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Escursione Articolare Spalla: Cause, Limitazioni ed Esercizi

Il dolore di spalla è un problema muscoloscheletrico frequente, caratterizzato da segni e sintomi nella regione del deltoide, dell’arto superiore e della regione scapolare, con conseguente riduzione dell’escursione articolare e limitazioni nelle attività della vita quotidiana. Vogliamo specificare subito che gli specialisti della spalla preferiscono non usare il termine “periartrite” perché è un termine non preciso, e che non identifica qual è il tessuto che causa l’insorgenza dei disturbi.

Cause e Tipologie di Dolore alla Spalla

Una delle cause più frequenti di dolore di spalla è la sindrome da impingement subacromiale, compresa la tendinopatia della cuffia dei rotatori e la borsite subacromiale. L’infiammazione della periartrite tende a coinvolgere tutti i tessuti che compongono un’articolazione: tendini, legamenti, cartilagine ecc. Oltre a quella che abbiamo appena descritto, esiste anche una forma di “periartrite calcifica” caratterizzata dalla formazione di depositi di calcio nei tendini della spalla.

Ad esempio, questo può accadere a chi ha avuto un infortunio o un intervento chirurgico all’omero, oppure alla cuffia dei rotatori (un insieme di muscoli e tendini che stabilizzano un’altra articolazione della spalla, quella gleno-omerale). Questa capsula articolare tende in alcuni casi ad ispessirsi, limitando il movimento articolare. La “spalla congelata” è abbastanza diffusa ed è anche fastidiosamente limitante.

Sintomi della Periartrite alla Spalla

Il primo sintomo a comparire è un dolore sordo, che peggiora con il movimento dell’articolazione oppure se si dorme su quel lato durante la notte. Come abbiamo detto la sintomatologia della periartrite alla spalla ha un’evoluzione che dura e muta nel tempo: all’inizio il dolore è più forte della rigidità.

Artrosi della Spalla: Sintomi e Approcci Terapeutici

Un’artrosi di spalla è una malattia che provoca una perdita della cartilagine nell’articolazione. La cartilagine è quel rivestimento liscio che permette di far muovere le nostre articolazioni senza dolore. Sono due le ragioni che fanno perdere la cartilagine nell’articolazione della spalla: una rottura cronica della cuffia dei rotatori oppure un sovraccarico legato alla conformazione della propria spalla.

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Sintomi dell'Artrosi alla Spalla

Vediamo allora quali sono i 5 sintomi più frequenti che possono farvi pensare di soffrire di artrosi di spalla:

  1. Dolore meccanico ai primi movimenti: Il sintomo prevalente dell’artrosi di spalla è il dolore nei primi movimenti. Il primo movimento provoca un attrito doloroso, che poi può sciogliersi via via che la spalla viene utilizzata.
  2. Rigidità nel movimento: La rigidità della spalla si definisce come una perdita della normale escursione di movimento che contraddistingue l’articolazione. Un buon modo per rendersene conto è provare a vedere quanto si arriva con le due spalle a mettere una mano dietro la schiena (allacciarsi il reggiseno o lavarsi la schiena) oppure la fatica che si fa a pettinarsi (che richiede una buona elasticità in extrarotazione).
  3. Perdita di forza: Specialmente l’artrosi di spalla legata ad una lesione cronica della cuffia dei rotatori si può manifestare con una perdita di forza a sollevare oggetti anche non molto pesanti sopra il livello delle spalle.
  4. Dolore notturno: A volte l’artrosi di spalla provoca un dolore notturno che risveglia. L’acuirsi del dolore la notte è un chiaro segno di qualcosa che nella spalla non sta funzionando bene e deve sempre allarmare.
  5. Difficoltà di recupero con la fisioterapia: La rigidità della spalla e il dolore sono difficili da risolvere con la comune fisioterapia o la ginnastica.

Se avete riconosciuto almeno 3 di questi sintomi come caratteristici della vostra situazione, probabilmente avete bisogno di un consulto ortopedico per un’artrosi di spalla.

Rimedi Conservativi per il Dolore alle Spalle

Una volta appurato che sia l’artrosi a causare il vostro dolore alle spalle, il passo successivo consiste nel trovare un rimedio o una cura per il problema. Il primo approccio specialmente per le artrosi lievi della spalla sono le cure senza intervento chirurgico che noi chiamiamo rimedi conservativi.

  1. Mantenere l’elasticità: L’artrosi porta alla limitazione del movimento passivo. La prima cosa da fare è cercare che questo non avvenga. L’importante è mantenere sempre in movimento l’articolazione.
  2. Mantenere la lubrificazione: Le nostre articolazioni si nutrono mediante un liquido articolare ricco di lubrificante. Nelle artrosi la produzione endogena di acido jaluronico viene a scarseggiare innescando un circolo vizioso di degenerazione. Nella spalla esistono acidi jaluronici specifici che giocano questo ruolo. E’ molto importante poi nell’artrosi che l’acido jaluronico venga instillato direttamente dentro l’articolazione per ottenere l’effetto voluto.
  3. Trovare il proprio limite e non superarlo: Tra questi metodi esiste il più importante di tutti: imparare a conoscersi ed adattarsi ai limiti che pongono le nostre nuove articolazioni.

Cure Chirurgiche per l’Artrosi alla Spalla

Quando tutti i rimedi conservativi falliscono, esiste sempre la possibilità della chirurgia. Nell’artrosi si parla di sostituire l’articolazione con una protesi di spalla perché questa possa funzionare al meglio senza gli attriti dolorosi causati dall’artrosi.

Spalla Congelata (Capsulite Adesiva)

La spalla congelata è generalmente un dolore subdolo, che in gergo medico è chiamata Capsulite Adesiva. Non si conosce una causa univoca, ma è considerata una patologia legata ad un processo infiammatorio con conseguente formazione di aderenze tra capsula articolare e collo anatomico dell’omero. È generalmente unilaterale, anche se spesso tende a presentarsi anche all’altro arto dopo alcuni anni. Colpisce maggiormente le donne, in età compresa tra i 45 ed i 60 anni.

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Generalmente le persone accusano un dolore al braccio destro o sinistro, improvviso, che lentamente va ad aumentare nei giorni successivi al primo episodio. Il paziente prende nei primi giorni antinfiammatori, che danno un sollievo temporaneo, ma al termine del loro effetto, il dolore tende a tornare tale e quale. In questo caso abbiamo un tipo di spalla congelata imputabile a svariate cause generalmente note (esiti di frattura dell’arto superiore), traumi distorsivi e distrattivi, o traumi diretti sulla spalla.

La spalla congelata si verifica più spesso nelle persone che soffrono di diabete in una percentuale compresa tra il 10% - 20% di quelli affetti dalla patologia.

Fasi della Spalla Congelata

  • Fase di congelamento della spalla: può durare dai 2 ai 9 mesi, ed è caratterizzata da dolore ingravescente, diffuso alla spalla, e limitazione del movimento dovuta al dolore progressivo.
  • Fase di scongelamento: è molto variabile la durata, ed è caratterizzata da un recupero graduale del movimento articolare.

Diagnosi e Trattamento della Spalla Congelata

Il medico ascolta i sintomi, e procede ad una valutazione funzionale muovendo la spalla nei piani di movimento, apprezzando il grado di dolore, e soprattutto la limitazione articolare. Vengono generalmente prescritte delle Rx per evidenziare problematiche a carico dell’osso come artrosi, o la presenza di calcificazioni articolari.

Per quanto riguarda il trattamento, prima si inizia a riabilitare una spalla congelata e meno sarà complicata la cura. La fisioterapia, è la cura della spalla congelata, ed è volta soprattutto all’inizio a ridurre la sintomatologia dolorosa e contestualmente recuperare l’articolarità della spalla.

Nella fase dolorosa della spalla congelata, prevale la terapia medica con farmaci analgesici ed antinfiammatori, sotto il controllo medico, ed è di grande aiuto la fisioterapia mediante terapie fisiche specifiche come la Tecarterapia o il Laser che agiscono sul dolore e innescano un processo riparativo molto importante, propedeutico proprio per iniziare la seconda fase, volta al recupero articolare.

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Nella fase della rigidità, in cui il dolore è attenuato, viene invece proposto un programma riabilitativo molto più articolato. In molti casi la riabilitazione viene sospesa non appena si raggiungono i 150° di elevazione anteriore, i 45° di extrarotazione ed una intrarotazione che consenta alla mano di raggiungere il livello dorsale d12.

Instabilità della Spalla

Fra tutte quelle che abbiamo nel corpo umano, la spalla è l’articolazione che compie un movimento più ampio e in più direzioni, ed è anche quella anatomicamente più complessa e delicata. Da un lato tutta questa mobilità è funzionale alle attività della vita quotidiana, ma qualora questa mobilità venga alterata, ne risentiamo immediatamente e in grave misura.

Le condizioni di familiarità per lassità legamentosa aumentano la probabilità di sviluppare una spalla instabile sia post traumatica che acquisita. Ciascuna di queste articolazioni fornisce una parte del movimento complessivo della spalla. E ciascuna di queste articolazioni contribuisce alla stabilità globale della spalla, anche se è la glenomerale quella maggiormente interessata da fenomeni di ipermobilità.

Lussazione Traumatica

Quando la spalla supera il limite fisiologico di mobilità in maniera forzata e le superfici articolari perdono la loro normale congruenza, parliamo di lussazione. È una condizione traumatica, spesso dovuta a cadute o movimenti bruschi di torsione in estensione e rotazione esterna del braccio.

Una volta ridotta la lussazione e riposizionati i capi articolari in sede, si prevede un periodo di immobilizzazione con un tutore, per un tempo variabile dalle 2 alle 4 settimane, che consenta ai tessuti danneggiati di cicatrizzarsi. Dopo tale periodo di immobilità inizia la riabilitazione vera e propria che si può dividere in tre fasi:

  1. Riduzione del dolore.
  2. Recupero della mobilità e del tono muscolare.
  3. Recupero della forza e della completa funzionalità.

Instabilità Acquisita

Diversamente dall’evento traumatico acuto, può succedere che le strutture anatomiche della spalla subiscano ripetute microlesioni a causa di atteggiamenti posturali estremi o per una ripetuta gestualità forzata negli ultimi gradi di movimento articolare. È il tipico esempio della spalla del lanciatore, ovvero quella condizione in cui i ripetuti gesti atletici, allenati per ore ed ore al fine di renderli tecnicamente perfetti, portano invece a un progressivo danno anatomico.

Il dolore compare solitamente solo durante l’esecuzione del gesto specifico, con calo improvviso della forza muscolare.

Trattamento Chirurgico per l'Instabilità della Spalla

In caso l’intervento riabilitativo non riesca a portare a risultati soddisfacenti per la qualità di vita del paziente o per un ritorno allo sport (solitamente agonistico) in piena sicurezza, si consulta il chirurgo della spalla per una stabilizzazione chirurgica.

Impingement Subacromiale (Sindrome da Conflitto della Spalla)

Quando parliamo di Impingement subacromiale non ci riferiamo ad una semplice infiammazione responsabile del dolore alla spalla. La sindrome da conflitto della spalla è associata ad uno stato alterato del movimento. Causa un dolore acuto e rigidità, limitazione funzionale dell’arto.

La sindrome coinvolge, in particolare, la cuffia dei rotatori e il tendine sovraspinoso. Queste due strutture sono fondamentali per il sollevamento del braccio.

Sintomi dell'Impingement Subacromiale

Chi soffre di impingement subacromiale manifesta i seguenti sintomi:

  • Dolore acuto alla spalla accompagnato da una sensazione come di puntura d’insetto. Il dolore si manifesta in particolare quando si apre il braccio o si flette in avanti. Di notte, si percepisce di più.
  • Dolore in altre aree del corpo (ad esempio, il collo) da compensazione, causato dal movimento alterato.
  • Rigidità, limitazione funzionale.
  • Indebolimento dei muscoli della spalla, in risposta al dolore. Tale reazione può provocare, a lungo andare, atrofia, ipotonia muscolare.
  • Spalla ‘calda’, percezione di calore.

Cause del Conflitto Sub-acromiale

Le cause della sindrome da conflitto della spalla possono essere diverse:

  • Movimenti di elevazione del braccio sopra la testa ripetuti e prolungati nel tempo (per sport, lavoro).
  • Squilibri muscolari, impossibilità per la cuffia dei rotatori di fungere da stabilizzatore.
  • Artrosi dell’articolazione acromion-claveare che può formare ‘becchi’ i quali, grattando il muscolo, provocano sfilacciamento o infiammazione.
  • Tendinite o tenosinovite.
  • Anomalia nel movimento della scapola.
  • Spazio subacromiale ridotto a causa della forma (incurvata o uncinata) dell’acromion.
  • Trauma che interessa la spalla e che può causare calcificazione.
  • Crescita di osteofiti.
  • Perdita della cuffia dei rotatori per effetto dello spostamento in alto della testa omerale.
  • Retrazioni capsulari.

Diagnosi dell'Impingement Subacromiale

L’iter diagnostico per individuare un eventuale impingement subacromiale prevede:

  • Anamnesi.
  • Esame obiettivo (che comprende test funzionali specifici come il Neer Test o quello di Hawkins).
  • Radiografia antero-posteriore per verificare la presenza di eventuali calcificazioni o artrosi.
  • RMN, l’esame strumentale d’elezione da cui risulta chiaramente lo stato dei tessuti molli.
  • Ecografia per verificare l’integrità o meno della cuffia dei rotatori, l’eventuale assottigliamento o infiammazione dei tendini misurando, allo stesso tempo, una possibile diminuzione dello spazio subacromiale.

Terapie per l'Impingement Subacromiale

Una diagnosi completa ed accurata determinerà la terapia più adeguata. Il più delle volte, il conflitto subacromiale viene curato con la terapia conservativa che include:

  • Riposo.
  • Applicazione di ghiaccio.
  • Farmaci antinfiammatori non steroidei e analgesici.
  • Infiltrazioni di cortisone o (preferibilmente) acido ialuronico.
  • Trattamenti fisioterapici.

Se, nell’arco di 3-6 mesi, non si ottengono risultati rilevanti con la terapia conservativa, sarà necessario ricorrere all’intervento chirurgico, specie in presenza di calcificazioni o lesione parziale/totale dei tendini della cuffia dei rotatori.

Fisioterapia per l'Impingement Subacromiale

L’obiettivo del fisioterapista è ristabilire una corretta allocazione della scapola con la testa omerale ben centrata sulla glena e potenziare i muscoli della cuffia dei rotatori. Nel caso del conflitto subacromiale, la Fisioterapia d’elezione è sia strumentale sia manuale e riabilitativa.

Artrosi Acromion Claveare

Tra i diversi disturbi e patologie che colpiscono la spalla causando dolore, l’artrosi acromion claveare merita un approfondimento. Questo tipo di artrosi colpisce l’acromion clavicolare (o claveare, noto anche come AC), che congiunge la clavicola alla scapola nell’articolazione della spalla.

Il primo elemento che segnala l’artrosi è la riduzione dello spazio tra acromion e clavicola visibile dalle radiografie. L’artrosi acromion clavicolare è una delle cause più frequenti di dolore alla spalla.

Soggetti Più Colpiti

L’artrosi acromion claveale colpisce soprattutto chi pratica sport (per il sovraccarico muscolare) ma anche le persone sedentarie. In particolare, chi pratica il sollevamento di pesi è impegnato in forti sollecitazioni meccaniche dell’articolazione. Altri soggetti particolarmente a rischio sono: lavoratori edili, veterinari, atleti che praticano sport di contatto o impegnati in attività che potrebbero causare trauma alla spalla come il nuoto e persone in età avanzata.

Sintomi dell'Artrosi Acromion Claveare

L’artrosi acromion claveare si manifesta attraverso i seguenti sintomi tipici:

  • Dolore intenso che peggiora progressivamente nella zona alta della spalla dopo un trauma, sforzi o attività fisiche che costringono a sollevare le braccia sopra la testa.
  • Dolore che dalla spalla si diffonde verso il collo o la parte alta del braccio.
  • Gonfiore nella parte anteriore della spalla.
  • Emicrania di natura muscolo-tensiva.
  • Limitazione dei movimenti della spalla e del braccio.
  • Sensazione di scroscio articolare o rumore a carico della parte alta della spalla quando si eseguono certi movimenti del braccio.

Cause dell'Artrosi Acromion Claveare

Ecco le possibili cause responsabili dell’artrosi acromion claveare:

  • Sovraccarico funzionale dovuto a movimenti ripetuti e sforzi.
  • Microtraumatismi ripetuti di tipo meccanico.
  • Traumi come lussazioni o cadute dirette sulla spalla che possono provocare instabilità e distorsioni.
  • Degenerazione della cartilagine articolare dovuta all’invecchiamento che tende ad aggravarsi.
  • Incidenti.
  • Fratture.
  • Esiti di interventi chirurgici.
  • Sindrome della cuffia dei rotatori.

Diagnosi dell'Artrosi Acromion Claveare

Il medico effettuerà un’attenta diagnosi basandosi, innanzitutto, sui sintomi percepiti dal paziente nella quotidianità (sport, lavoro). Dopo aver localizzato il dolore, prescriverà indagini strumentali (radiografia ovvero lastra della spalla, TAC o Risonanza Magnetica per controllare le condizioni dei tessuti molli in zona clavicolare).

Terapia Conservativa

In gran parte dei casi, lo specialista prescrive una terapia conservativa che prevede:

  • Farmaci antinfiammatori non steroidei e antidolorifici.
  • Tutore per la fase acuta.
  • Infiltrazioni intra-articolari a base di un mix di anestetici e cortisone o di PRP.
  • Fisioterapia strumentale, manuale e riabilitativa.

Intervento Chirurgico

Nei casi gravi con dolore o limitazione funzionale importante, quando la terapia conservativa non sortisce l’effetto sperato, si dovrà ricorrere all‘intervento chirurgico.

Riabilitazione per la Protesi di Spalla

Nonostante il notevole progresso della chirurgia protesica, la Riabilitazione per la protesi di spalla rappresenta un percorso determinante. Oggi, la chirurgia mini invasiva consente di ottenere risultati clinici migliori rispetto a quella tradizionale grazie ai materiali e disegni protesici evoluti, alla preparazione ed abilità dei chirurghi, ma è estremamente importante affidarsi al Fisioterapista.

Impiantare una protesi di spalla (parziale o totale) risulta necessario in caso di artrosi avanzata che, provocando dolore, rigidità e perdita di funzionalità articolare, compromette la qualità della vita. Si ricorre alla protesi di spalla anche in presenza di artrite reumatoide, psoriasica, necrosi vascolare della testa omerale oppure esiti di fratture mal consolidate.

Obiettivi della Riabilitazione

L’importanza della riabilitazione dopo l’intervento per la protesi di spalla è legata ai suoi 6 obiettivi:

  1. Eliminare il dolore.
  2. Favorire la riparazione dei tessuti.
  3. Migliorare il range di movimento.
  4. Recuperare la funzionalità articolare.
  5. Rinforzare il tono muscolare.
  6. Prevenire le eventuali complicanze dell’intervento chirurgico.

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