Escursione: significato e storia di una parola tra italiano e spagnolo
L’italiano e lo spagnolo possono sembrarci molto simili, infatti appartengono, insieme al francese, portoghese e romeno, alle lingue romanze (o neo latine), ovvero quelle lingue che derivano dall’antico latino popolare. Quando si parla di questi idiomi è quindi normale trovare molte parole somiglianti poiché derivano dal latino e mantengono la stessa radice.
Oggi lo spagnolo è la seconda lingua più parlata al mondo ma tra quelle appartenenti alla famiglia romanza è la prima, seguita dal portoghese, il francese, l’italiano e il romeno. A differenza del pensiero comune l’inglese non è la lingua più parlata al mondo perché il primato spetta al cinese. Il cinese mandarino è parlato da almeno 860 milioni di abitanti cinesi. Negli ultimi venti anni in Italia è obbligatorio l’insegnamento della lingua inglese. Le generazioni degli anni Novanta sono state abituate sin dalla tenera età ad imparare una seconda lingua dalla radice germanica, la quale presenta parole completamente diverse data la differente eredità linguistica.
Infatti coloro che iniziano a studiare l’inglese in età avanzata hanno più difficoltà ad afferrare questo idioma, dovendo praticamente partire da zero. Per “giocare in casa” possiamo imparare lo spagnolo: è la seconda lingua più parlata al mondo che appartiene alla stessa famiglia dell’italiano. Insomma cosa aspettiamo ad approfondire le nostre capacità linguistiche? Dobbiamo sfatare il mito della “s finale”: non basta aggiungere una s alle parole italiane per sapere parlare in spagnolo.
Possiamo però iniziare il nostro viaggio e imparare lo spagnolo con 60 parole italiane che restano invariate e per finire scopriamo 20 parole che esistono sia nella lingua italiana che nella lingua spagnola ma che hanno un significato diverso dal significante. Per aggiungere il livello principiante in lingua spagnola è necessario conoscere dalle 250 alle 500 parole. Se ti ricordi le 60 parole che rimangono invariate per significato e significante sia in italiano che in spagnolo, le 60 parole leggermente diverse nella pronuncia o scrittura, sommi i 10 ispanismi entrati nella lingua italiana che conosci sicuramente e i 20 “falsi amici” sei già a 150 parole in spagnolo!
La parola "escursione" deriva dal participio passato dell’antico verbo gire ‘andare’. Questa parola è interessantissima, e non solo in queste settimane per il brivido del proibito che evoca. Infatti, nonostante il suo profilo familiare, anzi naïf, la gita è un fossile vivente, ultimo superstite di uno dei verbi più rilevanti dell’italiano antico: gire. È buffo e impressionante scontrarsi con la desuetudine di un verbo del genere, perché affolla la nostra letteratura; ed è naturale, visto che vuol dire ‘andare’ - un significato fondamentale, dei più comuni.
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Il ‘gire’ che leggiamo sui dizionari ha quel fascino straniante che hanno le città fantasma: sappiamo, vediamo quanto fosse vitale, e adesso non lo usa più nessuno. Ebbene, ‘gire’ è un esito del noto verbo latino ‘ire’, anche se l’esatta evoluzione che di bocca in bocca lo ha trasformato è dibattuta. E la gita (un participio passato, no?) non era quindi niente più che l’andata, intesa in tutti i modi immaginabili: contrapposta al ritorno, o in quanto viaggio breve, o una venuta, una visita, giusto una capatina, ma fino alle partenze importanti, addirittura alle missioni diplomatiche.
E ancora, erano gite le mosse e i tiri nei giochi, i giri di consegne a domicilio dei fattorini (ah no, allora qualcuno in gita c’è anche in questi tempi) e sì, anche quelle passeggiate o puntatine che si fanno per divertimento, volentieri come turisti, con una meta precisa. Gite fuori porta di quando le ‘porte’ della città erano un riferimento concreto, gite di piacere: in quella specificazione, ‘di piacere’, leggiamo l’eredità di una gita che poteva non esserlo affatto.
Dell’immensa varietà della gita, ci resta la gita scolastica - col pulmino. La gita in barca con pranzo a bordo. La gita in campagna, per il picnic panini da casa nel cesto di vimini. La gita, da dominatrice di significati che era, rappresentando ogni slancio dell’andare, si è assestata in una nicchia fra passeggiata lunga e breve viaggio, con tratti oleografici, bucolici, domenicali, buoni per bambini col marsupio e per comitive agée di misurata e sicura eutrapelia. Il gire sopravvive con forza in molti dialetti, ma in italiano è morto.
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