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Escursione alla Cima Pisciadù: Un'Impegnativa Ascesa tra le Dolomiti

L'escursione alla Cima Pisciadù è un itinerario ad anello che offre panorami mozzafiato e un'esperienza indimenticabile nel cuore delle Dolomiti. Tuttavia, è importante essere preparati fisicamente e mentalmente per affrontare le difficoltà del percorso.

Caratteristiche dell'Itinerario

L'itinerario è ad anello e si compie in senso antiorario. La partenza avviene dal parcheggio posto in prossimità dell’11° tornante della strada per il Passo Gardena salendo da Colfosco (1956 m).

Dal parcheggio (1959 m) si prende il sentiero 666A e poi il 666 che salgono all’interno della Val Setus. Raggiunto il Rifugio F. Cavazza al Pisciadù (2587 m) si continua sul 666 fino ad arrivare alla Cima Pisciadù (2985 m).

Dal Rifugio il segnavia 666 porta sulla destra orografica del Valun de Pisciadù, si raggiunge e si supera l’omonimo lago avvicinandosi alla base dell’imponente e strapiombante parete settentrionale di Cima Pisciadù.

Si prosegue rimontando la Val de Tita fino a raggiungere l’omonima forcella dove sono presenti cartelli con indicazioni per la cima. Splendida la vista verso meridione sull’intero altopiano del Gruppo del Sella e la cima del Piz Boè. Altrettanto gratificante il panorama verso nord sulla Gardeccia, il Puez e le Odle.

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Dal rifugio si svolta a destra percorrendo il sentiero 676 che scende ripido anche con alcuni tratti attrezzati prima di intersecare più a valle il sentiero 651 alla base della Val de Mesdì.

Si ritorna al punto di partenza per la stessa strada.

Dettagli del Percorso

Partendo dal Rifugio Cavazza (che era stato raggiunto salendo la via ferrata Brigata Tridentina dal Passo Gardena) si scende verso il laghetto alpino sottostante, seguendo il sentiero a sinistra (n. 666) che passa sotto la strapiombante parete di Cima Pisciadù.

Ad un certo punto, si incontrano alcuni passaggi un po’ più impegnativi, supportati da cavo metallico e staffe, fino a risalire poi gli spalloni rocciosi della Val Tita. Di qua e di là si osservavano ancora piccoli nevai nelle conche di roccia più profonde.

Si prosegue su questo terreno roccioso fino ad incontrare un bivio con dei cartelli: voltando a SINISTRA si raggiunge la Cima Pisciadù, mentre girando a DESTRA si arriverebbe alla base del bellissimo Piz Boè. Quel giorno era prevista la vetta del Pisciadù, quindi, dopo aver seguito il sentiero di sinistra, si inizia a risalire una serie di “gradoni” rocciosi (simili alla struttura dello “ziqqurat”) molto divertenti anche se un po’ faticosi. Il percorso non è obbligato, ma è ben segnato, e, comunque, intuitivo e non difficile. Ripido… quello sì… una bella salita dove servono gambe allenate!

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In questo tragitto lungo e un po’ stancante, si viene ricompensati dalla bellezza del panorama circostante, dove si osserva la Val Badia e il Piz Boè, che si distingue non appena si prende un po’ di quota.

Per la DISCESA si segue lo stesso itinerario della salita fino al Rifugio Cavazza.

Informazioni Utili

  • Data dell’escursione: 5 settembre 2020
  • Punto di partenza: Parcheggio sotto il Passo Gardena in direzione Colfosco
  • Punto ristoro: Rifugio F. Cavazza al Pisciadù 2587 m

Consigli per la Sicurezza

La percorribilità dell’itinerario proposto, come tutta la morfologia montana, è soggetta a cambiamenti ambientali dovuti a eventi naturali e alle condizioni meteo. Quindi, prima di partire, consultate gli uffici turistici competenti e/o i rifugi di riferimento. Le tracce GPX sono solo indicative, cioè il percorso è stato effettuato al meglio con le condizioni dei sentieri e meteo di quella giornata. Quindi valutate sempre in loco il da farsi.

Inoltre ricordatevi di valutare il percorso in base alle vostre capacità fisiche, all’allenamento e all’attrezzatura di cui disponete.

Suggerimenti

Percorso adatto a persone che non soffrono di vertigini, allenate e con passo fermo.

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Avvertenze

L’itinerario quì descritto è stato percorso personalmente. La relazione, comprese le foto e la traccia GPS, descrive anche lo stato dei sentieri al momento in cui l’escursione è stata effettuata. Chiunque volesse ripeterla deve verificare preventivamente lo stato e la percorribilità dei sentieri.

Sia nel primo tratto, parcheggio - Rifugio Cavazza al Piscadù, che nel secondo, Rifugio Cavazza al Piscadù - Cima Piscadù, si devono fare dei tratti attrezzati abbastanza impegnativi.

Lungo il percorso e soprattutto dalla Cima Pisciadù si gode di un magnifico panorama.

Considerazioni Finali

Si tratta di un percorso non difficile tecnicamente, ma impegnativo per la lunghezza e per l’ultimo tratto di salita abbastanza ripido.

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