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Informazioni utili sul Consolato Russo a Catania

Questa guida fornisce informazioni necessarie per richiedere un visto o una legalizzazione presso la Camera di Commercio di Catania Ragusa Siracusa.

Visti e Tipologie di Visti Camerali

Per richiedere visti e legalizzazioni, è necessario essere regolarmente iscritti alla CCIAA in cui si fa la richiesta e aver pagato i diritti camerali annuali. Puoi, eventualmente, verificare e saldare gli arretrati direttamente online su questo sito. Ti serve aiuto?

Visto per Deposito

Il visto per deposito, apposto su documenti emessi da terzi (es. ASL, enti certificatori), attesta l’avvenuta ricezione e conservazione presso gli uffici camerali. In alcuni casi, potrebbe anche essere obbligatoria una traduzione giurata o asseverata o una traduzione certificata.

Visto su Fatture

In alcuni casi, in ottemperanza a richieste specifiche delle autorità doganali del Paese di destinazione, la Camera di Commercio rilascia, previa presentazione di apposita istanza e della documentazione completa, anche uno specifico visto sulle fatture.

Legalizzazione o Autentica (ex Visto UPICA)

Per i documenti diretti verso Paesi esteri, in particolare quelli arabi, è frequente la richiesta di legalizzazione della firma apposta dai funzionari camerali. Tale procedura prevede, comunque, alcune eccezioni. La prima riguarda i Paesi aderenti alla Convenzione dell’Aja del 1961, per i quali, invece della legalizzazione camerale, è necessario utilizzare l’“apostille”. Inoltre, anche per alcuni Stati che non sono ancora membri della Convenzione dell’Aja, la legalizzazione in CCIAA può non essere accettata per il passaggio in Consolato. Alcuni Paesi richiedono, ad esempio, ulteriori controlli da parte di organismi intermedi.

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Al fine di rendere i documenti rilasciati dalla Camera di Commercio idonei all’apposizione dell’apostille o della legalizzazione prefettizia, è necessario che la firma del funzionario camerale sia preventivamente registrata presso la Prefettura.

Attestato di Libera Vendita

Tuttavia, per prodotti soggetti a specifiche normative sanitarie (dispositivi medici, cosmetici, ecc.), non sostituisce le certificazioni rilasciate dal Ministero della Salute. Si precisa, inoltre, che la richiesta dell’Attestato di libera vendita è limitata ai prodotti effettivamente commercializzati dall’impresa. Per alcuni Paesi, come l’Algeria, la procedura per ottenere l’Attestato di libera vendita presenta specifiche peculiarità.

Documenti non Vistabili dalla Camera di Commercio

La Camera di Commercio, in generale, non rilascia visti per tutti i tipi di documenti. Sono esclusi, ad esempio, gli inviti a stranieri, i certificati o dichiarazioni di origine non conformi e le dichiarazioni negative (contenenti esclusioni o restrizioni).

Nel caso di un visto per esportare in Russia, è obbligatorio presentare, contestualmente alla domanda, un’autodichiarazione in cui l’azienda dichiara di rispettare le sanzioni europee introdotte a seguito del conflitto russo-ucraino.

Come Richiedere un Visto o una Legalizzazione

Il proseguimento della pratica richiede la disponibilità di un dispositivo di firma digitale, ottenibile recandosi di persona, preferibilmente previo appuntamento concordato telefonicamente, presso gli uffici CCIAA di queste tre province siciliane. Gli sportelli ricevono dal lunedì al venerdì dalle ore 08:30 alle ore 12:00 e il martedì anche dalle 15:45 alle 17:45.

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Invio delle Pratiche su Cert’O

Per inoltrare le istanze tramite Cert’O, è necessario accedere alla piattaforma web Telemaco utilizzando le proprie credenziali personali. Si ricorda anche l’obbligo di versamento dei diritti di segreteria (leggi paragrafo 5), ricaricando preventivamente il proprio conto virtuale nella sezione dedicata.

Rilascio del Visto

La pratica viene normalmente evasa entro pochi giorni lavorativi. Il rilascio del visto è subordinato all’esito positivo dell’istruttoria. L’impresa può scegliere tra il ritiro di persona o la stampa autonoma del visto.

Ritiro del Visto

L’impresa può scegliere tra il ritiro di persona o la stampa autonoma del visto.

Costi e Modalità di Pagamento

Il contributo per ciascuna pratica avviata per via telematica è di € 3, da versare esclusivamente tramite il portafoglio digitale Telemaco.

Informazioni Utili sulla Camera di Commercio

L’Ufficio Commercio Estero di questa CCIAA presenta tre sedi, una a Catania, l’altra a Ragusa e l’ultima a Siracusa.

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La Diaspora Russa in Sicilia: Uno Sguardo Approfondito

Nonostante l’elevata presenza russa sul territorio della Sicilia, il presente fenomeno, ad oggi, non è stato analizzato in modo approfondito né in Russia né in Italia. Il delineamento statistico di tale diaspora dà origine a una serie di problemi.

Secondo i dati ISTAT, al 01.01.2019 in Sicilia il numero di cittadini provenienti dalla Federazione Russa ammontava a 1039, il che, stando alle stime ufficiali, costituiva lo 0,65% del numero complessivo di migranti regolari di diversa provenienza nella suddetta regione (200.022 persone). Tuttavia, bisogna precisare che i dati ufficiali non rispecchiano il reale stato dei fatti.

Alla fine del 2016, infatti, al Consolato della Federazione Russa risultavano registrati circa 2.000 cittadini russi presenti su tutto il territorio della Sicilia, 502 dei quali residenti a Palermo.

La diaspora russa in Sicilia è prevalentemente femminile (97%), ma ciò non rappresenta il suo unico tratto distintivo rispetto alle altre comunità di migranti. Se analizziamo la composizione di tale fenomeno sociale, notiamo che essa può essere suddivisa in due gruppi.

  • Immigrati in cerca di occupazione (Labor Migrants): Costituiscono il 35-40% della diaspora. Inizialmente, questo gruppo era composto da persone di media istruzione provenienti da piccoli centri. Attualmente, include un numero crescente di esponenti della classe media provenienti dalle grandi città, spesso laureate e con dottorati di ricerca.
  • Lifestyle Migration: Questo gruppo è numericamente prevalente e comprende persone benestanti con diverse fonti di reddito stabile. Si distinguono giovani donne coniugate con italiani o divorziate, impiegate nell’assistenza ai turisti russi, e coppie benestanti che si trasferiscono per migliorare la qualità della vita.

Fra gli “edonisti russi” in Sicilia si notano standard di comportamento del tutto simili: raramente essi si integrano nella società di accoglienza, evitando in modo consapevole ogni forma di confronto, e dichiarando esplicitamente il loro rifiuto ad adattarsi alle condizioni locali ovvero ad assimilarsi in questo nuovo contesto abitativo.

Tuttavia, le nostre ricerche sul campo hanno dimostrato che in Sicilia i legami reciproci tra lavoratori economici all’interno di una vasta comunità russofona non sono di fondamentale importanza. La maggior parte degli intervistati (63%) ha rivelato di non cercare incontri con i propri connazionali, nemmeno con coloro i quali svolgono attività lavorative affini, mentre il 57% ha sottolineato la mancanza di interesse a comunicare «con loro» via Internet.

Allo stesso tempo, nel 92% dei casi i lavoratori economici russofoni intervistati hanno espresso un senso di nostalgia nei confronti della «lingua nativa» che spingerebbe loro a cercare contatti con i propri connazionali per poterla parlare. Da questo punto di vista le posizioni occupate dagli labor migrants e dagli immigrati lifestyle che rappresentano due poli estremi dell’autoisolamento dei russi in Sicilia e del loro rifiuto dei contatti con la comunià circondante, paradossalmente coincidono.

In realtà nell’ambiente dell’èlite migratoria la linea dell’autoidentificazione segmentata si evidenzia in una maniera ancora più significativa. Questa categoria dei neoarrivati si considera e si presenta come parte integra di un’enclave particolare, in possesso di legami, valori e peculiari problematiche, di un circolo eletto, inventato e composto da loro, ossia di una comunità senza alcun “aggancio” né alle realtà locali (sociali, culturali, geografiche) né al contesto lasciato in Patria.

La categoria delle “mogli” specialmente con figli si dimostra come gruppo più propenso alla frequentazione e all’assimilazione, da un lato, e alla conservazione della propria lingua e cultura, dall’altro. E però sono proprio loro a contribuire volontariamente al consolidamento della comunità russa. La loro missione principale, secondo la loro valutazione, consiste nella formazione e trasmissione della lingua russa ai bambini “russi” indipendentemenete dal fatto si tratti di figli di immigrati arrivati con i genitori dalla Russia o da altre regioni dell’ex Unione Sovietica, o di figli mezzosangue nati già in Sicilia da matrimoni misti

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