Apostille per il Marocco: Guida Completa alla Procedura
Sei arrivato qui perché devi fare la legalizzazione e apostille per il Marocco? Nei prossimi paragrafi vedremo meglio cos’è l’apostille e come si richiede per il Marocco. Desideri avere supporto diretto per la richiesta di apostille per il Marocco? Chiedi a noi!
Cos’è l’apostille e per quali atti può essere richiesta
Il Regno del Marocco ha aderito alla Convenzione dell'Aja del 5 ottobre 1961 riguardante la soppressione dell'esigenza della legalizzazione degli atti pubblici; pertanto dal 14 agosto 2016 gli Uffici Consolari italiani in Marocco non sono più autorizzati a legalizzare gli atti pubblici marocchini destinati a valere in Italia.
Tuttavia, non tutti gli atti sono apostillabili, ma solo alcuni. Gli atti scaduti: la maggior parte dei Certificati Anagrafici e di Stato Civile, infatti, ha validità di 6 mesi dopo la data del rilascio.
Dove richiedere l’apostille su atti italiani destinati al Marocco
Solo nel caso di documenti emessi da autorità centrali, come il Ministero della Salute e l’AIFA, è possibile richiedere l’apostille presso qualsiasi Prefettura d’Italia.
Come mettere l'apostille su documenti privati destinati al Regno del Marocco
Hai bisogno di legalizzare un documento privato per il Marocco e non sai come fare? Anche se gli atti privati non sono, infatti, apostillabili, potresti far emettere una copia conforme o “copia autentica” dell’atto privato rivolgendoti a un Notaio o un funzionario comunale e, dopo questo passaggio, far apostillare la copia stessa dell’atto presso l’autorità competente: in Prefettura se la copia è stata autenticata da un ufficiale del Comune; in Procura se la copia è stata autenticata da un Notaio.
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Anche se del tutto legale, non tutti gli enti accettano questo tipo di soluzione.
Traduzione dei documenti apostillati per il Marocco
I documenti redatti dalle autorità marocchine e le traduzioni dei medesimi in lingua italiana effettuate dai traduttori giurati, dovranno essere muniti dell'"Apostille" prevista dalla Convenzione dell'Aia citata, per il cui rilascio il Regno del Marocco ha designato le autorità competenti.
Matrimonio con cittadino/a Marocchino/a
Il nulla osta al matrimonio altro non è che un certificato rilasciato dalle autorità del paese di origine da cui risulta che il richiedente è libero di sposarsi in quanto non risultano impedimenti.
Se l'Ambasciata non rilascia il documento occorrerà richiederlo nel proprio Paese di provenienza, all'autorità competente, e successivamente farlo tradurre e legalizzare presso l'ambasciata italiana di riferimento.
Quindi è possibile fare ricorso al tribunale in base all’art. 98 del c.c. impedimenti al matrimonio.
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Con tale documento è possibile ricorrere al tribunale civile, sentito il pubblico ministero (Cod. Proc. Civ. richiesta allo straniero.
Ai sensi della circolare del Ministero dell’Interno n. 46 dd.11.09.2007, gli ufficiali di stato civile possono procedere alle pubblicazioni di matrimonio anche se nel nulla -osta rilasciato dalle autorità consolari di origine venga prescritta la condizione della conversione alla religione musulmana del nubendo.
La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 14 dd. matrimonio, (sulla base dell'art. 328 del codice civile, Circ. n. settembre 2007, sentenza Tribunale di Piacenza 05 Maggio 2011).
Sulla base dell'art. internazionali per la salvaguardia dei diritti umani.
Ai sensi della Legge n. italiano in materia (ad esempio: art. 84 C.C. requisito del'età; art. sulla base dell'art.
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Cittadinanza Italiana per Matrimonio
Le richieste di cittadinanza italiana possono essere presentate anche da parte del cittadino o della cittadina stranieri che hanno costituito un’unione civile con cittadino/a italiano/a trascritta nei registri dello stato civile del Comune italiano (D. Lgs. - Legge N. - Decreti legislativi N. - Decreto Legge N. - Decreto Legge N. 130 del 21 ottobre 2020, convertito dalla Legge N.
N.B. Il coniuge/parte dell’unione civile di nazionalità italiana deve essere residente e regolarmente iscritto all’anagrafe degli italiani residenti all’estero (A.I.R.E.) della circoscrizione consolare di competenza e convivente allo stesso indirizzo del richiedente la cittadinanza. In caso contrario, dovrà fornire documentazione comprovante la motivazione (es.
- Termini di presentazione: la domanda può essere presentata tre anni dopo il matrimonio/unione civile se il coniuge è cittadino italiano iure sanguinis; in caso di naturalizzazione avvenuta dopo il matrimonio, i tre anni decorrono dalla data della naturalizzazione del coniuge.
- Validità del matrimonio/unione civile e stabilità del vincolo di coniugio/unione civile fino all’adozione del provvedimento di concessione della cittadinanza.
La valutazione della domanda e la definizione del procedimento sono di esclusiva competenza del Ministero dell’Interno: 24 mesi dalla data di presentazione della domanda - prorogabili fino al massimo di 36 mesi - per le istanze di cittadinanza presentate a partire dal 20 dicembre 2020 (data di entrata in vigore della L. 18 dicembre 2020 n. 173).
All’atto della notifica verranno altresì richiesti documenti - previsti dalla normativa nazionale - volti a verificare la permanenza del vincolo coniugale.
Documenti Necessari per la Domanda di Cittadinanza Italiana per Matrimonio
- Estratto dell’atto di nascita o equivalente: in originale, possibilmente recente e rilasciato dal Paese in cui si è nati, completo di tutte le generalità (incluse paternità e maternità), debitamente legalizzato/apostillato e tradotto in lingua italiana. Nel caso in cui il matrimonio avvenuto all’estero non risulti trascritto in Italia, sarà necessario presentare anche l’atto di matrimonio estero originale e tradotto in italiano, debitamente perfezionato con legalizzazione/apostille rilasciato dalle Autorità di stato civile del Paese in cui si è verificato l’evento.
- Certificato Penale del Paese di origine e degli eventuali Paesi terzi di residenza (a partire dai 14 anni d’età) - tranne l’Italia - e dei Paesi di cui si possiede la cittadinanza, in originale, rilasciato da non oltre sei mesi prima della presentazione della domanda, debitamente legalizzato/apostillato e tradotto in lingua italiana.
- Copia dell’atto di matrimonio o estratto per riassunto del registro dei matrimoni, da richiedere al competente Comune italiano in cui l’atto risulta trascritto, possibilmente rilasciato da non oltre sei mesi prima dell’istanza.
È responsabilità del richiedente fare in modo che tutti i documenti contengano informazioni corrette relativamente a nomi, cognomi, date e luoghi di nascita. Ogni discrepanza nei certificati può tardare o ostacolare la procedura di riconoscimento della cittadinanza italiana.
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