53). La Juve dispose così di un notevole trio d’attacco che contribuì largamente ai successi del 1950 e del 1952.

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Charles-Sivori: Un Duo Infernale (1957-1962)

Nel 1957 arrivarono a Torino due attaccanti stranieri dalle caratteristiche molto differenti: John Charles e Omar Sivori. Il primo è nativo del Galles, possiede un fisico eccezionale ed è uno dei migliori colpitori di testa dell’epoca. Il secondo è argentino, è dotato di una tecnica e di una visione di gioco fuori dal comune. I due si completarono a vicenda e nella loro prima stagione bianconera realizzeranno complessivamente 50 reti (27 Charles, capocannoniere del torneo e 22 Sivori) e conquistarono lo scudetto. Altri due titoli arrivarono nel 1960 e 1961 e due Coppe Italia (1959 e 1960) grazie all’apporto di questo duo senza eguali in Italia ed in Europa. Le cifre parlano da sole: Charles e Sivori segnarono insieme 227 reti (93 Charles e 134 Sivori).

Molti Stranieri ma Poche Stelle (1963-1970)

La successione di questo duo straniero fu molto ardua. I numerosi sudamericani, in maggioranza brasiliani, che si succedettero in squadra durante gli anni Sessanta non riuscirono a far dimenticare la coppia Sivori-Charles: Siciliano e Miranda (1962-63), Nenè (1963-66), Da Costa (1963-66). Nestor Combin non restò che una stagione, 1964-65 con 7 reti. Solo due giocatori emersero in questo periodo: Luis Del Sol ed Helmut Haller. Il primo arrivava dal Real Madrid e diventò un elemento essenziale della Juventus degli anni Sessanta; in otto stagioni disputò 228 incontri di campionato, cosa che lo classifica al secondo posto tra gli stranieri con più presenze in campionato con la casacca bianconera. Poco dotato tecnicamente, ma con una grinta impressionante ed un senso di sacrificio straordinario, questo mediano interditore condurrà la Juve all’unico scudetto del decennio, nel 1967. Quanto al tedesco Haller, centrocampista offensivo dalla tecnica brasiliana, approda alla Juve nel 1968 e si aggiudica due titoli italiani (1972 e 1973).

L’Italia Chiusa agli Stranieri (1970-1980)

Il decennio degli anni Settanta è segnato dall’assenza totale di calciatori stranieri come previsto dal regolamento vigente, a meno che gli stessi non fossero già in attività presso qualche squadra. La Juve riuscì ad ingaggiare Josè Altafini, attaccante brasiliano con passaporto italiano. Bandiera del Milan degli anni Sessanta, dove conquistò la Coppa Campioni, Altafini arrivò alla Juve nel 1972 a 34 anni e fu il jolly d’attacco ideale in un settore allora formato da Anastasi e Bettega. Nonostante partisse spesso dalla panchina, riuscì a capovolgere numerosi incontri a favore di Madama grazie alla sua esperienza ed al suo opportunismo sotto rete; rimase fino al 1976, vincendo due scudetti (1973 e 1975).

Tornano gli Stranieri... e Fanno Vincere la Juve (1980-1986)

La Juve approfitta della riapertura delle frontiere nel 1980 per reclutare il centrocampista dell’Arsenal Liam Brady. E’ una scelta giusta: con l’irlandese la Juve conquista due campionati consecutivi (1981 e 1982). Brady è decisivo in entrambe le stagioni: miglior realizzatore nel primo anno (8 reti) ed autore della rete decisiva all’ultima giornata che permette alla Juve di battere sul filo di lana la Fiorentina ed aggiudicarsi il ventesimo scudetto. Il regista irlandese verrà sostituito l’anno successivo dal più celebre numero 10 della storia juventina: Michel Platini.

Michel Platini

Questo centrocampista francese ha indossato la maglia bianconera per 5 stagioni nel corso della sua carriera, dal 1982 fino all'87, riuscendo a conquistare anche il titolo di capocannoniere della Serie A per le stagioni '82-'83, '83-'84 e '84-'85. Grazie alla vittoria della Coppa delle Coppe, della Coppa dei Campioni e della Supercoppa Uefa, gli anni di Platini alla Juve sono stati costellati di successi e questi hanno senz'altro contribuito alla crescita della popolarità del giocatore. Senza contare poi i Pallone d'Oro vinti da Platini nel 1983, 1984 e 1985.

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Il francese arriva a Torino insieme all’attaccante Boniek: questo duo franco-polacco si intende a meraviglia, e sotto l’impulso dei suoi due stranieri e dei sei campioni del mondo del 1982, la Juve domina in Italia ed in Europa. Nel 1985 un altro artista del pallone viene ad arricchire questa galleria di stelle: il danese Michael Laudrup, vittorioso con la Juve della Coppa Intercontinentale (dove realizza una rete) e del 23 scudetto, nel 1986.

Il Valzer degli Stranieri (1987-1994)

La partenza di Platini apre un periodo oscuro per gli stranieri del club, molti si succedono, ma nessuno lascia un segno degno di sè. Il russo Zavarov non resta che due stagioni (1988-90) nelle quali segna appena 7 reti in 60 incontri, il tedesco Hassler non fa meglio: una sola stagione con una rete in 32 presenze, l’inglese David Platt anch’egli non rimane per più di un anno (1992-93) con un magro bilancio (16 presenze e 3 gol). Tutti arrivarono con l’aspirazione di sostituire Platini, ma nessuno seppe adattarsi al calcio italiano. Anche all’attacco nessuno straniero seppe riempire il vuoto lasciato da Boniek e Rossi: il gallese Ian Rush, che i dirigenti torinesi vedevano come l’erede di Charles, disputò una sola catastrofica stagione (1987-88, 29 presenze e 7 reti), indegna per il goleador che fu nel Liverpool. Il piccolo Rui Barros si comportò un pò meglio del gallese, due anni in cui realizzò 14 reti. Altra grande delusione fu il tedesco Stefan Reuter, difensore prelevato dal Bayern Monaco dove ritornò dopo appena un anno, nel 1992. Solo i difensori Julio Cesar (1990-94) e Jurgen Kohler (1991-95) ed in misura minore l’attaccante Andreas Moller (1992-94) emersero dalla mediocrità globale di questi stranieri; questa mancanza di calciatori stranieri di valore fece sì che per ben nove lunghi anni la Juve non vinse alcuno scudetto.

Deschamps e Zidane, Degni Eredi di Platini (1994-1998)

Marcello Lippi arriva nel 1994 come nuovo allenatore della Juve. La sua scelta di stranieri cade sul terzino croato Jarni e sui centrocampisti Didier Deschamps e Paulo Sousa. Questi acquisti, sulla carta meno prestigiosi di quelli del periodo precedente, rinnovano il gioco della squadra che riconquista lo scudetto nel 1995 e la Coppa Campioni l’anno dopo. Sousa viene eletto miglior straniero dell’anno, mentre Deschamps viene soprannominato il "nuovo Furino". Il difensore uruguayano Montero, il francese Zidane e l’olandese Davids vengono a rinforzare con successo il contingente straniero del club e contribuiscono alla conquista di altri due titoli (1997 e 1998).

Zinedine Zidane

Altro grande giocatore storico della Juve è il francese Zinedine Zidane, che nel corso degli anni in bianconero, dal '96 al 2001, si è distinto per le sublimi giocate sul campo da calcio. Con 2 Serie A vinte, una Supercoppa Uefa e due premi miglior straniero, in mezzo a tanti altri successi, il nome di Zidane è scolpito nella memoria dei sostenitori del club bianconero. Per non parlare poi del suo trasferimento da record ai tempi, ovvero una cifra di 150 miliardi di lire al Real Madrid.

Didier Deschamps

Giocatore della Juve dal 1994 al 1999, Didier Deschamps resta negli annali tra i giocatori stranieri più popolari della Juventus. L'attuale allenatore della nazionale francese ha contribuito alla vittoria di tre campionati italiani, due Supercoppe Italiane e una Coppa Italia, oltre che di una Champions League, una Coppa Intercontinentale e una Supercoppa Uefa. Le presenze con la Juventus per Deschamps sono 178.

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Gli Stranieri di Secondo Rango (1998-2001)

La generazioni di stranieri che arriva a partire dal 1988 è costituita da nomi poco noti in ambito internazionale: Mirkovic, Tudor e Blanchard nel 1998, Esnaider, Isaksson, O’Brien nel 1999. I soli grandi nomi di questo periodo sono l’attaccante francese Thierry Henry ed il portiere olandese Edwin Van der Saar.

Protagonisti degli Anni 2000

Pavel Nedved

Con la Juventus Nedved può dire di aver vissuto il suo periodo migliore come giocatore. Il centrocampista ceco ha indossato la maglia bianconera dal 2001 al 2009 vincendo quattro volte il campionato e una la Supercoppa Italiana. Sono state molte le soddisfazioni regalate da Nedved ai suoi tifosi, anche se c'è un grande rimpianto, ovvero la mancata finale di Manchester contro il Milan a causa di ammonizione.

David Trezeguet

Con circa 300 presenze con la maglia bianconera, Trezeguet non può non entrare nella classifica dei giocatori più popolari della Juventus. A Torino dal 2000 al 2010, Trezeguet è stato inserito anche nella classifica dei 50 giocatori della Juve più rappresentativi, e nel suo periodo in bianconero può vantare una media di oltre 17 reti a stagione. Con 171 goal totali, Trezeguet è tutt'ora il miglior marcatore straniero nella storia della Juventus. Ricordiamo che nel suo Palmares in Italia ci sono quattro campionati italiani, una supercoppa e un titolo di capocannoniere della Serie A.

Tempi Recenti

Paul Pogba

Passando a tempi più recenti non possiamo non menzionare Pogba. La storia d'amore tra il centrocampista francese e la Juve ha vissuto alti e bassi, vedendo il campione giocare dal 2012 al 2016 con oltre 120 presenze e poi ritornare nel 2022 anche se con qualche difficoltà in termini di infortunio.

Alex Sandro

Nella sua ultima partita con la maglia della Juve, Alex Sandro segna ed entra nella storia del club: il brasiliano infatti giocando contro il Monza ha agganciato Pavel Nedved diventando insieme all’ex centrocampista ceco lo straniero con più presenze in bianconero: ben 327. Ultima gara con la Juve difficile da dimenticare per Alex Sandro: il brasiliano ha segnato il secondo gol al Monza e con questa partita è diventato lo straniero con più presenze nella Juventus: 327. Un primato da condividere però con l’ex centrocampista e vice presidente Pavel Nedved, anche lui fermo a 327. L'ultima gara della sua era bianconera, contro il Monza, rende Alex Sandro il più presente di sempre alla pari con l'ex vicepresidente Pavel Nedved. Dopo nove anni alla Juventus, Alex Sandro saluta i bianconeri. Lo fa per continuare altrove la sua carriera (probabilmente in Brasile), dopo aver vinto tanto con Madama, tra cui cinque Scudetti e cinque Coppa Italia, di cui ultima conquistata pochi giorni fa contro l'Atalanta. Alex Sandro ha avuto grossi alti e bassi nel periodo con la Juventus, ma è riuscito comunque ad entrare nella storia del club: basti pensare che la partita contro il Monza con cui si chiuderà la sua era bianconera, lo porterà ad essere il giocatore straniero più presente nella storia di Madama.

Con la partita del 25 maggio, l'ultima della stagione bianconera, Alex Sandro raggiunge Pavel Nedved in cima ai più presenti. Non avrà comunque modo di superarlo ed essere l'unico in testa alla graduatoria, visto il saluto immediatamente successivo.

La presenza di giocatori stranieri ha arricchito la storia della Juventus, portando successi e innovazione tattica. Da Platini a Zidane, da Nedved a Trezeguet, questi campioni hanno lasciato un segno indelebile nel cuore dei tifosi bianconeri.

Giocatori Stranieri con Più Presenze nella Juventus
Giocatore Presenze
Alex Sandro 327
Pavel Nedved 327
Luis Del Sol 228
Didier Deschamps 178
David Trezeguet Circa 300

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