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Storia dell'Ente Provinciale per il Turismo di Milano

L'Ente Provinciale per il Turismo di Milano ha avuto un ruolo significativo nella storia e nello sviluppo del territorio milanese, in particolare per quanto riguarda la salvaguardia del patrimonio naturale e paesaggistico.

Il Convegno per il Parco Fluviale dell'Adda

Il 4 febbraio 1973 si tenne a Trezzo sull’Adda un Convegno per il Parco Fluviale dell’Adda. Tra gli enti promotori figuravano l’Ente Provinciale per il Turismo di Milano, il Consorzio Intercomunale dell’Adda e lo stesso Comune di Trezzo, per esprimere congiuntamente la volontà di salvaguardare il patrimonio naturale e paesaggistico attraverso lo strumento del Parco.

Negli anni 1972/1973, la Commissione regionale di studio e ricerca sui parchi stabilì che tutta l’asta fluviale fino al Po dovesse rientrare in zona di Parco, sulla base delle indicazioni fornite dalle commissioni provinciali appositamente costituite. Nel conseguente progetto di legge n° 249/74 Misure di salvaguardia urgenti per l’istituzione delle riserve naturali si individuarono i confini del Parco attraverso una planimetria generale. Successivamente la delimitazione veniva perfezionata ed allegata al piano dei parchi approvato dalla Giunta regionale il 10 maggio 1977. Il p.d.l. 103/81 ha mantenuto l’Adda tra i parchi di interesse regionale.

Le leggi istitutive dei singoli parchi prevedono, tuttavia, la divisione dell’asta fluviale in due Parchi: Adda Nord e Adda Sud. L’esigenza di questa suddivisione è nata sia per la vastità del territorio interessato dall’intero corso del fiume sia per le peculiari caratteristiche di ciascuno dei due tratti di fiume.

Il tratto di fiume che fa parte del Parco regionale Adda Nord interessa Comuni delle Provincie di Lecco, Milano, Bergamo. La superficie complessiva del Parco (al momento dell’istituzione) è di 5.650 ettari. Il territorio ha la sua quota massima a 260 metri e la minima a 100 metri s.l.m.. All’uscita del ponte di Lecco il livello medio delle acque del fiume è a 199 metri s.l.m..

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Confcommercio Imprese per l'Italia Milano, Lodi, Monza e Brianza

Confcommercio Imprese per l'Italia Milano, Lodi, Monza e Brianza, precedentemente denominata Unione del Commercio del Turismo dei Servizi e delle Professioni della Provincia di Milano, costituisce l'organismo di rappresentanza delle imprese che sono impegnate nel commercio, nel turismo e nei servizi nelle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza (settore terziario) e nasce nel 1945 con la ricostruzione delle Libere Associazioni di Categoria da parte del Comitato di Liberazione Nazionale dell'Alta Italia. Le sue origini risalgono al secolo precedente. Gran parte delle Associazioni di Categoria che ne fanno parte, infatti, sono state costituite nella seconda metà dell'Ottocento subito dopo l'Unità d'Italia.

Le Associazioni dei Fornai, dei Ristoratori e degli Albergatori, dei Salumieri e dei Commercianti di stoffe, degli Agenti di commercio ed altre, diedero vita nel 1888 alla Federazione generale degli esercenti milanesi, che partecipò alla vita politica e sociale cittadina per tutto il periodo liberale. Angelo Piazza e Luigi Baroni dirigenti della Federazione furono assessori della giunta Mussi all'inizio del Novecento.

Alla caduta del regime, alla presidenza della nuova Unione del Commercio di Milano, fu eletto per acclamazione l'imprenditore Luigi Rossi, titolare di uno dei più importanti panifici della Lombardia. Rossi si dedicò in particolare alla ricostruzione del tessuto Associativo Commerciale. A Rossi succedette, nel 1947, Edoardo Origlia proprietario delle Officine Origlia di Vimercate.

Il 25 Febbraio 1970 l'Unione organizzò un'imponente manifestazione dei commercianti, per sollecitare l'approvazione della proposta di legge sulla riforma del sistema distributivo ed alla manifestazione aderì la quasi totalità dei commercianti milanesi. La nuova dirigenza si focalizzò sull'approvazione della nuova legge sul commercio che avvenne il 28 maggio 1971 (legge n. 426/1971).

In quegli stessi anni, l'Unione creò il CEAC (Centro Elettronico di Assistenza Contabile) ed acquisì la sede di Palazzo Castiglioni, che fu oggetto di un imponente ristrutturazione che riportò alla luce uno dei monumenti più significativi dello stile Liberty Italiano. Nel 1986 alla presidenza dell'Unione venne eletto Francesco Colucci. L'Unione si concentrò sul potenziamento della struttura organizzativa, sul raggiungimento dell'autonomia dei servizi agli associati e sull'informatica con la costituzione della prima Società di Sistemi Informativi per il Terziario (SIT).

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Nella prima metà degli anni 90 gli episodi legati a Tangentopoli generarono una forte crisi economica con un sensibile rallentamento delle attività economiche e commerciali. Uno degli obiettivi più perseguiti dalla presidenza Sangalli è stata la difesa del piccolo esercizio di quartiere e di vicinato. Nella relazione sulle attività dell'Unione 2011, Sangalli ha affermato: 'Noi abbiamo sempre sostenuto che “ogni insegna che si spegne è un pezzo di città che muore”.

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