Cosa si intende per Turismo: Definizione, Evoluzione e Tipologie
Il turismo è un fenomeno socio-economico che si traduce nei movimenti di un’enorme quantità di persone e di un’enorme quantità di capitali. Tuttavia quando viene chiesto di dare una definizione più concreta e specifica di questo fenomeno le cose si complicano. Una risposta immediata, la più scontata, potrebbe essere “Il turismo è viaggiare per piacere e per divertimento".
Definizione e Etimologia del Termine Turismo
Una definizione di turismo univoca non è quindi un’impresa facile ma partiamo della sua etimologia. Il termine turismo deriva dal francese "tour" che significa giro, viaggio, circuito. Risale all’Ottocento la prima comparsa, nella letteratura inglese, del termine "tourist" «turista», che si collega al francese "torner" (12° sec.) e ai vocaboli da esso derivati.
Definizione dell'Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT)
Una delle definizioni riconosciuta dagli studiosi del settore, è quella dell‘OMT (Organizzazione mondiale del Turismo) secondo la quale il Turismo è “l’insieme delle attività delle persone che effettuano uno spostamento o soggiornano al di fuori dell’abituale ambiente per almeno 24 ore e comunque per un periodo non superiore ad un anno” (2005-2007). L’OMT basa la sua definizione di turismo fondamentalmente su un fattore economico.
Evoluzione Storica del Turismo
Presso alcune civiltà antiche si riscontra qualche tipo di spostamento da parte di persone appartenenti alle classi superiori (per motivi religiosi, di studio, sportivi, di cura termale ecc.), che si avvicina al moderno concetto di viaggio turistico. Durante il Medioevo, oltre ai pellegrinaggi dei cristiani verso i luoghi santi, assunsero importanza quelli dei musulmani verso la Mecca; dopo la fondazione delle prime università, si aggiunsero i viaggi di studiosi e di studenti e quindi quelli degli artisti invitati alle varie corti.
È questo il periodo in cui, nei maggiori centri europei, agli alloggi locati da privati e alle foresterie delle istituzioni religiose, comincia ad affiancarsi un’organizzazione ricettiva di tipo alberghiero, la cui esistenza è anche dimostrata dal sorgere di vere e proprie arti. Nel Rinascimento, mentre nei paesi interessati dalla Riforma scompaiono i pellegrinaggi diretti ai luoghi mariani o ai luoghi dei santi, si manifesta il desiderio di arricchire il proprio spirito con esperienze personali. Dal Cinquecento in poi si hanno molti esempi di viaggi a fini culturali, oltre che per motivi commerciali e militari, testimoniati da attente descrizioni.
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Alcuni di questi possono essere ricondotti al grand tour, tipo di viaggio che nel 18° e 19° sec. venne di moda per i giovani gentiluomini inglesi, desiderosi di conoscere l’Europa continentale. La Rivoluzione industriale e il conseguente affermarsi della civiltà urbana e di nuove più moderne comunicazioni provocarono modificazioni profonde nel turismo. Un ruolo decisivo per quanto riguarda il coinvolgimento nel t. di un più consistente numero di persone fu l’avvento della ferrovia e in particolare l’istituzione degli excursion-trains, in Gran Bretagna, verso la metà del 19° secolo.
Altri contributi allo sviluppo della mobilità per diporto furono offerti dalla diffusione della bicicletta (dal 1855 in poi) e dell’automobile (ultimo quarto dell’Ottocento). Per un’estensione del t. dalla élite dotata di mezzi finanziari e, in certi casi, di mezzi di trasporto individuali a una massa sempre più vasta di persone occorre attendere, però, il periodo compreso fra le due guerre mondiali. Solo allora il t. divenne un’attività sociale, com’è dimostrato dalla nascita, in Italia e in altri paesi, del t. dopolavoristico, del t. scolastico e più generalmente giovanile, del t. sportivo, favoriti anche dal diffondersi delle agenzie di viaggio.
Dopo la Seconda guerra mondiale, la generalizzazione, nei paesi economicamente più evoluti, dell’automobile e l’affermazione dei voli transcontinentali e transoceanici hanno permesso di raggiungere agevolmente qualsiasi regione del mondo.
Le Componenti Fondamentali del Turismo
Il complesso fenomeno turistico si articola in tre aspetti o momenti fondamentali: quello attivo, quello della circolazione e quello passivo. Mentre nella definizione del momento della circolazione, cioè quello del trasferimento spaziale del turista, non si riscontrano differenze sostanziali fra i cultori delle diverse discipline interessate allo studio del fenomeno, nell’impiego degli aggettivi attivo e passivo geografi ed economisti si trovano contrapposti. Infatti, mentre per i primi il momento attivo corrisponde all’istante in cui il potenziale turista decide di partire dal luogo di abituale residenza, sulla base di un impulso di carattere psicologico, per gli altri il momento dell’irradiazione è considerato passivo, in quanto il luogo di residenza subisce una perdita netta per effetto del trasferimento spaziale di redditi prodotti in loco.
Di contro, il momento che i geografi definiscono passivo perché l’attrezzatura ricettiva della meta prescelta deve sopportare la domanda del soggetto di cui sopra, ormai divenuto turista, è considerato attivo dagli economisti, in quanto la meta medesima si avvantaggia ricevendo redditi altrove prodotti. Si collegano a questo schema le prime classificazioni tipologiche del t., i concetti di centro turistico e di regione turistica, le valutazioni delle interdipendenze fra t. e altri fenomeni con esso coesistenti. Solo dagli anni 1960, dopo il tentativo di applicazione al t.
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Tipologie di Turismo
Il confine fra t. proprio che si realizza per diporto e/o per motivi culturali, e t. improprio, che si realizza per altri motivi, risulta tutt’altro che netto. I motivi di questa incertezza sono dovuti alla mancanza, nelle rilevazioni ufficiali, di qualsiasi distinzione; al fatto che sia i turisti ‘propri’ sia quelli ‘impropri’ si avvalgono di solito delle stesse organizzazioni di viaggi, di analoghe attrezzature ricettive e dei medesimi servizi complementari; che, spesso, anche i turisti impropri, una volta raggiunta la meta, destinano una parte del tempo disponibile al diporto; che i vantaggi apportati, in termini reddituali, alla meta turistica sono, nei due casi, identici.
In ogni modo, il t. proprio può essere distinto in tipi secondo vari criteri:
- motivazioni (o impulsi) alla base dello spostamento dal luogo di abituale residenza;
- caratteristiche temporali, cioè la durata e il periodo della settimana o dell’anno in cui lo spostamento viene attuato;
- categorie dei soggetti interessati e interdipendenti modalità di organizzazione dello spostamento;
- posizione geografica della meta o delle mete prescelte rispetto ai luoghi di partenza;
- modi in cui avviene lo spostamento e mezzi di trasporto impiegati;
- caratteristiche delle attrezzature ricettive utilizzate.
Tenendo conto degli impulsi che sono alla base di un viaggio turistico in senso proprio si possono distinguere vari tipi di t.: naturalistico, balneare, lacuale, rurale, sportivo, culturale, religioso, enogastronomico ecc., che trovano corrispondenza nelle ‘vocazioni’ dei vari luoghi turistici. Nell’elenco possono essere inclusi anche i viaggi di ritorno nei luoghi d’origine degli emigrati, i viaggi di nozze, il t. industriale (attivato dalle aziende che consentono la visita agli stabilimenti), il t. commerciale (attivato dalle fiere e dai mercati nei confronti di chi pure non è interessato agli affari), il t. di esplorazione (che mira alla scoperta di realtà alla moda, anche lontane), il t. ludico (imperniato sui grandi parchi di divertimento).
In base alla durata, si distingue un t. di breve periodo (con un massimo di quattro pernottamenti) dalla vera e propria vacanza (cinque o più pernottamenti). In particolare, quando il numero dei pernottamenti si allunga, si parla di t. di soggiorno o stanziale. Considerando la natura dei giorni utilizzati, si contrappone un t. feriale a un t. festivo. Tenendo conto delle stagioni in cui si svolge, si distinguono un t. estivo, un t. invernale, un t. delle stagioni intermedie.
In stretta connessione con il distribuirsi del movimento nell’anno solare, si può accertare, per ciascun luogo turistico, una tipica stagionalità, che ha forti implicazioni di carattere economico-finanziario, riflettendosi soprattutto sui costi fissi. In relazione con questa, le tariffe dei servizi di pernottamento e di ristoro sono spesso differenziate in base alla alta, media e bassa stagione. In stretto rapporto con l’accresciuta velocità degli spostamenti è il t. di transito, che comporta una sosta massima, nel centro ricettivo, di uno-due giorni.
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I viaggi compiuti dal singolo individuo, o da questi con la propria famiglia o con un limitato numero di persone amiche, sono manifestazioni del t. individuale, solitamente (ma esistono eccezioni) autorganizzato, perché l’interessato sceglie autonomamente gli itinerari, i mezzi di trasporto e le attrezzature di cui servirsi. Questo tipo di t. si contrappone, perciò, al t. collettivo, o di gruppo, solitamente organizzato da parte di speciali agenzie. Talvolta viaggi a fini d’incentivo sono anche programmati da aziende industriali o di servizi, per gratificare i propri concessionari, rappresentanti, dipendenti.
Tenendo conto, poi, del livello reddituale e culturale delle categorie di persone che attivano i flussi turistici, si contrappone un t. elitario a un t. di massa, mentre per t. sociale s’intende quel tipo di t. in cui, attraverso un’adeguata politica dei prezzi (talvolta non perseguendo lucro), si realizzano intenti sociali, o in cui i partecipanti appartengono a strati di popolazione economicamente debole e perciò alla ricerca di un t. agevolato o assistito. In rapporto con la seconda definizione, nel t. sociale rientrano il t. giovanile, e in particolare quello scolastico, il t. della terza età, il t. dei portatori di handicap, il t.
Fra i tipi principali del t. improprio sono il t. per motivi di salute, il t. congressuale e seminariale, il t. d’affari, di servizio e doganale, il t. diplomatico, mentre il t. per motivi di famiglia assume connotazioni diverse, potendosi configurare come una manifestazione sia del t. proprio, sia di quello improprio; così pure il t. per motivi di studio, che può intendersi sia come una forma di t. culturale, sia come un fenomeno simile al t. congressuale.
Ulteriori tipi di t. improprio sono il t. d’affari e il t. di servizio, attivati da chi lascia la propria residenza per esercitare un’attività professionale, traendo nel luogo di soggiorno un reddito maggiore di quello che spende con i suoi consumi. Un sottotipo del t. d’affari può essere considerato il t. doganale, che si manifesta in alcune regioni confinarie per sfruttare le differenze di prezzo delle merci che si registrano fra paesi contermini. Un fenomeno a sé è costituito, invece, dal t.
Modalità di Trasporto e Flussi Turistici
Il momento della circolazione, cioè quello dello spostamento dal luogo di abituale residenza, è fondamentale sia nel t. proprio, sia in quello improprio. Esso può assumere due forme diverse: quella del trasferimento, quando non si effettuano soste intermedie e il reddito predestinato viene totalmente speso nella meta prescelta; quella dello scorrimento, quando invece si effettuano soste intermedie, con conseguente disseminazione del reddito nei luoghi di sosta.
Dal primo punto di vista si possono distinguere almeno tre grandi tipi di t.: terrestre, marittimo e aereo. Sotto il secondo punto di vista, un’altra dozzina di tipi: a piedi, a cavallo, in bicicletta, in motociclo, in automobile o con mezzi a essa assimilabili (t. automobilistico, tipicamente itinerante), in treno (t. ferroviario, promosso con speciali facilitazioni tariffarie), in barca o con mezzi a essa assimilabili (t. nautico), in nave (t. navale, un sottotipo del quale è il t. croceristico, tipicamente di circuito), in elicottero (eliturismo), in aereo (t. aereo).
Alla decisione di fare t. e di scegliere l’una o l’altra meta, insieme alle disponibilità reddituali, contribuisce l’informazione. Questa proviene dalle guide e dalle carte turistiche, dai pieghevoli pubblicitari, dai mass media, e oggi soprattutto da Internet, dove, oltre a una consistente messe d’informazioni su storia e attrattive delle località turistiche, modalità di spostamento, opportunità di soggiorno, si possono trovare numerosi portali dedicati all’organizzazione di viaggi e alla ricerca di servizi turistici.
In relazione con la posizione delle mete rispetto alle aree di irradiazione, si distingue un t. interno da un t. straniero. L’espressione t.
Centri e Regioni Turistiche
I centri turistici specializzati o monofunzionali presentano dotazioni diverse, dal punto di vista delle attrezzature, a seconda del motivo di attrazione che li individua. Ancor più complessa è la struttura dei centri polifunzionali, poiché essa dipende dalla particolare combinazione dei motivi di attrazione che caratterizza i centri stessi. Analoghe osservazioni possono riservarsi per le regioni turistiche, tratti di territorio più o meno estesi, comprendenti luoghi fra loro simili dal punto di vista delle attrattive e spesso contraddistinti da unitarietà di paesaggio.
In alcuni casi le regioni turistiche, sviluppatesi disordinatamente o non del tutto affermate, sono soggette a interventi pianificatori e perciò definite comprensori turistici. Nei centri turistici, ma non esclusivamente in questi, si concentrano le attrezzature per il pernottamento (ricettive), per la ristorazione (pararicettive) e di supporto alle precedenti (complementari). Le attrezzature ricettive si distinguono in alberghiere ed extralberghiere (campeggi, villaggi turistici, ostelli della gioventù, rifugi, case e appartamenti in locazione, colonie, bed and breakfast ecc.); fra le attrezzature pararicettive sono inclusi vari tipi di esercizi per la ristorazione, mentre fra le attrezzature complementari, rivolte al soddisfacimento dei bisogni di svago dei turisti, si distinguono alcune tipologie comuni a più forme di t.
Misurazione dei Flussi Turistici
Sia i flussi in irradiazione sia quelli in circolazione sono solitamente accertati tramite stime. Rilevazioni complete (a parte le distorsioni derivanti dall’evasione fiscale) sono invece disponibili riguardo al movimento turistico che si registra negli esercizi ricettivi (alberghieri ed extralberghieri). Le unità di misura sono costituite dagli arrivi (ospiti registrati all’atto dell’ingresso) e dalle presenze (o pernottamenti, accertabili solo dopo la partenza). Come il numero dei posti-letto può consentire la gerarchizzazione di determinati centri o di determinate aree sotto il profilo strutturale (dell’offerta), il numero delle presenze può consentire di graduarli so...
Impatto Economico del Turismo
Il turismo è un fenomeno socio - economico che si traduce nei movimenti di un’enorme quantità di persone e di un’enorme quantità di capitali. Alcuni numeri aiutano a chiarirne i contorni: il turismo concorre direttamente al 3,6% del Prodotto Interno Lordo (PIL) mondiale, una percentuale che sale a oltre il 10% se si considera anche l’indotto. Un miliardo e quattrocentomila sono stati invece gli arrivi internazionali nel 2018: significa che nel 2018 (ultimo anno del quale sono disponibili i dati) sono arrivati nelle varie destinazioni turistiche 1.400.000.000 viaggiatori provenienti dall’estero (un americano che arriva in Italia o un italiano che arriva alle Maldive, per esempio).
Ognuno di noi, quindi, esprime una propria domanda di beni e servizi turistici e la somma di queste domande individuali verso un certo bene o verso un certo servizio turistico costituisce la domanda turistica complessiva. Il prodotto turistico si può classificare in vari ambiti: trasporti, ricettività e ristorazione, servizi complementari, svago, assistenza. Per trasporto si intendono i servizi dei vettori (aerei, navi, treni, ecc.) e le strutture relative a questi (porti, aeroporti, stazioni, strade, ecc.); la ricettività e la ristorazione sono necessarie per garantire al turista un luogo in cui soggiornare e dove mangiare, vedendo una sempre maggiore crescita della ricettività extra-alberghiera, come i bed&breakfast o gli appartamenti a uso turistico (es. AirBnB); i servizi complementari appartengono all’obiettivo del viaggio e a quello che il turista spera di trovare nel posto visitato: guide turistiche, servizi di balneazione, ecc..
Roma si conferma la principale destinazione con circa 29 milioni di presenze (6,8% del totale nazionale; 4,1% della clientela nazionale e 9,4% di quella estera).
Formazione e Gestione nel Settore Turistico
Quindi, perché una laurea? Il percorso in Economia e Gestione dei Servizi Turistici (EGST) forma figure professionali capaci di operare nello specifico nel settore dei servizi turistici e di sviluppare le competenze concettuali, professionali e relazionali volte all’individuazione dei bisogni del turista e alla produzione e gestione di beni e servizi turistici. Il percorso in Economia e Gestione dei Servizi Turistici (EGST) è uno dei quattro percorsi di studio in cui si articola il corso di laurea in Economia e Gestione Aziendale, che si colloca nell’ambito della Classe L18 - Lauree in Scienze dell’Economia e della Gestione Aziendale.
Il Corso di studi attribuisce grande rilevanza alle competenze linguistiche. Già in sede di accesso è previsto Test di posizionamento di lingua Inglese che, in caso di non superamento, comporta la frequenza di corsi di riallineamento. Altro carattere fondamentale, derivante dalla accentuata missione professionalizzante del percorso, è il favore verso l’apprendimento di metodiche e modelli utili allo studente per poter operare poi in autonomia nei contesti aziendali. Da qui la scelta di proporre laboratori che affiancano i singoli insegnamenti (es.
L’obiettivo principale è sfruttare al meglio le caratteristiche di una struttura, come anche del territorio in cui si trova, per creare un prodotto ad hoc, tagliato su misura. Si punta ad influenzare la domanda combinando tra di loro alcuni elementi come prezzo, marketing e distribuzione. Uno degli elementi di fondamentale importanza per una corretta gestione dei guadagni in questa chiave è la conoscenza del proprio mercato, da analizzare prima di avventurarsi nella gestione dinamica delle tariffe. Laboratorio della durata di 24 ore, condotto dalla dott.ssa Giulia Eremita, esperta di marketing digitale nel turismo.
La gestione di questo mondo complesso avviene sempre più tramite il web che diventa la vetrina per le destinazioni turistiche, il luogo in cui farsi conoscere e promuoversi e il luogo in cui avviene la promozione e la vendita. Prima della conclusione del percorso, un momento essenziale è rappresentato dal tirocinio della durata di 150 ore, ma facoltativamente estendibile a 300, obbligatorio per tutti gli studenti, che viene svolto in imprese turistiche o enti del turismo.
Aperiturismo: Una Nuova Cultura del Turismo
Con l’ottica di trattare il turismo in modo scientifico, rigoroso e ordinato per raggiungere obiettivi comuni, nasce nel 2018 Aperiturismo, un ciclo di incontri tematici ideato e promosso dal Consorzio UNO. #1. FARE. Pensiamo sia necessaria una nuova cultura del Turismo, disciplina economica e seria, in un mercato sempre più competitivo, dove la vera differenza la farà il perché e il come. Con Aperiturismo vogliamo accendere un faro, dotarvi di metodologie, processi e strumenti, aiutarvi in un percorso di senso, collettivo e individuale.
#2 SQUADRA. Vogliamo facilitare l’incontro tra imprese, risorse e talenti, mettervi in dialogo e dialettica costante e nelle condizioni di poter scegliere. Pensiamo che due teste siano meglio di una e che condividere un obiettivo comune porti risultati inimmaginabili con importanti ricadute nel territorio. 3# CON METODO. Siamo letteralmente ossessionati dai dati. Pensiamo che, senza di questi, non si possa controllare ed intervenire su nessuna variabile economica. Pensiamo che una piccola, ma vivacissima, realtà universitaria come la nostra possa essere il connettore ideale tra formazione, impresa e territorio.
Impatto della Pandemia sul Settore Turistico
Il settore turistico è forse quello che ha subito il maggior impatto negativo tra tutti i settori economici in conseguenza della pandemia della Covid-19, diffusasi in Europa a partire dal mese di gennaio 2020. Improvvisamente nessuno si è più spostato dal proprio luogo di residenza, in parte perché spaventato dai rischi che si correvano, in parte perché obbligato a stare in casa in applicazione delle misure di sicurezza adottate dalle autorità pubbliche dei diversi paesi.
Alberghi, b&b, ristoranti, musei, attrazioni, aerei, navi si sono improvvisamente svuotati, costringendo molte imprese a chiudere, almeno provvisoriamente, e alcune di esse addirittura a fallire. Ciò che è certo è che il settore sarà completamente da ri-costruire, da ri-progettare, da ri-pensare.
Definizione dal Vocabolario Italiano
s. m. [dal fr. tourisme, che ricalca l’ingl. tourism, che a sua volta è dal fr. tour «giro, viaggio»]. - 1. a. L’insieme di attività e di servizî a carattere polivalente che si riferiscono al trasferimento temporaneo di persone dalla località di abituale residenza ad altra località per fini di svago, distrazione, cultura, cura, sport, ecc.: l’importanza assunta dal t. in Italia, nel mondo, nel settore dell’economia di consumo; la recente espansione del t. di massa; tra le varie forme: t. individuale, collettivo, organizzato, o t. scolastico, giovanile, della terza età; t. programmato; t. rurale, di tipo residenziale in paesi rurali.
In senso ampio: ministero del t. e dello spettacolo, istituito in Italia nel 1959 e abolito con referendum nel 1993; Ente Nazionale Italiano per il T. (anche nella sigla ENIT), istituito nel 1919; t. e industria alberghiera, ambito d’intervento normativo riservato per dettato costituzionale alla competenza delle Regioni nei limiti dei principî fondamentali stabiliti con legge dello Stato; agenzie, uffici, enti (pubblici) di t. o del t.; aspetti e problemi economici, o sociali, strutturali, organici del t.; studî, ricerche sul t.; rilevazione statistica dei dati relativi al t., statistica del turismo.
b. Il complesso dei turisti presenti, in un determinato periodo di tempo, in un paese, in una zona, in una città: l’aumento del t. (nazionale o interno, internazionale o estero) in Italia nell’ultimo anno; l’apporto dato dal t. estero al riequilibrio della bilancia dei pagamenti di uno stato; t. sessuale, quello praticato al puro scopo materiale di intrattenere relazioni erotiche.
2. a. Autovetture o pullman turismo speciale o gran turismo (spesso abbreviato in G.T.), denominazione di autovetture e pullman (anche assol., come sost. invar.: una gran t.; un lussuoso t. speciale) con caratteristiche particolari dell’apparato motore (per lo più maggiorato e adattato a fornire prestazioni superiori al tipo normale di serie) e della carrozzeria (maggiore comodità e comfort), rispondenti alle esigenze di lunghi viaggi. Vettura da t. o semplicem. turismo, s. f. invar., denominazione, usata nel passato, di un tipo di vettura aperta per quattro o più passeggeri, spesso con fiancate aperte, tipo gradualmente abbandonato a partire dal 1930 e sostituito con le berline.
b. Nell’automobilismo sono denominati t. di serie, t. speciale, gran t.
Dati Statistici Chiave del Turismo (2018)
Di seguito, una tabella riassuntiva dei dati statistici chiave relativi al turismo nel 2018:
Indicatore | Valore |
---|---|
Contributo diretto del turismo al PIL mondiale | 3,6% |
Contributo totale del turismo al PIL mondiale (incluso l'indotto) | Oltre il 10% |
Arrivi internazionali nel mondo | 1.400.000.000 |
Principale destinazione in Italia (Roma) | Circa 29 milioni di presenze |
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