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Tragedie a Mirabilandia: Incidenti e Sicurezza nel Parco Divertimenti

Il brivido di una corsa sulle montagne russe è un'esperienza impagabile e ogni anno i parchi a tema propongono attrazioni sempre più adrenaliniche e spericolate. Ma quali sono i rischi connessi a un giro sull'ottovolante? Lo rivelano alcuni dati e statistiche made in USA. Ma esistono precedenti in Europa, e perfino nel nostro paese.

La Morte di Edoardo Bassani a Mirabilandia Beach

Un video che strappa il cuore mostra la morte del piccolo Edoardo Bassani. Il bimbo di 4 anni è morto affogato nel parco acquatico di Mirabilandia. Le telecamere riprendono il suo corpo galleggiare con la faccia dentro l'acqua, prima un bimbo lo tocca poi sia allontana, un secondo lo guarda, si immerge per capire cosa stesse guardando e poi quando riemerge chiama i soccorsi. Mirabilandia: «Edoardo lasciato solo 8 minuti, nessuno si è accorto che stava annegando in piscina».

Si chiude così la triste vicenda legata alla morte di Edoardo Bassani, il bambino di 4 anni annegato il 19 giugno 2019 in una piscina di Mirabilandia Beach. Tutti assolti tranne il bagnino, condannato a un anno con sospensione condizionale della pena. E proprio per il bagnino, un neomaggiorenne che non si accorse della tragedia che si stava consumando a poca distanza da lui, il pm Daniele Barberini aveva chiesto la condanna a un anno con attenuanti generiche e pena sospesa. Pena comminata dal giudice oggi pomeriggio in Tribunale a Ravenna.

Il piccolo Edoardo, come immortalato dalle telecamere di videosorveglianza del parco, è rimasto in acqua a faccia in giù per tre minuti prima che qualcuno si accorgesse di quanto stava accadendo. La madre lo aveva lasciato vicino a uno scivolo, dove l'acqua era alta circa 30 centimetri, dicendogli di non muoversi e che sarebbe tornata a breve. Ma Edoardo si è spostato e ha iniziato ad annaspare nell'acqua, annegando poi in un punto profondo più di un metro.

I genitori raccontano quello che è successo, dicendo di non essersi allontanati volontariamente, ma di essere stati invitati a farlo perché stava iniziando la beach dance e non avevano i costumi da bagno. A quel punto hanno detto ad Edoardo di aspettarli mentre si cambiavano: « Era un birbante, nostro figlio, bello, birichino. Ma se diceva "sì, mamma" voleva dire "sì mamma"». Poi Valentina racconta di aver portato un pezzo di pizza al marito, che sta recuperando dopo un brutto incidente in moto.

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«Sono sempre più convinta che a portare Edoardo nell'acqua alta è stata la corrente, provocata da quella maledetta pentolaccia. Dopo avere dato la pizza ad Andrea sono tornata subito dentro ma il bimbo non l'ho visto. Ho fatto tre volte il giro della piscina poi... ho visto quel bagnino giovane con un bimbo in braccio, gli sono arrivata addosso in due secondi», prosegue la donna ricordando gli ultimi attimi in cui ha visto il figlio, distrutta dal dolore.

La mamma e il papà del bimbo hanno detto di aver deciso di parlare perché nessun altro genitore passi quello che stanno attraversando loro: «Quel posto non è sicuro, deve essere chiuso». La donna ripete di aver portato il figlio in quel posto considerandolo sicuro, aveva scelto l'area definita "tranquilla", eppure non è bastato.

Il procuratore ha fatto sapere di aver fatto tutti i sopralluoghi e verificato che nel parco acquatico venivano attuate tutte le misure di sicurezza necessarie, quindi si cerca di capire cosa possa essere andato storto: «Ci sono dieci indagati e fra di loro la mamma che però nel filmato riappare dopo un paio di minuti. Abbiamo sequestrato il cellulare di uno dei quattro bagnini in servizio. Forse si è distratto, è giovane».

L'autopsia: morto per annegamento. L'autopsia disposta per la morte del piccolo Edoardo Bassani nel parco di Mirabilandia ha confermato, secondo i primi risultati ufficiosi, la morte per annegamento diretto, come del resto era già emerso dalle verifiche fatte dai carabinieri e condensate dalle ipotesi tracciate dal procuratore di Ravenna Alessandro Mancini. A fine luglio tutti i consulenti si ritroveranno all'istituto di Medicina Legale di Verona, dove lavorano i due esperti incaricati dalla Procura ravennate.

L'esame autoptico è stato preceduto da un ulteriore sopralluogo alla piscina di 'Mirabeach', all'interno del parco Mirabilandia di Ravenna, dove il bambino è morto mercoledì pomeriggio. «Sono emersi - ha precisato l'avvocato Giovanni Zauli del Foro di Forlì-Cesena che difende la madre del piccolo, la prima dei dieci a essere indagata - che confortano quanto questa difesa sta acquisendo: ovvero che la mia assistita farà il processo sul banco delle persone offese».

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Il Processo per la Morte di Edoardo Bassani

Il Resto del CarlinoRavennaCronacaEdoardo morto in piscina a Mirabeach: "A 10 centimetri dalla salvezza sotto la postazione del bagnino"In tribunale hanno parlato consulenti della Procura e delle difese e Riccardo Marcante, direttore generale e ad di Mirabilandia all’epoca del decesso del bimbo di 4 anniMirabeach dove il 19 giugno 2019 perse la vita il piccolo Edoardo Bassani (nel riquadro)Ravenna, 16 settembre 2023 - “Nei video il bimbo stava nuotando sul dorso e poteva essere arrivato vicinissimo al bordo della piscina, a dieci centimetri dalla salvezza, proprio sotto la postazione del bagnino".

Lo ha affermato ieri mattina il prof Cesare Saccani, consulente del procuratore Daniele Barberini, in tribunale a Ravenna, davanti al giudice Natalia Finzi, durante l’udienza del processo per la morte di Edoardo Bassani. Il bimbo di Castrocaro Terme perse la vita a soli 4 anni nel pomeriggio del 19 giugno 2019 nella piscina ‘Laguna del Sol’ di Mirabeach, il parco acquatico di Mirabilandia.

Il docente di Impianti industriali e meccanici all’università di Bologna ieri mattina ha spiegato che, "esaminando gli atti del procedimento sulle caratteristiche tecniche dell’impianto, non ci sono stati elementi tecnici e strutturali nel funzionamento della piscina in relazione causale o diretta con l’evento". In buona sostanza il prof Saccani ha spiegato che la piscina è stata costruita a norma di legge, secondo lo schema classico.

La parola ieri mattina è poi passata a Riccardo Marcante, all’epoca dei fatti direttore generale e amministratore delegato di Mirabilandia, difeso dall’avvocato Luigi Scudieri, imputato nel processo insieme ai genitori di Edoardo, al bagnino cesenate all’epoca dei fatti neo-maggiorenne che si trovava più vicino al bimbo, alla direttrice operativa del parco e alla coordinatrice del servizio di salvataggio.

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Marcante ha spiegato di aver firmato la procedura operativa del parco ("ce n’erano circa 300 dall’apertura dei cancelli all’accesso alle varie aree"), elaborata dal Gruppo Parques Reunidos, di cui Mirabilandia fa parte, e recepita sulla base delle peculiarità del parco. Incalzato dalle domande degli avvocati, Marcante ha poi spiegato che per la piscina dove è morto Edoardo non c’è divieto di ingresso per i bambini piccoli più bassi di un metro e 10 (come per altre attrazioni quali le Montagne Russe) ma si raccomanda ai genitori di restare entro la distanza di un braccio da loro. E comunque "ai bagnini veniva detto che se un bambino piccolo entrava non accompagnato dai genitori andava mandato fuori".

L’udienza è proseguita con l’escussione di altri consulenti. L’esperta di piscine Rossana Prola, per la difesa Marcante, ha parlato di regolamenti per arrivare alla conclusione che "da un punto di vista di rispetto delle leggi e delle norme, il parco è stato totalmente adempiente". Interpellata sulle cause della morte del piccolo Edoardo Prola ha affermato che "si può parlare di errore umano perché il bagnino non ha visto la situazione per troppo tempo e, in subordine, i genitori sarebbero dovuti essere a poca distanza dal figlio". Alla stessa conclusione è arrivato Roberto Cassai, altro consulente per le difese dei responsabili di Mirabilandia, esperto di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che ha preceduto l’intervento del medico legale dottor Giuseppe Venturini.

Il processo è stato infine rinviato a inizio ottobre per la discussione.

Altri Incidenti a Mirabilandia

Paura per un gruppo di visitatori del parco divertimenti di Mirabilandia a Ravenna. Le persone a bordo, circa una decina, sono state evacuate senza l'intervento dei vigili del fuoco e sono state fatte scendere a piedi dalla montagna russa, in maniera ordinata e senza particolari affanni. Il fermo dell'attrazione - come hanno spiegato dalla direzione del parco - è scattato in automatico per motivi di sicurezza.

"Un'anomalia improvvisa è stata segnalata ai sensori che per motivi di sicurezza in questi casi interrompono il giro in punti già prestabiliti per permettere ai visitatori di scendere in totale sicurezza", è stato precisato dal parco, che a Fanpage.it ha aggiunto: "Il fermo di una attrazione è molto comune nei parchi divertimento e in questo caso non è successo nulla di strano o grave. Non si registrano feriti.

Non è la prima volta che si verifica un episodio del genere sempre a Mirabilandia. Nel luglio 2016, ad esempio, come ricorda Il Resto del Carlino, per un problema tecnico alcuni passeggeri dovettero scendere dal Divertical, anche quella volta fermo a decine di metri da terra. In quella circostanza la discesa fu più problematica.

L'Incidente Mortale al Katun nel 2007

Nel 2007, a Mirabilandia, un giovane marocchino finì travolto dall'impatto con la celebre attrazione "Katun" mentre cercava di recuperare il suo cappellino finito in un'area ad accesso vietato. Dopo aver scavalcato un'alta recinzione il ragazzo venne colpito alla testa dalla gamba di una ragazza a bordo della giostra che procedeva alla velocità di 100 km all'ora. Lui morì sul colpo, lei riportò serie fratture alle gambe.

Sarebbe un magrebino di 28 anni residente a Terni, Mohamed Zarrouk, il giovane che ha perso la vita questa sera in un tragico incidente nel parco di Mirabilandia. Il ragazzo, che era in compagnia della fidanzata, avrebbe scavalcato la recinzione di sicurezza del Katun per andare a recuperare un oggetto (probabilmente un cappellino), mentre sopraggiungeva il trenino. La ragazza che era con lui l’avrebbe scongiurato: "non farlo". Inevitabile il forte impatto con le gambe del primo viaggiatore che si trovava a bordo del gioco, una ragazzina quindicenne di Santo Stefano. Quest’ultima è stata ricoverata all’ospedale di Ravenna con fratture multiple alle gambe. Il padre del ragazzo deceduto arriverà a Ravenna domani.

RAVENNA - E' stato provocato dall'impatto con una gamba della ragazza rimasta ferita, che si trovava in un posto anteriore a bordo dell'ottovolante sospeso 'Katun', l' incidente nel quale e' morto ieri sera a Mirabilandia, il parco divertimenti alle porte di Ravenna, Mohamed Z., ventottenne di origine maghrebina che risulterebbe residente in Umbria. Il giovane e' stato colpito al capo dalla gamba della ragazza sospesa nel vuoto, in un punto in cui l'ottovolante - fissato ai binari nella parte superiore - viaggia attorno ai 100 chilometri orari, e per lui non c'e' stato niente da fare.

Quando il giro dell'ottovolante e' terminato, la ragazza ha subito detto di avere colpito qualcosa e di avvertire un forte dolore alla gamba; in pochi attimi il personale di servizio si e' reso conto della tragedia, ha avvertito il medico sempre presente all'interno della struttura e sono stati chiamati 118, carabinieri e vigili del fuoco. L'attivita' del 'Katun' e' stata sospesa, mentre sono continuate le altre attrazioni del parco, anche per motivi di ordine pubblico, legati al fatto che in serata - secondo stime della direzione di Mirabilandia - all' interno della grande struttura c'erano circa 17-18.000 persone.

Secondo la ricostruzione fornita dai soccorritori e dai responsabili del parco, aveva fatto poco prima assieme alla fidanzata un giro sul 'Katun', e durante il percorso dell' ottovolante sospeso aveva perso il cappellino. Una volta terminato il giro ha deciso di recuperarlo personalmente, scavalcando una recinzione alta due metri e ponendosi in un punto - ha sottolineato la direzione di Mirabilandia - in cui l' accesso al pubblico e' vietato. Dopo pochi attimi e' sopraggiunto in discesa il trenino-ottovolante, e la gamba a penzoloni della giovane che era a bordo lo ha colpito mortalmente.

Incidenti Simili in Altri Parchi Divertimento

L'anno scorso a Benidorm, in Spagna, un ragazzo islandese di 18 anni è morto dopo essere precipitato nel vuoto dal seggiolino dell'ottovolante del parco divertimenti "Terra Mitica". La barriera di protezione del sedile si è sganciata e per il giovane non c'è stato più nulla da fare.

L'episodio più recente in Europa è avvenuto lo scorso giugno nel luna park Alton Towers, il più grande del Regno Unito. L'incidente ha comportato il ferimento di ben 16 persone dopo lo scontro di due convogli dell'attrazione "Smiler". Due ragazzi di 27 e 18 anni e due ragazze di 17 e 19 hanno riportato gravi ferite alle gambe. Una delle giovani ha subito l'amputazione degli arti inferiori.

Rischi e Sicurezza nei Parchi Divertimento

Una corsa a folle velocità da grandi altezze può essere davvero pericolosa? La International Association of Amusement Parks and Attractions (IAAPA) sostiene che morire su un rollercoaster è un'eventualità estremamente rara. Ogni anno negli USA 300 milioni di persone completano circa 1,7 miliardi di giri sulle montagne russe, il che significa che la possibilità di un incidente mortale è di appena 1 su 24 milioni.

Prima di imbarcarsi in un giro adrenalinico, comunque, bisogna considerare i vari fattori di rischio: salire sulle montagne russe è vietato alle donne incinte e a chi soffre di cuore.

Il Tribunale ha riconosciuto che il parco acquatico Mirabeach dispone di procedure adeguate - scrive in una nota il parco a margine della sentenza - La sicurezza degli ospiti e dei dipendenti costituisce uno degli obiettivi della nostra formazione e delle nostre procedure operative.

Tabella: Statistiche IAAPA sugli Incidenti nei Parchi Divertimento USA

Dato Valore
Persone che visitano i parchi ogni anno 300 milioni
Giri sulle montagne russe completati ogni anno 1,7 miliardi
Probabilità di incidente mortale 1 su 24 milioni

TAG: #Mirabilandia

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