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Come capire se ho fatto un viaggio astrale: sintomi e esperienze

Uno psichiatra ha vissuto, durante un’anestesia, quello che in molti chiamano “viaggio astrale”, dichiarando poi, in un articolo scientifico, di aver compreso l’universo. L’operazione è avvenuta quasi 40 anni prima, nel 1984. Un grave incidente stradale ha costretto l’autore a subire un intervento: “Ho subito un intervento chirurgico importante in anestesia generale il 4 aprile 1984. Il prof.

Cos'è un viaggio astrale?

L’avrai senz’altro sentito nominare, magari dalla tua insegnante di yoga o in tv durante un’intervista a qualche scienziato americano. Oggi sono parecchie le teorie che gravitano attorno a questo tema, ed alle spalle abbiamo una fiorente letteratura yogica che ce ne parla. Ma cosa sono esattamente questi famosi “viaggi astrali”? Qual è la loro origine?

Scoperto e sperimentato dagli sciamani in India e in Messico, ad oggi è difficile risalire ad una data storica poiché non si hanno documenti di queste prime sperimentazioni. Astrale deriva da piano astrale, quest’ultimo è una dimensione intangibile che va oltre i cinque sensi dell’essere umano. La materia astrale è molto più sottile della materia fisica e va quindi a riempire gli spazi che intercorrono tra un atomo e l’altro della materia fisica.

Il corpo astrale

Abbiamo detto che i viaggi astrali vengono effettuati attraverso il corpo astrale. Potremmo definirlo come l’anima di una persona, ma non solo. Il corpo Astrale è considerato dal grande scrittore e teosofo Arthur E.Powell uno dei tre corpi sottili di cui è composto ogni individuo.

“Tutti posseggono e utilizzano il corpo astrale, ma sono ben pochi quelli che sono consapevoli della sua esistenza e a servirsene in piena coscienza. In moltissime persone esso è poco più di una massa di materia astrale disorganizzata, i cui movimenti e impulsi sfuggono quasi completamente al controllo dell’uomo vero e cioè dell’Ego. Per lo Yoga l’elemento che collega il corpo fisico con il proprio corpo astrale è il terzo chakra.

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Come riconoscere un viaggio astrale

Se hai fatto un viaggio in astrale te ne accorgi immediatamente! Vedere: significa che hai effettivamente delle immagini che ti scorrono davanti agli occhi, vedere implica tutta una serie di percezioni: come per esempio sentire. Prendiamo l’esempio di essere vicini ad una cascata. Oltre a vederla con chiarezza, possiamo sentire il rumore dell’acqua e percepire addirittura gli schizzi d’acqua che arrivano a bagnarci il volto.

“Ricordo come se fosse ieri la prima volta che ebbi un’esperienza astrale: nonostante fu piacevole, mi spaventai parecchio, perché non sapevo nulla di tutto questo. Solo dopo qualche tempo decisi a parlarne a mia madre e le raccontai per filo e per segno le sensazioni che avevo vissuto. Era il rilassamento finale della mia quarta lezione yoga. La mia insegnante utilizza il rilassamento alla fine di ogni lezione. Ecco, quella è l’ultima cosa che ho sentito, perché il secondo dopo non mi sentivo più con in quella stanza, non ero più mentalmente lì. Cominciai ad immaginarmi il mare in una splendida giornata di sole e un gabbiano che volava sopra le onde. La mia prospettiva era appena al di sopra del volatile e seguivo il suo percorso. La musica di sottofondo la sentivo ancora ma era molto lieve, sentivo il vento sul viso, l’aria leggera dell’alta quota, l’infrangersi delle onde sulla spiaggia e il verso del gabbiano. Il gabbiano è l’elemento principale del viaggio, credo sia il mio animale veicolo, che vedo ancor’oggi.

“Riprendiamo consapevolezza del nostro corpo approfondendo il nostro respiro”. Ecco che in un batter d’occhio crolla tutto!

Viaggi astrali e fenomeni simili

Apparentemente potrete confondere tale fenomeno con le esperienze pre-morte: ma mentre queste ultime avvengono quando la vita stessa è in pericolo, il viaggio astrale può compiersi in stati meditativi, in trance oppure dopo momenti particolari della propria esistenza. Molte volte vi sarà capitato di svegliarvi di soprassalto con la sensazione di cadere nel vuoto: questo è il primo sintomo di questa esperienza extracorporea, che spesso però spaventa comportando un brusco risveglio.

Numerosi studi sul sonno dimostrano infatti che le persone attraversano uno stadio intermedio del sonno, tra la veglia e il sonno REM, in cui il sistema REM produce la paralisi. Il viaggio astrale viene definito come “piccola morte” perché è appunto un “assaggio” di ciò che ci accadrà dopo che il corpo fisico sarà dichiarato clinicamente morto.

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Tecniche per indurre un viaggio astrale

Il primo passo per il viaggio astrale è infatti la consapevolezza, tanto che ci sono molte tecniche per stimolarlo, dal rilassamento a letto col sottofondo di una melodia, all’ascoltare l’indefinibile rumore del silenzio fino al ripetere come un mantra frasi tipo “adesso uscirò dal mio corpo”.

C’è chi alla posizione seduta della meditazione preferisce Savasana, ovvero la posizione del cadavere.

Lo scopo dei viaggi astrali

Vi state chiedendo: perché scegliere di intraprendere questa esperienza? Ebbene, chi crede all’esistenza dei viaggi astrali, ritiene servano per riacquistare quell’energia vitale spesa nello stato di veglia.

Il viaggio astrale è evoluzione di per sé, è conoscenza, mi ha portato a rimettere in discussione ogni tradizione, storica, religiosa, acquisita, poiché quando una persona si rende conto che può esistere anche indipendentemente dal corpo, ogni cosa muta.

Visioni e prospettive culturali

Molti praticanti della filosofia New Age credono che la possibilità di viaggiare nel regno spirituale astrale sia un dono umano naturale, che dovrebbe essere coltivato e sviluppato attraverso una meditazione profonda. I viaggi astrali, noti anche come OBE cioè “Out of Body Experience”, sono esperienze note ai movimenti new age, all’esoterismo e presenti nei testi Upanishad indiani: pensate che persino Socrate e Platone li hanno citati nei loro scritti. Vengono in mente poi gli indiani Huicholes in Messico che, utilizzando la pianta peyote durante cerimonie sacre o ai soli fini meditativi, avevano vere e proprie visioni.Tutto si basa sulla teoria che l’uomo è composto da due corpi: il corpo fisico e quello astrale che è più leggero essendo immateriale. L’uno è legato all’altro da un cordone argenteo che impedisce il distacco del corpo astrale durante i viaggi astrali.

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L’induismo, ad esempio, sostiene il concetto di proiezione astrale e di viaggio spirituale al di fuori del corpo, come effetto del raggiungimento di un profondo stato meditativo.

Considerazioni finali

Quest’articolo vuol’essere un squarcio informativo sul mondo che si estende oltre i nostri cinque sensi e oltre il nostro limitatissimo corpo fisico.

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