Consolato Turco a Bari: Orari, Indirizzo e Servizi
Se hai bisogno di servizi consolari turchi a Bari, è essenziale conoscere l'indirizzo, gli orari di apertura e i servizi offerti. Questa guida fornisce informazioni utili per chi deve sbrigare pratiche burocratiche o necessita di assistenza per viaggi in Turchia.
Informazioni Utili per Viaggiare in Turchia
Prima di recarsi in Turchia, è fondamentale verificare la validità dei documenti di viaggio. E' necessario il passaporto o la carta d'identità valida per l'espatrio con almeno 6 mesi di validità residua, in condizioni di perfetta integrità. Vista la variabilità della normativa in materia, le informazioni riportate possono essere suscettibili di modifiche, in base alle indicazioni delle autorità competenti. In ogni caso i turisti dovranno provvedere, prima della partenza, a verificarne l’aggiornamento presso le competenti autorità (per i cittadini italiani le locali Questure ovvero il Ministero degli Affari Esteri tramite il sito www.viaggiaresicuri.it ovvero la Centrale Operativa Telefonica al numero 06.491115) adeguandovisi prima del viaggio.
La normativa sui viaggi all’estero dei minori varia in funzione delle disposizioni nazionali. Il turco è la lingua ufficiale. Molto diffusi nelle città principali e negli hotel l’inglese ed il tedesco, seguiti dal francese. In Turchia è in vigore la lira turca: 1 TRY = 0.056 Euro. L’elevato tasso di inflazione rende comunque il cambio estremamente variabile. Il fuso orario è +1 ora rispetto all’Italia durante la primavera e l'estate e + 2 ore durante l'autunno e l'inverno.
La vastità della Turchia crea una moltitudine di climi locali. Ad Istanbul il clima è simile a quello dell’Italia centrale, con temperature medie dai 23° estivi ai 5° invernali. Sulla costa egea e mediterranea il tempo è mite tutto l’anno, con mesi estivi piuttosto caldi anche se rinfrescati da costanti brezze.
In Turchia la qualità degli alberghi differisce molto a seconda della regione, ma in generale raffronti con gli standard a cui siamo abituati in Italia ed in Europa non sono possibili, per quanto attiene il servizio offerto e talvolta la capacità di risolvere in fretta situazioni di difficoltà. Da un lato la classificazione ufficiale non è uniforme agli standard internazionali, così come la manutenzione e la pulizia delle camere o degli spazi comuni potrebbe risultare inferiore alle aspettative del turista italiano. Dall’altro lato vengono offerti servizi in strutture comunque ben organizzate a tariffe, soprattutto in alta stagione, decisamente più convenienti rispetto ad altre destinazioni. In alcune località le strutture ricettive sono molte volte ai limiti dell’accettabilità e quindi è indispensabile una buona dose di adattamento e la capacità di sapersi accontentare. In altre località, le strutture alberghiere selezionate sono a volte le uniche esistenti e/o le migliori disponibili tra quelle presenti. Durante il Ramadam la vita del paese è rallentata: servizi pubblici, ristoranti e negozi applicano un orario ridotto.
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Legalizzazione di Documenti per la Turchia
La Turchia ha aderito alla Convenzione dell’Aja del 1961. Nei prossimi paragrafi trovi, infatti, una guida su come fare la legalizzazione di documenti italiani destinati alla Turchia e viceversa. La prima cosa da sapere è che la Turchia appartiene alla lista di Stati che hanno aderito alla Convenzione dell’Aja del 1961.
Cos’è l’Apostille
La scelta tra le due non è a discrezione dell’interessato ma dipende dal tipo di atto da legalizzare. Gli atti rilasciati dai Comuni e da altri enti, esclusi quelli menzionati sopra , sono di competenza della Prefettura per quanto riguarda la procedura di apostille.
Documenti Scolastici e Universitari
I certificati scolastici e universitari.
Cosa fare prima di chiedere l'apostille su un documento pubblico
Ecco alcuni consigli pratici per non sbagliare. Altro aspetto cui porre attenzione è la data di validità dell’atto. La maggior parte dei documenti pubblici rilasciati in Italia, come i certificati del casellario giudiziale e dei carichi pendenti, i certificati, gli estratti e le copie integrali di atti di nascita e di matrimonio, hanno, infatti, validità di 6 mesi dal rilascio. La cosa più importante, però, riguarda la firma del pubblico ufficiale che ha autenticato l’atto. In tali circostanze, è necessario estrarre l’atto dall’Archivio Notarile e farlo firmare da un funzionario dell’Archivio, la cui firma sia registrata presso la rispettiva Procura competente.
Cosa fare se il documento non è legalizzabile/apostillabile
L’apostille può essere utilizzata solo per legalizzare atti pubblici. Non riguarda, quindi, atti tra privati, come i contratti privati. Fai realizzare una copia conforme o “copia autentica” dell’atto privato tramite un pubblico ufficiale, come un Notaio o un funzionario comunale.
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Apostille su documenti turchi in Italia
In Italia, non è possibile apporre l’apostille su un atto pubblico rilasciato da un ente turco, anche se destinato al nostro Paese. Dunque, ove gli atti siano rilasciati in italiano o bilingui italiano-turco, potrai utilizzarli direttamente dinanzi a qualsiasi ente pubblico italiano.
Ambasciata e Consolati della Repubblica di Turchia in Italia
Indirizzo: Centro Vega, Via Pacinotti, 4 - Edificio Lybra, sc. 4, 2° p.
Qualora avessi ancora qualche dubbio, puoi richiedere una consulenza telefonica di 15 minuti. Sul nostro blog sono, inoltre, disponibili guide specifiche dedicate alle procedure di legalizzazione e apostille in diverse Procure e Prefetture d’Italia nonché per tanti altri Paesi stranieri. Cerchi un consulente qualificato ed esperto che si occupi di apostillare per te uno o più documenti destinati alla Turchia? Lo facciamo noi!
Esplorando Istanbul: Fatih, Fener e Balat
Le zone di Fatih, Fener e Balat sono sicuramente le più ricche di storia, le più affascinanti e caratteristiche di tutta Istanbul. Proprio per questi motivi rientrano nella lista dei patrimoni dell’Unesco. Ma nonostante ciò sono visitate da meno dell’1% dei turisti che visitano Istanbul. I motivi sono molti, ma la colpa principale è sicuramente da attribuire alla cosiddetta “industria del turismo”, che semplifica tutto e attua una riduzione stereotipata della città, per massimizzare i suoi profitti.
Parliamo di 3 quartieri davvero centrali per comprendere appieno la storia e la cultura di questa città, zone in cui i popoli e le religioni si sono nel tempo mescolati e sovrapposti, evidenziando e portando fino ai giorni nostri una straordinaria ricchezza di architetture, di monumenti religiosi, di colori e di prelibatezze gastronomiche. I 3 quartieri si trovano all’interno delle mura della città vecchia, ad ovest di Eminönü e si affacciano sul Corno d’Oro.
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Fatih: Il Quartiere Conservatore
Fatih è da considerarsi uno dei quartieri più “conservatori” di Istanbul, è la zona più osservante dal punta di vista religioso, con al centro il monumentale complesso della Moschea di Fatih. Passeggiare per le sue strade, nella zona di Malta Çarşı, la zona del mercato, è un’esperienza che non può lasciare indifferenti. A Fatih oggi vivono per lo più immigrati dalle zone dell’estremo est anatolico, quindi persone molto più attente ai dettami religiosi, ma anche cariche delle loro strepitose tradizioni culinarie regionali, ed è proprio per questo motivo che il quartiere viene ormai accettato come centro gastronomico della città. E’ qui che bisogna venire per provare i sapori più autentici della cucina turca. Ristoranti o piccoli chioschi specializzati in kebap, pide, sarma, köfte, tutto squisito ed a prezzo molto basso.
Dopo un pranzo o uno spuntino, è possibile raggiungere, se si riesce a trovare, la bellissima moschea di Zeyrek, che in passato era il Monastero Bizantino di Cristo Pantocratore, il secondo più grande edificio del periodo Bizantino, dopo Aya Sofia, ancora esistente ad Istanbul. La zona di Zeyrek, con le sue case in legno di periodo ottomano antiche di 200 anni, è una delle più pittoresche di tutta Istanbul.
Fener: Il Quartiere Greco
Lasciando alle spalle Fatih e dirigendosi verso Fener, incontriamo il quartiere di Çarşamba. Entrati finalmente nel quartiere di Fener, lo storico quartiere greco, le strade cominciano a farsi strette e labirintiche, le pendenze si fanno importanti, ed il rischio di perdersi sempre più elevato. E’ su questi sampietrini ultra centenari, fra case ottomane colorate, alcune superbamente restaurate, altre impietosamente diroccate, che si respira la storia di Istanbul.
Devoti preti bizantini, rozzi crociati, fieri paşa ottomani col loro stuolo di servitori, commercianti armeni, negozianti ebrei, chiromanti zingari, nell’arco dei secoli hanno popolato, spesso contemporaneamente, queste zone della città, e hanno dato origine a quella ricchezza culturale che possiamo ammirare ancora oggi. Passeggiando fra case dai colori e dalle forme più bizzarre, fra bambini che giocano a pallone per le strade, si arriva davanti al Rum Lisesi, il Liceo Greco Ortodosso, magnifico e caratteristico edificio in mattoni rossi che sovrasta la collina di Fener.
Inerpicandosi per una scalinata pittoresca si raggiunge la sommità della collina di Fener, dove un tempo passavano le mura dell’antica Costantinopoli, è proprio qui che sorge una Chiesa ai più sconosciuta ma di un’importanza fondamentale nella storia della città. Si tratta della splendida Chiesa di Santa Maria dei Mongoli, conosciuta anche come la Chiesa Rossa. Sempre all’interno del quartiere di Fener troviamo uno dei luoghi più importanti in assoluto della religione Cristiana, il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, l’equivalente di San Pietro a Roma per la religione Cristiana Ortodossa. L’importanza storica e simbolica di questo luogo è enorme. E’ una delle cinque sedi principali della chiesa cristiana, in ordine di gerarchia, il patriarcato di Costantinopoli è il secondo dopo Roma, e precede Alessandria, Antiochia e Gerusalemme.
Balat: Il Quartiere Ebraico
Balat è lo storico quartiere ebraico, lo è stato a lungo, sia durante il periodo bizantino sia durante il periodo ottomano, questo a dimostrare il clima di convivenza interreligiosa che ha sempre caratterizzato Istanbul. Gli ebrei hanno cominciato a lasciare il quartiere solo a seguito del forte terremoto del 1894, spostandosi in parte nel quartiere di Galata ed in parte emigrando in Israele. Dopo il 1960 la residua minoranza ebraica benestante di Balat si è trasferita nel quartiere di Şişli, ed il risultato è stata una completa trasformazione del quartiere, che da zona estremamente ricca si è in fretta trasformata in zona di immigrati delle classi sociali più basse.
Il cambio di composizione sociale ha fatto attraversare a Balat una fase di trascuratezza non indifferente, a cui solo ultimamente si è cercato di porre rimedio attraverso un ambizioso progetto di riqualificazione patrocinato dall’Unesco. Il sottile confine fra splendore e degrado produce in Balat un contrasto abbagliante. Il quartiere, in cui sono presenti ben 3 sinagoghe (fra cui la bellissima Sinagoga di Arhida, ancora in funzione, e visitabile previo contatto col rabbino), rimane ancora oggi un vero gioiello.
Proseguendo sempre a piedi e col rischio, sempre concreto, di perdersi, si raggiunge la famosa Chiesa di San Salvatore in Chora, oggi conosciuta come Kariye Müzesi. I suoi magnifici mosaici e i suoi affreschi, non hanno niente da invidiare a quelli di Aya Sofia, anzi sono oggettivamente molto più belli. La visita di Fatih, Fener e Balat, è una visita impegnativa, ma regala delle emozioni uniche, anche a chi come noi è abituato ormai a frequentare questi luoghi.
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