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Cosa fare in caso di escursionisti dispersi: gestione delle emergenze in montagna

La montagna, con la sua bellezza e maestosità, rappresenta una meta ambita per escursionisti e alpinisti. Tuttavia, le attività in ambiente montano comportano dei rischi, e la possibilità di perdersi è una delle principali preoccupazioni. Questo articolo esplora le operazioni di ricerca e soccorso in caso di escursionisti dispersi, analizzando diversi casi recenti e le sfide che i soccorritori devono affrontare.

Operazioni di ricerca in corso

Nel gruppo dell’Adamello è in corso un’operazione di ricerca di due dispersi. Si tratta di due uomini inglesi del 1988 e del 1989. Quel giorno, da quanto è emerso dagli accertamenti della Guardia di Finanza e dei Carabinieri, i due si trovavano al bivacco Malga Dosson in Val San Valentino, alla base della parete sud del Carè Alto.

La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata infatti nella mattinata di oggi da parte dei familiari di uno dei due escursionisti, fa sapere il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico del Trentino. Gli operatori delle Stazioni Val Rendena - Busa di Tione e della Val del Chiese del Soccorso Alpino e Speleologico sono stati attivati per fare dei sopralluoghi con pick up e quad cingolati nelle Valli di Daone, Val Breguzzo, Val San Valentino e Val di Borzago, dove si dipanano i sentieri di accesso al bivacco.

Per ora, le condizioni meteo non consentono all’elicottero di alzarsi in volo per effettuare un sopralluogo dall’altro, mentre la neve caduta copiosa nella notte non consente agli operatori di salire in quota via terra con adeguati standard di sicurezza.

I due giovani avrebbero dovuto prendere un volo di ritorno verso casa il 6 gennaio, ma non l’hanno fatto.

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Il caso del Gran Sasso: Luca Perazzini e Cristian Gualdi

Un tragico esempio è quello di Luca Perazzini e Cristian Gualdi, due alpinisti di Santarcangelo di Romagna dispersi sul Gran Sasso. Stavano percorrendo la Direttissima del Corno Grande, per scendere, quando sono improvvisamente scivolati dentro il Vallone dell'Inferno.

Dopo la caduta, nonostante le condizioni di freddo estremo che ha da subito messo a dura prova le ricerche immediate dei soccorritori, i due alpinisti, che si troverebbero a una distanza di venti metri l'uno dall'altro, sono riusciti a comunicare tra loro e uno dei due ha lanciato l'allarme. Mentre, nella caduta, un alpinista avrebbe perso lo zaino e alcuni indumenti.

Nella telefonata con cui uno dei due è riuscito a lanciare l'allarme gli operatori avrebbero riscontrato alcune difficoltà a rispondere alle domande, dettaglio che potrebbe essere sintomo di assideramento. Le temperature sul Gran Sasso sono sotto i dieci gradi e le forti raffiche di vento (hanno sfiorato i 100 km/h) unite alle pesanti nevicate di queste ore rendono la visibilità molto ridotta.

Le avverse condizioni meteorologiche hanno rappresentato un ostacolo significativo per le operazioni di soccorso. Un tentativo di raggiungere i due alpinisti era già stato fatto da una squadra di quattro uomini della Finanza e del Cnsas. Le ricerche di Luca Perazzini e Cristian Gualdi, i due alpinisti di Santarcangelo di Romagna dispersi dal 22 dicembre, sono state nuovamente sospese.

In mattinata i soccorritori si erano radunati a Fonte Cerreto, base di partenza della funivia per Campo Imperatore, per coordinare le operazioni. Le condizioni meteorologiche avevano mostrato un miglioramento in mattinata, alimentando un cauto ottimismo tra le squadre di soccorso. Tuttavia, nel pomeriggio, il vento è tornato a intensificarsi, costringendo all’annullamento del sorvolo in elicottero.

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Nonostante le difficoltà, le squadre di soccorso hanno fatto tutto il possibile per salvare i due alpinisti. "La nostra mission da soccorritori è sempre quella di portare a casa le persone vive; purtroppo accadono anche queste cose. Noi siamo sempre pronti a fare qualsiasi sforzo, come questa volta, insieme anche alla Guardia di Finanza: abbiamo fatto di tutto per cercare di risolvere il problema in maniera positiva, purtroppo non è stato possibile, questo ci dispiace molto perché è come una sconfitta per noi", ha dichiarato Daniele Perilli, presidente regionale del Soccorso alpino e Speleologico dell'Abruzzo.

Le condizioni in quota sul Gran Sasso risultano sempre proibitive ma, un breve momento di vento debole, ha consentito il funzionamento della funivia. È riuscito a scendere a valle il gruppo di tecnici del Soccorso Alpino e di lavoratori bloccato a Campo Imperatore impegnato nelle ricerche dei due alpinisti romagnoli dispersi - Luca Perazzini, 42 anni, e Cristian Gualdi, di 48 anni. Costretti a trascorrere la notte lontano dalle proprie famiglie a causa delle proibitive condizioni meteo e del guasto alla funivia, i soccorritori sono scesi in valle questa mattina.

"Siamo riusciti a scendere a valle dopo una notte passata nel rifugio, lontano dai nostri cari. Stiamo operando ma la situazione resta complicata". È il commento di uno dei 19 soccorritori, rimasti bloccati a Campo Imperatore, a circa 2.100 metri di quota, tra cui 11 tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas) e di 8 lavoratori dell'ostello e della funivia.

Le ricerche riprenderanno appena le condizioni climatiche lo consentiranno. Il gruppo del Soccorso alpino e speleologico (Cnsas) è rimasto bloccato nell'ostello, nel corso delle ricerche dei 2 alpinisti dispersi da domenica, scivolati nel Vallone dell'inferno.

Ieri una squadra di soccorritori della Guardia di Finanza ha tentato un avvicinamento via terra alla Valle dell'Inferno, la zona ormai individuata in cui dovrebbero trovarsi i due scalatori di Sant'Arcangelo di Romagna. I quattro soccorritori sono riusciti ad avvicinarsi moltissimo alla zona da cui è partito l'ultimo segnale dai due dispersi. Tuttavia, in una situazione estremamente difficile per il tempo, non hanno trovato tracce. Neve altissima e raffiche di vento hanno costretto il gruppo a tornare indietro.

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In Romagna la comunità si è incoraggiata a vicenda, strade, telefoni e social sono stati invasi dalle preghiere per Christian e Luca, figli di "una grande famiglia, nati e cresciuti qua", dove hanno "studiato, lavorato e contribuito a fare di Santarcangelo una comunità". Ora questa comunità, conclude il sindaco, si stringe ai lori cari che "non saranno mai soli".

L'epilogo

I corpi senza vita dei due alpinisti dispersi da domenica pomeriggio sul Gran Sasso, a 2.700 metri, sono stati individuati la mattina del 27 dicembre. L'autopsia ha confermato la causa del decesso di Cristian Gualdi e Luca Perazzini: ipotermia.

A segnalare la presenza dei corpi dei due alpinisti romagnoli, il Sonar Recco a bordo degli elicotteri. Grazie alle favorevoli condizioni meteo, si è riusciti ad utilizzare per la prima volta per il sorvolo dell'area, il dispositivo Sonar Recco, già utilizzato nel febbraio 2021 sul Monte Velino per la ricerca di un gruppo di escursionisti dispersi. Il suo utilizzo è stato fondamentale per l'individuazione dei corpi.

"Apprendo con grande tristezza la notizia della morte di Cristian Gualdi e Luca Perazzini, i due escursionisti dispersi sul Gran Sasso. Mi stringo alle loro famiglie in questo momento di dolore e ringrazio quanti hanno concorso alle ricerche, in condizioni proibitive", ha dichiarato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Santarcangelo di Romagna saluta Christian Gualdi e Luca Perazzini, i "due figli" alpinisti scomparsi sul Gran Sasso domenica 22 dicembre e ritrovati il 27, quando i soccorsi, impossibilitati per il maltempo per cinque giorni a muoversi, sono riusciti a raggiungerli. Purtroppo "troppo tardi".

Altri interventi di soccorso

Episodi di escursionisti in difficoltà si verificano frequentemente. Ad esempio:

  • Due escursionisti sul monte Terminillo sono stati raggiunti dal personale del Cnsas a causa di una violenta grandinata che li ha bloccati in vetta.
  • Un escursionista di 41 anni, sorpreso dalla pioggia e dal forte vento, ha perso l'orientamento nella zona del Monte Pellecchia ed è stato soccorso dal personale del soccorso alpino.

Chi sono gli escursionisti coinvolti

Cristian Gualdi è sposato e lavora come amministratore delegato della società Top Infissi di Savignano sul Rubicone, specializzata nella produzione di infissi e serramenti. Perazzini è fidanzato e lavora come elettricista specializzato della ditta Nuova Cei, a Santarcangelo di Romagna.

Condizioni meteo e difficoltà nelle operazioni

Le condizioni meteo avverse rappresentano una delle principali sfide nelle operazioni di soccorso in montagna. Forti raffiche di vento, nebbia, visibilità nulla, precipitazioni e neve possono impedire ai soccorritori di raggiungere i dispersi e rendere estremamente pericolose le operazioni di ricerca.

Le condizioni meteo sono in peggioramento. Le condizioni sul Gran Sasso restano proibitive, anche a causa degli accumuli di neve fresca delle ultime ore e delle forti raffiche di vento. Si ritenterà un avvicinamento non appena sarà possibile far operare i soccorritori in condizioni di sicurezza.

Alle 13 di lunedì gli impianti di risalita di Campo Imperatore sono stati chiusi per forte vento, quando le raffiche raggiungevano i 100 km orari. Il vento proveniente da sud-est, che ha mantenuto una temperatura intorno ai -5°C, ha fatto rilevare precipitazioni a carattere di forte temporale fino a 1500 metri di quota. Intorno alle 3 è arrivata la Bora che ha ulteriormente abbassato la temperatura; ha cominciato a nevicare anche a bassa quota, intorno ai 600 metri.

Equipaggiamento e preparazione

Gualdi e Perazzini erano ben equipaggiati per la scalata. Tuttavia, l'importanza di un'adeguata preparazione e di un equipaggiamento idoneo non può essere sottovalutata quando si affrontano escursioni in montagna. È fondamentale informarsi sulle condizioni meteo, scegliere percorsi adatti alle proprie capacità e portare con sé attrezzatura adeguata, tra cui abbigliamento termico, cibo, acqua, una mappa, una bussola e un telefono cellulare carico.

Strumenti e tecnologie utilizzati nelle ricerche

Nelle operazioni di ricerca, vengono utilizzati diversi strumenti e tecnologie per facilitare l'individuazione dei dispersi. Tra questi, il Sonar Recco è uno strumento fondamentale. Intanto, sono in arrivo dal Nord Italia attrezzature speciali per supportare le operazioni di ricerca e recupero. Domani si potrebbe tentare un sorvolo dell'area anche con l’ausilio di un dispositivo Sonar Recco già utilizzato nel febbraio 2021 sul Monte Velino per la ricerca di alcuni escursionisti dispersi.

Tabella riassuntiva dei casi citati

Nome Luogo Data della scomparsa Esito
Luca Perazzini e Cristian Gualdi Gran Sasso, Vallone dell'Inferno 22 dicembre 2024 Deceduti per ipotermia
Due escursionisti inglesi Gruppo dell'Adamello, Val San Valentino In corso Sconosciuto
Due escursionisti Monte Terminillo N/A Soccorsi a causa di una grandinata
Escursionista di 41 anni Monte Pellecchia N/A Soccorso per perdita di orientamento

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