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Il Consolato Tedesco e l'Influenza del Tedesco nel Dialetto Napoletano

Il Consolato tedesco a Napoli ha recentemente sollevato una questione affascinante attraverso i suoi canali social: l'influenza della lingua tedesca sul dialetto napoletano. Questa suggestione è supportata da Giuseppe Comizio, che ha sviluppato questa teoria sulla sua pagina 'Briganti', ipotizzando che tale influenza linguistica risalga ai tempi della Seconda Guerra Mondiale.

Esistono diversi studi sull'origine di alcuni termini del napoletano, che evidenziano un paragone "curioso" con parole di origine tedesca. Questi esempi dimostrano la capacità del dialetto napoletano di integrare voci di lingue diverse, arricchendosi e confermando la sua apertura.

Esempi di Parole Napoletane di Origine Tedesca

Ecco alcuni esempi di parole napoletane che si ritiene derivino dal tedesco, con le loro spiegazioni:

  • "LOFFA": Peto non rumoroso. Citato anche da Nicola Vottiero nel suo "Galateo" dialettale ("Lo specchio de la cevertà", 1789).
  • "NIX": Equivalente a niente, nulla. Deriva dal nichts tedesco con lo stesso significato.
  • "SPASSO": Divertimento. Deriva dal tedesco Spaß.
  • "SPARAGNARE": Risparmiare. Deriva dal tedesco Sparen.

Altri Termini Interessanti

Oltre agli esempi precedenti, ci sono altre parole napoletane con origini curiose:

  • "SCIAMMERIA": Giacca lunga con code e alamari. Prende il nome dal Duca Armando Schomberg, generale francese di origini tedesche (1615-1690), che la adottò come uniforme per gli ufficiali. A Napoli, il termine si trasformò in giamberga, indicando il soprabito di gala dei funzionari Borbonici. Nel gergo malavitoso, connotava il giovane guappo vistosamente abbigliato.
  • "SPRUOCCOLO": Legnetto aguzzo, stecco secco e nodoso, rametto, arboscello. Ricorrente in vari aforismi popolari.
  • "TACCARIÀ": Sforbiciare, scheggiare, tagliuzzare in modo diseguale e, per estensione, sparlare, fare maldicenza.
  • "UFFO": Estremità superiore del femore, osso lombare. Citato in un sonetto di Nicola Capassi (1786).
  • "VRENZULA": Straccio, brandello, "parte logora della veste". Molto diffusi i modi di dire relativi.

La Ricchezza del Dialetto Napoletano

Questi esempi sottolineano la ricchezza e la capacità del dialetto napoletano di assorbire e trasformare elementi da diverse lingue e culture, creando un linguaggio unico e affascinante. Il dialetto napoletano continua ad evolversi, mantenendo vive le sue radici storiche e culturali.

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