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Credito IVA e Visto di Conformità: Requisiti e Novità

La dichiarazione IVA è un adempimento fiscale cruciale per molte imprese e professionisti italiani. Se il contribuente ha versato più IVA sugli acquisti di beni o servizi inerenti alla propria attività, rispetto a quella incassata sulle vendite, la dichiarazione IVA chiuderà a credito.

Utilizzo del Credito IVA

Il credito IVA può essere utilizzato nel 2025 in compensazione tramite il modello F24 per il pagamento di tributi o contributi. Per importi fino a € 5.000 annui, può essere effettuata già a partire dall’1.1.2025. Per importi invece superiori a € 5.000 annui, la compensazione richiede la presentazione della dichiarazione annuale e può essere effettuata dal decimo giorno successivo a quello di presentazione della stessa. Le predette alternative possono coesistere.

L’eventuale credito eccedente i 5.000 euro potrà invece essere utilizzato a partire dal decimo giorno successivo a quello di presentazione della dichiarazione annuale IVA ma soltanto se la dichiarazione IVA annuale riporterà il visto di conformità rilasciato da un professionista abilitato.

Cos'è il Visto di Conformità

Il visto di conformità è un’attestazione rilasciata da un professionista abilitato (come il commercialista), che certifica che i dati contenuti nella dichiarazione fiscale sono corretti e conformi alla normativa fiscale vigente. I contribuenti che intendono utilizzare in compensazione nel modello F24 il credito IVA annuale/trimestrale per importi superiori a 5.000 euro, devono richiedere l’apposizione del visto di conformità sulla relativa dichiarazione, da parte di intermediari abilitati (D.L.

Il visto di conformità è una dichiarazione che serve per chi vuole usufruire della compensazione del credito IVA per importi superiori a € 5.000 annui. Il visto di conformità deve essere rilasciato da un soggetto abilitato che opera diverse verifiche prima di tale rilascio.

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Preparare il visto di conformità dichiarazione IVA è uno degli adempimenti più importanti e impegnativi per ogni studio commerciale. Spesso non si ha tempo di studiare le novità per stare al passo con le scadenze.

Recap: chi appone il visto e chi invia la dichiarazione Iva? Vedremo passo dopo passo quali sono gli step da seguire per il rilascio del visto di conformità. Il professionista iscritto all’elenco, incaricato per rilasciare un visto di conformità per la dichiarazione iva deve effettuare tutti i controlli necessari e tracciare tutto il lavoro svolto.

Soggetti Abilitati al Rilascio del Visto di Conformità

Il visto di conformità può essere rilasciato da diversi professionisti qualificati:

  • Dottori commercialisti ed esperti contabili.

Questi professionisti devono essere abilitati alla trasmissione telematica delle dichiarazioni. 📲 I primi 3 soggetti sono abilitati anche alla trasmissione telematica del visto di conformità per la dichiarazione Iva. È importante notare che l’utilizzo del visto di conformità da parte di un soggetto non abilitato può portare a conseguenze significative come sanzioni. 🤗

Requisiti per Diventare Professionista Abilitato

Ma adesso, vediamo quali sono le tre principali condizioni per diventare professionisti abilitati al rilascio del visto di conformità:

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  1. Il professionista che rilascia il visto di conformità per la dichiarazione iva deve essere iscritto all’elenco dei soggetti abilitati/certificatori tenuto dalla Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate. Quindi, deve presentare alla DRE competente una comunicazione apposita che prende il nome di (Informativa SEAC 2.3.2015, n. 65). Per mantenere l’iscrizione all’elenco dei certificatori, i professionisti devono inviare alla DRE il rinnovo della polizza assicurativa (che hanno dovuto aprire per eseguire questa professione) o l’attestazione del pagamento della stessa.
  2. È fondamentale disporre di una polizza assicurativa adeguata. Questa non solo protegge il professionista, ma garantisce anche ai clienti contro eventuali danni. La tua polizza assicurativa deve coprire l’intera attività di assistenza fiscale che svolta. Il massimale della tua polizza deve essere proporzionato al numero di contribuenti assistiti e al numero di visti di conformità, asseverazioni o certificazioni rilasciate. La legge richiede che questo massimale non sia inferiore a 3 milioni di euro. Questa polizza deve garantire il risarcimento completo per errori commessi durante il periodo di validità del contratto e per i danni denunciati fino a cinque anni dopo la sua scadenza. Questo dettaglio è fondamentale per offrire tranquillità a lungo termine a chi si affida al professionista.
  3. Oltre all’iscrizione all’elenco dei professionisti abilitati e alla sottoscrizione della polizza, è necessario che chi appone il visto di conformità deve detenere le scritture contabili o contabilità e predisporre una dichiarazione.

Controlli Preliminari al Rilascio del Visto di Conformità IVA

Il professionista iscritto all’elenco, incaricato per rilasciare un visto di conformità per la dichiarazione iva deve effettuare tutti i controlli necessari e tracciare tutto il lavoro svolto. verifica della sussistenza delle fattispecie idonee, in linea generale, a generare il credito IVA. In questo elenco troverai una serie di controlli per fare tutte le verifiche prima di apporre il visto di conformità iva da allegare alla dichiarazione.

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Esonero dal Visto di Conformità

Ci sono diversi soggetti che possono beneficiare dell’esonero dal visto di conformità per la compensazione del credito IVA 2023 per un importo che rientra nei 50.000 euro annui.

Con il c.d. “Decreto Semplificazioni adempimenti tributari”, il Legislatore ha aumentato da € 50.000 a € 70.000 annui la soglia al di sotto della quale non è richiesto il visto di conformità per l’utilizzo in compensazione o richiesta di rimborso del credito IVA a favore dei soggetti ISA che possono usufruire dei benefici premiali collegati al punteggio di affidabilità ottenuto.

I contribuenti “virtuosi” che hanno ottenuto un punteggio ISA, calcolato sul periodo d’imposta 2023, pari ad almeno 8 (anche per effetto dell’indicazione di ulteriori componenti positivi) sono esonerati, fino a 50.000 euro all’anno, dall’apposizione del visto di conformità per la compensazione dei crediti, maturati sulla dichiarazione annuale Iva relativa al periodo d’imposta 2024 o, alternativamente, il punteggio pari a 8,5 ottenuto come media tra il voto ISA relativo al periodo d’imposta 2022 e a quello precedente. In questo caso, si dovrà selezionare nel modello dichiarazione iva l’opzione “Esonero da apposizione del visto di conformità”.

Con ultima nota delle FAQ dell’Agenzia delle entrate dello scorso 24.02.2025, viene confermato l’esonero dal visto di conformità spettante ai soggetti che hanno aderito al Concordato preventivo Biennale (CPB) 2024-2025 già da quest’anno.

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Aggiornamento del 25 febbraio 2025: con una faq pubblicata il 24 febbraio 2025, l’Agenzia Entrate ha precisato che chi aderisce al concordato preventivo biennale, per il biennio 2024-2025, può usufruire delle agevolazioni previste dall’articolo 9-bis, comma 11, del decreto legge n. 50/2017 a partire 2024, a prescindere dal punteggio di affidabilità fiscale del contribuente che ha accettato la proposta del fisco.

Con l’art. 14 D.Lgs. 1/2024 (“decreto Adempimenti”) è stato previsto l’innalzamento della soglia per l’esonero dall’apposizione del visto di conformità:

  • 70.000 euro annui (in luogo di 50.000 euro) in presenza di utilizzo in compensazione “orizzontale” del credito Iva.
  • 50.000 euro annui (in luogo di 20.000 euro) in caso di compensazione “orizzontale” di crediti relativi alle imposte dirette e all’Irap.

Tuttavia, benché il D.Lgs. 1/2024 sia entrato in vigore lo scorso 13.01.2024, l’operatività delle nuove soglie è da ritenere subordinata all’emanazione di un apposito provvedimento attuativo dell’Agenzia delle Entrate (nel quale si potrebbe agganciare l’aumento della soglia anche ad un livello di affidabilità fiscale più elevato).

Si rammenta che l’ultimo provvedimento che ha definito i livelli degli Isa (provvedimento n. 140005/E/2023) è stato emanato in relazione al periodo d’imposta 2022 e stabiliva l’esonero dall’apposizione del visto di conformità (entro il limite di 50.000 euro) in presenza di un livello di affidabilità almeno pari a “8” (per il periodo di imposta 2022) oppure a “8,5” (quale media semplice dei livelli di affidabilità ottenuti a seguito dell’applicazione degli Isa per i periodi d’imposta 2021 e 2022). L’attesa di un provvedimento ad hoc che definisca con precisione l’operatività delle nuove soglie pare confermata anche dalle istruzioni al modello Iva 2024; queste, infatti, continuano a far riferimento alla soglia dei 50.000 euro, richiamando il provvedimento del 27.04.2023.

Pertanto, per il credito Iva relativo al 2023 e per i crediti Iva maturati nei primi trimestri del 2024, al momento restano validi i livelli di affidabilità fiscale già noti e il limite dei 50.000 euro riguardante l’esonero dall’apposizione del visto di conformità sulla richiesta di compensazione del credito Iva. Tale soglia è riferita alle compensazioni effettuate nel 2024 ed è “cumulativa” delle compensazioni del credito Iva annuale 2023 e dei crediti Iva trimestrali 2024; la circolare n. 17/E/2019, infatti, ha specificato che “l’utilizzo in tutto o in parte del beneficio di esenzione per crediti Iva infrannuali limita l’eventuale ulteriore utilizzo, infrannuale o annuale, considerato che l’importo complessivo dell’esonero, pari a 50.000 euro, si riferisce alle richieste di compensazione effettuate nel corso dell’anno”.

Il cumulo del credito Iva annuale e dei crediti trimestrali si applica anche alle richieste di rimborso da effettuarsi nel 2024; ciò, in quanto, il limite dei 50.000 opera anche in merito all’esonero dalla prestazione della garanzia, in alternativa al visto.

Altre Considerazioni Importanti

Si ricorda che, in generale, l’obbligo di apposizione del visto di conformità è previsto anche per l’utilizzo in compensazione, mediante Mod. F24, di crediti di importo superiore a 5.000 euro annui, derivanti da imposte sui redditi (Irpef e Ires) e relative addizionali, Irap, ritenute alla fonte e imposte sostitutive delle imposte sui redditi. In alternativa, i contribuenti sottoposti alla revisione legale dei conti di cui all’art. 2409-bis c.c.

🚫 Attenzione: ricordiamo che, in caso di mancato pagamento (anche solo in parte) delle somme iscritte a ruolo precedentemente dovute per compensazioni indebite, si potrebbe applicare il divieto di compensazione (l’art. 1, comma 422, Legge n. 311/2004). Quindi, prima di richiedere un nuovo visto di conformità per te o i tuoi clienti, controlla che sia tutto a posto.

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