Dati e statistiche sul turismo in Calabria: analisi e prospettive
La Calabria, con le sue coste mozzafiato e il ricco patrimonio culturale, si conferma una destinazione turistica di crescente interesse. I dati recenti rivelano un quadro complesso, con segnali di crescita e aree di miglioramento. Analizziamo nel dettaglio le statistiche e le prospettive per il futuro del turismo in questa regione.
Trend positivi e crescita del turismo
La voce degli operatori torna a farsi sentire. Reggio Calabria registra una crescita nelle presenze turistiche, ma secondo Arsenio Luppino, direttore dell’È Hotel, c'è ancora tanto da fare. «Le previsioni per la prossima stagione estiva sono davvero ottime: abbiamo registrato un incremento forte nelle prenotazioni», afferma Arsenio Luppino, direttore dell’È Hotel, una delle strutture ricettive più attive a Reggio Calabria. «Ma non è un trend solo di quest’anno: da quando sono arrivati i nuovi voli, in particolare quelli di Ryanair, la situazione è cambiata notevolmente».
Grazie al piano strategico per l’ampliamento delle rotte aeree voluto dal presidente Roberto Occhiuto, la Calabria registra un boom di traffico negli aeroporti: solo ad aprile l’aumento è stato superiore al 70% rispetto allo stesso mese del 2024. Il turismo genera circa 700 milioni di euro di spesa diretta, con 1.790.937 arrivi (+1,1%) e 8.354.100 presenze (+3,1%). Crescono anche gli arrivi di turisti internazionali (+12,6% e 347.179 arrivi) e le presenze estere (+13% e 1.679.259 visitatori).
Dati che, afferma ad Avvenire di Calabria l'assessore al turismo Giovanni Calabrese, «sono segnali chiari di un interesse crescente verso la Calabria come destinazione di livello mondiale» e dimostrano che «la nostra Regione sta attrarre visitatori in modo stabile, andando oltre le stagionalità tradizionali. Vogliamo promuovere l’immagine della Calabria nel mondo, rafforzare la nostra identità e sostenere l’economia locale».
Nel 2025, con 23 Bandiere Blu (si sono aggiunte Cariati, Cropani, Corigliano Rossano), la Calabria è terza in Italia. Un trend positivo e in continua crescita. Calabrese ricorda l'impiego da parte dell'attuale Giunta Occhiuto di risorse mirate a migliorare i depuratori e a salvaguardare le aree balneari, «considerato che il mare è tra i beni più preziosi che la Calabria possiede. Una ricchezza che però non va osservata distrattamente ma deve essere protetta e curata quotidianamente per renderla sempre più alla portata dei calabresi e dei visitatori».
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«L’estate 2024 si preannuncia come una stagione eccezionale per il turismo in Calabria. Le previsioni dell’Ufficio Studi di Confcommercio Calabria, stimano un incremento degli arrivi nell’ordine di un 4% rispetto al 2023. Valutazioni incoraggianti che delineano uno scenario di crescita costante per il settore. Sono diversi i fattori che concorrono a questo trend positivo. Questa è una terra che sa sorprendere, una terra che ha scelto di vivere aggrappata ai suoi immensi tesori, alla sua storia, alla fantasia e al buon cuore della sua gente. Una realtà che si trasforma in sogno davanti alle geometrie di montagne che sembrano sfumare verso le pianure che s’allargano improvvisamente man mano che ci si avvicina alle coste. Su questa zolla dell’Italia più meridionale, il vento della speranza soffia nel verso giusto dell’estate e col caldo cresce anche la voglia di vacanze.
Scie che si colorano di speranza e ipotizzano un’accoglienza di circa 1,2 milioni di turisti durante l’estate 2024, con una crescita significativa rispetto all’anno precedente. Un trend positivo favorito dalla perfetta combinazione di fattori concorrenti, come la continua destagionalizzazione dell’offerta turistica, la crescente qualificazione dei servizi ricettivi e la promozione del territorio attraverso campagne di marketing mirate. Nella Calabria sospesa tra il cielo e il mare, l’industria delle vacanze sembra potersi distendere su un crinale verde.
E, del resto, la voglia di sole e di mare continua a scorticare la pelle dei turisti che arrivano da ogni angolo del paese alla scoperta di un patrimonio paesaggistico e culturale unico, di una enogastronomia di qualità e della tradizionale ospitalità calorosa che solo i calabresi sanno offrire. E, poi, c’è anche la speranza nel turismo straniero che dovrebbe beneficiare di una ripresa, con un +3% di arrivi rispetto al 2023. In particolare, Confcommercio Calabria prevede incrementi significativi dai mercati europei tradizionali, come la Germania, la Francia e il Regno Unito.
Target di riferimento e nuove tendenze
Le famiglie con bambini e i giovani rappresentano i target di riferimento per il turismo calabrese nell’estate 2024. L’offerta turistica si arricchirà di nuove proposte dedicate a queste categorie di viaggiatori, con pacchetti vacanza all inclusive, attività di animazione e servizi pensati per le esigenze delle famiglie e dei giovani. Oltre al turismo balneare, che rimane il core business del settore, si registra una crescita di altri segmenti, come il turismo enogastronomico, quello esperienziale e il turismo slow.
Sfide e aree di miglioramento
Nonostante le difficoltà, l’occupazione dell’È Hotel resta alta. «Siamo già oltre l’80%, e per l’estate puntiamo a raggiungere il 90-95%». Negli ultimi anni anche l’accoglienza è cambiata. «Ci siamo dovuti adattare. Con l’arrivo di tanti stranieri, è aumentata la necessità di offrire un servizio più attento, più guidato. Il cliente internazionale ha esigenze diverse, e richiede più cura». Un’altra trasformazione ha riguardato la ristorazione. «Noi puntiamo su prodotti locali e a chilometro zero. È nel nostro DNA migliorarci. Ma ci sono ancora contraddizioni: tutti parlano di ‘nduja, ma chi valorizza davvero il bergamotto nei piatti?
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Sul fronte delle infrastrutture e del supporto istituzionale, Luppino è diretto: «Il Lido comunale è un’occasione sprecata. Reggio potrebbe vivere di turismo balneare per sei mesi l’anno. Il lungomare è una risorsa che altri ci invidiano, andrebbe valorizzato ancora di più per renderlo migliore di quello di Nizza, visto che è molto più bello». «La creazione di un consorzio potrebbe essere una soluzione. Gli Infopoint? Uno è diventato un bar, l’altro è sempre chiuso. E noi albergatori non abbiamo nemmeno una mappa da offrire ai clienti. La vecchia Atp non esiste più, e nessuno ci fornisce materiale informativo. Ci arrangiamo da soli».
Anche la tecnologia, secondo Luppino, ha i suoi vantaggi, ma anche limiti. «Ci sono app come quella di Confcommercio o “ReggioCalabriaGuide.it” di Confesercenti molto utili, ma bisogna tener conto anche della clientela più anziana. Nelle nostre strutture ci sono tanti over 65. I pensionati non usano lo smartphone con disinvoltura. E, poi, perché non eliminare la tassa di soggiorno? Per una famiglia di tre persone, 2,50 euro a testa per cinque notti fanno quasi 40 euro.
Confronto con i dati nazionali
A livello nazionale il 2023 ha segnato un record storico con 451 milioni di presenze, il 3% in più rispetto al 2019. La nostra regione è quella che fatica di più a recuperare (-18%) Un record storico per il turismo italiano nel 2023. Recuperati quasi ovunque i livelli pre Covid. Buone notizia insomma, quelle riferite oggi da Istat, ma non per la Calabria. Quest’ultima compare infatti fra le sette regioni che non sono affatto tornate ai numeri del 2019: si tratta di Molise (-2%), Emilia-Romagna (-2,9%), Piemonte (-3,2%), Toscana (-4,3%), Campania (-8,7%), Basilicata (-15,1%) e Calabria (-18,3%).
A livello nazionale nel 2023 si sono registrati oltre 134 milioni di arrivi e 451 milioni di presenze negli esercizi ricettivi. Questi valori sono i più elevati osservati da sempre nelle rilevazioni sul turismo, superiori quindi ai livelli pre-pandemici del 2019: +3,0 milioni di arrivi (+2,3%) e +14,5 milioni di presenze (+3,3%). Rispetto al 2022 si stima una crescita degli arrivi del 13,4% e delle presenze del 9,5%. La componente straniera torna a prevalere su quella domestica con il 52,4% delle presenze. Sono le stime del gruppo di lavoro inter-istituzionale sul turismo frutto dell'intesa tra Istat e ministero del Turismo.
A livello territoriale il maggior numero di presenze nel 2023 si registra nel Nord-est, dove se ne concentrano circa 177 milioni, pari al 39,2% del totale nazionale; seguono il Centro (24%) e il Nord-ovest (17,7%). La regione con il maggior numero di presenze è il Veneto (15,9% delle presenze nazionali), seguita dal Trentino-Alto Adige (12,4%), dalla Toscana, dalla Lombardia e dal Lazio (tutte di poco superiori al 10%). La prima regione del Mezzogiorno è la Campania, con il 4,5% delle presenze nazionali (poco più di 20 milioni di presenze).
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In termini di variazioni rispetto al 2022, le regioni che registrano un incremento delle presenze superiore alla media nazionale (+9,5%) sono il Lazio (+25,3%), la Lombardia (+16,8%), la Sicilia (+13,9%), la Campania (+13,3%) e la Valle d'Aosta (+11%). Gli incrementi sono in parte determinati dalla ripresa dei flussi turistici nelle grandi città. Una crescita più contenuta, con valori inferiori a 3 punti percentuali, interessa le Marche (+0,6%), l'Abruzzo (+2,2%) e l'Emilia-Romagna (+2,7%).
Rispetto al 2019, cioè ai valori pre-pandemici, le regioni in cui le presenze turistiche sono aumentate maggiormente - con incrementi superiori al 10% e decisamente più ampi della media nazionale (3,3%) - sono il Lazio, la Lombardia e la Sicilia. Non hanno ancora recuperato, invece, i livelli del 2019 solo sette regioni: il Molise (-2%), l'Emilia-Romagna (-2,9%), il Piemonte (-3,2%), la Toscana (-4,3%), la Campania (-8,7%), la Basilicata (-15,1%) e la Calabria (-18,3%).
Tipologie di alloggio e provenienza dei turisti
È il settore extra-alberghiero a segnare la crescita più vistosa rispetto al 2022. Gli arrivi e le presenze negli esercizi extra-alberghieri aumentano rispettivamente del 16,9% e dell'11%. Il settore alberghiero, invece, fa registrare incrementi leggermente più contenuti; gli arrivi sono infatti aumentati dell'11,5% e le presenze dell'8,1%. A livello territoriale, l'incremento delle presenze nel comparto extra-alberghiero è superiore addirittura del 20% nel Lazio (31,5%), in Sicilia (25,2%), in Campania (22,8%) e in Lombardia (22,3%). Nel Lazio, inoltre, l'incremento delle presenze ha raggiunto valori superiori a +20% anche nel settore alberghiero.
Nel 2023, dal punto di vista della distribuzione delle presenze per tipologia di alloggio, il settore alberghiero ha ospitato circa il 61% del totale delle presenze. Le strutture ricettive alberghiere arrivano ad assorbire più del 70% delle presenze turistiche regionali in Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste e nelle due Provincie autonome del Trentino-Alto Adige. Il settore extra-alberghiero supera in termini di presenze quello alberghiero solo in tre regioni: Marche, Toscana e Veneto. Dopo l'intervallo pandemico e immediatamente post-pandemico, nel 2023 la componente estera della clientela turistica torna ad essere prevalente rispetto a quella domestica: il 52,4% delle presenze negli esercizi ricettivi è rappresentato, infatti, da clienti non residenti in Italia.
I turisti stranieri tornano, quindi, a superare quelli italiani, con un'incidenza addirittura superiore a quella registrata nel 2019 (la quota di presenze estere era pari al 50,5%). I territori in cui la clientela straniera è fortemente prevalente rispetto a quella italiana sono la provincia di Bolzano (70,6%) e le regioni Veneto (69,3%), Lazio (64,2%) e Lombardia (62%). In tutte le regioni del Mezzogiorno, con la sola eccezione della Campania, dove gli stranieri sono il 52%, la clientela turistica è rappresentata invece in maggioranza dalla componente domestica.
Proposte e strategie per il futuro
Il leader regionale di Confcommercio, Klaus Algieri (che è anche vicepresidente nazionale di Unioncamere con delega al Lavoro), riannoda il filo dei numeri e delle potenzialità di un settore turistico con un barometro economico in risalita. Spiega Algieri: «Per consolidare questi segnali di crescita e rendere la Calabria una destinazione turistica di eccellenza, è necessario un impegno costante sul fronte degli investimenti e delle infrastrutture. Migliorare la qualità dei collegamenti aerei, ferroviari e stradali, potenziare i servizi turistici nei territori meno sviluppati e promuovere la formazione del personale addetto all’accoglienza sono solo alcune delle azioni prioritarie da intraprendere. Come Confcommercio Calabria siamo fiduciosi che, grazie al lavoro sinergico degli operatori, delle istituzioni e di tutti gli stakeholders, la Calabria possa cogliere appieno questa importante opportunità e affermarsi come una delle mete turistiche più ambite d’Italia.
Il presidente di Confcommercio Calabria, Klaus Algieri, pensa a un solido progetto per dare al turismo un profilo di eternità a cominciare da un rapporto più agile tra pubblico e privato: «Per valorizzare al meglio le potenzialità turistiche della Calabria è fondamentale un lavoro sinergico tra operatori privati, enti locali e Regione. Inoltre, il settore turistico è in continua evoluzione ed è necessario adeguarsi alle nuove esigenze dei consumatori. Investire in innovazione tecnologica e in nuovi modelli di business è fondamentale per rimanere competitivi. E non bisogna dimenticarsi della tutela ambientale. La Calabria vanta un patrimonio paesaggistico unico al mondo, che rappresenta una delle sue principali attrattive turistiche. È quindi fondamentale tutelare l’ambiente e promuovere un turismo sostenibile.
Sono convinto che la Calabria abbia tutte le potenzialità per diventare una meta turistica importante, ma i passi da compiere sono ancora tanti. Come Confcommercio stiamo lavorando ad un documento che a breve presenteremo al governatore, Occhiuto, un documento che viene dal basso, dall’ascolto degli imprenditori, uno strumento di democrazia partecipata che sono sicuro potrà essere di grande aiuto per la Regione per creare nuove misure a sostegno del settore.
Linea 1.) Una prima capitalizzazione degli investimenti fatti nell'attività di analisi dei territori e dell'economia del turismo finalizzati alla fornitura alle imprese di servizi di tempestivo monitoraggio e analisi predittiva sull'evoluzione del sistema turistico. Con il Fondo Perequativo 2018/2019, è stato dato avvio alle attività per declinare - a beneficio delle imprese, delle amministrazioni territoriali e delle associazioni di categoria - gli strumenti di osservazione economica e territoriale, verso l'individuazione e l'analisi delle destinazioni turistiche e dei prodotti turistici delle Regioni italiane che hanno portato alla nascita dell'Osservatorio sull'economia del turismo delle Camere di commercio: una piattaforma federata che consente alle Camere e alle Unioni regionali di lavorare in piena autonomia producendo analisi e immettendo nel sistema proprie indagini territoriali. Con l'annualità 2019/2020 del Fondo Perequativo si tratta di strutturare e fornire, alle imprese e agli altri stakeholder territoriali, i risultati delle analisi anche predittive a beneficio del posizionamento competitivo sia dei sistemi d'impresa locali che delle destinazioni turistiche. Ciò anche al fine di valorizzare le identità turistiche dei diversi ambiti territoriali e, soprattutto, per stare vicino alle imprese in questo momento di forte crisi economica e sociale.
Linea 2.) La qualificazione e il rilancio delle attività turistiche, coinvolgendo le imprese nelle iniziative di assistenza sui temi della qualità e della sicurezza, della sostenibilità, dell'accessibilità, della comunicazione digitale, dell'organizzazione aziendale sulla base della destinazione turistica di appartenenza.
Linea 3.) L'animazione, a livello nazionale, della rete dei ristoranti italiani nel mondo al fine di potenziare il ruolo di questo strumento da mettere a disposizione delle Camere, delle Regioni e delle Amministrazioni centrali per la valorizzazione del Made in Italy e il rilancio dell'immagine dell'Italia all'estero. Sono 2.205 i ristoranti certificati in 59 Paesi del mondo che garantiscono il rispetto degli standard dell'ospitalità, della gastronomia e delle produzioni enogastronomiche di qualità italiane.
Impatto economico del turismo
L’industria del turismo calabrese genera circa 74mila posti di lavoro, che pesano per il 5,7% sul totale dell’occupazione in Calabria. La provincia di Cosenza, col 10,6% delle opportunità d’impiego nel settore turistico, è quella dove si registra il livello regionale più alto. Turismo e vacanze incidono anche sulla ricchezza regionale. Il contributo diretto al Pil della Calabria è stimato intorno al 3,8%, con un valore di circa 2,3 miliardi di euro. Se si considera l'impatto indiretto e indotto, il contributo del turismo al Pil regionale sale al 10,4%, per un valore di circa 6,4 miliardi di euro. Il turismo è il secondo settore economico per importanza nella regione, dopo l’agricoltura.
Nel 2023, la Calabria ha registrato circa 8,3 milioni di turisti, con un aumento del +3% rispetto al 2022. La spesa media dei turisti in Calabria è stata di circa 75 euro al giorno. Le opportunità di rilancio dell’industria del turismo passano attraverso le risorse che qui abbondano naturalmente: mare, monti, borghi e buon cibo. Il sangue caldo di questa terra viva scorre nelle vene delle sue montagne (Pollino, Sila e Aspromonte) e lungo i 780 chilometri delle sue coste sulle quali non sembra mai tramontare il sole. Un paradiso incoronato nel 2024 con le “Bandiera blu” assegnate a ben 20 spiagge, senza contare le altre meraviglie ancora poco conosciute ma di una bellezza tumultuosa.
Il 15° Rapporto sul turismo in Calabria, a cura dalla Regione Calabria, è articolato in quattro capitoli, che fotografano lo stato e le prospettive di sviluppo del turismo regionale, con confronti a livello nazionale. Nella pubblicazione si legge che nel 2017 le strutture ricettive calabresi registrano complessivamente 1.799.872 arrivi e 9.024.580 presenze. Gli stranieri che alloggiano sul territorio sono 317.153, soggiornandovi mediamente per 6,4 giorni. I turisti italiani, invece, ammontano a circa 1.161.105, fermandosi mediamente in Calabria per 4,7 giorni. Gli arrivi esteri nelle strutture ricettive sono principalmente tedeschi, facendo registrare il 29,2% delle presenze. I paesi stranieri per i quali si registra il maggiore aumento dei pernottamenti sono la Russia (+71,7%), la Slovenia (+54,8%), la Spagna (+40,2%)e la Polonia (+30,4%).
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